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Il Foro Romano — Storia e Monumenti

da Christian Hülsen

pubblicato da Ermanno Loescher & Co
Editori di S. M. la Regina d'Italia
1905

Il testo, le piante e le immagini in bianco e nero sono nel pubblico dominio.
Le foto a colori sono © William P. Thayer.

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 p59  IV. I cosidetti Rostri Cesarei

Dietro la schola Xantha si vede una fila di otto archi bassi di buona opera reticolata. Dal lato settentrionale (verso l'arco di Severo) rimane tuttora l'angolo del monumento; sul lato opposto furono distrutte (almeno) due arcate, allorquando venne eretto l'arco di Tiberio. Le quattro camere dietro i rostri hanno maggiore profondità di quelle poste dietro l'arco di Tiberio: tutte poi sono lastricate in modo arcaico, con frantumi di tegole: questo lastricato si estende anche sull'area dinanzi le arcate verso il Foro. Tutta la costruzione s'innalza di appena due metri sul piano del Foro (i massi di tufo bruno che ora ne formano la parte superiore, sono moderni): essa serviva senza dubbio come muro di sostegno al Clivo Capitolino, il quale fu spostato verso oriente dopo la costruzione del tempio di Saturno (42 a. Cr., v. p. 68). Invece di erigere una forte scarpata di muratura, l'architetto ha costruito un piccolo viadotto con arcate basse. In modo assai somigliante è costruita una via romana del  p60 littorale dalmato presso Salona.


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Fig. 21. Viadotto romano presso Salona.

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Fig. 22. Moneta raffigurante i Rostri preaugustei.
Poichè il viadotto rassomiglia alquanto ai rostri preaugustei, che sono effigiati in una moneta di Lollio Palikano (45 a. Cr.), recentemente si sostenne la congettura, che le arcate sotto il Clivo Capitolino rappresentino i rostri cesarei, trasferiti dal dittatore sul lato occidentale del Foro. Ma a questa congettura si oppongono le dimensioni del monumento che è troppo angusto e troppo basso per aver servito da tribuna per gli oratori; ed è impossibile immaginarsi la sua fronte decorata con rostri navali, i quali invece chiaramente appariscono sulla moneta.

Vedi: Notizie d. scavi 1899, 627‑634; Huelsen, R. M. 1902, 15; Vaglieri 154. — Moneta di Palikano: Cohen-Babelon, Monnaies de la république, Lollia n. 2.


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