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Il Foro Romano — Storia e Monumenti

da Christian Hülsen

pubblicato da Ermanno Loescher & Co
Editori di S. M. la Regina d'Italia
1905

Il testo, le piante e le immagini in bianco e nero sono nel pubblico dominio.
Le foto a colori sono © William P. Thayer.

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 p74  XI. Porticus Deorum Consentium


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[I templi della Concordia e di Vespasiano, nonchè il Portico degli Dei Consenti sono separati dal resto degli scavi per mezzo della strada moderna; l'ingresso si trova sull'angolo meridionale sotto la scala che conduce alla via del Campidoglio. Per visitarli conviene rivolgersi ai custodi del Foro. Le rovine vengono descritte secondo ordine in cui si presentano, incominciando dall'ingresso moderno.]

Il Portico dei dodici Dei, scoperto nel 1834, è composto di due ale che si incontrano ad angolo ottuso. Dietro il colonnato si trovano sette celle di diversa grandezza, alle quali forse altre facevano seguito, e nelle quali erano collocate le statue delle divinità olimpiche. Già Varrone parla delle dodici imagini dorate dei dii consentes, poste presso il Foro; similmente sull'Agora di Atene stavano i simulacri dei dodici Dei.  p75 In Roma le coppie erano Giove-Giunone, Nettuno-Minerva, Apollo-Diana, Marte-Venere, Vulcano-Vesta, Mercurio-Cerere. Il portico sul Clivo Capitolino fu ricostruito nell'ultimo periodo del paganesimo da uno dei più ferventi campioni della religione antica, il prefetto della città, Vezzio Agorio Pretestato. L'iscrizione dice:

deorum cONSENTIUM SACROSANCTA SIMVLACRA CVM OMNI LOci

totius adornatioNE CVLTV IN formam antiquam restituto

vETTIVS PRAETEXTATVS · V · C · PRAefectus uRBI reposuit

CVRANTE LONGEIO . . . . . . . v · c · cONSVLARI

Le colonne di cipollino hanno le baccellature riempite con bastoncini, le liste tra le baccellature sono ornate similmente. I capitelli hanno trofei sui lati: l'esemplare meglio conservato si trova nel tabulario Capitolino. Nel 1858, gli avanzi furono restaurati in molte parti: allora le colonne mancanti furono sostituite con fusti di travertino. La parete di fondo delle celle situate a sinistra è formata da un muro antichissimo di tufo, che sosteneva il Clivo Capitolino.

I frammenti di architettura giacenti sulla piccola piazza davanti il Portico degli Dei Consenti furono rinvenuti in gran parte negli scavi del 1834 e fra questi alcuni pezzi appartengono all'arco di Tiberio (v. p. 57). I grandi capitelli corinzi di travertino sono forse quelli del piano superiore del Tabulario.

Tra la sostruzione del portico e il tempio di Vespasiano è rimasto un andito molto stretto, mentre in tempi anteriori eravi una piazza abbastanza spaziosa. A sinistra sono sette camere costruite in laterizio, alle quali una volta erroneamente si dava il nome di 'Schola Xantha'. Ignorasi il loro vero nome e lo scopo al quale servivano. A destra dell'andito si vedono le sostruzioni del tempio di Vespasiano, composte di grandi massi di tufo e travertino, lavorate molto accuratamente. L'andito finisce sotto la grandiosa sostruzione del Tabulario Capitolino: una porta d'ingresso ai sotterranei di quest'edifizio fu chiusa con la costruzione del tempio di Vespasiano.

Vedi: Varro de re rustica I, 4; CIL. VI, 103. 30692 (=Dessau 4003).

Jordan I, 2, 367; Lanciani 294.


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