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Il Foro Romano — Storia e Monumenti

da Christian Hülsen

pubblicato da Ermanno Loescher & Co
Editori di S. M. la Regina d'Italia
1905

Il testo, le piante e le immagini in bianco e nero sono nel pubblico dominio.
Le foto a colori sono © William P. Thayer.

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 p58  III. Schola Xantha

A destra delle fondamenta dell'arco di Tiberio si vede un pavimento di marmo appartenente ad una piccola stanza; le lastre portano traccie di un sedile collocato tutto attorno sui lati della stanza e sulla parete di fondo. Delle mura dell'edifizio, ora nulla rimane: ma verso il 1540 dagli scavi fatti in quel luogo vennero in luce avanzi di una costruzione piccola ed elegante, appartenente al principio dell'Impero. Sull'epistilio si leggeva una duplice iscrizione: secondo la prima durante il regno di Tiberio un liberto imperiale, Bebryx, insieme con A. Fabius Xanthus ricostruì la schola degli scrivani ed araldi degli edili curuli, e decorò l'edifizio con ornamenti di marmo, sedili di bronzo e statuette di argento dei sette pianeti (divinità dei sette giorni della settimana). La seconda iscrizione, aggiunta dopo, menzionava un ristauro della schola eseguito sotto Caracalla (verso il 224 d. Cr.) da un tale C. Avillius Licinius Trosius. Gli avanzi scritti e scolpiti furono presto distrutti e si dimenticò la località dello scavo così completamente, che nel secolo decimonono la denominazione 'schola Xantha' venne attribuita erroneamente alle sette camere sotto il Portico degli Dei Consenti (v. p. 75). Ma una schola dei subalterni degli  p59 edili doveva essere molto opportunamente situata accanto ai rostri e nelle vicinanze dell'erario.

Vedi: CIL. VI, 103 (= Orelli 2502). 30692.

Jordan I, 2, 367; Huelsen, R. M. 1888, 208‑232; 1902, 12; Vaglieri 164.


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