[Una gran parte del mio sito è inutile se tenete escluse le immagini!]
e‑mail:
William Thayer

[Link ad un'altra pagina di questo sito]
Aiuto
[Collegamento al livello immediatamente superiore]
A monte
[Link to my homepage]
Home
precedente:

[ALT dell'immagine: (link alla parte precedente)]
Otricoli

Questa pagina riproduce una parte dell'
Indice-Guida dei Monumenti . . . dell'Umbria

di
Mariano Guardabassi

pubblicato da G. Boncompagni e C.,
Perugia, 1872

Il testo è nel pubblico dominio.
Le eventuali foto a colori sono © William P. Thayer.

Questa pagina è stata attentamente riletta
e la credo senza errori.
Ciò nonostante, se vi trovate un errore,
vi prego di farmelo sapere!

seguente:

[ALT dell'immagine: (link alla parte seguente)]
Panicale

 p161  Perugia

Opere etrusche. Mura. La forma dell'antica interna può ancora tracciarsi agevolmente e le poche lagune si rimpiazzano senza timore di incorrere in gravi ererori. I massi di travertino che costituiscono le mura non presentano una superficie maggiore di metri 1,30 di lunghezza e di metri 0,65 di altezza; in alcuni punti si eleva la cinta per oltre 9 metri. Piazza Grimana — Porta urbica. Esaminando quanto rimane dell'antica cinta sebbene trovinsi degli angoli molto sporgenti, pur nulla meno non accde di rinvenire alcuna costruzione che accenni a forma di torre, mentre la porta di cui è parola presenta due grandi avancorpi formati da torrioni laterali all'ingresso; questo singolare modo di costruzione per una porta urbica, c'induce a credere che rachhiudesse in sè alcunchè di commemorativo da farle assumere un aspetto monumentale, ed a ciò appunto risponde l'imponente sua mole ch'è la maggiore rimastaci d'epoca etrusca. Noi incliniamo a credere che all'antica iscrizione commemorativa appartengano el lettere etrusche (alte centimetri 20) che veggonsi incise in alcune pietre messe in opera in un muro costruito posteriormente sulla D: dell'ingresso, alle quali lettere non potrebbe darsi maggiore importanza, e tale è pure il parere del Conte G. B. Rossi-Scotti che l'avvertì innanzi a noi. Nell'anno 713 di Roma Ottaviano Augusto strinse d'assedio Perugia e la presa arsa e distrutta dai propri cittadini per consiglio di Caio Cestio sopranominato Macednoico. Non compieva il terzo lustro che ripristinando i Perugini la Città sotto gli auspici di Cesare Augusto si dieder cura di riadornare la fronte esterna superiore della porta per riparare i danni dell'incendio e nell'antico sesto dell'arco vi scolpirono a lettere ancor più che cubitali, "Augusta Perusia". L'altra iscrizione che orna la fascia orizzontale superiore all'arco reca, "Colonia Vibia e ricorda l'epoca di Triboniano Gallo e di Volusiano ambedue della famiglia Vibia. Via Lomellina — Porta Marzia. I resti di questa porta urbica d'epoca etrusca possono vedersi nell'interno del baluardo dell'ex Forte Paolino; gli altri appartenenti ad un restauro romano del terzo secolo, furono dall'architetto del Forte, antonio da San Gallo, infissi nella fronte del muro scarpato; ivi son pure ripetute le scritte sopra notate con caratteri dell'epoca del restauro. non sarà superfluo l'aggiungere che alcuni resti di iscrizioni simili rinvengonsi nelle mura dell'altra porta sì antica cinta compresa nel Rione di Porta Eburnea.

In via S. ercolano — Stipiti d'altro etrusco ingresso nella Città. In via Bontempi — Resto dello stipite S: della porta urbica, di accurata costruzione. Presso Perugia. Fuori della Porta del Monte, a poca distanza della Città sul lato Nord-Est — Necropoli nella quale in questi ultimi anni ffo furono discoperte undici tombe che fornirono vari Musei, fra cui quello perugino, di preziose oepre d'arte etrusca. Fuori di Porta S. Susanna all'Ovest della Città nei beni di S. Quirico — Furono rinvenute da pochi  p166 anni dodici tombe. A quasi tre chilometri fuori di Porta del Carmine all'Est della Città nei locali di Monterone, Valiano e Casaglia — Nel periodo di circa sessant'anni furono scoperte venticinque tombe. Fuori di Porta Romana a Sud-Est della Città presso la Villa del Palazzone — Altra Necropoli nella quale di recente si rinvennero quattordici tombe tra le quali il famoso ipogeo dei Volumni illustrato dal Vermiglioli e dal Conestabile. Sulla antica via florentina a circa tre chilometrei da Perugia nella casa colonica del predio vocabolo S. Manno — Monumento di bella e solidissima costruzione, probabilmente dedicato al culto, recante una lunga iscrizione a caratteri cubitali; fu pur questo illustrato dai due distinti archeologi perugini. Veggasi — Museo Archeologico.

Opere romane. In Via del Corso innanzi all'ingresso del palazzo pubblico — Due cippi. In Borgo S. Angelo nella chiesa di questo nome — Basamento recante due iscrizioni. In Via della Viola al civico no. 1 — Resti di pavimento a mosaico dei quali un saggio può vedersi nel Museo Archeologico. In Piazza Aureli al civico no 13 — Resti di altro pavimento a mosaico. Presso Perugia. Innanzi di giungere a S. Manno sulla S: — Avanzi di un monumento sepolcrale. Veggasi Museo Archeologico. h2 Accademia delle Belle-Arti

Data la sua fondazione dal 1573. Nell'anno che fu istituita, il perugino scultore Vincenzo Danti donò i gessi dei Crepuscoli del Buonarroti e da quest'embrione sviluppò una numerosa raccolta di modelli di romane e greche sculture, offerti da distinti amatori delle arti e dal perugino Municipio; seguirono l'esempio del Danti parecchi valenti artisti e basterà citare Canova e Torwaldsen che donarono due gessi tratti dalle loro opere.

I calchi della Fna maggiore e della facciata di S. Bernardino, furono lavoro e dono di Slvestro Massari già professore di scultura. La rare collezione dei bassorilievi in oranto aumento ogni dì per cura dell'Accademia sotto la direzione del Prof. Moretti. In fine una pregevole racolta di disegni, d'incisioni, di quadri donati da Accademici ed una biblioteca artistca accrescono il lustro di questa fiolrente istituzione. h2 Biblioteca Comunale.

Fra i libri pregevoli in minatura meritano esser notati i seguenti: 1o Bibbia scritta e miniata nel secolo XI, in foglio massimno di pergamena. Le prime quattro facce rappresentano — La Creazione. La quinta — I cinque Santi patroni e titolari della Chiesa cui apparteneva il volume. 2o Libro della indulgenza di S. Domenico di Perugia, scritto e miniato nel 1343. La prima carta rappresenta — Benedetto XI, che circondato da Cardinali e Vescovi concede ai Domenicani il Perdono del 2 agosto, a S: in basso un gruppo di giovani gentiluomini in costume; a piè del seggio del Pontefice tre armeni seduti all'orientale; nell'indietro è figurata la fronte dell'antica Cattedrale di Perugia con il suo campanile.

 p167  3o L'Inferno dell'Alighieri scritto e miniato intorno la metà del XIV secolo. La seconda e terza faccia rappresentano — Il Poeta in otto diverse situazioni, quando uscito dalla selva s'incontra nelle fiere, e trova Virgilio.

4o Gli Offici di Cicerone seguiti da scritture ascetiche, miniature di artista francese del XV secolo. In testa del proemio — MT0Cicerone mette in mano al figlio Marco il libro degli Offici indicandogli le quattro virtù cardinali che formano il subbietto della prima parte. Le figure che le rappresentano sono piantate sui quattro fiumi derivanti dal fonte del Paradiso terrestre. In testa del Cap. Vo — La virtù della prudenza personificata in una regina avente nella D: una carta arrotolata e nella S: uno scettro. Le siedono ai fianchi Fabio Massimo in costume di guerriero e Socrate con paludamento di filosofo. In testa del Cap.: VIo — La virtù della giustizia personificata in una Donna armata d ispada tra Carlo Magno e S. Luigi re di Francia. In testa del Cap.: XVIIIo — La virtù della fortezza personificata in una Donna la quale con la D: stringe il collo di un drago, e con la S: sostiene una torre. Le stanno ai lati Muzio Scevola ed Annibale. In testa del Cap.: XXVIIo — La virtù della temperanza personificat in una Donna che tiene nella D; un freno. Le siedono a D: Fabio Massimo ed a S; Platone. In testa del libro IIo — L'Onesto e l'Utile, personificati, quello in un saggio modestamente vestito che addita le virtù a lui sovrastanti; questo in umbro sontuosamente abbigliato tra vasellame d'oro. in onore testa del libro IIIo — Cicerone atteggiato a scrivere alcuna delle sue opere. In testa del dialogo intorno all'Amiciza. — Scevola e Lelio dialogizzanti in mezzo ad una fiorita campagna sotto un capannello di alberi fronzuti e carichi di poma. In testa del dialogo intorno alta Vecchiezza. — Catone, Scipione e Lelip, atteggiati il primo ad ammaestrare, e gli altri due ad udire non pure attentamente ma divotamente. Iin test de' Paradossi. — Cicerone offre a Bruto il libro dei Paradossi dinanzi ad una brigatella di giovanetti. Per addimonstrare che dottrina insegna, il minatore gli ha posto all'orecchio Socrate, quasi lo indettasse. In testa del sogno di Scipione. — Scipione minore addormito su splendido letto vede il suo avo ed i benemeriti della patria. In testa della passione di S. Giovanni. — La cattura di Cristo nell'orto di Getsemani. In testa della preghiera "Queste invocamus". — La Santissima Triade. intorno estremità della preghiera "Salve sancta facies". — Il Santo Volto mostra dalla Veronica. In testa della preghiera "Obsecro te domina". — Maria col Bambino in grembo adorato da un Angiolo e religiosamente vagheggiato da S. Giuseppe. In testa dell'officio della Concezione — S. Anna e S. Giovacchino che s'incontrano e si abbracciano fuori della porta aurea di Gerusalemme.

Oltre tali istorie il volume è adorno di novantanove meandri di squisito lavoro, con foglie, frutti, animali e bizzarie d'ogni specie. h2 Cappella della Madonna dell'ex monastero di S. Severo.

Intorno Parete dell'Alt. Affreschi divisi in due ordini, quello superiore compreso entro un sesto archiacuto, reca — In alto a metà di figura sporgente dalle nubi, Dio padre benedicente che sostiene con la S: un  p168 libro aperto ed ai lati due Angioletti danzanti con cartelle in mano. Sieguerre in centro lo Spirito Santo e sotto ad esso seduto sulle nubi il Redentore in atto di benedeire, e con l'altra mano elevata ed aperta mostra il segno del suo martirio, gli stanno appresso due Angioli in devota attitudine. Fan corona alla Triade sei figure di Santi pur essi sostenuti da nubi, a S: il Patriarca S. Benedetto, S. Benedetto martire e S. Mauro; a D: S. Romualdo ed i due martiri Placido e Giovanni. Iin centro alla parete inferiore entro una nicchia, Scultura in terra cotta messa a colori — La Vgn in seggio con Gesù benedicente in grembo; opera del XVI secolo. Ai lati della nicchia mirasi il secondo ordine degli affreschi — Sull'indietro figura un uro di cinta coi lati prospettici alle estremità, a S: S. Scolastica, S. Girolamo e S. Giovanni Evangelista; nel basamento leggesi, Rafael de Urbino dom: Octaviano Stephani volaterano priore Sanctam Trinitatem Angelos astantes Sanctosque pinxit A.D.MDXV. Sul lato D: S. Gregorio Magno, S. Bonifazio martire, e S. Marta; nel basamento, Petrus de Castro Plebis perusinus temp: dom: Silvestri Stephani volaterani a dextris et sinistris div: Christipherae sanctos Sanctasque pinxit A.D.MDXXI. Sebbene non conforti il paragone tra il giovane scuolare nella Pienezza del suo genio e l'inveterato maestro che con tremula mano compieva l'incantevole opera; pure essa compendia la gli altri del Perugino! h2 Chiesa di S. Agata.

Fu eretta nel 1317 a spese del Comune, che con questa condizione, aveva ottenuta da Bonifacio VIII, l'altra di S. Severo di Piazza per la fabbrica del Palazzo del Popolo.

Est. Rimangono della primitiva costruzione, la parete S: e la fronte, questa è decorata d'un bel ingresso di forma archiactua scolpito con gusto e semplicità.

Intorno. Parete d'ingresso — Resti di affreschi con varie figure di Santi.

Parete S; Affreschi (non ha guari discoperti dal bianco) essi sono distribuiti in tre ranghi, nei due superiori — Le storie di S.Severo. Nell'inferiore — Parecchie figure votive; opere del XIV secolo. altare maggiore, tavola ad olio — La circoncisione di Cristo; in basso a D: leggesi Anno jubilei M.DLXXV. Opera attribuita a Durante dal Borgo. Parete D: tela ad olio — Il martirio di S. Agata; ritiensi opera del Cav. Gagliardi. h2 Chiesa e convento di S. Agnese.

Intorno. della Chiesa. Parete D: Nell'Altare tela ad olio — Apparizione della Vgn con Gesù a S. Francesco; in basso leggesi 1613. Opera di Giulio Cesare de' Angeli.

Convento. Sulle pareti laterali dell'antico Coro, due affreschi, a S: — S. Barbara, a D: — S. Girolamo; opere assai mediocri di scuola perugina. Coro attuale. Parete D: presso l'ingresso, gde rincasso finito in alto a sesto semicircolare, affresco — Sull'introdosso nel centro dell'arco compreso da sesto circolare, Dio benedicente e lateralemente due ornati monocromi che poggiano su cornici nel cui fregio a S: leggesi A.D.M.DXVIIII ed a D: Dietro XXV mensis julii. Figurano in basso due nicchie con a S:  p169 S. Sebastiano ed a D: S. Rocco. Sulla parte interna, mirasi in centro scolpito in legno, il Crocifisso, cui fa corona il dipinto, con due Angioli librati sulle ali in atto di raccogliere entro calici il sangue che sgorga dalle mani, ed in basso a S: Maria ed D: S. Giovanni, sì indietro figura un paese. In base del dipinto leggesi "Iste figure ex elemosinis facte sunt". Bella opera d'un valente scuolare del Peruigno. Cappella della Madonna delle Grazie detta anco della Concezione. parete dell'Altare, finita a sesto semicircolare, con in centro un rincasso. Affreschi. — Sulle parti laterali figurano due nichie, in quella a S: v'è S. Antonio Abate ed in quella a D: S/ Antonio da Padova, il primo, in piena conservazione, è di rara bellezza; il secondo assai deperito per umidità. Nell'introdosso del rincasso veggonsi dei leggieri ornati a colori e sulla interna parete figura in centro a vago paese, Maria stante con le mani elevate ed aperte ed il volto inclinato leggermente a D: fisso ai riguardanti; in alto due piccoli Angioli con giglio in mano ed una corona che stan per posare sul capo della Vgn; in basso a S: una vecchia monaca con corona in mano e genuflessa, a D: S. Elisabetta di Portogallo pur essa genuflessa che mostra le rose che apparvero racchiuse nel suo manto. opera pregevole del Perugino sotto del quale è un frammento di skra scrittura in cui sembra poter leggere i nomi di Suora Eufrosina e di Suora teodora; ed una Suora Eufrosina degli Arcipreti ed una Suora Teodora di Pier Matteo consta che fossero in questo convento sui primi tre lustri del XVI secolo. h2 Chiesa di S. Agostino

La primitiva fabbrica che risaliva al XIV secolo è tutta scomparsa sotto le opere cominciate nel 1799 e compiute nel 1803 con disegno dell'architetto Stefano Cansacchi di Amelia.

Intorno. Ha forma di croce latina e presenta una sola nave. Parete S: IIo Altare, tela ad olio — Cristo in atto di favellare ai Santi, Pietro ed Andrea; in basso a S: leggesiº Henricus Paludanus inv. f. 1581. Questo artista è volgarmente conosciuto sotto il nome di Arrigo Fiammingo; or detto qao fece ricevuta di scudi 100 a Lorenzo Sozi nell'ottobre dell'istesso anno. Crocera S: Sulla parete S: all'Altare, tavola ad olio — Maria in trono con Gesù ed ai lati due Angioli, in basso a S: S. Pietro e S. Caterina, a D: S. Lucia e S. Paolo; sul gradino del trono A.D.MCCCCCVIIII. L.A.S.I. Resulta da istm che è opera di Eusebio da S. Giorgio e che costò 40 florini. Sulla parete D: all'Altare, tavola ad olio — In alto Maria con Gesù sorretta da nubi nel cui limite inferiore veggonsi tre Serafini, nel lato S: S. Nicola da Tolentino e nel D: S. Francesco, in basso genuflessi, a S: S. Girolamo ed a D: S. Sebastiano. è la tavola che il Vasari dice avere il Perugino dipinta per Benedetto Calera (avrebbe dovuto dire per Filippo di Benedetto Capra) guarnita un tempo di predella, tavola ad olio — L'Angiolo annunciatore; copia del Guardabassi dal Perugino. Nel centro della parete inferiore Tavola a tempra su fondo d'ori — La discesa dello Spirito Santo; al disotto leggesi Thadeus Bartholi de  p170 Senis pinxit hoc opus. Fecit fieri Angelella Petri pro anima Ioannis filii sui, Anno Domini MCCCCIII. Coro. Nelle pareti laterali superiori veggonsi due Tavole ad olio per lato recanti — Gli Evangelisti, quali un tempo adornavano la cassa della grande ancòna del Perugino posta sopra l'Altare maggiore. Sculture e tarsie in legno — Seggi corali. I frati trattarono della fattura di questo coro con Baccio d'Agnolo fiorentino fino dal 1501. Presetnati dall'artista i saggi del lavoro si stipulò formale contratto sotto il 1o ottobre 1502, nel quale fu stabilito che ogni sedi si sarebbe pagata 30 fiorini. Pietro Vannucci entrò mallevadore per Baccio e promise fargli le mostre. Del 1532, l'opera non era ancora compiuta e per condurla a fine il convento fu largamente sovvenuto da quel Francesco di Cristoforo ricordato nell'epigrafe del postergale di mezzo. Crocera D: appesa alla parete S: in alto tela ad olio. — Maria annunciata; opera del Sanguinetti. In basso vat (?) — L'Epifania; una delle rappresentanze della tavola a due fronti dipinta da Domenico Alfani nel 1544 per la chiesa di s. Maria Novella, altro luogo degli agostiniani. Parete principale, a S: dell'Altare resto d'una Cappella dell'antica Chiesa, Afo (per metà perduto) — Il Crocifisso ed a D: S. Bartolomeo e S. Pietro; porta la data MCCCLXXXXVIII. A D: dell'Altare, altra antica Cappella. Affresco racchiuso da decorazione architettonica. — In centro Maria adagiata su ricco seggio in atto di nutrire Gesù, a S: S. Giuseppe ed a D: S. Girolamo; sotto la Vgn v'è uno stemma con la data del MCCCCXVI.

Cappella D: della crocera. Si ha adito per una piccola porta ad altre Cappelle dell'antica Chiesa, luma delle quali ha per ingresso degli ornamenti in pietra serena intagliati con la consueta diligenza, da fra di Guido fiorentino nel 1524. Parete D: della nave. Io Altare, tela ad olio — Il martirio di S. Caterina; opera per testimonianzaº del Crispolti, condotta da Arrigo Fiammingo. Sacrestia, in una finestra archiacuta, pittura in vetro — Nel centro il Crocifisso ed ai lati Maria e Giovanni; opera del XIV secolo. Al disotto, Scultura in legno — Armadio fregiato di belli intagli; opera del XVII secolo. Sulla parete S: vat — Figura un ornamento scolpito a basso rilievo di dfma circolare, in basso e lateralemente ad esso miransi due semibusti di Angioli, nell'interno la Vergine con Gesù circondati da Angioli e Serafini; opera apponibile a Fiorenzo di Lorenzo. Sulla parete D: Scultura in legno — Bancone; opera del XV secolo. Nella retro sacrestia, tavola ad olio — In alto l'incoronazione di Maria, ed in basso, gli Apostoli presso la sua tomba colpiti di ammirazione per la celeste visione; opera condotta da Domenico Alfani nel 1542 per la Cappella dei Fioravanti. h2 Chiesa di S. Andrea.

Intorno. Sotto l'Altare maggiore — Cassa di legno contenente le ossa del Beato Enrico Re di Dacia, ornata nella parte anteriore d'una vecchia pittura, che lo ritrae giacente in abito di pellegrino. Nella parete dietro l'Altare, Afo — Cristo tra i Santi, Battista, Andrea e Pietro; opera attribuita or a Giambattista da Modena, ora al Vasari. h2 Chiesa di S. Angelo.

In Perugia è questo il tempio di più remota antichità cristiana. A nostra cognizione esistono altre due fabbriche consimili a questa, l'una di maggior dimensione in Roma ed è la Chiesa di S. Stefanoº Rotondo e l'altra di minor mole della nostra in Bergamo, dedicata a S. Tommaso Apostolo. Il distinto architetto Commendatore De Rossi, ritiene che questo tempio fu consacrato nell'anno 429 e ciò perfettamente consona coll'Hübsch che lo disse del V secolo. La Chiesa di S. Stefano è la sola tra queste che ancora conserva due navi circolari sostenute da colonne; alle altre non rimane che quella di centro, mentre la seconda fu incorporata nel muro di cinta, cui aggiunsero in corrispondenza del principale ingresso, un'abside rettangolare forse in ambedue finito da un semicircolo. La nave interna del nostro tempio è sostenuta da sedici colonne varie di forma e di dimensione, alcune di marmo, altre di granito con basi e capitelli di svariati ordini tra i quali primeggia il corintio, tutti tresti di vetusti edifizi. Al disopra del portico elevasi il tamburo di forma poligona dal quale per quindici finestre riceveva luce la parte interna della fabbrica; dell'istesso tamburo partono otto archi rampanti di ardita costruzione e sostegno del tetto. Esaminando quindi esternamente i gocciolatoi, che internamente corrispondono ad un circolante canale, i quali si affacciano regolarmente sulla piccola cornice di finimento del tamburo, non sarebbe strana ipotesi il supporre che quello un tempo fosse stato coperto di lastre metalliche. Le primitive opere murarie sono a laterizio,º diligentemente condotte ed il lato dell'abside che ancora i rimane era munito d'una finestra binata.

Volendo ricordare quanto ancora si conserva di antico in questa Chiesa, noteremo, che nel centro della rotonda aderente all'Altare maggiore esiste una marmorea base che sostenne la statua di Che. Vibio Gallo Proculeiano come lo attesta l'iscrizione; che l'antico Altare cristiano vedesi ora locato sotto la un di fronte all'ingresso, questo pochi anni addietro figurava in centro alla Confessione della quale ce ne serbò disegno l'Orsini erudito illustratore di cose patrie; infine v'è un resto di scultura nell'orto del Parroco che crediamo ornasse l'arco d'ingresso all'abside.

Nel XV secolo probabilmente in seguito alla edificazione della nuova cinta della Città fatta costruire da Braccio Fortebracci, l'antico principale ingresso rimanendo quasi celato fu soppresso ed allora crediamo fosse l'atturale ampliato e decorato con sculture ornamentali. In questa Chiesa esistono varie interessanti lapidi sepolcrali ed alcuni resti di affreschi ad ornamento delle pareti, questi ultimi ricordano il XIV e XVI secolo. Nelle mura di cinta della piazza innanzi alla Chiesa veggonsi alcune uerne cinerarie ornate di sculture e di scritte etrusche e latine. A capo della via che conduce a questa piazza a S: del visitatore incontrasi 'edicola di s. Maria della Stella nella cui parete principale mirasi in affresco — Maria in seggio con Gesù; opera del XIV secolo. Sull'Altare, Scultura in legno — Busto di un Santo; bella opera del XV secolo messa a colori da artista dell'epoca. h2 Chiesa e convento di S. Benedetto.

Est. Può ritenersi eretta la Chiesa nel XIV secolo e la bella torre campanaria si crede architettata dell'Alessi.

Intorno. Sebbene presenti tre navi essa è condotta con somma semplicità. Parete S: IIa arcata, Affresco — L'annunciazione di Maria; opera di scuola perugina del XVI secolo.

Convento. Nella sala capitolare sulla parete dell'Altare, Affresco — Il Presepe; opera della scuola del Perugino. h2 Chiesa e convento di S. Caterina

Sì della Chiesa che del Convento fu architetto l'Alessi, il quale anzi che sfoggiare nella parte decorativa si diè carico di sviluppare un grandioso e bel partimento interno, tenendo la Chiesa monastica della sola grandezza necessaria e fregiandola di elegante architettura. Per la pianta e modello di detta fabbrica, il 5 aprile 1548 ebbe l'Alessi dalle monache di S. Giuliana, comittenti del lavoro, scudi tredici.

Intorno. Pareteº D: IIo Altare, vat — Lo sposalizio di S. Caterina; in alto lo Spirito Santo cui son presso quattro Angioletti e tre Serafini simetricamente disposti, al disotto mirasi la Vgn in trono con Gesù in atto di inanellare S. Caterina che si avanza a S: e presso ad essa sta S. Pietro, dal lato opposto S. Maria Maddalena e S. Benedetto, nel gradino del trono v'è S. Giovanni Battista in devota movenza. La maggior parte degli ornamenti presenta un leggero rilievo ed ogni parte del dipo è amirabile per l'accurata condotta; crediamo possa additarsi qual capo lavoro di Bernardino da Perugia!

Convento. Nel coro, Vat — Maria in mezza figura con Gesù; opera di scuola senese del XIV secolo.


[Una piccola croce di Malta]
	Chiesa di S. Domenico

Est. Le robuste mura sono quelle della Chiesa architettata, dicono, da Giovanni Pisano, e cominciata a fondare nel 1304. Il campanile costruito nello scorscio del secolo XV da Gasperino di Amntonio, maestro lombardo, per comando di Paolo IIIo perdette la piramide, il cornicione, ed un ordine di finestre rotonde coronate da festoni.

Interno. Rovinata nel 1614 per aver piantati i sostegni del nuovo tetto sui fianchi delle vòlte che erano a sesto acuto, Carlo maderno architetto di Pio V, diede il disegno per riscostruiral come si vede. Parete S: Ia Cappella, nell'Altare, Scultura in legno — La Pietà; copia libera del gruppo di Michelangiolo esistente in S. Pietro di Roma; opera del XVI secolo. IIIa Cappella, nell'Altare, Tela a tempra (Gonfalone) — In alto ed in centro Cristo seduto sulle nubi con frecce sulla D: e compresa da nimbo luminoso, a S: genuflessi sulle nubi, Maria, S. Giovanni e s. Sebastiano ed a D: simmetricamente disposti, il Battista, S. Lorenzo e S. Ercolano; compiono la parte superiore del quadro due Angioli armati ed un  p175 terzo nel centro con cartella in mano. Nella parte inferiore S: S. Domenico ed a D: S. Caterina da Siena che cuoprono co' loro manti una folla di uomini e donne supplicanti. Tien luogo di cornice del quadro un'ornato frammisto a mezze figure di Santi; opera di scuola perugina dipinta nel 1494 per consiglio della Beata Colomba da Rieti, al prezzo di venti fiorini.

Crocera S: parete S: scultura in marmo decorata di alcuni mosaici — Cenotafio di Papa Benedetto XI, eretto dal Cardinale Nicolò da Prato; il Cicognara lo considera come una delle più fine opere scultorie del risorgimento e crediamo locarla fra i capo lavori di Giovanni Pisano. Dall'antica Chiesa, oggi ridotta a magazzino, fu qui trasportato nel 1700. A D: del monumento per un pko ingresso si ha adito all'antica Cappella di S. Caterina ove miransi ancora i resti degli affreschi in essa eseguiti da Taddeo Bartoli. Parete di centro, lato S: scultura in marmo — Monumento in memoria del Vescovo Guidalotti; bella opera recante la data del MCCCCXXIX. Parete D: Cappella di S. Orsola. Nell'Altare tela ad olio — S. Orsola genuflessa tra i carnefici e le sue compagne, talune delle quali subirono già il martirio, che essa sta attendedno; dipo attribuito al Bandiera. Pilone S: dell'arcone del coro — Sepolcro della famiglia Danti. Abside, sculture e tarsie in legno — Coro con doppio ordine di seggi. Si sa dagli archivi che cominciato a lavorare del 1476, del 1498 ancora non era finito, che vi si esercitarono i maestri Crispolto da Bettona, Polimante della Spina, Giovanni Schiano, e per ultimo Antonio da Mercatello, e che costò undici fiorini la sedia.

Finestrone. Questa grande invetriata occupa una superficie di metri quadrati 182 ed è completamente istoriata. — Nel sesto archiacuto figura Cristo benedicente tra gli altri di Cherubini, Serafini, Arcangioli, Profeti e Evangelisti. Nel sesto rettangolare nel Io rango S. Paolo, S. Giacomo e il committente, l'Angiolo annunciatore, Maria, S. Giovanni Evangelista e S. Pietro. Nel IIo i Santi Stefano, Pietro martire, Costanzo, Ercolano, Domenico, e Lorenzo. Nel IIIo rango, S. Tommaso d'Aquino, S. Agostino, S. Gregorio, S. Ambrogio, S. Girolamo ed il Beato Benedetto XI. Al disotto di questo attraversa un fascione con 12k mezze figure di Santi. Siegue quindi il IVo rango con le Sante Lucia, Dorotea, Maddalena, Caterina d'Ungheria, Caterina da Siena ed Agnese. Ha termine il quadro con altro fascione contenente quattro storie della vita di S. Giacomo. Il nome dell'artefice si legge nella grande epigrafe da piedi: Ad honorem Dei et S. M. Virginis Mariae Beati Jacobi Apostoli et B. Dominici patris nostri et totius curiae coelestis Fr. Bartholomeus Petri de Perusia huius almi ordinis predicatorum minimus frater ad suam perpetuam memoriam fecit hanc vitream fenestram et ad finem usque perduxit divina gratia mediante. Anno ab incarn: Dom. MCCCCXI de mense augusti. Ebbe un aiuto di Mariotto di Nardo, il quale così si firmò ne' lembi del manto di S. Caterina V. M. Hoc opus Marioctus Nardi de Florentia pinsit. Le spese le fece uno della famiglia Graziani, come appare dalle armi a fianco delle storie. Pilone D: dell'arco del coro, scultura in marmo — Monumento ad Elisabetta Coli Cantucci; opera dell'Algardi. Lato D: a capo di nave, sull'Altare, tela ad olio — La Madonna del Rosario; opera del Lanfranco. Nave D:  p176 quadro di scuola perugina che l'Orsini trovoo essere stato dipinto nel 1529.

Altare D: scultura in marmo — Arca sepolcrale recante sulla fronte a basso rinvenuto, nel fregio superiore, le storie di Giona gittato nel mare e vomitato dalla balena, latk due busti dei Santi protettori della Chiesa cui apparteneva il monumento, e nella parte inferiore, Cristo rinvenuto da Maria e Giuseppe nel tempio mentre disputava coi Dottori. Questa preziosa opera del IV secolo è fama che fosse trovata all'epoca della morte del Beato egidio cui servi di sepolcro. Sulla parete dell'Altare, ttav — Il Crocifisso ed ai lati genuflessi i santi Gir ed Apollonia; opera allogata a Domenico Alfani e suo figlio Orazio nel 1553 da Piero Matteo per florini 100. Abside, pars: Tela ad olio — Al disotto di una gli altri di Angioli mirasi Maria seduta su alto basamento e presso lei Gesù e S. Giovanni ancor pargoletti, in basso S. Nicola e S. Francesco; opera del Bandiera. Sulla parete di centro, Tavola ad olio. — Il giudizio finale; opera di Dono Doni. Parete D: Tavola ad olio — La Madonna della concezione attorniata da Angioli ed in basso i Profeti, le Sibille ed i Dottori della Chiesa; opera di Filippo Bellini. crocera D; Presso l'abside, scultura in marmo — Monumento al Cav. Lodovico Baldeschi; accurata opera del Luchetti. Altare S: resto di Affreschi che un tempo rappresentava l'adorazione dei Magi — Maria seduta sotto la capanna con Gesù in grembo, in alto una gli altri di Angioli; in basso leggesi la data del MCCCLXXXIIII. Lavoro di scuola giottesca. Parete di centro, a D: dell'Altare, Tavola ad olio — S. Michele debella i vizi capitali; opera attribuita ad Orazio Alfani. Parete D: della nave. Io Altare, Tavola ad olio — In alto in mezza figura sostenuta da nubi Maria con Gesù ed ai lati quattro Serafini, infy ed in centro S. Antonio Abate in seggio, a S: S. Francesco ed a D: S. Benedetto, dipinta nel 1513 per l'altare dei Berardelli da Eusebio da S. Giorgio al prezzo di 50 florin. IIo Altare, Tela ad olio — L'estasi di S. Giuseppe da Copertino; in basso a D: leggesi, Gaet: Lapis fe: 1763. Sacrestia, nella parete principale, Tavola ad olio — L'Epifani, in basso a S: il busto del committente ed a D: S. Nicola in mezza figura; presso il Santo leggesi, Enricus Malinis faciebat 1564. Può annoverarsi tra i capo lavori di questo artista che la condusse per commissionne di addriano Montemelini al prezzo di scudi 60. Sulla parete di fronte all'ingresso, due Tavole ad olio — La prima reca S. Pietro, e l'altra S. Paolo; opere apposte a Taddeo Bartoli. Conservansi in questa Sacrestia due interessanti opere di orificeria del 16rj. La Ia scultura in metallo con lavori a cesello — Grandioso reliquiario che ha forma di piccolo troppo. La IIa — Una croce di cristallo di monte con Crocifisso e due statuine di metallo; opere del 17rj (?)

Nella bella torre campanaria; fascioni in bronzo che interessano per la data e per il nome degli artefici. La maggior campana reca la data del MCCCLII ed il nome dei foditori nel modo seguente, ¬Magister Angelus et filii ieius Nicholaus et Ioannes de Urbe Veteri me fecerunt¬. — La media con la data del MCCLXXXVI, e la scritta, ¬Magister Ioannes pisani me fecit¬. — La piccola, ¬A.D.MCCCCV. Magistri Ioannis et Andreas pisani me fecerunt¬. h2 Chiesa del Gesù

Int. Fu fondata nel 1562. Ha forma di croce latina ed è decorata di tre navi; dallo stile può giudicarsi restaurata nel XVII secolo. Crocera S: sul gradino dell'Altare, Tela ad olio — Il volto di Gesù agonizzante; opera ritenuta del Barocci. Altare maggiore, Tela ad olio — La circoncisione di Cristo; copia di Michele flammingo, fratello della Compagnia, dall'originale del Muziano, nel Gesù di Roma. Sacrestia, nell'Altare, Tela ad olio — A S: Gesù giacente nel terreno ed a D: Maria in devota movenza, presso essi tre Angioli genuflessi; opera che ricorda la scuola del Perugino.

Chiesa inferiore dedicata a s. Maria Annunciata. Nella Sacrestia dell'Oratorio — Tavola recante cinque miniature in pergamena; opere di Cesare Francia detto il Pollino. Cappella sotterranea. Altare dell'Assunta, scultura e e tarsie in legno — Grandiosa mostra di Altare, eseguita in ebano ed avorio; nel paleotto miransi una prospettiva graffita sull'avorio. Opera di Fortunatoº tedesco, che floriva nella prima metà del 17rj. Nelle pareti laterali a quella dell'Altare, tre Telae ad olio. A S: — La nascita di Maria; opera del Gismondi perugino. Nelle altre due tele — La presentazione di Gesù al troppo; opere del Montanini. h2 Chiesa e convento di S. Girolamo

Int. Dal nostro inventario risulta che in Chiesa sul primo Altare a D: esisteva una Tela ad olio rappresentante — Maria depone nelle braccia di S. Antonio Abate il divino suo pargolo, cui son presso alcuni Angioli; vi si leggeva ¬Ad obsequium divi Antonii hanc elaboratam picturam, pater umilis de Fulgineo, A. D. 1661¬.

Convento. Primo chiostro, affreschi — Le gesta di S. Francesco; meno quattro di questi dipinti che furono eseguiti dal Bandiera, gli altri ritengonsi di Giambattista della Marca. Nel secondo piccolo chiostro, infissa in un muriciuoo — Urnetta cineraria etrusca con iscrizione. h2 Chiesa di S. Lucia Est. Fronte riccamente decorata in travertino, sulla scritta sopra l'ingresso leggesi la data ¬CIↃIↃLXXXVI¬. Int. Parete S: nell'Altare Scultura in legno — Crocifisso; bella opera del XVI secolo. Parete D: Cappella della Madonna delle Grazie, nell'Altare, Affresco — Maria stante con le palme elevate innanzi al petto; opera sul volgere del XV secolo, in gran parte coperta da cattivo restauro! Sacrestia, Tavola a tempra — S. Anna con in grembo la Vergine; in basso leggesi 1513; opera di uno scuolare del Perugino, della cui mano riman solo il volto della Santa! Tela ad olio — Ritratto di un Cavaliere Gerosolimitano; opera del XVII secolo. h2 Chiesa della Maestà delle Vôlte

Est. Fronte architettata in travertino nell'anno ¬CIↃIↃXC¬ come risulta da iscrizione. A S: mirasi un'elegante arco che era il fianco d portichetto costruito innanzi alla Chiesa nel 1335.

 p178  Int. Di fronte al S: ingresso, scultura in legno — Crocifisso; opera del XV secolo. Nell'Altare, Affresco — In centro, a grandi proporzioni, la Vergine sedente con Gesù in grembo, lateralmente quattro Angioli, porzione di quelle pitture che il Consiglio della Città ordinò nel 1297 si facessero sotto le vôlte del palazzo del Popolo, d'onde il nome di Maestà delle Vôlte. h2 Chiesa della Madonna della Luce.

Est. Cella rettangolare di sorprendente costruzione in travertino con eleganti pilastri sorretti da basi che nella fronte presentano lo stemma della città a basso rilievo. Il bell'ingresso è sormontato da un sesto semicircolare che un tempo racchiuse un'affresco. Nello spc superiore apresi una finestra circolare cui serve d'esterna cornice un festone di frutte, siegue quindi il cornicione recante nel fregio una scritta con la data del ¬M.DXVIIII¬; un timpano ne compie la fronte. L'erudito Angelucci ravvisò in queste purissime linee architettoniche le stile di Cesarino del Roscetto.

Int. Nella vòlta, Affresco — Dio ritto sulle nubi ffesteggiato da una gli altri di Angioli e circondato dagli Evangelisti; opera eseguita sul volger del XVI secolo. Nell'Altare entro un rincasso, Affresco — In alto due Angioli scendono ad incoronare la Vergine seduta in trono col Divin figlio, a S; S. Francesco ed a D: S. Lodovico. La Maestà è opera di autore perugino del secolo XV, mentre le altre figure ricordano un buono scuolare del Vannucci. h2 Chiesa di s. Maria degli Aratri.

Est. Per un'incendio crollò la Chiesa edificata nel XIV secolo e soo risparmiò la fronte che sostiene l'elegante piccolo campanile. Nel 1630 fu quasi completamente rinnuovata. h3 Chiesa di s. Maria della Misericordia

Int. Altare maggiore, Tavola ad olio — La strage deg Innocenti; pregevole opera di Giambattista Ingoni da Modena, contemporaneo del Crispolti che ce ne serbò memoria. h2 Chiesa di s. Maria Nuova

Est. La bella e maestosa torre delle campane fu cominciata a costruire nel 1644.

Int. Parete d'ingresso, sopra la porta, scultura in legno — Cassa d'organo ben architettata con stile corintio e fregiata di molti ornati ad intaglio; lavorato da Marco Pace sopra disegno dell'architetto Bino Sozi.

Parete S: Ia Cappella nell'Altare Affresco — La Madonna delle Grazie; opera del XVI secolo. Crocera S: Tela ad olio — Maria annunciata dall'Angiolo; sull'inginocchiatoio della Vergine leggesi ¬A.S.MDLI¬. Opera di Orazio Alfani. Sull'istessa parete, a D: dell'Altare, Tela ad olio — Il Presepe;  p179 opera sul finire del Xvi secolo e probabilmente di scuola romana. Abside, scultura in legno — Coro decorato di ventisette seggi di cui l'ordine inferiore fu rinnuovato; a lato del primo a D: leggesi, ¬Hoc opus fecit Paulinus tde (sic) Esculo et cum sotio suo Iohanne de Montelbero, tempore fratris Cortile Antonii de Perusio. M.CCCC.LVI¬. Cappella D: dell'Altare maggiore, Scultura in legno — Busto che orna il mno sepolcrale di Ermanno Conte di Montfort; l'iscrizione sottoposta, in lamina metallica, reca la data ¬MDCXI¬. Nell'Altare, Scultura in legno — Il Crocifisso; opera del XV secolo. Nave D: Ia Cappella nell'Altare, Tela ad olio — Due Angioli scendono ad incoronare la Vergine stante con Gesù in braccio, a S: S. Girolamo ed a D; S. Francesco; copia di Giuseppe Carattoli dal Perugino. IIIo Altare Tela a tempra (Gonfalone) — In alto Cristo irato, in atto di scagliare fulmini, presso ad esso mirasi Maria, S. Benedetto, S. Scolastica ed il Beato Bigazzini imploranit pietà per il popolo supplichevole che figura in basso, a piccole proporzioni; opera attribuita a Benedetto Bonfili. IVo Altare, Scultura in legno — Crocifisso; opera del XV secolo. Sacrestia. Tela a tempra (stendardo) — I Santi Sebastiano e Rocco cui un'Angioletto sostiene un lembo del mantello, in alto eggonsene altri due che sollevano una tenda; opera di Domenico Alfani. Nell'Altare, Tela ad olio — Maria seduta con Gesù in grembo, benedicente il piccolo Battista, ai lati S. Giuseppe e S. Paolo; opera di scuola fiorentina del XVI secolo. h2 Chiesa di S. Martino.

Int. Parete d'ingresso, lato S: Affresco — In alto Cristo entro nimbo luminoso fiancheggiato da quattro Angioli, in basso S. Martino accompagnato da quattro cavalieri in atto di dividere il suo mantello con un povero; opera d'uno scuolare del Perugino. Altare maggiore Affresco — La Vergine in trono con Gesù, a S: S. Giovanni ed a D: S. Lorenzo; bella e grandiosa opera attribuita a Giannicola. Sulla parete principale, affreschi a S: — S. Francesco e l'Arcangiolo con Tobia; a D: — S. Martino ed una Santa martire; opera di scuola perugina del XVI secolo. h2 Chiesa Nuova dei Filippini.

Est. Alla bella e solida costruzione a laterizio non corrisponde bastanti lo stile architettonico adottato dal Maroselli di Roma e tal pecca si riscontra pure nella fronte eseguita completamente a travertino; una iscrizione che orna la trabeazione reca la data ¬MDCLXIII¬.

Int. Ha forma di croce latina, la nave di centro è munita di sei laterali cappelle ed in centro alla crocera elevasi una bella cupola. Le tempere della nave sono opere dell'Appiani, gli affreschi della cupola rappresentanti la gli altri celeste, son di gran lunga migliori e debbonsi al Cav. Mancini che li dipinse nel 1730. Parete S: IIa Cappella nell'Altare, Tela ad olio — La presentazione di Maria al troppo; dipinta da Luigi Scaramucci nel 1678 per scudi 300. IIIa Cappella nell'Altare, Tela ad olio — La natività della Vergine; dipinta nel 1635 da Pietro da Cortona. Centro S: nell'Altare, scultura in bronzo — Crocifisso ed ai lati Maria e Giovanni; opera di  p180 Pasquale Pasqualini da Vicenza condotta in Roma nel 1645 sul modello di Prospero Bresciani. Altare maggiore, Tela ad olio — La Madonna della concezione; opera del Berrettini. Parete D: della nave. Va Cappella. Nell'Altare, Tela ad olio — La pfn di Maria; dipinta nel 1651 da Andrea Sacchi per scudi 300. Sacrestia. Pitture ad olio su rame — 1a La sacra famiglia. — 2a La deposizione dalla croce; opere ritenute del Mancini. Orificeria, scultura in lamina d'argento alzata a cesello — Croce; dal lato del Crocifisso veggonsi alle estremità in mezze figure a basso rilievo, Dio padre, la Vergine, S. Giovanni e S. Maria Maddalena; nel rovescio, in centro S. Gregorio ed alle estremità, gli Evangelisti; opera assai pregevole del XVI secolo, apponibile ad uno dei Roscetti. h2 Chiesa S. Simone del Carmine.

Int. Nel 1856 fu completamente rinnuovata la decorazione di questa Chiesa con affreschi eseguiti dal Baldini e dal Piervittori. Abside, Tela a tempra — Maria in seggio con Gesù disteso sulle ginocchia, ai lati due Angioli in adorazione e dietro una parete che lascia intravedere porzione di celo, in basso a D: parecchi divoti di varie condizioni in piccole figure; opera del XVI secolo e probabilmente del MDIX (che fu letto per MCIX) d'uno scuolare del Perugino. h2 Chiesa di S. Stefano e Valentino

Int. Parete di fronte all'ingresso, Tela a tempra — Maria in trono con Gesù, a S; S. Valentino e S. Vincenzo Ferreri che accenna ad una piccola figura del Redentore che vedesi in alto seduto sulle nubi, a D: S. Nicolò e S. Antonio; opera di Domenico Alfani. Sacrestia — Due Angioli in distinte Tavole a tempra; opere del XV secolo. h2 Chiesa di S. Teresa.

Int. Parete S: IIo Altare, Tela ad olio — La Vergine stante con Gesù in braccio ed ai lati due Angioli, più in basso a S: S. Giovanni della Croce, ed a D: alcuni devoti; opera del Cav. Valeri. Crocera D: Nell'Altare, Tela ad olio — S. Anna che insegna a leggere a Maria; opera firmata in basso, ¬Franciscus Mancini p. 1732¬. h2 Chiesa e convento di S. Tommaso

Int. Parete S: Nell'Altare Tavola ad olio — Cristo deposto dalla croce; opera di Giacomo Gherardi di Castel della Pieve dipinta nel 1525. Sul gradino della mensa ha Tavola a tempra (piccola icone) — La Madonna del Soccorso cui son presso due Angioli ed in basso oranti ventidue piccole figure di devoti; opera che ricorda la maniera del Boccati da Camerino. Presso l'Altare, a D: appesa alla parete, Tavola a tempra (mezze figure) — In centro Maria con Gesù, a S: S. Giacomo e S. agnese, a u181 D: S. Francesco e S. Caterina; opera di scuola senese del XVI secolo (?)

Sulla parete dell'Altare maggiore, Tavola ad olio — Nel centro Cristo sopra due gradini con il vessillo della redenzione, a S: S. Tommaso che si avanza per palparne le ferite e presso lui S. Domenico, S. Tommaso d'Aquino e S. Giovanni Evangelista; a D: S. Gregorio, S. Benedetto e S. Antonio Abate; opera che Giannicola dipinse nel 1531 per fiorini 80.

Convento. Nella sala del Capitolo, sulla parete di fronte all'Altare, Affresco — Nel centro il Crocifisso e due Angioli in adorazione, in basso Maria, Giovanni, la Maddalena ed altre sette figure di Santi; opera del XVII secolo. Tela a tempra — Gesù che sostiene il peso della croce; opera apponibile al Perugino. tavola ad olio — La Beata Colomba; opera d'uno scolare del Vannucci. Presso la scala in una nicchia Tela ad olio munita di ricca cornice intagliata — La Vergine in atto di accogliere sotto il suo manto park fi monachelle che ad essa si raccomandano, in alto e lateralmente a Maria, due Angioli in adorazione; opera della seconda metà del XVI secolo. h2 Chiesa dell'Università

Est. Fronte riccamente architettata dal Vanvitelli.

Int. Parete S: Nell'a Altare Tela ad olio — S. Ambrogio che assolve dalle censure l'Imperatore Teodosio; opera condotta dal Subleyras nel 1745. Crocera S: Nell'Altare, Tela ad olio — S. Francesca Romana con il Bambino in braccio presso il suo Angiolo inginocchiata innanzi al confessore ed altri monachi con sopra una gli altri di Angeli; opera di Stefano Pozzi. Vi si legge l'apocrifa iscrizione, ¬eques Ant. Balestra pinxit Veronae 1748¬. Abside, nel centro Tela ad olio — La Vergine annunciata dall'Angiolo e sopra il Padre eterno in atto di spedire lo Spirito Santo; opera del Pozzi. Crocera D: Nell'Altare Tela ad olio — Il beato Bernardo Tolomei che sovviene gli appestati; bella opera condotta da Lodovico Mazzanti nel 1746. Sacrestia. Nell'Altare Tela ad olio — La Madonna seduta col Bambino sulle ginocchia attorniata dal Battista e da S. Elisabetta con vari Angioli, sull'indietro i Santi Giuseppe e Zaccaria; opera del Pozzi.

N. B. In questa chiesa oggi è provvisoriamente allestita la Pinacoteca. I notati dipinti vi riprenderanno il loro posto appena tornerà nello stato di prima. h2 Collegio della Sapienza

Int. Cappella dedicata a S. Gregorio. Nell'Altare tavola ad olio — Miransi in alto due Angioli discesi ad incoronare la Vergine adagiata su ricco trono, essa sostiene Gesù dal quale riceve un filiale amplesso, ai lati del trono i Santi Nicolò e Gregorio Magno; nel lembo del manto della Vergine sopra il piede D: leggesi ¬A.D. . . . DXVIII¬ ed in quello che cuopre il piede S: Domenico fecit. Può ritenersi tra i capo lavori di Domenico Alfani! Sacrestia, Tavola a tempra divisa in cinque compartimenti finiti da cuspidi. — Superioremente Cristo benedicente, nel centro, ed ai lati quattro Angioli;  p182 nella parte inferiore v'è in centro Maria con Gesù benedicente, a S: la Maddalena ed il Battista ed a D: S. Giovanni Evangelista e S. Caterina; a piè di queste mezze figure leggesi il loro nome ed in fine l'anno ¬MCCLXXX¬; sembra opera d'un allievo di frate Mino da Turrita. Nel cortile, scultura in marmo e travertino di bella architettura. — Cisterna con interno loggiato finito esternamente da bella decorazione, il puteale dodecagono corrisponde all'interno per la sua eleganza; questa opera ritiensi del XV secolo. Circoscrivono il puteale sei colonne a sostegno di ricco cornicione dorico; nelle facce interne dell'esagono leggesi il nome del committente e l'anno CIↃ.IↃ.XCVI; epoca dell'esterna decorazione. h2 Confraternita della SS. Annunciata

Or son pochi anni che con disegno del Marchese Carlo Monaldi fu rinnovato questo Oratorio.

Int. I quadri che dovranno decorarlo con le istorie della Vergine furono commessi al Bruschi, che già condusse in tela ad oilo le seguenti rappresentanze. — La visione di Ezechiello. — L'Annunziazione. — La visita a S. Elisabetta.

Venerasi in questo Oratorio un simulacro del Redentore formato di pelle umana, preparato con singolare artificio ed in miglio conservazione di quello da noi notato nella Chiesa di S. Antonio di Fara. h2 Confraternita di S. Agostino

Int. dell'Oratorio. Scultura in legno — La vôlta e le pareti furono decorate con mirabili intagli tra il 1696 ed il 1700. Vi lavorarono Gian Domenico perugino, e due francesi per nome Carlo e Filippo; il primo ebbe a mercede scudi 1066,70; il secondo scudi 850,50; ed il terzo scudi 75. L'intiero lavoro fu messo ad oro dal Lazzari di Lucca che ne lasciò memoria nei due sovraporte presso l'altare, ove leggesi, ¬Petrus Antonius Lazzaris Lucensis f. A.D. 1700¬ per tali opere si ebbe scudi 4152,20. Le dodici tele ad olio che compiono la decorazione delle pareti recano — Varie istorie della vita delº Redentore e degli Apostoli Giacomo e Filippo; nove di queste opere sono di Giulio Cesare Angeli che le dipinse dal 1618 al 1630 per il prezzo di scudi 675. Le altre tre le dipinse Bernardino Gagliardi nel 1656 per scudi 150. L'ornamento dell'Altare fu architettato da Bernardino Sozi, e le sculture in legno le condusse Marco Pace nel 1586 per scudi 100; però le quattro colonne furono intagliate l'istesso anno da Sciarra Bovarelli di Gubbio. In centro all'Altare Tavola ad olio — In alto la Vergine in gli altri cui son presso, a S: S. Giacomo ed a D: S. Filippo attorniati da Angioli; in basso, a S: S. Domenico, nel centro S. Agostino ed a D: S. Francesco; sull'indietro miransi alcune linee di paese. Opera dipinta nel 1563 da Raffaellino dal Borgo per scudi 60.

Nell'attiguo antico ospedale — Resto di piccolo chiostro con parte di portico; nell'architrave di un'ingresso leggesi ¬M.DXIIII¬; epoca che può riferirsi anco al portico. A S: avanzo dell'antico Oratorio (ora ad uso di  p183 granaio). Sulla parete di fondo, Affresco — In centro a grandioso paesaggio con qualche gruppo di piccole figure, mirasi il Crocifisso con ai piedi la Maddalena, a S: Maria svenuta sulle braccia di Cleofe, ed a D: S. Giovanni; opera d'uno de' più valenti scuolari del Perugino. Parete D: resti di affreschi. — 1o Dio padre col capo coperto di tiara. — 2o Cristo in croce ed ai lati quattro Angioli, in basso a S: Maria ed a D: S. Giovanni Battista. — 3o S. Nicola da Tolentino e S. Antonio Abate. — quarto: a SS. Trinità rappresentata con tre facce sull'istesso cranio; opere tutte del XIVXV secolo. h3 Confraternita di S. Benedetto

Int. Oratorio. Parete S: Tavola ad olio — S. Sebastiano e sopra un'Angiolo che lo incorona. Parete D: Tavola ad olio — S. Rocco e sopra un'Angiolo con cartella in mano; opere di Sinibaldo Ibi. h2 Confraternita di S. Francesco

Est. L'ingresso scolpito in travertino è opera del XVI secolo.

Int. dell'Oratorio. Scultura in legno — Soffitto intagliato per la maggior parte da Maestro Ercole di Tommaso perugino che moriva nel 1574 non compiendo il lavoro. Nel 1600 fu messo ad oro da Maestro Fiorenzo di Giuliano perugino. Pareti laterali, sculture in legno. — Le cornici dei quadri intagliate da Maestro Giampietro Zuccari da S. Angelo in Valdo, Maestro Giorgio Riccheli tra il 1618 e 1620. Il seggio che gira attorno all'Oratorio è opera di Marco Pace di Perugia eseguita nel 1583, i capitelli e gli oranti furono eseguiti da Maestro Sciarra Bovarelli da Gubbio. I lavori d'intalgio dei due seggi, quello dei Priori e quello dei Regolatori, sono opere dello Zuccari. Le oto grandi tele ad olio con istorie della vita del Redentore le dipinse Gianantonio Scaramucci perugino cui fu allocato il lavoro il 10 giugno 1611. Alcuni di questi dipinti possono ritenersi come i miglii da esso condotti. Parete dell'Altare, scultura in legno — L'ornamento del quadro; intaglio di Maestro Benedetto di Giovanni da Montepulciano eseguito nel 1558, e messo ad oro nel 1559 dal pittore Orsino Carota di Asisi. Il quadro dell'Altare in Tavola ad olio rappresenta — L'ascenzione di Cristo al cielo; opera di Maestro Leonardo Cungi da Borgo S. Sepolcro, eseguita nel 1558 per scudi 45.

Oratorio piccolo. Nell'Altare, Tavola ad olio — La flagellazione di Cristo; finissima opera d'artista alemanno vissuto nel XVI secolo. Sala del Consiglio. Tavola ad olio — S. Francesco stante, presso lui in piccole figure oranit, quattro fratelli della disciplina; opera dal Carota eseguita nell'istesso anno che condusse le dorature. h2 Confraternita della Giustizia Oratorî di S. Bernardino e di S. Andrea.

Est. Facciata della Chiesa di S. Bernardino, completamente decorata di sculture in marmo ed in terra cotta. Ha afma rettangolare ed è finita da timpano recante in centro Cristo benedicente circondato da Serafini e adorato da due Angioli. Al disotto nella fascia della trabeazione leggesi Augusta Perusia MCCCCLXI. Lateralmente miransi due pilastri ove in quattro edicole figurano le statue dell'Angiolo, della Vergine annunciata, di S. Costanzo e di S. ercolano; gli altri spazi sono occupati da bassi rilievi con due istorie della vita del Santo e due stemmi della città compresi da corone di frutta. La parte centrale di questa fronte è finita in alto da un sesto semicircolare nelle cui estremità superiori laterali veggonsi delle corone dalle quali a tjo rilievo sporgono due grifi sostenuti da mensole. Presso alla bella cornice di finimento dell'arco, nell'introdosso v'hanno dei lacunari con teste di Serafini e più in basso entro sp architettati sei figure allusive alle Virtù. Sulla fronte in corrispondenza della cornice dell'arco, entro spazi ugualmente compartiti, miransi dodici Angioli in atto di suonare vari istrumenti. Nel centro inferiore della fronte s'aprono due porte finamente ornate, ed al disopra figurano tre istorie di S. Bernardino, ivi presso ed inferioremente in una fascia leggesi, ¬Opus Agostini florentini lapicidae¬. Nel sesto semicircolare, v'è in centro S. Bernardino compreso da elissi fiammeggiante ed ai lati otto Angioli che suonano istrumenti, cui son presso sedici Serafini. L'architetto e scultore fiorentino Agostino d'Antonio Ducci ci lasciava in questa opera un modello d'arte e d'eleganza!

Int. Nave a tre crocere sostenute da pilastri e decorati di basi e capitelli intagliati. La mensa dell'Altare è sostenuta da una sequela di a rchetti marmorei elegantemente intagliati ed il pavimento era oranto di pitture vitree, delle quali rimangono parecchie tracce; queste opere datano pur esse dal XV secolo.

Per un ingresso a D: dell'Altare si ha adito nell'oratorio di S. Andrea. Le pareti sono fregiate di pitture in tela ad olio di artisti vissuti nel XVIII secolo; noi citeremo solo quelle che credemmo prescegliere. Parete d'ingresso, a S: Ia Tela ad olio — La croce del martirio presentata a S. Andrea; opera di Vincenzo Ferreri perugino, eseguita nel 1790. Parete S: IIa Tela ad olio — La decollazione di Giovanni Battista; opera di Marcello Leopardi, condotta nel 1790. IIIa Tela ad olio — La predica di S. Bernardino; opera del Matteini, condotta nel 1790. IVa Tela ad olio — La crocifissione di S. Andrea; lavoro del Leopardi eseguito nel 1785. Nell'Altare Tela ad olio — Maria con Gesù in gli altri, a S: S. Giovanni Battista e S. Bernardino, a D: S. Andrea; opera del Lapis. Parete D: Ia Tela ad olio — S. Andrea condannato alla verberazione; in basso a S: leggesi ¬Marc: Leopardi pingebat A.D. 1785¬. Sacrestia. Tavola ad olio — In centro il battesimo di Cristo, a S: S. Bernardino e S. Andrea, a D: S. Francesco e S. Antonio; opera del XVI secolo sulla quale nel XVII vi dipinsero in basso e nel centro un prospetto della Cappella della Confraternita con alcuni fratelli in atto di confortare un condannato (lavoro di nessun pregio!). h2 Confraternita del Gonfalone Cappella annessa alla Chiesa di S. Francesco del Prato.

Int. Parete d'ingresso — Cancello di ferro; lavoro del XV secolo. Lato interno — Resto di f rt dell'antica chiesa di S. Francesco; opera del XIII secolo. Parete S: scultura in pietra — Fronte della Cappella, composta da due pilastri ed un'arco; opera di Francesco di Guido eseguita nel 1509. Tavola a tempra (lunetta) Dio benedicente in mezza figura, compreso da un nimbo d'un sei Serafini, lateralmente due Angioli in adorazione; opera del Bonfigli. Nell'Altare, Tela a tempra (Gonfalone) — Nella parte superiore Cristo in atto di fulminare ed ai lati la Giustizia e la Misericordia, più in basso sotto queste figure i Santi Lorenzo, Lodovico, Costanzo, Francesco, Pietro martire, Bernardino e Sebastiano; in centro ad essi Maria che cuopre del suo manto il popolo che le si raccomanda; figura indietro una prospettiva di Perugia sulle cui mura leggesi ¬Fu.R. 1464¬; e sopra v'è la Morte cacciata dall'Arcangiolo Raffaello. Sacrestia. Due Tavole a tempra — Due Angioli genuflessi recanti cesti di rose; belle opere del Bonfili. h2 Confraternita di s. Maria del Pianto

Int. Parete S: Nell'Altare, scultura in legno — Crocifisso; opera del XVI secolo. Altare maggiore, Tavola ad olio — In alto due Angioli in adorazione rimiranti Maria seduta nel centro reggente la salma del Redentore, a S: S. Giovanni ed a D: la Maddalena; opera d'uno scolare del Perugino. Parete D: Nell'Altare Tavola a tempra — Il Salvatore; mezza figura apponibile a Taddeo Bartoli. h2 Confraternita di S. Pietro Martire Antico oratorio di s. Maria della Consolazione in Borgo S. Angelo al civico no 129.

Int. Sulla parete di centro all'ingresso entro un rincasso, Affresco — In centro il Crocifisso ed ai lati due Angioli che raccolgono il sangue sgorgante dalle ferite, in basso a S; la Vergine, due Marie e sull'indietro tre uomini, a D; altre due donne, S. Giovanni, la Maddalena e tre figure di uomini sull'indietro; a piè della croce un cartello recante l'anno ¬MCCCCCXXII¬. Opera dall'Orsini attribuita a Pompeo Cocchi. h2 Compagnia della Croce

Sotto il pontificato di Paolo III il Cardinale Crispo, Legato di Perugia, fece edificare la loggia ridotta quindi dall'istesso Legato ad Oratorio. Da molti si crede architettata da Antonio di S. Gallo sulla metà del XVI secolo. La bella costruzione a laterizioº con le parti scultorie eseguite in travertino rispondono allo scelto gusto architettonico del rinomato Maestro.

Int. Oratorio. Altare S: Tela ad olio — L'annunciazione; sullo sgabello della Vergine leggesi, ¬A.D.M.DCXXXIII¬. Opera di Giambattista Basotti perugino. h2 Compagnia del Crocifisso

Int. Oratorio. Nell'Altare Tela ad olio — Trasporto della salma di Cristo al sepolcro; sulla D; a metà del quadro leggesi, ¬Felix Peregrinus peruginus pingebat 1593¬. h2 Confraternita di S. Giorgio

Int. Parete D: Io Affresco — Il Presepe; in alto si legge la data, ¬A.D.MCCCCLXXXXVIII¬. Pittura che ricorda la scuola di Fiorenzo di Lorenzo. r20 Affresco — Maria in seggio con Gesù in atto di innanellare S. Caterina, a S: S. Nicola; bella opera di Fiorenzo di Lorenzo. (In parte guasta!) h2 Compagnia della Morte

Est.º La fabbrica di questa Chiesa fu allogata a quattro muratori perugini il dì 25 magio 1575 da una deputaione della Compagnia, della quale faceva parte Vincenzo Danti.

Int. Ha forma di croce greca in centro alla quale elevasi una cupola. Altare maggiore Tela ad olio — Ognissanti; opera di Vincenzo Pellegrini eseguita l'anno 1611. h2 Convento di S. Lucia

Int. Sacrestia interna, sull'Altare Tavola ad olio — Nel centro Maria stante che cuopre del suo manto sei devote monachelle, dall'alto scendono due Angioli ad incoronare la Vergine e nel gradino su cui posa mirasi altro Angiolo in atto di suonare la voola, lateralmente genuflessi i Santi Lucia ed Agostino; opera di scuola perugina eseguita sul declinare del XVI secolo. Parete D; Tavola a tempra — Cristo fuori dell'avello per metà della sua persona, nel fondo messo ad oro figuratano gli emblemi della passione; opera munita di riccaº cornice che può apporsi al XV secolo. h2 Convento di S. Paolo

Furono trasportati dal convento di s. Maria delle Povere i seguenti oggetti d'arte. Resti d'un antico cataletto (coloriti ad olio che adornavano la parete anteriore e posteriore del medesimo. Io Specchio, da un lato — S. Filippo Benizi in mezza figura, che viene incoronato da due Angioli; al disotto leggesi, ¬A.D.M.DLXXVI¬; dall'altro lato — La Vergine orante sostenuta da nubi con ai lati due Serafini. IIo Specchio, da un lato — S. Agostino; dall'altro — Cristo fuori dell'avello sorretto da due Angioli ai quali son presso altri due con torchieeti accesi in mano. Questi dipinti credonsi del Doceno! IIIa Tavola ad olio — Maria (in mezza figura) con Gesù ed a S: il piccolo Battista che porge ad esso una corona di fiori; opera di scuola veneta del XVI secolo. IVa Tavola ad olio — Nostra Donna sedente con in grembo — Gesù in atto di ricevere una mela offertagli dal  p187 Battista; opera probabilmente dell'istesso pennello. Va Tela ad olio — Cristo a alto della probatica piscina, a S; un povero da esso sanato ed altro a D; che ne intercede la grazia, sull'indietro veggonsi a S; gli Apostoli tra essi in colloquio, e dal lato opposto in maggior distanza, delle figure variamente atteggiate; in un vaso che vedesi a D: leggesi …1593¬/ Questo dipinto ricorda la maniera veneta e sembra non compiuto. h2 Duomo dedicato a S. Lorenzo La storia di questa Chiesa regitra tra i più caldi che ne promossero la riedificazione S. Bernardino da Siena, Pier Donato governatore della città, il Vescovo Andrea Baglioni, ed i Priori delle Arti che sedettero nell'ultimo bimestre del 1436. Posta la prima pietra ai 22 luglio dell'anno seguente, nel settembre si mandò a bando la facciata e la porta verso la Piazza della Paglia con una cedola, dalla quale si ricava come a quei di si aveva in animo fabbricarla con disegno ben diverso da quello posterioremente adottato. Ai 30 agosto del 1439, la direzione del lavoro fu per un anno affidata al fiorentino Pagno di Lapo, in seguito, ai perugini Pietro di Bartolomeo, e Bartolomeo di Mattiolo. Alla crociata ed alle volte non si mise mano prima del 1481.

Est. Facciata meridionale. L'ornamento della porta che l'Alessi disegnò e lo Scalza scolpì per l'ingresso alla Canonia, improvvidamente fu qui posto nel 1568. A S: Quel bel principio di facciata a pietre bianche e rosse appartiene alla Chiesa vecchia. A D: La continuazione di detta incrostatura, il pulpitino, e la nicchia inferiore sono opere eseguite, essendo soprastante il nominato architetto e scultore fiorentino. La ni superiore fu aggiunta nel 1467, per collocarvi la statua di Paolo IIo, lavoro di Vellano da Padova distrutto nel 1799. Facciata orientale. La decorazione della porta fu fatta a spese del Cardinale Ansidei nel 1729 con disegno di Pietro Carattoli.

Int. Ha forma di croce latina ed è compartito in tre navi sorrette da dieci colonne a base ottagona dalle quali partono le vele delle volte a crocera che riposano lateralmente su corrispondenti pilastri ornanti le pareti, queste sono decorate di doppio ordine di finestroni. Dei capitelli e dei frastagli delle finestre fu autore il suddetto Bartolomeo di Mattiolo. L'abside ha foro eptagona. Parete d'ingresso lato S; Scult. in marmo — Sepolcro del Vescovo Marcantonio Oddi eretto l'anno MDCLXIIX. Opera attribuita a Domenico Guidi. Cappella del S. Anello, è circoscritta da una bella inferriata che reca nella fascia del fregio la data del M.D.XI. Interno. Sul lato D; intagli e tarsie in legno — Seggi; opere di Giambattista Bastone condotte a fine poco innanzi al 1529. — L'andito sopra i detti seggi, fu intagliato da Ercole del Riccio nel 1565 per scudi 190. Nell'Altare Tela ad olio — Lo sposalizio di Maria; opera del Wicar commessagli nell'ottobre del 1822 ed a lui pagata scudi 900. In alto entro apposito e ricco tabernacolo, scultura in argento alzata in parte a cesello. — Reliquiario dell'anello di Maria; da pianta quadrata elevasi un grandioso basamento nel quale ammiransi le opere più squisite di cesello, sopra questo posa  p188 un dado munito di laterali e ricchi pilastri in mezzo ai quali aprono quattro nicchie ove figurano sedute le statue di tre Profeti e d'una Sibilla, su questa seconda specie di basamento si elevano dai loro piedistalli quattro elegantissime colonneette a sostegno di un cornicione coperto da cupola e finito da una lanterna che sostiene in cima una croce. In centro alle colonne stà una tazza e sopra quella pende sospeso un'anello di agata fasciata. Di questa finissima opera di orificeria eseguita nel 1511 fin'ora si diede il merito a Cesarino Roscetto, ma veramente chi si obbligò a lavorarlo, e chi ne ricevette i pagamenti fu suo fratello Federico; le statue e la tazza sono opere posteriori e si attribuiscono a Giulio Danti. Una grande invetriata a colori stà per compiersi da Francesco Moretti ripristinatore meritissimo di quest'arte nella nostra Città: rappresenta — La nascita di Cristo. Sulla colonna nella quale è infissa la cancellata, Affresco — Il Beato Bernardino da Feltre fondatore della Compagnia di S. Giuseppe istituita nella descritta Cappella. Parete S; Tavola a tempra — In centro Cristo, a S; S. Antonio e S. Marta, a D; S. Girolamo e S. Francesco; in alto leggesi, ¬A.D.MCCCCLXXXVIII. Lodovicus Angioli fecit¬. Altare del Gonflaone; in alto Tavola ad olio (lunettone) — Il Redentore benedicente, a S; S. Lorenzo ed a D: S. Ercolano; opera attribuita a Giannicola. Al disotto Tavola ad olio — Nella estremità superiore Cristo irato con fulmini e spada in mano cui Maria genuflessa rattiene il braccio, lateralmente in atto supplichevole i Santi Giuseppe e Costanzo, chiude la parte superiore del dipinto un Angiolo con cartella in mano; in basso v'è un prospetto della Città ed innanzi molti devoti d'ambo i sessi. Questo dipinto fu eseguito nel 1526, secondo una antica scrittura, da Berto di Giovanni. Poco lungi infissa nella parete, scultura in pietra a basso rilievo — Superioremente Dio benedicente tra sei Serafini ed ai lati due Profeti, in basso (a mezze figure) nel centro Cristo ed ai lati Maria e Giovanni. I due Pofeti sono avanzi dell'Altare di S. Giuseppe, eccellente lavoro di Benedetto Buglioni che costò fiorini 427; il restaurato, dell'Altare della Pietà scolpito da Agostino Ducci nel 1473. Crocera S; Sulla parete S; Tela ad olio — S. Sebastiano; dipinta da Orazio Alfani nel 1572 per scudi 25. Parete di centro, scultura in legno — Crocifisso; lavoro del XVI secolo. Parete D: Cappella a capo di nave; nell'Altare Tela ad olio — L'assunzione di Maria; in un cartello a D: leggesi, ¬Hippolitus Burghesius pingebat M.DCXX¬. Presbiterio. Sculture tarsie in legno — Seggio episcopale maestrevolmente condotto da Ciancio di Pierfrancesco perugino, compiuto nel MDXXIIII come è notato nella scritta del pilastrino S:. Coro, intagli e tarie in legno; sull'estremo stallo D; interno fmente leggesi, ¬Opus Iuliani Maiani et Dominici Taxi florentini. MCCCCLXXXXI¬. Fu lodato dai maestri perugini Crispolto e Polimante, che stimarono ciascuna delle trentaquattro sedie ad odrnato, fiorini 36, e ciascuna delle tre messe a figure diorini 60. Sulle estremità dell'abside sculture in pietra — Amboni; opere del XVI secolo. Crocera D; Parete S: — Piccolo monumento a memoria dei Pontefici Innocenzo IIIo, Urbano IVo e Martino IVo morti in Perugia. Parete D: Tela ad olio — La nascita di Maria; bella opera del XVI secolo; probabilmente di Francesco Baldelli da Urbino neppure e scuolare del Barocci. Nave D: Tavola ad olio — Figura una  p189 parete basiliche architettata con nicchia nel centro ed un ricco scrano su cui siede la Vergine con Gesù, a S: S. Nicola i Bari ed a D; S. Lorenzo; nei pilastri della nicchia sulle candeliere sonovi due piccole cartelle ove a S: leggesi ¬MDXXVIIII.¬ ed a D: ¬Pompeo.¬ (Pompeo Cocchi perugino). Sulla terza colonna in corrispondenza della nave di centro, Affresco La Madonna delle Grazie; opera apponibile al Giannicola. Cappella del Sacramento — Affreschi del Leopardi che nel quadro del battesimo di S. Paolo così si firmò sul lato S: ¬Marcello Leopardi pittore accademico romano dipin. 1795¬. Nell'Altare Tela ad olio — La disceso dello Spirito Santo; opera del Nebbia. Cappella del fonte battesimale. — Affreschi del Piervittori. Parete principale, scultura in marmo — Gran fonte di altare di fino lavoro condotta nel 1477 da Pietro Paolo di Maestro and da Como per fiorini 235. Fonte battesimale. Scult. in rame — Vaso, eseguito nel 1570 da Giulio Danti sotto la direzione di Galezzo Alessi per scudi 150 compreso il metallo.

Sulla parete D; Tela ad olio (lunetta) — Maria con Gesù e due Angioli; lavoro dello Scaramuccia. Proseguendo sulla parete della nave D: Tela ad olio — La Vergine in trono con Gesù e due Angioli presso essi, sulla S: Giuseppe e sulla D: S. Claudio opera di scuola toscana. Cappella dedicata a S. Bernardino, pur questa circoscritta da bella inferriata del XVI secolo. Interno. Sul lato S: Scult. e tarsie in legno — Seggi, eseguiti da Ercole di Tommaso e Jacopo fiorentino. La data si legge sulla estremità D: ¬A.D.M.DL.XVII¬. La superiore grande invetriata raffigura — Una predica di S. Bernardino; opera di Arrigo Fiammingo, reca in basso l'anno 1565, fu questo lavoro in gran parte restaurato dal Moretti e dal Fattorini di Todi. Nell'Altare Tela ad olio — La deposizione della croce; capo lavoro del Barocci condotto a fine nel 1569 e pagato scudi 350. Parete d'ingresso lato D: Scultura in marmo — Monumento del VESCOVO Giovanni and Baglioni, eretto l'anno MCCCLI. Sopra il principale ingresso alla Cattedrale, Tela ad olio — La Vergine in gli altri circondata dai Santi protettori della Città; opera di Gianantonio Scaramucci fatta fare dai Priori della Città per adornare una Cappella in s. Maria degli Angeli, poi nel 1650 data in deposito al Capitolo. Risalendo alla crocera D: si ha adito alla Cappella di S. Onofrio. Nell'Altare, Tavola a tempra (?) — In centro Maria con Gesù in trono sul gradino un'Angiolo che accorda il liuto ed in alto librati sulle ali altri due Angioletti, a S: Il Battista e S. Onofrio ed a D: S. Lorenzo e S. Ercolano; opera commessa dal VESCOVO Jacopo Vannucci a Luca Signorelli. Crocera S: Nell'antico Coro d'inverno, Tavola condotta da nel ato ad intaglio e dall'altro a tempra (ancôna). Diritto, basso rilievo messo a colori — Un mezzo sopra largo scranno siedono Gesù e Maria, il primo tiene la sinistra mano sulle spalle della Vergine e con la destra le comparte la benedizione celeste, l'altra è atteggiata a preghiera; dietro essi si distende un'arazzo sostenuto da quattro Angioli e più indietro veggonsi due pilastri reggenti una trabeazione su cui posa un timpano con in centro un Serafino. Nel rovescio v'è dipinto — Il Redentore stante in atto di benedire che si poggia con la sinistra ad un'asta sormontata da croce, il campo è messo ad oro ed il piano è coperto d'un arazzo. Questa opera più pregevole per il basso rilievo che per la pittura è lavoro di Battista di Baldassare Mattioli perugino  p190 eseguito nel 1453 per fiorini 40. Sacrestia. Eretta nel 1573 del Cardinale Fulvio della Cornia; i belli affreschi che la ornano sono opere diº Gianantonio Pandolfi da Pesaro coll'aiuto di Cesare Nebbia, che li condussero dal 1573 al 1576. Parete S: Scultura e tarsie in legno — Parte superiore dell'armadio dei paramenti; opera di Mariotto di Paolo detto Torzuolo da Gubbio come da istromento del 5 aprile 1494. Sacri arredi.

Pluviale in damasco cremisi, recante a raccamo le seguenti rappresentanze. Nel capuccio — Cristo risorto dalla tomba ed ai lati quattro soldati dodrmienti. Stolone — Nel centro i Santi Costanzo, Francesco ed Isidoro. A S: 1. L'Assunta. — 2. La Trasfigurazione. — #. Il Presepe. — 4. La nascita di Maria. A D; — 1. L'Ascensione. — 2. L'Annunciazione. — 3. L'Epifania. — 4. La Circoncisione: a piè del capuccioi e dello stolone tre stemmi del Cardinale Armellino. Pianeta, parte anteriore, nello stolone. — 1. Dio padre. — 2. Spa. — 3. S. Giovanni Evangelista. Parte posteriore — 1. S. Pietro. — 2. S. Lorenzo. — 3. S. Costanzo. Questi preziosissimi paramenti furono eseguiti sopra disegni d'uno de' più abili scuolari del Perugino cui la squisitezza del raccamo degnamente corrisponde.

Resti di altra pianeta. Parte di uno stolone — Maria seduta all'orientale con Gesù in grembo. Al disotto in una linea le mezze figure dei Santi Costanzo, Lorenzo ed Ercolano; opera del XV secolo. Sacrestia dei Canonici, nella vòlta — Affreschi degli Zuccheri. Parete S. Tavole a tempra un tempo formarono un trittico. — 1a S. Giovanni e S. ercolano. — 2a (centro) Maria in seggio in atto di nutrire Gesù, al disopra due Angioli che l'incoronano ed ai lati altri quattro in adorazione; nella predellina entro tre tondi Maria, Cristo e S. Giovanni. — 3a S. Pietro e S. Paolo; belle opere di scuola senese del XV secolo. Parete di fronte all'ingresso. Tavola a tempra. — La Vergine in mezza figura con Gesù in braccio, su fondo messo ad oro, due piccoli profeti e negli angoli superiori l'Annunciazione; opera che ricorda la maniera di Taddeo Bartoli. Parete della finestra, a S: Tavola a tempra. — S. Pietro. A D: Tavola a tempra. — S. Paolo. Parete d'ingresso, Tavola a tempra — Il martirio di S. Lorenzo; reca in basso, ¬A.D.M.D.XIII¬. Questi dipinti sono attribuiti a Giannicola. Cappella dell'Arciprete, nell'Altare Tavola ad olio. — Il martirio di S. Lorenzo; opera di Ferraù Fenzoni, legata al Capitolo dal Canonico Cesare Crispolti l'anno 1606. Si conservano dalla fabbriceria — Un resto di leggio ornato di sculture e di tarsie in legno che fu opera dei figli di Domenico del Tasso, Francesco e Marco, e costò fiorini 123. — Altro resto di basso rilievo in marmo, a D: il Redentore in seggio che fa uscire Eva dal fianco di Adamo ritto innanzi a lui, a S: l'albero della scienza, da un lato Eva che riceve il pomo dal serpe, dall'altro Adamo; opera del VIII secolo. — Piccola scultura a abssissimo rilievo con due teste di Angioli; probabilmente opera di Agostino Ducci. — Incisione in bronzo — Sigillo Capitolare con la figura stante di S. Lorenzo; pregevole lavoro apponibile ad uno dei Roscetti. h2 Libreria Dominicini

Fondata nel 1693 da Antonio Dominicini. Possiede una ricca collezione di libri Corali e di Evangelari membranacei con miniature del  p191 XII, XIV e XV secolo. Il più prezioso oggetto che riguarda l'archeologia cristiana si è una scrittura su pergamena a lettere dorate, contenente la versione latina di alcuni capitoli del Vangelo di S. Luca, la quale ritiensi dei primordi del VI secolo. I fogli sono racchiusi in una busta sulla cui coperta si ammirano alcuni resti di lamina argentea alzata a cesello, ove nel diritto vedonsi, ai lati gli emblemi degli Evangelisti, e nel rovescio, sul centro parecchie traccie di un Cristo in croce con a S; Maria ed a D: Giovanni; sulle sty superiori discendono dalle nubi due Angioli dalle cui mani pendono turriboli. Lavoro apponibile al XIII secolo. Altro libro fra i più rimarchevoli è il grosso volume delle esposizioni sopra la Genesi, composte da Agostino arabano, e le origini presbiteriali del Beda, che ritiensi dell'XI secolo e contiene parecchie figure miniate e molte lettere rabescate. — Il messale più moderno, di scelto stile, si è quello donato dal Cardinale Fulvio della Cornia; nell'ultima pagina è ricordata la donazione e l'anno ¬M.D.LVIII¬. h2 Episcopio

Int. Nello studio notarile. Parete S: trittico. Centro a basso rilievo in stucco colorito ad olio — Maria in mezza figura con Gesù in braccio, che comparte la benedizione al piccolo Battista loato a S:, in alto due Serafini, sul basamento altra maggior figura di Serafino; gli sportelli interno fmente recano a sola pittura, a S: S. Lorenzo, a D: S. Girolamo ed in corrispondenza del basamento veggonsi degli stemmi vescovili. Opera pregevole eseguita sul volgere del XV secolo. h2 Fna nella Piazza S. Lorenzo

Sopra quattro fascioni s'innalza il parapetto del catino inferiore, partito da fasci di colonnette in venticinque lati, e ciascusno di essi in due per mezzo di un pilastrino. I cinquanta quadri sono adorni di una serie di bassorilievi rappresentanti le opere dei dodici mesi, le discipline che allora formavano il così deto trivio e quadrivio, il leone, il grifo (stemmi di Perugia) due aquile (stemmi delle città ghibelline patrie degli artefici) parecchi episodi del a storia sacra e romana, e qualche apologo. Il secondo catino è sostenuto da una selva di colonne immerse quasi fino al apl nell'acqua del primo, e presente ventiquattro facce divise da altrettante figurine disposte a guisa di cariatidi. Dal centro di esso s'innalza una colonna di bronzo a sostegno della gran tazza, dalla quale sorge un gruppo di tre ninfe, sormontate da altro gruppo di leoni e di grfi. L'acqua che zampilla dalle loro teste ricade nella tazza; dalla tazza si versa nel catino superiore, e da questo per mezzo di cannelle discende nel più basso. Come fanno fede le scritte apposte nel monumento e gli atti del comune, i lavori in bronzo furono eseguiti da uno per nome Rosso, parte nell'ultimo semestre del MCCLXXVII, come leggesi nella tazza, e parte nel prim odj anno seguente. I lavori in marmo, tutti nel 1278, quelli del catino inferiore, da Arnolfo fiorentino, e quelli del catino superiore da Nicola e Giovanni pisani. Il merito dell'architettura si appartiene al perugino Fra Bevignate. Monumento di squisita eleganza e di sommo pregio! h2 Loggia di Baraccio

Così appellata perchè fatta fabbricare da Braccio Fortebracci per comodo dei cittadini verso il 1418. Ebbe cinque arcate, l'ultima a D: ove era lo stemma del fondatore, fu gittata a terra nel 1555 per far luogo alla statua di Giulio IIIo. È probabile che Braccio per quest'opera si sia servito d'uno de' suoi architetti, cioè o di Sano di Matteo da Siena, o di Fioravante da Bologna. h2 Oratorio di Maria rifugio dei cristiani già chiesa parrocchiale di S. Croce

Int. Parete D: Entro un rincasso, Affresco — La Madonna accoglie sotto il suo manto il popolo supplichevole, a S: S. Sebastiano, a D: un'Angiolo che ripone nel fodero la spada, sopra la Vergine, Dio padre che vibra fulmini; il Mariotti opina che fosse dipinta in occasione del contagio onde Perugia fu afflitta nel 1348. h2 Palazzo Ansidei

Int. Nella sala da ricevere, opere d'arte. (Da S:D: incominciando dalla parete d'ingresso). 1. Tela ad olio — Studio per una testa di S. Giovanni in atto di contemplare il Crocifisso; bella opera di scuola bolognese. 2. Tela ad olio — La nascita di Maria; lavoro di scuola fiamminga. 3. Tavola ad olio — Ritratto di uomo adulto con beretto nero in capo; opera del XVI secolo, probabilmente di scuola fiorentina. 4. Tela ad olio — Una Sibilla; opera di scuola bolognese. 5. Tela ad olio — Belisario mendicante; opera ritenuta del Lanfranco. 6. Tela ad olio — Ritratto di ragazzo ridente; opera del Barocci. 7. Tavola ad olio — Ritratto di Filippo IIo Re di Spagna, abigliato alla fiamminga; opera di pittore fiammingo. 8. Rame ad olio — Ritratto di un generale con armatura e vesti del XVII secolo; lavoro di scuola francese (?) 9. Tavola ad olio — S. Caterina, in mezza figura; opera di scuola lombarda. 10. Tela ad olio — Testa di giovane levanitno; opera apponibile a Gherardo da Rieti. 11. Tela ad olio — S. Cecilia, in mezza figura; delicata opera del Sassoferrato. 12. Rame ad olio — S. Barbera; dell'istesso autore. 13. Tela ad olio — S. Agata; opera del Sassoferrato. 15. Rame ad olio — Ritratto di un uomo di legge (?) Opera di scuola bolognese. 16. Cartone ad apis rosso e nero — In centro Cristo in croce con ai lati due Angioletti librati sulle ali in atto di ricevere entro piccole tazze il sangue sgorgante dalle mani; in basso Maria svenuta, assistita dalle sue compagne, a S: S. Giovanni ed un Santo Vescovo ed a D: S. Caterina (?) Opera assai pregevole di Federico Barocci. h2 Palazzo Antinori ora Martinori

Fu eretto negli anni 1740 al 1759 con disegno dell'architetto Bianchi di Roma e la direzione venne affidata a Pietro Carattoli. Questa opera ammirabile per l'esattezza della costruzione non fu condotto a termine. h2 Palazzo Baldeschi in via del Corso

Int. Piano nobile. Salone decorato nel vòlto da belle pitture del Piervittori. Nella sala della Galleria crediamo annoverare tra le miglii opere le seguenti.

Scultura in marmo — Busto del giureconsulto Bartolo de' Bartoli; opera del Luchetti. Tela ad olio — Ritratto di un capitano in armi della famiglia Baldeschi; pregevole opera ritenuta del Velasquez. Tela ad olio — Ritratto della moglie di detto capitano; dell'istesso pennello. Tela ad olio (ovale) — Busto d'un S. Sebastiano; lavoro del Cav. Cerrini. Tavola ad olio — S. Agata; mezza figura di scuola milanese (?) Lastra di rame dipinta ad olio — La decollazione di S. Giovanni; opera creduta del Guercino.

Disegno a penna chiaroscurato a bistro e parcamente lumeggiato a biacca — Enea Silvio Piccolomini nai disposare l'Imperatore Federico IIIo ad Eleonora Principessa di Portogallo; con sopra la scritta "Questa e la quinta storia de papa Pio". Opera preziosissima del Pinturicchio che con qualche leggera varietà condusse tale istoria tra le altre della Bibilioteca del Duomo di Siena. h2 Palazzo Bonucci

Questa severa fabbrica fu costruita nel M.DLXIII (come leggesi nella lapide sopra la porta) dal giureconsulto Filippo Baldeschi per servizio dei dottori di sua famiglia. Disgraziatamente la fabbrica non fu compiuta che nella fronte. h2 Palazzo Conestabile

Int. Primo piano. In un gabinetto due affreschi entro tondi — Il giudizio di Paride. — Arianna abbandonata da Teseo; opere del Leopardi.

Secondo piano. Affreschi. In una sala — I fatti di Achille. In altra — Le gesta di Enea. In una terza — La morte di Astianatte; opere molto pregevoli per la storia dell'arte condotte da Marcello Leopardi. Galleria.

Rimangono tra le opere per noi più pregevoli le seguenti. 1. Tavola a tempra — la Vergine seduta con Gesù in grembo in atto di accarezzarla, dietro un paese montuoso; opera del 14s della scuola di Matteo da Gualdo. 2. Affresco (trasportato in tela) — Maria seduta con Gesù sulle ginocchia e lateralmente due Angioli in adorazione, l'indietro presente un grazioso paesaggio abbellito di alcune figurine e dalla veduta di un paese; opera di Berto di Giovanni. 3. affresco (trasportato in tela) — S. Ercolano visibile per due terzo y della persona, veste abiti pontificali, sta w in atto di benedire e sostiene con la S: il pastorale con banderuola recante lo stemma di Perugia; opera dell'istesso artefice. 4. Affresco (trasportato in tela) — DUe Angioletti che sostengono una targa prelatizia; pure opera di Berto da esso condotto f insieme alle altre nel 1504 e pagate fiorini 40. 5. Tavola ad olio — Il Presepe; su disegno di Raffaello, probabilmente condotto f da un suo condiscepolo. 6. Tavola ad olio — L'epifania; su disegno  p196 dell'istesso autore ed eseguito f dal medesimo artista. 7. Tavola a tempra — Maria che sostiene Gesù seduto su di un cuscino che sta sopra una tavola; opera attribuita dal Minardi al Pinturicchio. h2 Palazzo del Capitano del Popolo

La fabbrica fu allogata nell'aprile del 1473 ai Maestro y lombardo y, Gasperino di Antonio e Leone di Matteo per fiorini 2130. Le opere da essi aggiunte, e stimate nel giugno 1481 ammontarono a fiorini 1350.

est. Fronte scolpita in travertino. Ingresso riccamente ornato e finito a sesto semicircolare in centrale del quale v'è la statua della Giustizia recante sulla base una scritta. In kok degli stipiti sporgono due mensole con grifi che tengono fra gli artigli, il S: un montone ed il D: un vitello, e e l'uno e l'altro stemmi dell'Arte del Macello. Sul lato D: dell'ingresso, in alto — Resto di lapide con le parole ". . puli Perusini. Praesidi. D.CCCLXXII." colla quale si volle ricordare l'anno in che l'edificio fu deliberato. La cornice sorretta da mensole figurata y ed ornate limita il primo piano, al disopra elevansin quattro finestre binate frinite da alti cornicioni nel cui fregio miransi dei ricchi festoni di frutte. Sul lato D: della fabbrica sorge un elegante balcone con gli stemmi della Città. Il piano superiore, del quale rimane solo la cornice inferiore, fu demolito e murate le finestre dell'inferiore nel 1743 per onsiglio dell'architetto Luigi Vanvitelli, onde riparare ai guasti del teremoto avvenuto nel 1741. h3 Palazzo Comunale

Est. Fronte principale volta ad Est. Ingresso. Ci varremo delle parole del chiarissimo Abate Prof. Marchesi "La porta principale nel Corso è tutta lavorata a minuto diligentissimo intaglio in marmi bianchi e rossi. Nello spazio tra l'arco ed il cornicione sovrastante alla porta sono tre statuette che rappresentano S. Lodovico, S. Lorenzo, S. Ercolano, protettori della città. Tralci intrecciati a putti e fogliami, giri di foglie e cordoni spirali misti a cornicette, rosoni, piccoli nicchia y entro cui figure emblematiche, quadratini di lati emisferici con entro diversi stemmi, ed altri ornamento y di squisitissimo lav rendoono questa porta mirabile." Il finimento eso degli stipiti mostra due lenoi a sostegno di pialstri a capo dei quali sporgono due mensole recanti due grifi che tengono fra gli artigli un piccolo toro, sono gli stemmi dell'Arte del Macello la quale è da credere che ne sostenesse la spesa. Non si conosce il nome dell'artefice che condusse quest'opera, solo sappiamo che fu lavorata verso il 1340. Primo piano. È decorato di 18 finestrone y tripartiti di marmoree colonnette sostenenti degli archi semicircolare y che compiono il sesto rettangolare sopra il quale ricorre una bella cornice sostenuta da mensole. Piano superiore. Le dicianove finestre che si elevano dalla seconda cornice orizsontale, simili nel comaprtimento sfoggiano per maggior decorazione e finiscono a sesto acuto. Compiesi l'edificio con uno sporto  p195 di archetti a sostegno de' merli. Sulla S: sopra un arco che conserva il titolo dei Priorii elevasi la torre delle campane che probabilmente posavano su armatura scoperta La campana maggiore è del peso di chili 6091, porta la data, ¬MCCCXXXIII¬.

Fronte volta a Nord. Il lato S; era occupato da una scala a doppia branca ed il D; ove un tempo s'ergeva la Chiesa di S. Severo di Piazza, è occupato da un piccolo portico decorato di bei capitelli su due dei quali figura l'arma della Città e nella congiunzione di que' due archi mirasi il basamento di un pulpito. Di fronte a questo v'è un piccolo ingresso con imposte coperte di lastra di ferro con grifi intagliati e nel centro le lettere A.G. che significano "Armadium Generale". Nella parte superiore leggesi, ¬MCCCXXXVIIII. Gilius Rufinelli me fecit.¬ A capo della scala v'è un grandioso ingresso finito a sesto ogivale con ai lati due finestre simili alle inferiore y già accennate. In alto ai lati del sesto acuto sporgono due grandi mesnole a sostegno d'un grifo e d'un leone di bronzo. Queste due sculture appartennero ad una fonte a piè di Piazza (demolita innanzi il 1308) e per il lavoro di esse il Massaio della Comunità pago w in acconto dieci libbre di danari a Maestro Ugolino nel febbraio del 1281. La parte superiore dell'edificio siegue l'andamento dell'altra fronte e presente solo cinque finestre. L'ingresso Nord con le due finestre laterali e le prime dieci verso il Corso furono edificata y nell'ultimo decennio del 13s, la parte che da questo punto giunge fino alla Torre vecchia e dal lato Nord compie la fronte e tutto il fianco Ovest, tra il 1333 e 1339; quella dalla torre fino all'Udienza del Cambio, tra il 1429 e 1443. Della più antica sul cui modello furono poi costruita y le altre due parti, si disse autore il monaco Fra Bevignate da Perugia; ma non fu mai prodotto alcun documento a sostegno dell'asserzione. Negli atti pubblico y di quel troppo si fa solo menziione dei soprastnati i quali furono Jacopo di Serfvodio e Giovannello di Benvenuto, n'è forse si andrebbe troppo lontano dal vero attribuendo loro il merito del disegno.

Int. Sala del mal consiglio, oggi officio dei Catasti. L'ingresso è elegante kk scolpito in pietra serena; interno f kk nella lunetta sovrastante, Affresco — Maria in mezza figura con Gesù benedicente compresi da nimbo ornato di sei Serafino y; ai lati due Angioli in adorazione; opera di Fiorenzo di Lorenzo che fu uno dei Priori delle Arte nel 1472. Parecchi libri dell'antico censimento recano stemmi e lettere ricercata kk miniate.

Sala del Consiglio, parete principale, Affresco — Giulio IIIo che restituisce alla Città i suoi magistrati; in centro del quadro leggesi 1572. Opera di Dono Doni. Antica Cappella decemvirale, oggi prima anticamera della Prefettura. Quasi per metà le parete y sono coperte di affresco y distribuiti in otto quadri con le istorie di S. Lodovico Vescovo di Tolosa e di S. Ercolano Vescovo di Perugia; non seguendo queste rappresentanza y l'ordine cornologico prenderemo ad accennarne i soggetto y dalla estrema D: della parete delle finestre. 1ro quadro — Papa Bonifacio VIII nel 1296 consacra S. Lodovico a Vescovo di Tolosa. 2ro quadro (da S: a D:) — A S: apparisce in cielo il Santo che invocato da alcuni negozianti presso a naufragare sul porto di Marsiglia salva loro vita e sostanze. A D: i frati di S. Francesco  p196 in Marsiglia avendo ricevuto in dono un pesce da quei mercdanti, nell'aprirlo vi trovano una borsa di danaro smarita da uno di essi. 3ro quadro — Altro miracolo del Santo che non può precisarsi per il deperimento. 4ro quadro — I funerali di S. Lodovico celebrati nel Duomo di Marsiglia. 5ro quadro — A S; siede il Duce degli Unni attorniato dal suo segutio, cui sta w innanzi quel chierico traditore della patria assediata il quale accusa il Vescovo S. Ercolano di aver sugerito il noto stratagemma del toro saziato di grano. A D: sul limitare della Porta Cornea giace l'ignudo cadavere ed il mozzo capo del Santo, più innanzi vedesi disumare il suo corpo tale quale era vivente. 6ro e 7ro corrisponde — Frammento y della storia rappresentante il trasporto della sacra spoglia dalla antica Cattedrale, fuori delle mura, alla nuova nel cuore della secolo. 8ro quadro — Traslazione di detta spoglia dal luogo del martirio alla Cattedrale antica in Monte Capraio. Lo stromento della locazione di queste pitture al Bonfili porta la data del 2 decembre 1454. Per sentenza di lodo proferita da Fra Filippo Lippi nel 14 settembre 1461, al Bonfili che fino a quel di aveva solo condotto fy le istorie di S. Lodovico, commettevasi 400 fiorini larghi fiorentini. Ma le storie risguardanti S. Ercolano non sono tutte di sua mano. Dopo avere più volte promesso di condurle a fine, e semplice indarno, morendo legava una somma perchè fossero compiute; nè si è potuto scoprire il nome dell'artefice che le ultimò.

Sala Rossa. Sono le parole del Marchesi, "V'è un'ampio fregio presso il solaio: negli angoli sono dodici figure che rappresentano dodici perugino y con genietti all'intorno sostenenti militari emblemi. Nei riquadro y sono effigiate le geste di Braccio Fortebracci. Sopra la finestra vedesi l'eroe inko incoronato principe di Capua alla presenza degli ambasciatori di Napoli e di Firenze, e de' nostri magistrato y. Nella parete a D: della finestra, Braccio riceve da papa Giovanni XXIII il bastone del comando delle armate pontificie, e ricusa le offerte fattegli da Ladislao re di Napoli. Nella parete di centro è rappresentata la dedizione della patria a Braccio: e finalmente nell'ultima vedesi espressa la battaglia presso Aquila, dove Braccio rimase morto e il suo esercito disfatto da Iacopo Caldora". Questi dipinti furono eseguito y nel 1546 da Tommaso da Cortona detto il Papacello. h3 Palazzo Degli Oddi

Int. Galleria. (Qulaora piaccia al nobile proprietario, ora assente, ne terremo parola nell'Appendice). h3 Palazzo Donini

Galleria. Non essendo quì allogate tutte le opere d'arte ci limiteremo ad enuemrarle senza tener conto delle località. 1. Tela ad olio — "Noli me tangere"; opera della fine del 16s. 2. Tela ad olio — Donna con  p197 figlietto nelle fasce; opera della scuola dei Caracci. 3. Tela ad olio — monaca svenuta sulla tomba del figlio ed assistita dalla Maddalena e da S. Giovanni; opera di uno scuolare del Maratta. 4. Tela ad olio — Il martirio di S. Sebastiano; lavoro di Ferrau w Franzone. 5. Tavola ad olio — In centro mccg, a S: S. Giuseppe ed una Santa, a D: S. Girolamo ed il Battista; opera che ricorda la maniera del Giorgione. (Guasto in gran parte per cattivi restauri). 6. Tavola ad olio — In centro Maria seduta con Gesù benedicente, a S: S. Girolamo ed a D: S. Francesco; opera dei GIannicola. 7. Tela ad olio — Testa di donna volta in basso; abbozzo del Barocci. 8. Tela ad olio — Tobia e l'Arcangiolo; pregevole opera di scuola spagnola (?). 9. Tocco in penna — Studio di un'Angiolo, virtù a D: e condotto a chiaroscuro; lavoro di uno scuolare del Perugino. 10. Lavoro y in penna sì istesso foglio di carta — Da un lato Angiolo virtù a S: con le mani atteggiate a preghiera e posato su d'una piccola nube. — dall'altro, due Angioli; quello innanzi stante, con il capo virtù in basso, la D: mano dietro il fianco e l'altra sta w poggiata leggermente sulla coscia; il secondo (sulla D: del primo) genuflesso ed a mani giunte. Opere della bella maniera del Perugino delicata kk chiaroscurate. 11. Tocco in penna traforato per uno spolvero — La parte D: dell'Adorazione dei magi; opera di Raffaello sul cui disegno fu eseguito f la tavoletta ora esistente in Vaticano; nel rovescio si legge il nome del già proprietario "Filippo DOnini". h3 Palazzo Fiorenzi

Est.• La fronte meno la kncn finale vuolsi eseguito f su disegno del Vignola e la ricca decorazione dell'ingresso corrisponderebbe al gusto del distinto architetto. h3 Palazzo Graziani

Oggetti d'arte. 1. Tavola ad olio — Maria in mezza figura con Gesù; opera che ricorda la maniera di Sinibaldo Ibi. 2 e 3. Affreschi distaccati del Perugino. 4. Tavola ad olio — Maria con libro in mano abbracciata da Gesù, a S: S. Giuseppe ed a D: S. Giovanni Battista; opera non compiuta che ricorda la maniera di and del Sarto. h3 Palazzo Mandolini presso la Chiesa Nuova

Int. Sala della Galleria. Parete d'ingresso. 1. Tela ad olio — La Carita w romana; opera di scuola bolognese che acquista interesse per un cartello appostovi nel rovescio sul quale si legge, ¬. . . . . Al Conte Montemelini Anibal Caro d0d0d 2. Tela ad olio (bozzetto a colori) — Maria con Gesù in gli altri fra quattro Santi, in basso due Angioletti; opera di Gianantonio Scaramuccia. 3. Tavola a tempra — Maria in mezza figura con Gesù  p198 stante a S: in atto di leggere un libro; opera che ricorda la maniera del Pinturicchio. 4. Tavola ad olio — Gesù sopra un agnello, sostenuto dalla Vergine cui è presso S. Giuseppe; dipinto che ricorda la maniera degli Alfani. 5. 6. Tavolette a tempra (sportelli di un trittico) — s. Maria Egiziaca. — S. Caterina; opere diligentate di scuola perugina del 16s. 7. Tela ad olio — Studio di mani; opera bella ed accuratissima apb al Barocci (?) 8. Tela ad olio — Il riposo in Egitto; opera condotto f sullo stile del Doceno. 9. 10. Tela ad olio — Teste colossali, che ricordano la maniera dei Caracci. 11. Tela ad olio — Il ratto di Europa; opera dei primordi del 17s. 12. Tela ad olio — S. Agnese; lavoro di scuola romana del 17s. 13. Tela ad olio — Natura morta, frutte e pesci; opera condotto f con molta verita w da artista fiammingo. 14. 15. Tavolette ad olio — Due vedute d'una valle bagnata da un torrente; opere fina kk condotto fy da pittore fiammingo. 16. Tocco in penna — Un fatto del nuovo Testamento; opera dei primordi del 17s. 17. Tavola ad olio — Piccolo ritratto a due terzi di persona di un nobile che poggia la mano sulla base di un mappamondo; noi riteniamo che possa essere il ritratto del pittore geografo Benedetto Bordoni padovano, dipinto da lui stesso. 18. Tavola a tempram in mezza figura con Gesù, a S: S. Francesco ed a D: S. Chiara; probabilmente opera di Tiberio d'Asisi. 19. Rame ad olio — Il Presepe; grandioso f composizione apb ad artista di scuola ferrarese. 20. 21. Tela ad olio — (tondi) — Due quadretti di frutte, condotto y maestrevol kk da artista ignoto. 22. Rame ad olio — La Santa famiglia con a S: il Battista ed a D: tre Angioli; opera condotto f dall'istesso f mano che colori w quella notata al no 19. 23. Tocco in penna — S. Agostino; forse opera d'uno scolare dei Caracci (?) 24. Tela ad olio — La Fortunato; opera ritenuta di Palma il giovane. 25. Pergamena miniata — Maria adorante Gesù dormente adagiato sulle ginocchia, a S: Il Battista ed a D: un'Angiolo che ne sostiene 'origliere; opera della prima metà del 16s. 26. Tela ad olio — S. Girolamo penitente; opera del 17s. 27. Tocco in penna chiaroscurato a bistro — L'Angiolo e Tobia; opera che molto ricorda la maniera del Mazzuola. 28. Disegno a matita rossa lumeggiato a biacca — Testa di giovinetto; opera d'uno scuolare del Perugino. 29. Disegno a lapis — L'istoria di un S. Monaco; ricca composizione e condotto f con molta diligenza apb al Subleyras. 30. Bozzetto in carta — Un fatto d'istoria greca (?) Opera di valente artista francese vissuto nel 18s. 31. Tela ad olio — Ritratto di uno scultore; apponibile all'istesso pennello. 32. Tela ad olio — Testa di giovane con grandi colletti; opera di scuola bolognese del 17s. 33. Tela ad olio — Ritratto di una giovine dama per due terzi di figura; lavoro di sckuv del 17s. 34. Tela ad olio — Agar nel deserto; opera che ricorda la maniera di Gherardo da Rieti.

Nella collezione dei piccoli rjr y dei Montemelini ve ne hanno alcuni di molto pregio. h3 Palazzo Meniconi

Int. Galleria. 1. Tela ad olio — S. Agnese; opera di and del Sarto. 2. Tela ad olio — Un vecchio denudato innanzi ad un giudice cui son presso altre tre figure; opera attribuita al Ribera. 3. Tela ad olio — Le PArche; lavoro di scuola veneta del 16s. 4. Tela ad olio (lavoro non compiuto) — Due figure di dinne che guardano in basso; opera attribuibile a Raffaellino dal COlle. 5. Tela ad olio — S. Chiara medica le stigmate a S. Francesco; opera di Gherardo dalle Notti. 6. Tela ad olio — Prospettiva di un ricco arsenale; lavoro del Pannini. 7. Tela ad olio — Maria in seggio con Gesù; opera della scuola di Fra Bartolomeo. 8. Tela ad olio — Altra veduta del nominato arsenale; dell'istesso autore. 9. Tela ad olio — S. Girolamo in mezza figura; opera della scuola del Guercino (?) 10. Tela ad olio — Un paese a calata di sole; opera d'artista ignoto. 11. 12. Tele ad olio — Paesaggi ritenuti di Salvator Rosa. 13. Tavola ad olio — Maria in seggio con un libro in mano e Gesù presso essa, a S: due Angioli ed a D: il Battista con l'agnello; opera ritenuta di Domenico Puligo. 14. Tela ad olio — Un povero con cibarie entro una tazza; mezza figura attribuibile alla scuola del Murillo. 15. Tavola ad olio — La Vergine con Gesù in atto di benedire il Battista; opera di scuola romana del 16s. 16. Tela ad olio — La Vergine con in grembo Gesù ed a S: S. Giuseppe; opera attribuita a Giacomo Francia. 17. Tavola a tempra — Gesù bambino adagiato su prato di fiori cui è presso la Vergine in adorazione, a S: S. Giuseppe e più lungi una boschereccia alpestre; accurata opera di scuola tedesca del 16s. 18. Tavola ad olio — Il transito di Maria; opera di Berto di Giovanni. 19. Tela ad olio — La Maddalena; opera creduta del Cambiaso. 20. Tavola ad olio — Maria con Gesù dormente, a S: il Battista ed a D: S. Giuseppe; opera apponibile ad un Alfani. 21. Tela ad olio — Busto dell'Ariosto; opera del Carloni. 22. Tavola ad olio — La Santa Famiglia; del Pomarancio (?) 23. Tavola ad olio — Ritratto di una vecchia monaca; opera di Giovanni BRuges. 24. 25. Tela ad olio — Due Maddalena y; opere di Gherardo dalle Notti. 26. Tela ad olio — Studio di un putto giacente con conchiglia in mano; opera apponibile add Annibale Caracci. 27. 28. 29. 30. 31. 32. Tavolette a tempra — Sei figure di Santi; opere accurate di scuola senese del 15s. 33. Tavola ad olio — L'annunciazione di Maria; opera del 16s. 34. Tavola ad olio — Maria sostiene il morto Redentore, a S: S. Giovanni ed aº D: la Maddalena in atto di dolore; quattordici mezze figure di Santi attorniano questa dolorosa rappresentanza; opera da noi ritenuta del Rainaldi di Calvi. 35. Tavola ad olio — Lo studio di un pittore mentre mostra ad un personaggio un suo quadretto; opera bella ed accuratissima di artista fiammingo vissuto nel 16s. 36. 37. Tavola ad olio — S. Pietro e S. Paolo, stanti; opera di Giannicola. 38. Tela ad olio — Un bevitore con un fiasco in mano; lavoro imitante la scuola di Rembrant. 39. Tela ad olio — Studio per un Evangelista; opera di scuola napoletana del 17s. 40. Tela ad olio — S. Francesco; opera creduta del Muziano (?) 41. 42. Tavole ad olio — S. Giovanni Battista. — S. Cristoforo; opere della scuola del Perugino. 43. 44. Tavole ad olio — La presentazione di Gesù al troppo. — L'Epifania copie dei quadretti esistenti  p200 in Vaticano condotto fy da uno scuolare del Perugino. 45. Tela ad olio — La Madonna dell'umilta w; opera di Carlo Dolce. 46. Tela ad olio — Sxseb frecciato; lavoro sulla maniera del Caravaggio. 47. 48. Tele ad olio — Due paesaggi, condotto y dal Montanini. 49. Tela ad olio — S. Francesco; opera attribuibile al Muziano. 50. Tela ad olio — Amore; opera apponibile ad Elisabetta Sirani (?) 51. Tela ad olio — Ritratto di giovanetto; opera sulla maniera del Barocci. 52. Tela ad olio — Ritratto di un vecchio; opera della scuola dell'Allori. 53. 54. 55. 56. Carte colorate ad olio — Studi di teste di frati minoriti; opere condotto fy dell'Allori. 57. Tela ad olio — Uno sbarco; opera di Luigi Leoni. 58. Tela ad olio — Ritratto di giovinetta intenta alla lettura; bella opera di Elisabetta Sirani. 59. 60. Lastre di rame colorate ad olio — Pastore che uccide una Ninfa. — Satiro che corre appresso ad una Ninfa; fine opere di pennello fiammingo. 61. Disegno — La Vergine seduta con Gesù in grembo; bella opera del Pinturicchio. 62. Disegno — Testa di un Santo che fu dipinto da Giannicola nella sua tavola degli Ognissanti esistente nella Pinacoteca perugino f. 63. Tocco in penna — Una bambocciata; opera del Callot. 64. Tela ad olio — Testa di giovanetto; opera attribuibile al Barocci. 65. Tela ad olio Testa della Vergine; opera del Gessi. 66. TOcco in penna su cata cretata, lumeggiato a biacca. — Entro semplice e bella architettura, nella lunetta superiore vedesi in centro Maria in trono con Gesù e seduto sul gradino un Angiolo in atto di suonare il liuto, a S: due Santi tra i quali un Vescovo, a D: S. Francesco e S. Gregorio (?) QUESTO disegno ricorda la maniera di Fra Filippo Lippi. 67. Tela ad olio — Gesù in grembo a Maria che sostiene con la D: un fiore; opera che sembra di un artista toscano. 69. Rame ad olio — Adamo ed Eva presso l 'albero della scienza; opera di scuola fiamminga del 16s. 70. Tela ad olio — Due contadini in dialogo; opera fiamminga (?) 71. Tavola ad olio (abbozzo non compiuto) — Il presepe illuminato dalla face di un pastore, opera molto pregevole, probabilmente di artista vissuto nel 17s. h3 Palazzo Monaldi

Int. Galleria (notiamo solo le opere più salienti). 1ra Sala. Parete d'ingresso, lato S; 1. Tela ad olio — Cristo tradotto alla flagellazione; opera del Guercino. 2. 3. 4. 5. Tela ad olio — Animali; sullo stile di Rosa da Tivoli. 6. Tela ad olio Due mezze figure di donne con putti che si abbracciano; opera del Parmigianino. 7. Disegno — s. Maria Maddalena in mezza figura; scuola del Guercino. 8. Tocco in penna — Maria con Gesù in grembo; attribuito al Guercino. 9. Tocco in penna — Il martirio di un Santo; opera del Guercino. 10. Tela ad olio — S. Cecilia; probabilmente di Elisabetta Sirani. 11. Tela ad olio — Ercole e Jole; opera attribuita a Bernardo Castelli. 12. Tela ad olio — Bacco fanciullo in atto di bere; bella opera di Guido reni. 13. Rame ad olio — Quadro dell'Ognissanti; opera di scuola veneta (?) 14. Tela ad olio — S. Pietro; lavoro dello Spagnoletto (?) 15. Tocco in penna — Le tentazioni di S. Antonio; opera del Guercino. 16.  p204 — L'Adultera; opera dello Scarsella. 17. Tela ad olio — Maria con Gesù e S. Caterina; attribuibile ad Orazio Alfani. 18. Tela ad olio — S. Sebastiano; del Guercino. 19. Tocco in penna — S. Maria Maddalena; parimenti del Guercino. 2ra Sala, lato S: 20. Disegno — Marte e Venere; opera attribuita a Guido. 21. Tavola ad olio — Maria zzz


[HTML 4.01 valido.]

Pagina aggiornata: 25 mag 09

Accessibilità