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Dietro l'Umbilicus, sotto una tettoia moderna di legno, si vedono avanzi di costruzioni assai antiche. Alcune forse appartengono ad un altare di Vulcano, che sorgeva in una piazza scoperta, sacra al medesimo nume (Volcanal). Il Volcanale, dedicato secondo la leggenda già da Romolo, era considerato come uno dei santuari più antichi di Roma. Al tempo di Plinio seniore (circa 70 d. Cr.) vi si vedeva un albero di loto, più vecchio, come dicevasi, della città stessa e le cui radici si diramavano fin sotto il Foro di Cesare, passando sotto le stationes municipiorum, cioè i locali destinati a riunioni di cittadini delle città principali dell'impero. L'Area Volcani originariamente aveva avuto una grande estensione: negli ultimi tempi della Repubblica vi si vedeva una statua di Orazio Coclite, un'altra di un istrione colpito dal fulmine durante i giuochi circensi, una quadriga di bronzo dedicata da Romolo dopo la sua vittoria sopra i Ceninati, ed accanto ad essa un'epigrafe "con lettere greche", che celebrava i fatti d'arme del primo re di Roma. Di questi monumenti arcaici nulla è rimasto, ma il culto di Volcano in questo luogo perdurava tuttavia p71 nel tempo imperiale, come attesta l'iscrizione di una grande tavola di marmo, dedicata a Volcano dall'imperatore Augusto nel 9 a. Cr. che fu scavata in queste vicinanze nel 1548 (ora nel museo di Napoli). L'area del Volcanale divenne più ristretta dopo le grandi costruzioni imperiali (tempio tiberiano della Concordia, arco di Severo). Secondo la tradizione romana, il Volcanale era stato, nel tempo dei Re, un luogo destinato ai pubblici discorsi: ed è probabile che non a caso Augusto scegliesse, pei rostri da lui rinnovati, una località molto vicina.
Altri avanzi antichi (lastricato di tufo con canale per lo scolo dell'acqua, ecc.) rinvenuti tra il Volcanale e l'emiciclo finora non si possono chiarire con piena certezza. Dietro le fondamenta dell'altare si scorgono i gradini della scalinata per la quale si saliva al tempio della Concordia, tagliati in parte nella viva roccia del Campidoglio.
Vedi: Livius XL, 19, 1; Dionys. II, 50. VI, 67. VII, 17. XI, 39; Plinius n. h. XVI, 236; Gellius, IV, 5; Festus 238. 290; hemerol. Arval. ad X kal. Sept.; CIL. VI, 457 (= Dessau 93).
Jordan I, 2, 339; Huelsen, R. M. 1893, 87. 1902, 10; Cantarelli, Bull. com. 1900, 124 sg.; Lanciani, Bull. com. 1902, 125 sg.; Vaglieri 161.
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Pagina aggiornata: 12 ott 06