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Otricoli

Questa pagina riproduce una parte dell'
Indice-Guida dei Monumenti . . . dell'Umbria

di
Mariano Guardabassi

pubblicato da G. Boncompagni e C.,
Perugia, 1872

Il testo è nel pubblico dominio.
Le eventuali foto a colori sono © William P. Thayer.

Questa pagina è stata attentamente riletta
e la credo senza errori.
Ciò nonostante, se vi trovate un errore,
vi prego di farmelo sapere!

seguente:

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Panicale

 p161  Perugia

Opere etrusche. Mura. La forma dell'antica interna può ancora tracciarsi agevolmente e le poche lagune si rimpiazzano senza timore di incorrere in gravi ererori. I massi di travertino che costituiscono le mura non presentano una superficie maggiore di metri 1,30 di lunghezza e di metri 0,65 di altezza; in alcuni punti si eleva la cinta per oltre 9 metri. Piazza Grimana — Porta urbica. Esaminando quanto rimane dell'antica cinta sebbene trovinsi degli angoli molto sporgenti, pur nulla meno non accde di rinvenire alcuna costruzione che accenni a forma di torre, mentre la porta di cui è parola presenta due grandi avancorpi formati da torrioni laterali all'ingresso; questo singolare modo di costruzione per una porta urbica, c'induce a credere che rachhiudesse in sè alcunchè di commemorativo da farle assumere un aspetto monumentale, ed a ciò appunto risponde l'imponente sua mole ch'è la maggiore rimastaci d'epoca etrusca. Noi incliniamo a credere che all'antica iscrizione commemorativa appartengano el lettere etrusche (alte centimetri 20) che veggonsi incise in alcune pietre messe in opera in un muro costruito posteriormente sulla D: dell'ingresso, alle quali lettere non potrebbe darsi maggiore importanza, e tale è pure il parere del Conte G. B. Rossi-Scotti che l'avvertì innanzi a noi. Nell'anno 713 di Roma Ottaviano Augusto strinse d'assedio Perugia e la presa arsa e distrutta dai propri cittadini per consiglio di Caio Cestio sopranominato Macednoico. Non compieva il terzo lustro che ripristinando i Perugini la Città sotto gli auspici di Cesare Augusto si dieder cura di riadornare la fronte esterna superiore della porta per riparare i danni dell'incendio e nell'antico sesto dell'arco vi scolpirono a lettere ancor più che cubitali, "Augusta Perusia". L'altra iscrizione che orna la fascia orizzontale superiore all'arco reca, "Colonia Vibia e ricorda l'epoca di Triboniano Gallo e di Volusiano ambedue della famiglia Vibia. Via Lomellina — Porta Marzia. I resti di questa porta urbica d'epoca etrusca possono vedersi nell'interno del baluardo dell'ex Forte Paolino; gli altri appartenenti ad un restauro romano del terzo secolo, furono dall'architetto del Forte, antonio da San Gallo, infissi nella fronte del muro scarpato; ivi son pure ripetute le scritte sopra notate con caratteri dell'epoca del restauro. non sarà superfluo l'aggiungere che alcuni resti di iscrizioni simili rinvengonsi nelle mura dell'altra porta sì antica cinta compresa nel Rione di Porta Eburnea.

In via S. ercolano — Stipiti d'altro etrusco ingresso nella Città. In via Bontempi — Resto dello stipite S: della porta urbica, di accurata costruzione. Presso Perugia. Fuori della Porta del Monte, a poca distanza della Città sul lato Nord-Est — Necropoli nella quale in questi ultimi anni ffo furono discoperte undici tombe che fornirono vari Musei, fra cui quello perugino, di preziose oepre d'arte etrusca. Fuori di Porta S. Susanna all'Ovest della Città nei beni di S. Quirico — Furono rinvenute da pochi  p166 anni dodici tombe. A quasi tre chilometri fuori di Porta del Carmine all'Est della Città nei locali di Monterone, Valiano e Casaglia — Nel periodo di circa sessant'anni furono scoperte venticinque tombe. Fuori di Porta Romana a Sud-Est della Città presso la Villa del Palazzone — Altra Necropoli nella quale di recente si rinvennero quattordici tombe tra le quali il famoso ipogeo dei Volumni illustrato dal Vermiglioli e dal Conestabile. Sulla antica via florentina a circa tre chilometrei da Perugia nella casa colonica del predio vocabolo S. Manno — Monumento di bella e solidissima costruzione, probabilmente dedicato al culto, recante una lunga iscrizione a caratteri cubitali; fu pur questo illustrato dai due distinti archeologi perugini. Veggasi — Museo Archeologico.

Opere romane. In Via del Corso innanzi all'ingresso del palazzo pubblico — Due cippi. In Borgo S. Angelo nella chiesa di questo nome — Basamento recante due iscrizioni. In Via della Viola al civico no. 1 — Resti di pavimento a mosaico dei quali un saggio può vedersi nel Museo Archeologico. In Piazza Aureli al civico no 13 — Resti di altro pavimento a mosaico. Presso Perugia. Innanzi di giungere a S. Manno sulla S: — Avanzi di un monumento sepolcrale. Veggasi Museo Archeologico. h2 Accademia delle Belle-Arti

Data la sua fondazione dal 1573. Nell'anno che fu istituita, il perugino scultore Vincenzo Danti donò i gessi dei Crepuscoli del Buonarroti e da quest'embrione sviluppò una numerosa raccolta di modelli di romane e greche sculture, offerti da distinti amatori delle arti e dal perugino Municipio; seguirono l'esempio del Danti parecchi valenti artisti e basterà citare Canova e Torwaldsen che donarono due gessi tratti dalle loro opere.

I calchi della Fna maggiore e della facciata di S. Bernardino, furono lavoro e dono di Slvestro Massari già professore di scultura. La rare collezione dei bassorilievi in oranto aumento ogni dì per cura dell'Accademia sotto la direzione del Prof. Moretti. In fine una pregevole racolta di disegni, d'incisioni, di quadri donati da Accademici ed una biblioteca artistca accrescono il lustro di questa fiolrente istituzione. h2 Biblioteca Comunale.

Fra i libri pregevoli in minatura meritano esser notati i seguenti: 1o Bibbia scritta e miniata nel secolo XI, in foglio massimno di pergamena. Le prime quattro facce rappresentano — La Creazione. La quinta — I cinque Santi patroni e titolari della Chiesa cui apparteneva il volume. 2o Libro della indulgenza di S. Domenico di Perugia, scritto e miniato nel 1343. La prima carta rappresenta — Benedetto XI, che circondato da Cardinali e Vescovi concede ai Domenicani il Perdono del 2 agosto, a S: in basso un gruppo di giovani gentiluomini in costume; a piè del seggio del Pontefice tre armeni seduti all'orientale; nell'indietro è figurata la fronte dell'antica Cattedrale di Perugia con il suo campanile.

 p167  3o L'Inferno dell'Alighieri scritto e miniato intorno la metà del XIV secolo. La seconda e terza faccia rappresentano — Il Poeta in otto diverse situazioni, quando uscito dalla selva s'incontra nelle fiere, e trova Virgilio.

4o Gli Offici di Cicerone seguiti da scritture ascetiche, miniature di artista francese del XV secolo. In testa del proemio — MT0Cicerone mette in mano al figlio Marco il libro degli Offici indicandogli le quattro virtù cardinali che formano il subbietto della prima parte. Le figure che le rappresentano sono piantate sui quattro fiumi derivanti dal fonte del Paradiso terrestre. In testa del Cap. Vo — La virtù della prudenza personificata in una regina avente nella D: una carta arrotolata e nella S: uno scettro. Le siedono ai fianchi Fabio Massimo in costume di guerriero e Socrate con paludamento di filosofo. In testa del Cap.: VIo — La virtù della giustizia personificata in una Donna armata d ispada tra Carlo Magno e S. Luigi re di Francia. In testa del Cap.: XVIIIo — La virtù della fortezza personificata in una Donna la quale con la D: stringe il collo di un drago, e con la S: sostiene una torre. Le stanno ai lati Muzio Scevola ed Annibale. In testa del Cap.: XXVIIo — La virtù della temperanza personificat in una Donna che tiene nella D; un freno. Le siedono a D: Fabio Massimo ed a S; Platone. In testa del libro IIo — L'Onesto e l'Utile, personificati, quello in un saggio modestamente vestito che addita le virtù a lui sovrastanti; questo in umbro sontuosamente abbigliato tra vasellame d'oro. in onore testa del libro IIIo — Cicerone atteggiato a scrivere alcuna delle sue opere. In testa del dialogo intorno all'Amiciza. — Scevola e Lelio dialogizzanti in mezzo ad una fiorita campagna sotto un capannello di alberi fronzuti e carichi di poma. In testa del dialogo intorno alta Vecchiezza. — Catone, Scipione e Lelip, atteggiati il primo ad ammaestrare, e gli altri due ad udire non pure attentamente ma divotamente. Iin test de' Paradossi. — Cicerone offre a Bruto il libro dei Paradossi dinanzi ad una brigatella di giovanetti. Per addimonstrare che dottrina insegna, il minatore gli ha posto all'orecchio Socrate, quasi lo indettasse. In testa del sogno di Scipione. — Scipione minore addormito su splendido letto vede il suo avo ed i benemeriti della patria. In testa della passione di S. Giovanni. — La cattura di Cristo nell'orto di Getsemani. In testa della preghiera "Queste invocamus". — La Santissima Triade. intorno estremità della preghiera "Salve sancta facies". — Il Santo Volto mostra dalla Veronica. In testa della preghiera "Obsecro te domina". — Maria col Bambino in grembo adorato da un Angiolo e religiosamente vagheggiato da S. Giuseppe. In testa dell'officio della Concezione — S. Anna e S. Giovacchino che s'incontrano e si abbracciano fuori della porta aurea di Gerusalemme.

Oltre tali istorie il volume è adorno di novantanove meandri di squisito lavoro, con foglie, frutti, animali e bizzarie d'ogni specie. h2 Cappella della Madonna dell'ex monastero di S. Severo.

Intorno Parete dell'Alt. Affreschi divisi in due ordini, quello superiore compreso entro un sesto archiacuto, reca — In alto a metà di figura sporgente dalle nubi, Dio padre benedicente che sostiene con la S: un  p168 libro aperto ed ai lati due Angioletti danzanti con cartelle in mano. Sieguerre in centro lo Spirito Santo e sotto ad esso seduto sulle nubi il Redentore in atto di benedeire, e con l'altra mano elevata ed aperta mostra il segno del suo martirio, gli stanno appresso due Angioli in devota attitudine. Fan corona alla Triade sei figure di Santi pur essi sostenuti da nubi, a S: il Patriarca S. Benedetto, S. Benedetto martire e S. Mauro; a D: S. Romualdo ed i due martiri Placido e Giovanni. Iin centro alla parete inferiore entro una nicchia, Scultura in terra cotta messa a colori — La Vgn in seggio con Gesù benedicente in grembo; opera del XVI secolo. Ai lati della nicchia mirasi il secondo ordine degli affreschi — Sull'indietro figura un uro di cinta coi lati prospettici alle estremità, a S: S. Scolastica, S. Girolamo e S. Giovanni Evangelista; nel basamento leggesi, Rafael de Urbino dom: Octaviano Stephani volaterano priore Sanctam Trinitatem Angelos astantes Sanctosque pinxit A.D.MDXV. Sul lato D: S. Gregorio Magno, S. Bonifazio martire, e S. Marta; nel basamento, Petrus de Castro Plebis perusinus temp: dom: Silvestri Stephani volaterani a dextris et sinistris div: Christipherae sanctos Sanctasque pinxit A.D.MDXXI. Sebbene non conforti il paragone tra il giovane scuolare nella Pienezza del suo genio e l'inveterato maestro che con tremula mano compieva l'incantevole opera; pure essa compendia la gli altri del Perugino! h2 Chiesa di S. Agata.

Fu eretta nel 1317 a spese del Comune, che con questa condizione, aveva ottenuta da Bonifacio VIII, l'altra di S. Severo di Piazza per la fabbrica del Palazzo del Popolo.

Est. Rimangono della primitiva costruzione, la parete S: e la fronte, questa è decorata d'un bel ingresso di forma archiactua scolpito con gusto e semplicità.

Intorno. Parete d'ingresso — Resti di affreschi con varie figure di Santi.

Parete S; Affreschi (non ha guari discoperti dal bianco) essi sono distribuiti in tre ranghi, nei due superiori — Le storie di S.Severo. Nell'inferiore — Parecchie figure votive; opere del XIV secolo. altare maggiore, tavola ad olio — La circoncisione di Cristo; in basso a D: leggesi Anno jubilei M.DLXXV. Opera attribuita a Durante dal Borgo. Parete D: tela ad olio — Il martirio di S. Agata; ritiensi opera del Cav. Gagliardi. h2 Chiesa e convento di S. Agnese.

Intorno. della Chiesa. Parete D: Nell'Altare tela ad olio — Apparizione della Vgn con Gesù a S. Francesco; in basso leggesi 1613. Opera di Giulio Cesare de' Angeli.

Convento. Sulle pareti laterali dell'antico Coro, due affreschi, a S: — S. Barbara, a D: — S. Girolamo; opere assai mediocri di scuola perugina. Coro attuale. Parete D: presso l'ingresso, gde rincasso finito in alto a sesto semicircolare, affresco — Sull'introdosso nel centro dell'arco compreso da sesto circolare, Dio benedicente e lateralemente due ornati monocromi che poggiano su cornici nel cui fregio a S: leggesi A.D.M.DXVIIII ed a D: Dietro XXV mensis julii. Figurano in basso due nicchie con a S:  p169 S. Sebastiano ed a D: S. Rocco. Sulla parte interna, mirasi in centro scolpito in legno, il Crocifisso, cui fa corona il dipinto, con due Angioli librati sulle ali in atto di raccogliere entro calici il sangue che sgorga dalle mani, ed in basso a S: Maria ed D: S. Giovanni, sì indietro figura un paese. In base del dipinto leggesi "Iste figure ex elemosinis facte sunt". Bella opera d'un valente scuolare del Peruigno. Cappella della Madonna delle Grazie detta anco della Concezione. parete dell'Altare, finita a sesto semicircolare, con in centro un rincasso. Affreschi. — Sulle parti laterali figurano due nichie, in quella a S: v'è S. Antonio Abate ed in quella a D: S/ Antonio da Padova, il primo, in piena conservazione, è di rara bellezza; il secondo assai deperito per umidità. Nell'introdosso del rincasso veggonsi dei leggieri ornati a colori e sulla interna parete figura in centro a vago paese, Maria stante con le mani elevate ed aperte ed il volto inclinato leggermente a D: fisso ai riguardanti; in alto due piccoli Angioli con giglio in mano ed una corona che stan per posare sul capo della Vgn; in basso a S: una vecchia monaca con corona in mano e genuflessa, a D: S. Elisabetta di Portogallo pur essa genuflessa che mostra le rose che apparvero racchiuse nel suo manto. opera pregevole del Perugino sotto del quale è un frammento di scritta scrittura in cui sembra poter leggere i nomi di Suora Eufrosina e di Suora teodora; ed una Suora Eufrosina degli Arcipreti ed una Suora Teodora di Pier Matteo consta che fossero in questo convento sui primi tre lustri del XVI secolo. h2 Chiesa di S. Agostino

La primitiva fabbrica che risaliva al XIV secolo è tutta scomparsa sotto le opere cominciate nel 1799 e compiute nel 1803 con disegno dell'architetto Stefano Cansacchi di Amelia.

Intorno. Ha forma di croce latina e presenta una sola nave. Parete S: IIo Altare, tela ad olio — Cristo in atto di favellare ai Santi, Pietro ed Andrea; in basso a S: leggesiº Henricus Paludanus inv. f. 1581. Questo artista è volgarmente conosciuto sotto il nome di Arrigo Fiammingo; or detto qao fece ricevuta di scudi 100 a Lorenzo Sozi nell'ottobre dell'istesso anno. Crocera S: Sulla parete S: all'Altare, tavola ad olio — Maria in trono con Gesù ed ai lati due Angioli, in basso a S: S. Pietro e S. Caterina, a D: S. Lucia e S. Paolo; sul gradino del trono A.D.MCCCCCVIIII. L.A.S.I. Resulta da istm che è opera di Eusebio da S. Giorgio e che costò 40 florini. Sulla parete D: all'Altare, tavola ad olio — In alto Maria con Gesù sorretta da nubi nel cui limite inferiore veggonsi tre Serafini, nel lato S: S. Nicola da Tolentino e nel D: S. Francesco, in basso genuflessi, a S: S. Girolamo ed a D: S. Sebastiano. è la tavola che il Vasari dice avere il Perugino dipinta per Benedetto Calera (avrebbe dovuto dire per Filippo di Benedetto Capra) guarnita un tempo di predella, tavola ad olio — L'Angiolo annunciatore; copia del Guardabassi dal Perugino. Nel centro della parete inferiore Tavola a tempra su fondo d'ori — La discesa dello Spirito Santo; al disotto leggesi Thadeus Bartholi de  p170 Senis pinxit hoc opus. Fecit fieri Angelella Petri pro anima Ioannis filii sui, Anno Domini MCCCCIII. Coro. Nelle pareti laterali superiori veggonsi due Tavole ad olio per lato recanti — Gli Evangelisti, quali un tempo adornavano la cassa della grande ancôna del Perugino posta sopra l'Altare maggiore. Sculture e tarsie in legno — Seggi corali. I frati trattarono della fattura di questo coro con Baccio d'Agnolo fiorentino fino dal 1501. Presetnati dall'artista i saggi del lavoro si stipulò formale contratto sotto il 1o ottobre 1502, nel quale fu stabilito che ogni sedi si sarebbe pagata 30 fiorini. Pietro Vannucci entrò mallevadore per Baccio e promise fargli le mostre. Del 1532, l'opera non era ancora compiuta e per condurla a fine il convento fu largamente sovvenuto da quel Francesco di Cristoforo ricordato nell'epigrafe del postergale di mezzo. Crocera D: appesa alla parete S: in alto tela ad olio. — Maria annunciata; opera del Sanguinetti. In basso vat (?) — L'Epifania; una delle rappresentanze della tavola a due fronti dipinta da Domenico Alfani nel 1544 per la chiesa di s. Maria Novella, altro luogo degli agostiniani. Parete principale, a S: dell'Altare resto d'una Cappella dell'antica Chiesa, Afo (per metà perduto) — Il Crocifisso ed a D: S. Bartolomeo e S. Pietro; porta la data MCCCLXXXXVIII. A D: dell'Altare, altra antica Cappella. Affresco racchiuso da decorazione architettonica. — In centro Maria adagiata su ricco seggio in atto di nutrire Gesù, a S: S. Giuseppe ed a D: S. Girolamo; sotto la Vgn v'è uno stemma con la data del MCCCCXVI.

Cappella D: della crocera. Si ha adito per una piccola porta ad altre Cappelle dell'antica Chiesa, luma delle quali ha per ingresso degli ornamenti in pietra serena intagliati con la consueta diligenza, da fra di Guido fiorentino nel 1524. Parete D: della nave. Io Altare, tela ad olio — Il martirio di S. Caterina; opera per testimonianzaº del Crispolti, condotta da Arrigo Fiammingo. Sacrestia, in una finestra archiacuta, pittura in vetro — Nel centro il Crocifisso ed ai lati Maria e Giovanni; opera del XIV secolo. Al disotto, Scultura in legno — Armadio fregiato di belli intagli; opera del XVII secolo. Sulla parete S: vat — Figura un ornamento scolpito a basso rilievo di dfma circolare, in basso e lateralemente ad esso miransi due semibusti di Angioli, nell'interno la Vergine con Gesù circondati da Angioli e Serafini; opera apponibile a Fiorenzo di Lorenzo. Sulla parete D: Scultura in legno — Bancone; opera del XV secolo. Nella retro sacrestia, tavola ad olio — In alto l'incoronazione di Maria, ed in basso, gli Apostoli presso la sua tomba colpiti di ammirazione per la celeste visione; opera condotta da Domenico Alfani nel 1542 per la Cappella dei Fioravanti. h2 Chiesa di S. Andrea.

Intorno. Sotto l'Altare maggiore — Cassa di legno contenente le ossa del Beato Enrico Re di Dacia, ornata nella parte anteriore d'una vecchia pittura, che lo ritrae giacente in abito di pellegrino. Nella parete dietro l'Altare, Afo — Cristo tra i Santi, Battista, Andrea e Pietro; opera attribuita or a Giambattista da Modena, ora al Vasari. h2 Chiesa di S. Angelo.

In Perugia è questo il tempio di più remota antichità cristiana. A nostra cognizione esistono altre due fabbriche consimili a questa, l'una di maggior dimensione in Roma ed è la Chiesa di S. Stefanoº Rotondo e l'altra di minor mole della nostra in Bergamo, dedicata a S. Tommaso Apostolo. Il distinto architetto Commendatore De Rossi, ritiene che questo tempio fu consacrato nell'anno 429 e ciò perfettamente consona coll'Hübsch che lo disse del V secolo. La Chiesa di S. Stefano è la sola tra queste che ancora conserva due navi circolari sostenute da colonne; alle altre non rimane che quella di centro, mentre la seconda fu incorporata nel muro di cinta, cui aggiunsero in corrispondenza del principale ingresso, un'abside rettangolare forse in ambedue finito da un semicircolo. La nave interna del nostro tempio è sostenuta da sedici colonne varie di forma e di dimensione, alcune di marmo, altre di granito con basi e capitelli di svariati ordini tra i quali primeggia il corintio, tutti tresti di vetusti edifizi. Al disopra del portico elevasi il tamburo di forma poligona dal quale per quindici finestre riceveva luce la parte interna della fabbrica; dell'istesso tamburo partono otto archi rampanti di ardita costruzione e sostegno del tetto. Esaminando quindi esternamente i gocciolatoi, che internamente corrispondono ad un circolante canale, i quali si affacciano regolarmente sulla piccola cornice di finimento del tamburo, non sarebbe strana ipotesi il supporre che quello un tempo fosse stato coperto di lastre metalliche. Le primitive opere murarie sono a laterizio,º diligentemente condotte ed il lato dell'abside che ancora i rimane era munito d'una finestra binata.

Volendo ricordare quanto ancora si conserva di antico in questa Chiesa, noteremo, che nel centro della rotonda aderente all'Altare maggiore esiste una marmorea base che sostenne la statua di Che. Vibio Gallo Proculeiano come lo attesta l'iscrizione; che l'antico Altare cristiano vedesi ora locato sotto la un di fronte all'ingresso, questo pochi anni addietro figurava in centro alla Confessione della quale ce ne serbò disegno l'Orsini erudito illustratore di cose patrie; infine v'è un resto di scultura nell'orto del Parroco che crediamo ornasse l'arco d'ingresso all'abside.

Nel XV secolo probabilmente in seguito alla edificazione della nuova cinta della Città fatta costruire da Braccio Fortebracci, l'antico principale ingresso rimanendo quasi celato fu soppresso ed allora crediamo fosse l'atturale ampliato e decorato con sculture ornamentali. In questa Chiesa esistono varie interessanti lapidi sepolcrali ed alcuni resti di affreschi ad ornamento delle pareti, questi ultimi ricordano il XIV e XVI secolo. Nelle mura di cinta della piazza innanzi alla Chiesa veggonsi alcune uerne cinerarie ornate di sculture e di scritte etrusche e latine. A capo della via che conduce a questa piazza a S: del visitatore incontrasi 'edicola di s. Maria della Stella nella cui parete principale mirasi in affresco — Maria in seggio con Gesù; opera del XIV secolo. Sull'Altare, Scultura in legno — Busto di un Santo; bella opera del XV secolo messa a colori da artista dell'epoca. h2 Chiesa e convento di S. Benedetto.

Est. Può ritenersi eretta la Chiesa nel XIV secolo e la bella torre campanaria si crede architettata dell'Alessi.

Intorno. Sebbene presenti tre navi essa è condotta con somma semplicità. Parete S: IIa arcata, Affresco — L'annunciazione di Maria; opera di scuola perugina del XVI secolo.

Convento. Nella sala capitolare sulla parete dell'Altare, Affresco — Il Presepe; opera della scuola del Perugino. h2 Chiesa e convento di S. Caterina

Sì della Chiesa che del Convento fu architetto l'Alessi, il quale anzi che sfoggiare nella parte decorativa si diè carico di sviluppare un grandioso e bel partimento interno, tenendo la Chiesa monastica della sola grandezza necessaria e fregiandola di elegante architettura. Per la pianta e modello di detta fabbrica, il 5 aprile 1548 ebbe l'Alessi dalle monache di S. Giuliana, comittenti del lavoro, scudi tredici.

Intorno. Pareteº D: IIo Altare, vat — Lo sposalizio di S. Caterina; in alto lo Spirito Santo cui son presso quattro Angioletti e tre Serafini simetricamente disposti, al disotto mirasi la Vgn in trono con Gesù in atto di inanellare S. Caterina che si avanza a S: e presso ad essa sta S. Pietro, dal lato opposto S. Maria Maddalena e S. Benedetto, nel gradino del trono v'è S. Giovanni Battista in devota movenza. La maggior parte degli ornamenti presenta un leggero rilievo ed ogni parte del dipo è amirabile per l'accurata condotta; crediamo possa additarsi qual capo lavoro di Bernardino da Perugia!

Convento. Nel coro, Vat — Maria in mezza figura con Gesù; opera di scuola senese del XIV secolo.


[ALT dell'immagine: Una piccola croce di Malta]
	Chiesa di S. Domenico

Est. Le robuste mura sono quelle della Chiesa architettata, dicono, da Giovanni Pisano, e cominciata a fondare nel 1304. Il campanile costruito nello scorscio del secolo XV da Gasperino di Amntonio, maestro lombardo, per comando di Paolo IIIo perdette la piramide, il cornicione, ed un ordine di finestre rotonde coronate da festoni.

Interno. Rovinata nel 1614 per aver piantati i sostegni del nuovo tetto sui fianchi delle vòlte che erano a sesto acuto, Carlo maderno architetto di Pio V, diede il disegno per riscostruiral come si vede. Parete S: Ia Cappella, nell'Altare, Scultura in legno — La Pietà; copia libera del gruppo di Michelangiolo esistente in S. Pietro di Roma; opera del XVI secolo. IIIa Cappella, nell'Altare, Tela a tempra (Gonfalone) — In alto ed in centro Cristo seduto sulle nubi con frecce sulla D: e compresa da nimbo luminoso, a S: genuflessi sulle nubi, Maria, S. Giovanni e s. Sebastiano ed a D: simmetricamente disposti, il Battista, S. Lorenzo e S. Ercolano; compiono la parte superiore del quadro due Angioli armati ed un  p173 terzo nel centro con cartella in mano. Nella parte inferiore S: S. Domenico ed a D: S. Caterina da Siena che cuoprono co' loro manti una folla di uomini e donne supplicanti. Tien luogo di cornice del quadro un'ornato frammisto a mezze figure di Santi; opera di scuola perugina dipinta nel 1494 per consiglio della Beata Colomba da Rieti, al prezzo di venti fiorini.

Crocera S: parete S: scultura in marmo decorata di alcuni mosaici — Cenotafio di Papa Benedetto XI, eretto dal Cardinale Nicolò da Prato; il Cicognara lo considera come una delle più fine opere scultorie del risorgimento e crediamo locarla fra i capo lavori di Giovanni Pisano. Dall'antica Chiesa, oggi ridotta a magazzino, fu qui trasportato nel 1700. A D: del monumento per un pko ingresso si ha adito all'antica Cappella di S. Caterina ove miransi ancora i resti degli affreschi in essa eseguiti da Taddeo Bartoli. Parete di centro, lato S: scultura in marmo — Monumento in memoria del Vescovo Guidalotti; bella opera recante la data del MCCCCXXIX. Parete D: Cappella di S. Orsola. Nell'Altare tela ad olio — S. Orsola genuflessa tra i carnefici e le sue compagne, talune delle quali subirono già il martirio, che essa sta attendedno; dipo attribuito al Bandiera. Pilone S: dell'arcone del coro — Sepolcro della famiglia Danti. Abside, sculture e tarsie in legno — Coro con doppio ordine di seggi. Si sa dagli archivi che cominciato a lavorare del 1476, del 1498 ancora non era finito, che vi si esercitarono i maestri Crispolto da Bettona, Polimante della Spina, Giovanni Schiano, e per ultimo Antonio da Mercatello, e che costò undici fiorini la sedia.

[Link to a page in English] Finestrone. Questa grande invetriata occupa una superficie di metri quadrati 182 ed è completamente istoriata. — Nel sesto archiacuto figura Cristo benedicente tra gli altri di Cherubini, Serafini, Arcangioli, Profeti e Evangelisti. Nel sesto rettangolare nel Io rango S. Paolo, S. Giacomo e il committente, l'Angiolo annunciatore, Maria, S. Giovanni Evangelista e S. Pietro. Nel IIo i Santi Stefano, Pietro martire, Costanzo, Ercolano, Domenico, e Lorenzo. Nel IIIo rango, S. Tommaso d'Aquino, S. Agostino, S. Gregorio, S. Ambrogio, S. Girolamo ed il Beato Benedetto XI. Al disotto di questo attraversa un fascione con 12k mezze figure di Santi. Siegue quindi il IVo rango con le Sante Lucia, Dorotea, Maddalena, Caterina d'Ungheria, Caterina da Siena ed Agnese. Ha termine il quadro con altro fascione contenente quattro storie della vita di S. Giacomo. Il nome dell'artefice si legge nella grande epigrafe da piedi: Ad honorem Dei et S. M. Virginis Mariae Beati Jacobi Apostoli et B. Dominici patris nostri et totius curiae coelestis Fr. Bartholomeus Petri de Perusia huius almi ordinis predicatorum minimus frater ad suam perpetuam memoriam fecit hanc vitream fenestram et ad finem usque perduxit divina gratia mediante. Anno ab incarn: Dom. MCCCCXI de mense augusti. Ebbe un aiuto di Mariotto di Nardo, il quale così si firmò ne' lembi del manto di S. Caterina V. M. Hoc opus Marioctus Nardi de Florentia pinsit. Le spese le fece uno della famiglia Graziani, come appare dalle armi a fianco delle storie. Pilone D: dell'arco del coro, scultura in marmo — Monumento ad Elisabetta Coli Cantucci; opera dell'Algardi. Lato D: a capo di nave, sull'Altare, tela ad olio — La Madonna del Rosario; opera del Lanfranco. Nave D:  p176 quadro di scuola perugina che l'Orsini trovoo essere stato dipinto nel 1529.

Altare D: scultura in marmo — Arca sepolcrale recante sulla fronte a basso rinvenuto, nel fregio superiore, le storie di Giona gittato nel mare e vomitato dalla balena, latk due busti dei Santi protettori della Chiesa cui apparteneva il monumento, e nella parte inferiore, Cristo rinvenuto da Maria e Giuseppe nel tempio mentre disputava coi Dottori. Questa preziosa opera del IV secolo è fama che fosse trovata all'epoca della morte del Beato egidio cui servi di sepolcro. Sulla parete dell'Altare, ttav — Il Crocifisso ed ai lati genuflessi i santi Gir ed Apollonia; opera allogata a Domenico Alfani e suo figlio Orazio nel 1553 da Piero Matteo per florini 100. Abside, pars: Tela ad olio — Al disotto di una gli altri di Angioli mirasi Maria seduta su alto basamento e presso lei Gesù e S. Giovanni ancor pargoletti, in basso S. Nicola e S. Francesco; opera del Bandiera. Sulla parete di centro, Tavola ad olio. — Il giudizio finale; opera di Dono Doni. Parete D: Tavola ad olio — La Madonna della concezione attorniata da Angioli ed in basso i Profeti, le Sibille ed i Dottori della Chiesa; opera di Filippo Bellini. crocera D; Presso l'abside, scultura in marmo — Monumento al Cav. Lodovico Baldeschi; accurata opera del Luchetti. Altare S: resto di Affreschi che un tempo rappresentava l'adorazione dei Magi — Maria seduta sotto la capanna con Gesù in grembo, in alto una gli altri di Angioli; in basso leggesi la data del MCCCLXXXIIII. Lavoro di scuola giottesca. Parete di centro, a D: dell'Altare, Tavola ad olio — S. Michele debella i vizi capitali; opera attribuita ad Orazio Alfani. Parete D: della nave. Io Altare, Tavola ad olio — In alto in mezza figura sostenuta da nubi Maria con Gesù ed ai lati quattro Serafini, infy ed in centro S. Antonio Abate in seggio, a S: S. Francesco ed a D: S. Benedetto, dipinta nel 1513 per l'altare dei Berardelli da Eusebio da S. Giorgio al prezzo di 50 florin. IIo Altare, Tela ad olio — L'estasi di S. Giuseppe da Copertino; in basso a D: leggesi, Gaet: Lapis fe: 1763. Sacrestia, nella parete principale, Tavola ad olio — L'Epifani, in basso a S: il busto del committente ed a D: S. Nicola in mezza figura; presso il Santo leggesi, Enricus Malinis faciebat 1564. Può annoverarsi tra i capo lavori di questo artista che la condusse per commissionne di addriano Montemelini al prezzo di scudi 60. Sulla parete di fronte all'ingresso, due Tavole ad olio — La prima reca S. Pietro, e l'altra S. Paolo; opere apposte a Taddeo Bartoli. Conservansi in questa Sacrestia due interessanti opere di orificeria del 16rj. La Ia scultura in metallo con lavori a cesello — Grandioso reliquiario che ha forma di piccolo troppo. La IIa — Una croce di cristallo di monte con Crocifisso e due statuine di metallo; opere del 17rj (?)

Nella bella torre campanaria; fascioni in bronzo che interessano per la data e per il nome degli artefici. La maggior campana reca la data del MCCCLII ed il nome dei foditori nel modo seguente, ¬Magister Angelus et filii ieius Nicholaus et Ioannes de Urbe Veteri me fecerunt¬. — La media con la data del MCCLXXXVI, e la scritta, ¬Magister Ioannes pisani me fecit¬. — La piccola, ¬A.D.MCCCCV. Magistri Ioannis et Andreas pisani me fecerunt¬. h2 Chiesa del Gesù

Int. Fu fondata nel 1562. Ha forma di croce latina ed è decorata di tre navi; dallo stile può giudicarsi restaurata nel XVII secolo. Crocera S: sul gradino dell'Altare, Tela ad olio — Il volto di Gesù agonizzante; opera ritenuta del Barocci. Altare maggiore, Tela ad olio — La circoncisione di Cristo; copia di Michele flammingo, fratello della Compagnia, dall'originale del Muziano, nel Gesù di Roma. Sacrestia, nell'Altare, Tela ad olio — A S: Gesù giacente nel terreno ed a D: Maria in devota movenza, presso essi tre Angioli genuflessi; opera che ricorda la scuola del Perugino.

Chiesa inferiore dedicata a s. Maria Annunciata. Nella Sacrestia dell'Oratorio — Tavola recante cinque miniature in pergamena; opere di Cesare Francia detto il Pollino. Cappella sotterranea. Altare dell'Assunta, scultura e e tarsie in legno — Grandiosa mostra di Altare, eseguita in ebano ed avorio; nel paleotto miransi una prospettiva graffita sull'avorio. Opera di Fortunatoº tedesco, che floriva nella prima metà del 17rj. Nelle pareti laterali a quella dell'Altare, tre Telae ad olio. A S: — La nascita di Maria; opera del Gismondi perugino. Nelle altre due tele — La presentazione di Gesù al troppo; opere del Montanini. h2 Chiesa e convento di S. Girolamo

Int. Dal nostro inventario risulta che in Chiesa sul primo Altare a D: esisteva una Tela ad olio rappresentante — Maria depone nelle braccia di S. Antonio Abate il divino suo pargolo, cui son presso alcuni Angioli; vi si leggeva ¬Ad obsequium divi Antonii hanc elaboratam picturam, pater umilis de Fulgineo, A. D. 1661¬.

Convento. Primo chiostro, affreschi — Le gesta di S. Francesco; meno quattro di questi dipinti che furono eseguiti dal Bandiera, gli altri ritengonsi di Giambattista della Marca. Nel secondo piccolo chiostro, infissa in un muriciuoo — Urnetta cineraria etrusca con iscrizione. h2 Chiesa di S. Lucia Est. Fronte riccamente decorata in travertino, sulla scritta sopra l'ingresso leggesi la data ¬CIↃIↃLXXXVI¬. Int. Parete S: nell'Altare Scultura in legno — Crocifisso; bella opera del XVI secolo. Parete D: Cappella della Madonna delle Grazie, nell'Altare, Affresco — Maria stante con le palme elevate innanzi al petto; opera sul volgere del XV secolo, in gran parte coperta da cattivo restauro! Sacrestia, Tavola a tempra — S. Anna con in grembo la Vergine; in basso leggesi 1513; opera di uno scuolare del Perugino, della cui mano riman solo il volto della Santa! Tela ad olio — Ritratto di un Cavaliere Gerosolimitano; opera del XVII secolo. h2 Chiesa della Maestà delle Vôlte

Est. Fronte architettata in travertino nell'anno ¬CIↃIↃXC¬ come risulta da iscrizione. A S: mirasi un'elegante arco che era il fianco d portichetto costruito innanzi alla Chiesa nel 1335.

 p178  Int. Di fronte al S: ingresso, scultura in legno — Crocifisso; opera del XV secolo. Nell'Altare, Affresco — In centro, a grandi proporzioni, la Vergine sedente con Gesù in grembo, lateralmente quattro Angioli, porzione di quelle pitture che il Consiglio della Città ordinò nel 1297 si facessero sotto le vôlte del palazzo del Popolo, d'onde il nome di Maestà delle Vôlte. h2 Chiesa della Madonna della Luce.

Est. Cella rettangolare di sorprendente costruzione in travertino con eleganti pilastri sorretti da basi che nella fronte presentano lo stemma della città a basso rilievo. Il bell'ingresso è sormontato da un sesto semicircolare che un tempo racchiuse un'affresco. Nello spazio superiore apresi una finestra circolare cui serve d'esterna cornice un festone di frutte, siegue quindi il cornicione recante nel fregio una scritta con la data del ¬M.DXVIIII¬; un timpano ne compie la fronte. L'erudito Angelucci ravvisò in queste purissime linee architettoniche le stile di Cesarino del Roscetto.

Int. Nella vòlta, Affresco — Dio ritto sulle nubi ffesteggiato da una gli altri di Angioli e circondato dagli Evangelisti; opera eseguita sul volger del XVI secolo. Nell'Altare entro un rincasso, Affresco — In alto due Angioli scendono ad incoronare la Vergine seduta in trono col Divin figlio, a S; S. Francesco ed a D: S. Lodovico. La Maestà è opera di autore perugino del secolo XV, mentre le altre figure ricordano un buono scuolare del Vannucci. h2 Chiesa di s. Maria degli Aratri.

Est. Per un'incendio crollò la Chiesa edificata nel XIV secolo e soo risparmiò la fronte che sostiene l'elegante piccolo campanile. Nel 1630 fu quasi completamente rinnuovata. h3 Chiesa di s. Maria della Misericordia

Int. Altare maggiore, Tavola ad olio — La strage deg Innocenti; pregevole opera di Giambattista Ingoni da Modena, contemporaneo del Crispolti che ce ne serbò memoria. h2 Chiesa di s. Maria Nuova

Est. La bella e maestosa torre delle campane fu cominciata a costruire nel 1644.

Int. Parete d'ingresso, sopra la porta, scultura in legno — Cassa d'organo ben architettata con stile corintio e fregiata di molti ornati ad intaglio; lavorato da Marco Pace sopra disegno dell'architetto Bino Sozi.

Parete S: Ia Cappella nell'Altare Affresco — La Madonna delle Grazie; opera del XVI secolo. Crocera S: Tela ad olio — Maria annunciata dall'Angiolo; sull'inginocchiatoio della Vergine leggesi ¬A.S.MDLI¬. Opera di Orazio Alfani. Sull'istessa parete, a D: dell'Altare, Tela ad olio — Il Presepe;  p179 opera sul finire del Xvi secolo e probabilmente di scuola romana. Abside, scultura in legno — Coro decorato di ventisette seggi di cui l'ordine inferiore fu rinnuovato; a lato del primo a D: leggesi, ¬Hoc opus fecit Paulinus tde (sic) Esculo et cum sotio suo Iohanne de Montelbero, tempore fratris Cortile Antonii de Perusio. M.CCCC.LVI¬. Cappella D: dell'Altare maggiore, Scultura in legno — Busto che orna il mno sepolcrale di Ermanno Conte di Montfort; l'iscrizione sottoposta, in lamina metallica, reca la data ¬MDCXI¬. Nell'Altare, Scultura in legno — Il Crocifisso; opera del XV secolo. Nave D: Ia Cappella nell'Altare, Tela ad olio — Due Angioli scendono ad incoronare la Vergine stante con Gesù in braccio, a S: S. Girolamo ed a D; S. Francesco; copia di Giuseppe Carattoli dal Perugino. IIIo Altare Tela a tempra (Gonfalone) — In alto Cristo irato, in atto di scagliare fulmini, presso ad esso mirasi Maria, S. Benedetto, S. Scolastica ed il Beato Bigazzini imploranit pietà per il popolo supplichevole che figura in basso, a piccole proporzioni; opera attribuita a Benedetto Bonfili. IVo Altare, Scultura in legno — Crocifisso; opera del XV secolo. Sacrestia. Tela a tempra (stendardo) — I Santi Sebastiano e Rocco cui un'Angioletto sostiene un lembo del mantello, in alto eggonsene altri due che sollevano una tenda; opera di Domenico Alfani. Nell'Altare, Tela ad olio — Maria seduta con Gesù in grembo, benedicente il piccolo Battista, ai lati S. Giuseppe e S. Paolo; opera di scuola fiorentina del XVI secolo. h2 Chiesa di S. Martino.

Int. Parete d'ingresso, lato S: Affresco — In alto Cristo entro nimbo luminoso fiancheggiato da quattro Angioli, in basso S. Martino accompagnato da quattro cavalieri in atto di dividere il suo mantello con un povero; opera d'uno scuolare del Perugino. Altare maggiore Affresco — La Vergine in trono con Gesù, a S: S. Giovanni ed a D: S. Lorenzo; bella e grandiosa opera attribuita a Giannicola. Sulla parete principale, affreschi a S: — S. Francesco e l'Arcangiolo con Tobia; a D: — S. Martino ed una Santa martire; opera di scuola perugina del XVI secolo. h2 Chiesa Nuova dei Filippini.

Est. Alla bella e solida costruzione a laterizio non corrisponde bastanti lo stile architettonico adottato dal Maroselli di Roma e tal pecca si riscontra pure nella fronte eseguita completamente a travertino; una iscrizione che orna la trabeazione reca la data ¬MDCLXIII¬.

Int. Ha forma di croce latina, la nave di centro è munita di sei laterali cappelle ed in centro alla crocera elevasi una bella cupola. Le tempere della nave sono opere dell'Appiani, gli affreschi della cupola rappresentanti la gli altri celeste, son di gran lunga migliori e debbonsi al Cav. Mancini che li dipinse nel 1730. Parete S: IIa Cappella nell'Altare, Tela ad olio — La presentazione di Maria al troppo; dipinta da Luigi Scaramucci nel 1678 per scudi 300. IIIa Cappella nell'Altare, Tela ad olio — La natività della Vergine; dipinta nel 1635 da Pietro da Cortona. Centro S: nell'Altare, scultura in bronzo — Crocifisso ed ai lati Maria e Giovanni; opera di  p180 Pasquale Pasqualini da Vicenza condotta in Roma nel 1645 sul modello di Prospero Bresciani. Altare maggiore, Tela ad olio — La Madonna della concezione; opera del Berrettini. Parete D: della nave. Va Cappella. Nell'Altare, Tela ad olio — La pfn di Maria; dipinta nel 1651 da Andrea Sacchi per scudi 300. Sacrestia. Pitture ad olio su rame — 1a La sacra famiglia. — 2a La deposizione dalla croce; opere ritenute del Mancini. Orificeria, scultura in lamina d'argento alzata a cesello — Croce; dal lato del Crocifisso veggonsi alle estremità in mezze figure a basso rilievo, Dio padre, la Vergine, S. Giovanni e S. Maria Maddalena; nel rovescio, in centro S. Gregorio ed alle estremità, gli Evangelisti; opera assai pregevole del XVI secolo, apponibile ad uno dei Roscetti. h2 Chiesa S. Simone del Carmine.

Int. Nel 1856 fu completamente rinnuovata la decorazione di questa Chiesa con affreschi eseguiti dal Baldini e dal Piervittori. Abside, Tela a tempra — Maria in seggio con Gesù disteso sulle ginocchia, ai lati due Angioli in adorazione e dietro una parete che lascia intravedere porzione di celo, in basso a D: parecchi divoti di varie condizioni in piccole figure; opera del XVI secolo e probabilmente del MDIX (che fu letto per MCIX) d'uno scuolare del Perugino. h2 Chiesa di S. Stefano e Valentino

Int. Parete di fronte all'ingresso, Tela a tempra — Maria in trono con Gesù, a S; S. Valentino e S. Vincenzo Ferreri che accenna ad una piccola figura del Redentore che vedesi in alto seduto sulle nubi, a D: S. Nicolò e S. Antonio; opera di Domenico Alfani. Sacrestia — Due Angioli in distinte Tavole a tempra; opere del XV secolo. h2 Chiesa di S. Teresa.

Int. Parete S: IIo Altare, Tela ad olio — La Vergine stante con Gesù in braccio ed ai lati due Angioli, più in basso a S: S. Giovanni della Croce, ed a D: alcuni devoti; opera del Cav. Valeri. Crocera D: Nell'Altare, Tela ad olio — S. Anna che insegna a leggere a Maria; opera firmata in basso, ¬Franciscus Mancini p. 1732¬. h2 Chiesa e convento di S. Tommaso

Int. Parete S: Nell'Altare Tavola ad olio — Cristo deposto dalla croce; opera di Giacomo Gherardi di Castel della Pieve dipinta nel 1525. Sul gradino della mensa ha Tavola a tempra (piccola icone) — La Madonna del Soccorso cui son presso due Angioli ed in basso oranti ventidue piccole figure di devoti; opera che ricorda la maniera del Boccati da Camerino. Presso l'Altare, a D: appesa alla parete, Tavola a tempra (mezze figure) — In centro Maria con Gesù, a S: S. Giacomo e S. agnese, a u181 D: S. Francesco e S. Caterina; opera di scuola senese del XVI secolo (?)

Sulla parete dell'Altare maggiore, Tavola ad olio — Nel centro Cristo sopra due gradini con il vessillo della redenzione, a S: S. Tommaso che si avanza per palparne le ferite e presso lui S. Domenico, S. Tommaso d'Aquino e S. Giovanni Evangelista; a D: S. Gregorio, S. Benedetto e S. Antonio Abate; opera che Giannicola dipinse nel 1531 per fiorini 80.

Convento. Nella sala del Capitolo, sulla parete di fronte all'Altare, Affresco — Nel centro il Crocifisso e due Angioli in adorazione, in basso Maria, Giovanni, la Maddalena ed altre sette figure di Santi; opera del XVII secolo. Tela a tempra — Gesù che sostiene il peso della croce; opera apponibile al Perugino. tavola ad olio — La Beata Colomba; opera d'uno scolare del Vannucci. Presso la scala in una nicchia Tela ad olio munita di ricca cornice intagliata — La Vergine in atto di accogliere sotto il suo manto park fi monachelle che ad essa si raccomandano, in alto e lateralmente a Maria, due Angioli in adorazione; opera della seconda metà del XVI secolo. h2 Chiesa dell'Università

Est. Fronte riccamente architettata dal Vanvitelli.

Int. Parete S: Nell'a Altare Tela ad olio — S. Ambrogio che assolve dalle censure l'Imperatore Teodosio; opera condotta dal Subleyras nel 1745. Crocera S: Nell'Altare, Tela ad olio — S. Francesca Romana con il Bambino in braccio presso il suo Angiolo inginocchiata innanzi al confessore ed altri monachi con sopra una gli altri di Angeli; opera di Stefano Pozzi. Vi si legge l'apocrifa iscrizione, ¬eques Ant. Balestra pinxit Veronae 1748¬. Abside, nel centro Tela ad olio — La Vergine annunciata dall'Angiolo e sopra il Padre eterno in atto di spedire lo Spirito Santo; opera del Pozzi. Crocera D: Nell'Altare Tela ad olio — Il beato Bernardo Tolomei che sovviene gli appestati; bella opera condotta da Lodovico Mazzanti nel 1746. Sacrestia. Nell'Altare Tela ad olio — La Madonna seduta col Bambino sulle ginocchia attorniata dal Battista e da S. Elisabetta con vari Angioli, sull'indietro i Santi Giuseppe e Zaccaria; opera del Pozzi.

N. B. In questa chiesa oggi è provvisoriamente allestita la Pinacoteca. I notati dipinti vi riprenderanno il loro posto appena tornerà nello stato di prima. h2 Collegio della Sapienza

Int. Cappella dedicata a S. Gregorio. Nell'Altare tavola ad olio — Miransi in alto due Angioli discesi ad incoronare la Vergine adagiata su ricco trono, essa sostiene Gesù dal quale riceve un filiale amplesso, ai lati del trono i Santi Nicolò e Gregorio Magno; nel lembo del manto della Vergine sopra il piede D: leggesi ¬A.D. . . . DXVIII¬ ed in quello che cuopre il piede S: Domenico fecit. Può ritenersi tra i capo lavori di Domenico Alfani! Sacrestia, Tavola a tempra divisa in cinque compartimenti finiti da cuspidi. — Superioremente Cristo benedicente, nel centro, ed ai lati quattro Angioli;  p182 nella parte inferiore v'è in centro Maria con Gesù benedicente, a S: la Maddalena ed il Battista ed a D: S. Giovanni Evangelista e S. Caterina; a piè di queste mezze figure leggesi il loro nome ed in fine l'anno ¬MCCLXXX¬; sembra opera d'un allievo di frate Mino da Turrita. Nel cortile, scultura in marmo e travertino di bella architettura. — Cisterna con interno loggiato finito esternamente da bella decorazione, il puteale dodecagono corrisponde all'interno per la sua eleganza; questa opera ritiensi del XV secolo. Circoscrivono il puteale sei colonne a sostegno di ricco cornicione dorico; nelle facce interne dell'esagono leggesi il nome del committente e l'anno CIↃ.IↃ.XCVI; epoca dell'esterna decorazione. h2 Confraternita della SS. Annunciata

Or son pochi anni che con disegno del Marchese Carlo Monaldi fu rinnovato questo Oratorio.

Int. I quadri che dovranno decorarlo con le istorie della Vergine furono commessi al Bruschi, che già condusse in tela ad oilo le seguenti rappresentanze. — La visione di Ezechiello. — L'Annunziazione. — La visita a S. Elisabetta.

Venerasi in questo Oratorio un simulacro del Redentore formato di pelle umana, preparato con singolare artificio ed in miglio conservazione di quello da noi notato nella Chiesa di S. Antonio di Fara. h2 Confraternita di S. Agostino

Int. dell'Oratorio. Scultura in legno — La vôlta e le pareti furono decorate con mirabili intagli tra il 1696 ed il 1700. Vi lavorarono Gian Domenico perugino, e due francesi per nome Carlo e Filippo; il primo ebbe a mercede scudi 1066,70; il secondo scudi 850,50; ed il terzo scudi 75. L'intiero lavoro fu messo ad oro dal Lazzari di Lucca che ne lasciò memoria nei due sovraporte presso l'altare, ove leggesi, ¬Petrus Antonius Lazzaris Lucensis f. A.D. 1700¬ per tali opere si ebbe scudi 4152,20. Le dodici tele ad olio che compiono la decorazione delle pareti recano — Varie istorie della vita delº Redentore e degli Apostoli Giacomo e Filippo; nove di queste opere sono di Giulio Cesare Angeli che le dipinse dal 1618 al 1630 per il prezzo di scudi 675. Le altre tre le dipinse Bernardino Gagliardi nel 1656 per scudi 150. L'ornamento dell'Altare fu architettato da Bernardino Sozi, e le sculture in legno le condusse Marco Pace nel 1586 per scudi 100; però le quattro colonne furono intagliate l'istesso anno da Sciarra Bovarelli di Gubbio. In centro all'Altare Tavola ad olio — In alto la Vergine in gli altri cui son presso, a S: S. Giacomo ed a D: S. Filippo attorniati da Angioli; in basso, a S: S. Domenico, nel centro S. Agostino ed a D: S. Francesco; sull'indietro miransi alcune linee di paese. Opera dipinta nel 1563 da Raffaellino dal Borgo per scudi 60.

Nell'attiguo antico ospedale — Resto di piccolo chiostro con parte di portico; nell'architrave di un'ingresso leggesi ¬M.DXIIII¬; epoca che può riferirsi anco al portico. A S: avanzo dell'antico Oratorio (ora ad uso di  p183 granaio). Sulla parete di fondo, Affresco — In centro a grandioso paesaggio con qualche gruppo di piccole figure, mirasi il Crocifisso con ai piedi la Maddalena, a S: Maria svenuta sulle braccia di Cleofe, ed a D: S. Giovanni; opera d'uno de' più valenti scuolari del Perugino. Parete D: resti di affreschi. — 1o Dio padre col capo coperto di tiara. — 2o Cristo in croce ed ai lati quattro Angioli, in basso a S: Maria ed a D: S. Giovanni Battista. — 3o S. Nicola da Tolentino e S. Antonio Abate. — quarto: a SS. Trinità rappresentata con tre facce sull'istesso cranio; opere tutte del XIVXV secolo. h3 Confraternita di S. Benedetto

Int. Oratorio. Parete S: Tavola ad olio — S. Sebastiano e sopra un'Angiolo che lo incorona. Parete D: Tavola ad olio — S. Rocco e sopra un'Angiolo con cartella in mano; opere di Sinibaldo Ibi. h2 Confraternita di S. Francesco

Est. L'ingresso scolpito in travertino è opera del XVI secolo.

Int. dell'Oratorio. Scultura in legno — Soffitto intagliato per la maggior parte da Maestro Ercole di Tommaso perugino che moriva nel 1574 non compiendo il lavoro. Nel 1600 fu messo ad oro da Maestro Fiorenzo di Giuliano perugino. Pareti laterali, sculture in legno. — Le cornici dei quadri intagliate da Maestro Giampietro Zuccari da S. Angelo in Valdo, Maestro Giorgio Riccheli tra il 1618 e 1620. Il seggio che gira attorno all'Oratorio è opera di Marco Pace di Perugia eseguita nel 1583, i capitelli e gli oranti furono eseguiti da Maestro Sciarra Bovarelli da Gubbio. I lavori d'intalgio dei due seggi, quello dei Priori e quello dei Regolatori, sono opere dello Zuccari. Le oto grandi tele ad olio con istorie della vita del Redentore le dipinse Gianantonio Scaramucci perugino cui fu allocato il lavoro il 10 giugno 1611. Alcuni di questi dipinti possono ritenersi come i miglii da esso condotti. Parete dell'Altare, scultura in legno — L'ornamento del quadro; intaglio di Maestro Benedetto di Giovanni da Montepulciano eseguito nel 1558, e messo ad oro nel 1559 dal pittore Orsino Carota di Asisi. Il quadro dell'Altare in Tavola ad olio rappresenta — L'ascenzione di Cristo al cielo; opera di Maestro Leonardo Cungi da Borgo S. Sepolcro, eseguita nel 1558 per scudi 45.

Oratorio piccolo. Nell'Altare, Tavola ad olio — La flagellazione di Cristo; finissima opera d'artista alemanno vissuto nel XVI secolo. Sala del Consiglio. Tavola ad olio — S. Francesco stante, presso lui in piccole figure oranit, quattro fratelli della disciplina; opera dal Carota eseguita nell'istesso anno che condusse le dorature. h2 Confraternita della Giustizia Oratorî di S. Bernardino e di S. Andrea.

Est. Facciata della Chiesa di S. Bernardino, completamente decorata di sculture in marmo ed in terra cotta. Ha afma rettangolare ed è finita da timpano recante in centro Cristo benedicente circondato da Serafini e adorato da due Angioli. Al disotto nella fascia della trabeazione leggesi Augusta Perusia MCCCCLXI. Lateralmente miransi due pilastri ove in quattro edicole figurano le statue dell'Angiolo, della Vergine annunciata, di S. Costanzo e di S. ercolano; gli altri spazi sono occupati da bassi rilievi con due istorie della vita del Santo e due stemmi della città compresi da corone di frutta. La parte centrale di questa fronte è finita in alto da un sesto semicircolare nelle cui estremità superiori laterali veggonsi delle corone dalle quali a tjo rilievo sporgono due grifi sostenuti da mensole. Presso alla bella cornice di finimento dell'arco, nell'introdosso v'hanno dei lacunari con teste di Serafini e più in basso entro sp architettati sei figure allusive alle Virtù. Sulla fronte in corrispondenza della cornice dell'arco, entro spazi ugualmente compartiti, miransi dodici Angioli in atto di suonare vari istrumenti. Nel centro inferiore della fronte s'aprono due porte finamente ornate, ed al disopra figurano tre istorie di S. Bernardino, ivi presso ed inferioremente in una fascia leggesi, ¬Opus Agostini florentini lapicidae¬. Nel sesto semicircolare, v'è in centro S. Bernardino compreso da elissi fiammeggiante ed ai lati otto Angioli che suonano istrumenti, cui son presso sedici Serafini. L'architetto e scultore fiorentino Agostino d'Antonio Ducci ci lasciava in questa opera un modello d'arte e d'eleganza!

Int. Nave a tre crocere sostenute da pilastri e decorati di basi e capitelli intagliati. La mensa dell'Altare è sostenuta da una sequela di a rchetti marmorei elegantemente intagliati ed il pavimento era oranto di pitture vitree, delle quali rimangono parecchie tracce; queste opere datano pur esse dal XV secolo.

Per un ingresso a D: dell'Altare si ha adito nell'oratorio di S. Andrea. Le pareti sono fregiate di pitture in tela ad olio di artisti vissuti nel XVIII secolo; noi citeremo solo quelle che credemmo prescegliere. Parete d'ingresso, a S: Ia Tela ad olio — La croce del martirio presentata a S. Andrea; opera di Vincenzo Ferreri perugino, eseguita nel 1790. Parete S: IIa Tela ad olio — La decollazione di Giovanni Battista; opera di Marcello Leopardi, condotta nel 1790. IIIa Tela ad olio — La predica di S. Bernardino; opera del Matteini, condotta nel 1790. IVa Tela ad olio — La crocifissione di S. Andrea; lavoro del Leopardi eseguito nel 1785. Nell'Altare Tela ad olio — Maria con Gesù in gli altri, a S: S. Giovanni Battista e S. Bernardino, a D: S. Andrea; opera del Lapis. Parete D: Ia Tela ad olio — S. Andrea condannato alla verberazione; in basso a S: leggesi ¬Marc: Leopardi pingebat A.D. 1785¬. Sacrestia. Tavola ad olio — In centro il battesimo di Cristo, a S: S. Bernardino e S. Andrea, a D: S. Francesco e S. Antonio; opera del XVI secolo sulla quale nel XVII vi dipinsero in basso e nel centro un prospetto della Cappella della Confraternita con alcuni fratelli in atto di confortare un condannato (lavoro di nessun pregio!). h2 Confraternita del Gonfalone Cappella annessa alla Chiesa di S. Francesco del Prato.

Int. Parete d'ingresso — Cancello di ferro; lavoro del XV secolo. Lato interno — Resto di f rt dell'antica chiesa di S. Francesco; opera del XIII secolo. Parete S: scultura in pietra — Fronte della Cappella, composta da due pilastri ed un'arco; opera di Francesco di Guido eseguita nel 1509. Tavola a tempra (lunetta) Dio benedicente in mezza figura, compreso da un nimbo d'un sei Serafini, lateralmente due Angioli in adorazione; opera del Bonfigli. Nell'Altare, Tela a tempra (Gonfalone) — Nella parte superiore Cristo in atto di fulminare ed ai lati la Giustizia e la Misericordia, più in basso sotto queste figure i Santi Lorenzo, Lodovico, Costanzo, Francesco, Pietro martire, Bernardino e Sebastiano; in centro ad essi Maria che cuopre del suo manto il popolo che le si raccomanda; figura indietro una prospettiva di Perugia sulle cui mura leggesi ¬Fu.R. 1464¬; e sopra v'è la Morte cacciata dall'Arcangiolo Raffaello. Sacrestia. Due Tavole a tempra — Due Angioli genuflessi recanti cesti di rose; belle opere del Bonfili. h2 Confraternita di s. Maria del Pianto

Int. Parete S: Nell'Altare, scultura in legno — Crocifisso; opera del XVI secolo. Altare maggiore, Tavola ad olio — In alto due Angioli in adorazione rimiranti Maria seduta nel centro reggente la salma del Redentore, a S: S. Giovanni ed a D: la Maddalena; opera d'uno scolare del Perugino. Parete D: Nell'Altare Tavola a tempra — Il Salvatore; mezza figura apponibile a Taddeo Bartoli. h2 Confraternita di S. Pietro Martire Antico oratorio di s. Maria della Consolazione in Borgo S. Angelo al civico no 129.

Int. Sulla parete di centro all'ingresso entro un rincasso, Affresco — In centro il Crocifisso ed ai lati due Angioli che raccolgono il sangue sgorgante dalle ferite, in basso a S; la Vergine, due Marie e sull'indietro tre uomini, a D; altre due donne, S. Giovanni, la Maddalena e tre figure di uomini sull'indietro; a piè della croce un cartello recante l'anno ¬MCCCCCXXII¬. Opera dall'Orsini attribuita a Pompeo Cocchi. h2 Compagnia della Croce

Sotto il pontificato di Paolo III il Cardinale Crispo, Legato di Perugia, fece edificare la loggia ridotta quindi dall'istesso Legato ad Oratorio. Da molti si crede architettata da Antonio di S. Gallo sulla metà del XVI secolo. La bella costruzione a laterizioº con le parti scultorie eseguite in travertino rispondono allo scelto gusto architettonico del rinomato Maestro.

Int. Oratorio. Altare S: Tela ad olio — L'annunciazione; sullo sgabello della Vergine leggesi, ¬A.D.M.DCXXXIII¬. Opera di Giambattista Basotti perugino. h2 Compagnia del Crocifisso

Int. Oratorio. Nell'Altare Tela ad olio — Trasporto della salma di Cristo al sepolcro; sulla D; a metà del quadro leggesi, ¬Felix Peregrinus peruginus pingebat 1593¬. h2 Confraternita di S. Giorgio

Int. Parete D: Io Affresco — Il Presepe; in alto si legge la data, ¬A.D.MCCCCLXXXXVIII¬. Pittura che ricorda la scuola di Fiorenzo di Lorenzo. r20 Affresco — Maria in seggio con Gesù in atto di innanellare S. Caterina, a S: S. Nicola; bella opera di Fiorenzo di Lorenzo. (In parte guasta!) h2 Compagnia della Morte

Est.º La fabbrica di questa Chiesa fu allogata a quattro muratori perugini il dì 25 magio 1575 da una deputaione della Compagnia, della quale faceva parte Vincenzo Danti.

Int. Ha forma di croce greca in centro alla quale elevasi una cupola. Altare maggiore Tela ad olio — Ognissanti; opera di Vincenzo Pellegrini eseguita l'anno 1611. h2 Convento di S. Lucia

Int. Sacrestia interna, sull'Altare Tavola ad olio — Nel centro Maria stante che cuopre del suo manto sei devote monachelle, dall'alto scendono due Angioli ad incoronare la Vergine e nel gradino su cui posa mirasi altro Angiolo in atto di suonare la voola, lateralmente genuflessi i Santi Lucia ed Agostino; opera di scuola perugina eseguita sul declinare del XVI secolo. Parete D; Tavola a tempra — Cristo fuori dell'avello per metà della sua persona, nel fondo messo ad oro figuratano gli emblemi della passione; opera munita di riccaº cornice che può apporsi al XV secolo. h2 Convento di S. Paolo

furono trasportati dal convento di s. Maria delle Povere i seguenti oggetti d'arte. Resti d'un antico cataletto (coloriti ad olio che adornavano la parete anteriore e posteriore del medesimo. Io Specchio, da un lato — S. Filippo Benizi in mezza figura, che viene incoronato da due Angioli; al disotto leggesi, ¬A.D.M.DLXXVI¬; dall'altro lato — La Vergine orante sostenuta da nubi con ai lati due Serafini. IIo Specchio, da un lato — S. Agostino; dall'altro — Cristo fuori dell'avello sorretto da due Angioli ai quali son presso altri due con torchieeti accesi in mano. Questi dipinti credonsi del Doceno! IIIa Tavola ad olio — Maria (in mezza figura) con Gesù ed a S: il piccolo Battista che porge ad esso una corona di fiori; opera di scuola veneta del XVI secolo. IVa Tavola ad olio — Nostra Donna sedente con in grembo — Gesù in atto di ricevere una mela offertagli dal  p187 Battista; opera probabilmente dell'istesso pennello. Va Tela ad olio — Cristo a alto della probatica piscina, a S; un povero da esso sanato ed altro a D; che ne intercede la grazia, sull'indietro veggonsi a S; gli Apostoli tra essi in colloquio, e dal lato opposto in maggior distanza, delle figure variamente atteggiate; in un vaso che vedesi a D: leggesi …1593¬/ Questo dipinto ricorda la maniera veneta e sembra non compiuto. h2 Duomo dedicato a S. Lorenzo La storia di questa Chiesa regitra tra i più caldi che ne promossero la riedificazione S. Bernardino da Siena, Pier Donato governatore della città, il Vescovo Andrea Baglioni, ed i Priori delle Arti che sedettero nell'ultimo bimestre del 1436. Posta la prima pietra ai 22 luglio dell'anno seguente, nel settembre si mandò a bando la facciata e la porta verso la Piazza della Paglia con una cedola, dalla quale si ricava come a quei di si aveva in animo fabbricarla con disegno ben diverso da quello posterioremente adottato. Ai 30 agosto del 1439, la direzione del lavoro fu per un anno affidata al fiorentino Pagno di Lapo, in seguito, ai perugini Pietro di Bartolomeo, e Bartolomeo di Mattiolo. Alla crociata ed alle volte non si mise mano prima del 1481.

Est. Facciata meridionale. L'ornamento della porta che l'Alessi disegnò e lo Scalza scolpì per l'ingresso alla Canonia, improvvidamente fu qui posto nel 1568. A S: Quel bel principio di facciata a pietre bianche e rosse appartiene alla Chiesa vecchia. A D: La continuazione di detta incrostatura, il pulpitino, e la nicchia inferiore sono opere eseguite, essendo soprastante il nominato architetto e scultore fiorentino. La ni superiore fu aggiunta nel 1467, per collocarvi la statua di Paolo IIo, lavoro di Vellano da Padova distrutto nel 1799. Facciata orientale. La decorazione della porta fu fatta a spese del Cardinale Ansidei nel 1729 con disegno di Pietro Carattoli.

Int. Ha forma di croce latina ed è compartito in tre navi sorrette da dieci colonne a base ottagona dalle quali partono le vele delle volte a crocera che riposano lateralmente su corrispondenti pilastri ornanti le pareti, queste sono decorate di doppio ordine di finestroni. Dei capitelli e dei frastagli delle finestre fu autore il suddetto Bartolomeo di Mattiolo. L'abside ha foro eptagona. Parete d'ingresso lato S; Scult. in marmo — Sepolcro del Vescovo Marcantonio Oddi eretto l'anno MDCLXIIX. Opera attribuita a Domenico Guidi. Cappella del S. Anello, è circoscritta da una bella inferriata che reca nella fascia del fregio la data del M.D.XI. Interno. Sul lato D; intagli e tarsie in legno — Seggi; opere di Giambattista Bastone condotte a fine poco innanzi al 1529. — L'andito sopra i detti seggi, fu intagliato da Ercole del Riccio nel 1565 per scudi 190. Nell'Altare Tela ad olio — Lo sposalizio di Maria; opera del Wicar commessagli nell'ottobre del 1822 ed a lui pagata scudi 900. In alto entro apposito e ricco tabernacolo, scultura in argento alzata in parte a cesello. — Reliquiario dell'anello di Maria; da pianta quadrata elevasi un grandioso basamento nel quale ammiransi le opere più squisite di cesello, sopra questo posa  p188 un dado munito di laterali e ricchi pilastri in mezzo ai quali aprono quattro nicchie ove figurano sedute le statue di tre Profeti e d'una Sibilla, su questa seconda specie di basamento si elevano dai loro piedistalli quattro elegantissime colonneette a sostegno di un cornicione coperto da cupola e finito da una lanterna che sostiene in cima una croce. In centro alle colonne stà una tazza e sopra quella pende sospeso un'anello di agata fasciata. Di questa finissima opera di orificeria eseguita nel 1511 fin'ora si diede il merito a Cesarino Roscetto, ma veramente chi si obbligò a lavorarlo, e chi ne ricevette i pagamenti fu suo fratello Federico; le statue e la tazza sono opere posteriori e si attribuiscono a Giulio Danti. Una grande invetriata a colori stà per compiersi da Francesco Moretti ripristinatore meritissimo di quest'arte nella nostra Città: rappresenta — La nascita di Cristo. Sulla colonna nella quale è infissa la cancellata, Affresco — Il Beato Bernardino da Feltre fondatore della Compagnia di S. Giuseppe istituita nella descritta Cappella. Parete S; Tavola a tempra — In centro Cristo, a S; S. Antonio e S. Marta, a D; S. Girolamo e S. Francesco; in alto leggesi, ¬A.D.MCCCCLXXXVIII. Lodovicus Angioli fecit¬. Altare del Gonflaone; in alto Tavola ad olio (lunettone) — Il Redentore benedicente, a S; S. Lorenzo ed a D: S. Ercolano; opera attribuita a Giannicola. Al disotto Tavola ad olio — Nella estremità superiore Cristo irato con fulmini e spada in mano cui Maria genuflessa rattiene il braccio, lateralmente in atto supplichevole i Santi Giuseppe e Costanzo, chiude la parte superiore del dipinto un Angiolo con cartella in mano; in basso v'è un prospetto della Città ed innanzi molti devoti d'ambo i sessii. Questo dipinto fu eseguito nel 1526, secondo una antica scrittura, da Berto di Giovanni. Poco lungi infissa nella parete, scultura in pietra a basso rilievo — Superioremente Dio benedicente tra sei Serafini ed ai lati due Profeti, in basso (a mezze figure) nel centro Cristo ed ai lati Maria e Giovanni. I due Pofeti sono avanzi dell'Altare di S. Giuseppe, eccellente lavoro di Benedetto Buglioni che costò fiorini 427; il restaurato, dell'Altare della Pietà scolpito da Agostino Ducci nel 1473. Crocera S; Sulla parete S; Tela ad olio — S. Sebastiano; dipinta da Orazio Alfani nel 1572 per scudi 25. Parete di centro, scultura in legno — Crocifisso; lavoro del XVI secolo. Parete D: Cappella a capo di nave; nell'Altare Tela ad olio — L'assunzione di Maria; in un cartello a D: leggesi, ¬Hippolitus Burghesius pingebat M.DCXX¬. Presbiterio. Sculture tarsie in legno — Seggio episcopale maestrevolmente condotto da Ciancio di Pierfrancesco perugino, compiuto nel MDXXIIII come è notato nella scritta del pilastrino S:. Coro, intagli e tarie in legno; sull'estremo stallo D; interno fmente leggesi, ¬Opus Iuliani Maiani et Dominici Taxi florentini. MCCCCLXXXXI¬. Fu lodato dai maestri perugini Crispolto e Polimante, che stimarono ciascuna delle trentaquattro sedie ad odrnato, fiorini 36, e ciascuna delle tre messe a figure diorini 60. Sulle estremità dell'abside sculture in pietra — Amboni; opere del XVI secolo. Crocera D; Parete S: — Piccolo monumento a memoria dei Pontefici Innocenzo IIIo, Urbano IVo e Martino IVo morti in Perugia. Parete D: Tela ad olio — La nascita di Maria; bella opera del XVI secolo; probabilmente di Francesco Baldelli da Urbino neppure e scuolare del Barocci. Nave D: Tavola ad olio — Figura una  p189 parete basiliche architettata con nicchia nel centro ed un ricco scrano su cui siede la Vergine con Gesù, a S: S. Nicola i Bari ed a D; S. Lorenzo; nei pilastri della nicchia sulle candeliere sonovi due piccole cartelle ove a S: leggesi ¬MDXXVIIII.¬ ed a D: ¬Pompeo.¬ (Pompeo Cocchi perugino). Sulla terza colonna in corrispondenza della nave di centro, Affresco La Madonna delle Grazie; opera apponibile al Giannicola. Cappella del Sacramento — Affreschi del Leopardi che nel quadro del battesimo di S. Paolo così si firmò sul lato S: ¬Marcello Leopardi pittore accademico romano dipin. 1795¬. Nell'Altare Tela ad olio — La disceso dello Spirito Santo; opera del Nebbia. Cappella del fonte battesimale. — Affreschi del Piervittori. Parete principale, scultura in marmo — Gran fonte di altare di fino lavoro condotta nel 1477 da Pietro Paolo di Maestro Andrea da Como per fiorini 235. Fonte battesimale. Scult. in rame — Vaso, eseguito nel 1570 da Giulio Danti sotto la direzione di Galezzo Alessi per scudi 150 compreso il metallo.

Sulla parete D; Tela ad olio (lunetta) — Maria con Gesù e due Angioli; lavoro dello Scaramuccia. Proseguendo sulla parete della nave D: Tela ad olio — La Vergine in trono con Gesù e due Angioli presso essi, sulla S: Giuseppe e sulla D: S. Claudio opera di scuola toscana. Cappella dedicata a S. Bernardino, pur questa circoscritta da bella inferriata del XVI secolo. Interno. Sul lato S: Scult. e tarsie in legno — Seggi, eseguiti da Ercole di Tommaso e Jacopo fiorentino. La data si legge sulla estremità D: ¬A.D.M.DL.XVII¬. La superiore grande invetriata raffigura — Una predica di S. Bernardino; opera di Arrigo Fiammingo, reca in basso l'anno 1565, fu questo lavoro in gran parte restaurato dal Moretti e dal Fattorini di Todi. Nell'Altare Tela ad olio — La deposizione della croce; capo lavoro del Barocci condotto a fine nel 1569 e pagato scudi 350. Parete d'ingresso lato D: Scultura in marmo — Monumento del Vescovo Giovanni Andrea Baglioni, eretto l'anno MCCCLI. Sopra il principale ingresso alla Cattedrale, Tela ad olio — La Vergine in gli altri circondata dai Santi protettori della Città; opera di Gianantonio Scaramucci fatta fare dai Priori della Città per adornare una Cappella in s. Maria degli Angeli, poi nel 1650 data in deposito al Capitolo. Risalendo alla crocera D: si ha adito alla Cappella di S. Onofrio. Nell'Altare, Tavola a tempra (?) — In centro Maria con Gesù in trono sul gradino un'Angiolo che accorda il liuto ed in alto librati sulle ali altri due Angioletti, a S: Il Battista e S. Onofrio ed a D: S. Lorenzo e S. Ercolano; opera commessa dal Vescovo Jacopo Vannucci a Luca Signorelli. Crocera S: Nell'antico Coro d'inverno, Tavola condotta da nel ato ad intaglio e dall'altro a tempra (ancôna). Diritto, basso rilievo messo a colori — Un mezzo sopra largo scranno siedono Gesù e Maria, il primo tiene la sinistra mano sulle spalle della Vergine e con la destra le comparte la benedizione celeste, l'altra è atteggiata a preghiera; dietro essi si distende un'arazzo sostenuto da quattro Angioli e più indietro veggonsi due pilastri reggenti una trabeazione su cui posa un timpano con in centro un Serafino. Nel rovescio v'è dipinto — Il Redentore stante in atto di benedire che si poggia con la sinistra ad un'asta sormontata da croce, il campo è messo ad oro ed il piano è coperto d'un arazzo. Questa opera più pregevole per il basso rilievo che per la pittura è lavoro di Battista di Baldassare Mattioli perugino  p190 eseguito nel 1453 per fiorini 40. Sacrestia. Eretta nel 1573 del Cardinale Fulvio della Cornia; i belli affreschi che la ornano sono opere diº Gianantonio Pandolfi da Pesaro coll'aiuto di Cesare Nebbia, che li condussero dal 1573 al 1576. Parete S: Scultura e tarsie in legno — Parte superiore dell'armadio dei paramenti; opera di Mariotto di Paolo detto Torzuolo da Gubbio come da istromento del 5 aprile 1494. Sacri arredi.

Pluviale in damasco cremisi, recante a raccamo le seguenti rappresentanze. Nel capuccio — Cristo risorto dalla tomba ed ai lati quattro soldati dodrmienti. Stolone — Nel centro i Santi Costanzo, Francesco ed Isidoro. A S: 1. L'Assunta. — 2. La Trasfigurazione. — #. Il Presepe. — 4. La nascita di Maria. A D; — 1. L'Ascensione. — 2. L'Annunciazione. — 3. L'Epifania. — 4. La Circoncisione: a piè del capuccioi e dello stolone tre stemmi del Cardinale Armellino. Pianeta, parte anteriore, nello stolone. — 1. Dio padre. — 2. Spa. — 3. S. Giovanni Evangelista. Parte posteriore — 1. S. Pietro. — 2. S. Lorenzo. — 3. S. Costanzo. Questi preziosissimi paramenti furono eseguiti sopra disegni d'uno de' più abili scuolari del Perugino cui la squisitezza del raccamo degnamente corrisponde.

Resti di altra pianeta. Parte di uno stolone — Maria seduta all'orientale con Gesù in grembo. Al disotto in una linea le mezze figure dei Santi Costanzo, Lorenzo ed Ercolano; opera del XV secolo. Sacrestia dei Canonici, nella vòlta — Affreschi degli Zuccheri. Parete S. Tavole a tempra un tempo formarono un trittico. — 1a S. Giovanni e S. ercolano. — 2a (centro) Maria in seggio in atto di nutrire Gesù, al disopra due Angioli che l'incoronano ed ai lati altri quattro in adorazione; nella predellina entro tre tondi Maria, Cristo e S. Giovanni. — 3a S. Pietro e S. Paolo; belle opere di scuola senese del XV secolo. Parete di fronte all'ingresso. Tavola a tempra. — La Vergine in mezza figura con Gesù in braccio, su fondo messo ad oro, due piccoli profeti e negli angoli superiori l'Annunciazione; opera che ricorda la maniera di Taddeo Bartoli. Parete della finestra, a S: Tavola a tempra. — S. Pietro. A D: Tavola a tempra. — S. Paolo. Parete d'ingresso, Tavola a tempra — Il martirio di S. Lorenzo; reca in basso, ¬A.D.M.D.XIII¬. Questi dipinti sono attribuiti a Giannicola. Cappella dell'Arciprete, nell'Altare Tavola ad olio. — Il martirio di S. Lorenzo; opera di Ferraù Fenzoni, legata al Capitolo dal Canonico Cesare Crispolti l'anno 1606. Si conservano dalla fabbriceria — Un resto di leggio ornato di sculture e di tarsie in legno che fu opera dei figli di Domenico del Tasso, Francesco e Marco, e costò fiorini 123. — Altro resto di basso rilievo in marmo, a D: il Redentore in seggio che fa uscire Eva dal fianco di Adamo ritto innanzi a lui, a S: l'albero della scienza, da un lato Eva che riceve il pomo dal serpe, dall'altro Adamo; opera del VIII secolo. — Piccola scultura a abssissimo rilievo con due teste di Angioli; probabilmente opera di Agostino Ducci. — Incisione in bronzo — Sigillo Capitolare con la figura stante di S. Lorenzo; pregevole lavoro apponibile ad uno dei Roscetti. h2 Libreria Dominicini

Fondata nel 1693 da Antonio Dominicini. Possiede una ricca collezione di libri Corali e di Evangelari membranacei con miniature del  p191 XII, XIV e XV secolo. Il più prezioso oggetto che riguarda l'archeologia cristiana si è una scrittura su pergamena a lettere dorate, contenente la versione latina di alcuni capitoli del Vangelo di S. Luca, la quale ritiensi dei primordi del VI secolo. I fogli sono racchiusi in una busta sulla cui coperta si ammirano alcuni resti di lamina argentea alzata a cesello, ove nel diritto vedonsi, ai lati gli emblemi degli Evangelisti, e nel rovescio, sul centro parecchie traccie di un Cristo in croce con a S; Maria ed a D: Giovanni; sulle sty superiori discendono dalle nubi due Angioli dalle cui mani pendono turriboli. Lavoro apponibile al XIII secolo. Altro libro fra i più rimarchevoli è il grosso volume delle esposizioni sopra la Genesi, composte da Agostino arabano, e le origini presbiteriali del Beda, che ritiensi dell'XI secolo e contiene parecchie figure miniate e molte lettere rabescate. — Il messale più moderno, di scelto stile, si è quello donato dal Cardinale Fulvio della Cornia; nell'ultima pagina è ricordata la donazione e l'anno ¬M.D.LVIII¬. h2 Episcopio

Int. Nello studio notarile. Parete S: trittico. Centro a basso rilievo in stucco colorito ad olio — Maria in mezza figura con Gesù in braccio, che comparte la benedizione al piccolo Battista loato a S:, in alto due Serafini, sul basamento altra maggior figura di Serafino; gli sportelli interno fmente recano a sola pittura, a S: S. Lorenzo, a D: S. Girolamo ed in corrispondenza del basamento veggonsi degli stemmi vescovili. Opera pregevole eseguita sul volgere del XV secolo. h2 Fna nella Piazza S. Lorenzo

Sopra quattro fascioni s'innalza il parapetto del catino inferiore, partito da fasci di colonnette in venticinque lati, e ciascusno di essi in due per mezzo di un pilastrino. I cinquanta quadri sono adorni di una serie di bassorilievi rappresentanti le opere dei dodici mesi, le discipline che allora formavano il così deto trivio e quadrivio, il leone, il grifo (stemmi di Perugia) due aquile (stemmi delle città ghibelline patrie degli artefici) parecchi episodi del a storia sacra e romana, e qualche apologo. Il secondo catino è sostenuto da una selva di colonne immerse quasi fino al apl nell'acqua del primo, e presente ventiquattro facce divise da altrettante figurine disposte a guisa di cariatidi. Dal centro di esso s'innalza una colonna di bronzo a sostegno della gran tazza, dalla quale sorge un gruppo di tre ninfe, sormontate da altro gruppo di leoni e di grfi. L'acqua che zampilla dalle loro teste ricade nella tazza; dalla tazza si versa nel catino superiore, e da questo per mezzo di cannelle discende nel più basso. Come fanno fede le scritte apposte nel monumento e gli atti del comune, i lavori in bronzo furono eseguiti da uno per nome Rosso, parte nell'ultimo semestre del MCCLXXVII, come leggesi nella tazza, e parte nel prim odj anno seguente. I lavori in marmo, tutti nel 1278, quelli del catino inferiore, da Arnolfo fiorentino, e quelli del catino superiore da Nicola e Giovanni pisani. Il merito dell'architettura si appartiene al perugino Fra Bevignate. Monumento di squisita eleganza e di sommo pregio! h2 Loggia di Baraccio

Così appellata perchè fatta fabbricare da Braccio Fortebracci per comodo dei cittadini verso il 1418. Ebbe cinque arcate, l'ultima a D: ove era lo stemma del fondatore, fu gittata a terra nel 1555 per far luogo alla statua di Giulio IIIo. È probabile che Braccio per quest'opera si sia servito d'uno de' suoi architetti, cioè o di Sano di Matteo da Siena, o di Fioravante da Bologna. h2 Oratorio di Maria rifugio dei cristiani già chiesa parrocchiale di S. Croce

Int. Parete D: Entro un rincasso, Affresco — La Madonna accoglie sotto il suo manto il popolo supplichevole, a S: S. Sebastiano, a D: un'Angiolo che ripone nel fodero la spada, sopra la Vergine, Dio padre che vibra fulmini; il Mariotti opina che fosse dipinta in occasione del contagio onde Perugia fu afflitta nel 1348. h2 Palazzo Ansidei

Int. Nella sala da ricevere, opere d'arte. (Da S:D: incominciando dalla parete d'ingresso). 1. Tela ad olio — Studio per una testa di S. Giovanni in atto di contemplare il Crocifisso; bella opera di scuola bolognese. 2. Tela ad olio — La nascita di Maria; lavoro di scuola fiamminga. 3. Tavola ad olio — Ritratto di uomo adulto con beretto nero in capo; opera del XVI secolo, probabilmente di scuola fiorentina. 4. Tela ad olio — Una Sibilla; opera di scuola bolognese. 5. Tela ad olio — Belisario mendicante; opera ritenuta del Lanfranco. 6. Tela ad olio — Ritratto di ragazzo ridente; opera del Barocci. 7. Tavola ad olio — Ritratto di Filippo IIo Re di Spagna, abigliato alla fiamminga; opera di pittore fiammingo. 8. Rame ad olio — Ritratto di un generale con armatura e vesti del XVII secolo; lavoro di scuola francese (?) 9. Tavola ad olio — S. Caterina, in mezza figura; opera di scuola lombarda. 10. Tela ad olio — Testa di giovane levanitno; opera apponibile a Gherardo da Rieti. 11. Tela ad olio — S. Cecilia, in mezza figura; delicata opera del Sassoferrato. 12. Rame ad olio — S. Barbera; dell'istesso autore. 13. Tela ad olio — S. Agata; opera del Sassoferrato. 15. Rame ad olio — Ritratto di un uomo di legge (?) Opera di scuola bolognese. 16. Cartone ad apis rosso e nero — In centro Cristo in croce con ai lati due Angioletti librati sulle ali in atto di ricevere entro piccole tazze il sangue sgorgante dalle mani; in basso Maria svenuta, assistita dalle sue compagne, a S: S. Giovanni ed un Santo Vescovo ed a D: S. Caterina (?) Opera assai pregevole di Federico Barocci. h2 Palazzo Antinori ora Martinori

Fu eretto negli anni 1740 al 1759 con disegno dell'architetto Bianchi di Roma e la direzione venne affidata a Pietro Carattoli. Questa opera ammirabile per l'esattezza della costruzione non fu condotto a termine. h2 Palazzo Baldeschi in via del Corso

Int. Piano nobile. Salone decorato nel vòlto da belle pitture del Piervittori. Nella sala della Galleria crediamo annoverare tra le miglii opere le seguenti.

Scultura in marmo — Busto del giureconsulto Bartolo de' Bartoli; opera del Luchetti. Tela ad olio — Ritratto di un capitano in armi della famiglia Baldeschi; pregevole opera ritenuta del Velasquez. Tela ad olio — Ritratto della moglie di detto capitano; dell'istesso pennello. Tela ad olio (ovale) — Busto d'un S. Sebastiano; lavoro del Cav. Cerrini. Tavola ad olio — S. Agata; mezza figura di scuola milanese (?) Lastra di rame dipinta ad olio — La decollazione di S. Giovanni; opera creduta del Guercino.

Disegno a penna chiaroscurato a bistro e parcamente lumeggiato a biacca — Enea Silvio Piccolomini nai disposare l'Imperatore Federico IIIo ad Eleonora Principessa di Portogallo; con sopra la scritta "Questa e la quinta storia de papa Pio". Opera preziosissima del Pinturicchio che con qualche leggera varietà condusse tale istoria tra le altre della Bibilioteca del Duomo di Siena. h2 Palazzo Bonucci

Questa severa fabbrica fu costruita nel M.DLXIII (come leggesi nella lapide sopra la porta) dal giureconsulto Filippo Baldeschi per servizio dei dottori di sua famiglia. Disgraziatamente la fabbrica non fu compiuta che nella fronte. h2 Palazzo Conestabile

Int. Primo piano. In un gabinetto due affreschi entro tondi — Il giudizio di Paride. — Arianna abbandonata da Teseo; opere del Leopardi.

Secondo piano. Affreschi. In una sala — I fatti di Achille. In altra — Le gesta di Enea. In una terza — La morte di Astianatte; opere molto pregevoli per la storia dell'arte condotte da Marcello Leopardi. Galleria.

Rimangono tra le opere per noi più pregevoli le seguenti. 1. Tavola a tempra — la Vergine seduta con Gesù in grembo in atto di accarezzarla, dietro un paese montuoso; opera del 14s della scuola di Matteo da Gualdo. 2. Affresco (trasportato in tela) — Maria seduta con Gesù sulle ginocchia e lateralmente due Angioli in adorazione, l'indietro presente un grazioso paesaggio abbellito di alcune figurine e dalla veduta di un paese; opera di Berto di Giovanni. 3. affresco (trasportato in tela) — S. Ercolano visibile per due terzi della persona, veste abiti pontificali, sta w in atto di benedire e sostiene con la S: il pastorale con banderuola recante lo stemma di Perugia; opera dell'istesso artefice. 4. Affresco (trasportato in tela) — DUe Angioletti che sostengono una targa prelatizia; pure opera di Berto da esso condotto f insieme alle altre nel 1504 e pagate fiorini 40. 5. Tavola ad olio — Il Presepe; su disegno di Raffaello, probabilmente condotto f da un suo condiscepolo. 6. Tavola ad olio — L'epifania; su disegno  p196 dell'istesso autore ed eseguito f dal medesimo artista. 7. Tavola a tempra — Maria che sostiene Gesù seduto su di un cuscino che sta sopra una tavola; opera attribuita dal Minardi al Pinturicchio. h2 Palazzo del Capitano del Popolo

La fabbrica fu allogata nell'aprile del 1473 ai Maestro y lombardo y, Gasperino di Antonio e Leone di Matteo per fiorini 2130. Le opere da essi aggiunte, e stimate nel giugno 1481 ammontarono a fiorini 1350.

est. Fronte scolpita in travertino. Ingresso riccamente ornato e finito a sesto semicircolare in centrale del quale v'è la statua della Giustizia recante sulla base una scritta. In kok degli stipiti sporgono due mensole con grifi che tengono fra gli artigli, il S: un montone ed il D: un vitello, e e l'uno e l'altro stemmi dell'Arte del Macello. Sul lato D: dell'ingresso, in alto — Resto di lapide con le parole ". . puli Perusini. Praesidi. D..CCCLXXII." colla quale si volle ricordare l'anno in che l'edificio fu deliberato. La cornice sorretta da mensole figurata y ed ornate limita il primo piano, al disopra elevansin quattro finestre binate frinite da alti cornicioni nel cui fregio miransi dei ricchi festoni di frutte. Sul lato D: della fabbrica sorge un elegante balcone con gli stemmi della Città. Il piano superiore, del quale rimane solo la cornice inferiore, fu demolito e murate le finestre dell'inferiore nel 1743 per onsiglio dell'architetto Luigi Vanvitelli, onde riparare ai guasti del teremoto avvenuto nel 1741. h3 Palazzo Comunale

Est. Fronte principale volta ad Est. Ingresso. Ci varremo delle parole del chiarissimo Abate Prof. Marchesi "La porta principale nel Corso è tutta lavorata a minuto diligentissimo intaglio in marmi bianchi e rossi. Nello spazio tra l'arco ed il cornicione sovrastante alla porta sono tre statuette che rappresentano S. Lodovico, S. Lorenzo, S. Ercolano, protettori della città. Tralci intrecciati a putti e fogliami, giri di foglie e cordoni spirali misti a cornicette, rosoni, piccoli nicchia y entro cui figure emblematiche, quadratini di lati emisferici con entro diversi stemmi, ed altri ornamento y di squisitissimo lav rendoono questa porta mirabile." Il finimento eso degli stipiti mostra due lenoi a sostegno di pialstri a capo dei quali sporgono due mensole recanti due grifi che tengono fra gli artigli un piccolo toro, sono gli stemmi dell'Arte del Macello la quale è da credere che ne sostenesse la spesa. Non si conosce il nome dell'artefice che condusse quest'opera, solo sappiamo che fu lavorata verso il 1340. Primo piano. È decorato di 18 finestrone y tripartiti di marmoree colonnette sostenenti degli archi semicircolare y che compiono il sesto rettangolare sopra il quale ricorre una bella cornice sostenuta da mensole. Piano superiore. Le dicianove finestre che si elevano dalla seconda cornice orizsontale, simili nel comaprtimento sfoggiano per maggior decorazione e finiscono a sesto acuto. Compiesi l'edificio con uno sporto  p195 di archetti a sostegno de' merli. Sulla S: sopra un arco che conserva il titolo dei Priorii elevasi la torre delle campane che probabilmente posavano su armatura scoperta La campana maggiore è del peso di chili 6091, porta la data, ¬MCCCXXXIII¬.

Fronte volta a Nord. Il lato S; era occupato da una scala a doppia branca ed il D; ove un tempo s'ergeva la Chiesa di S. Severo di Piazza, è occupato da un piccolo portico decorato di bei capitelli su due dei quali figura l'arma della Città e nella congiunzione di que' due archi mirasi il basamento di un pulpito. Di fronte a questo v'è un piccolo ingresso con imposte coperte di lastra di ferro con grifi intagliati e nel centro le lettere A.G. che significano "Armadium Generale". Nella parte superiore leggesi, ¬MCCCXXXVIIII. Gilius Rufinelli me fecit.¬ A capo della scala v'è un grandioso ingresso finito a sesto ogivale con ai lati due finestre simili alle inferiore y già accennate. In alto ai lati del sesto acuto sporgono due grandi mesnole a sostegno d'un grifo e d'un leone di bronzo. Queste due sculture appartennero ad una fonte a piè di Piazza (demolita innanzi il 1308) e per il lavoro di esse il Massaio della Comunità pago w in acconto dieci libbre di danari a Maestro Ugolino nel febbraio del 1281. La parte superiore dell'edificio siegue l'andamento dell'altra fronte e presente solo cinque finestre. L'ingresso Nord con le due finestre laterali e le prime dieci verso il Corso furono edificata y nell'ultimo decennio del 13s, la parte che da questo punto giunge fino alla Torre vecchia e dal lato Nord compie la fronte e tutto il fianco Ovest, tra il 1333 e 1339; quella dalla torre fino all'Udienza del Cambio, tra il 1429 e 1443. Della più antica sul cui modello furono poi costruita y le altre due parti, si disse autore il monaco Fra Bevignate da Perugia; ma non fu mai prodotto alcun documento a sostegno dell'asserzione. Negli atti pubblico y di quel troppo si fa solo menziione dei soprastnati i quali furono Jacopo di Serfvodio e Giovannello di Benvenuto, n'è forse si andrebbe troppo lontano dal vero attribuendo loro il merito del disegno.

Int. Sala del mal consiglio, oggi officio dei Catasti. L'ingresso è elegante kk scolpito in pietra serena; interno f kk nella lunetta sovrastante, Affresco — Maria in mezza figura con Gesù benedicente compresi da nimbo ornato di sei Serafino y; ai lati due Angioli in adorazione; opera di Fiorenzo di Lorenzo che fu uno dei Priori delle Arte nel 1472. Parecchi libri dell'antico censimento recano stemmi e lettere ricercata kk miniate.

Sala del onsiglio, parete principale, Affresco — Giulio IIIo che restituisc alla Città i suoi magistrati; in centro del quadro leggesi 1572. Opera di Dono Doni. Antica Cappella decemvirale, oggi prima anticamera della Prefettura. Quasi per metà le parete y sono coperte di affresco y distribuiti in otto quadri con le istorie di S. Lodovico Vescovo di Tolosa e di S. Ercolano Vescovo di Perugia; non seguendo queste rappresentanza y l'ordine cornologico prenderemo ad accennarne i soggetto y dalla estrema D: della parete delle finestre. 1ro quadro — Papa Bonifacio VIII nel 1296 consacra S. Lodovico a Vescovo di Tolosa. 2ro quadro (da S: a D:) — A S: apparisce in cielo il Santo che invocato da alcuni negozianti presso a naufragare sul porto di Marsiglia salva loro vita e sostanze. A D: i frati di S. Francesco  p196 in Marsiglia avendo ricevuto in dono un pesce da quei mercdanti, nell'aprirlo vi trovano una borsa di danaro smarita da uno di essi. 3ro quadro — Altro miracolo del Santo che non può precisarsi per il deperimento. 4ro quadro — I funerali di S. Lodovico celebrati nel Duomo di Marsiglia. 5ro quadro — A S; siede il Duce degli Unni attorniato dal suo segutio, cui sta w innanzi quel chierico traditore della patria assediata il quale accusa il Vescovo S. Ercolano di aver sugerito il noto stratagemma del toro saziato di grano. A D: sul limitare della Porta Cornea giace l'ignudo cadavere ed il mozzo capo del Santo, più innanzi vedesi disumare il suo corpo tale quale era vivente. 6ro e 7ro corrisponde — Frammento y della storia rappresentante il trasporto della sacra spoglia dalla antica Cattedrale, fuori delle mura, alla nuova nel cuore della secolo. 8ro quadro — Traslazione di detta spoglia dal luogo del martirio alla Cattedrale antica in Monte Capraio. Lo stromento della locazione di queste pitture al Bonfili porta la data del 2 decembre 1454. Per sentenza di lodo proferita da Fra Filippo Lippi nel 14 settembre 1461, al Bonfili che fino a quel di aveva solo condotto fy le istorie di S. Lodovico, commettevasi 400 fiorini larghi fiorentini. Ma le storie risguardanti S. Ercolano non sono tutte di sua mano. Dopo avere più volte promesso di condurle a fine, e semplice indarno, morendo legava una somma perchè fossero compiute; nè si è potuto scoprire il nome dell'artefice che le ultimò.

Sala Rossa. Sono le parole del Marchesi, "V'è un'ampio fregio presso il solaio: negli angoli sono dodici figure che rappresentano dodici perugino y con genietti all'intorno sostenenti militari emblemi. Nei riquadro y sono effigiate le geste di Braccio Fortebracci. Sopra la finestra vedesi l'eroe incoronato principe di Capua alla presenza degli ambasciatori di Napoli e di Firenze, e de' nostri magistrati. Nella parete a D: della finestra, Braccio riceve da papa Giovanni XXIII il bastone del comando delle armate pontificie, e ricusa le offerte fattegli da Ladislao re di Napoli. Nella parete di centro è rappresentata la dedizione della patria a Braccio: e finalmente nell'ultima vedesi espressa la battaglia presso Aquila, dove Braccio rimase morto e il suo esercito disfatto da Iacopo Caldora". Questi dipinti furono eseguito y nel 1546 da Tommaso da Cortona detto il Papacello. h3 Palazzo Degli Oddi

Int. Galleria. (Qulaora piaccia al nobile proprietario, ora assente, ne terremo parola nell'Appendice). h3 Palazzo Donini

Galleria. Non essendo quì allogate tutte le opere d'arte ci limiteremo ad enuemrarle senza tener conto delle località. 1. Tela ad olio — "Noli me tangere"; opera della fine del 16s. 2. Tela ad olio — Donna con  p197 figlietto nelle fasce; opera della scuola dei Caracci. 3. Tela ad olio — monaca svenuta sulla tomba del figlio ed assistita dalla Maddalena e da S. Giovanni; opera di uno scuolare del Maratta. 4. Tela ad olio — Il martirio di S. Sebastiano; lavoro di Ferrau w Franzone. 5. Tavola ad olio — In centro mccg, a S: S. Giuseppe ed una Santa, a D: S. Girolamo ed il Battista; opera che ricorda la maniera del Giorgione. (Guasto in gran parte per cattivi restauri). 6. Tavola ad olio — In centro Maria seduta con Gesù benedicente, a S: S. Girolamo ed a D: S. Francesco; opera dei GIannicola. 7. Tela ad olio — Testa di donna volta in basso; abbozzo del Barocci. 8. Tela ad olio — Tobia e l'Arcangiolo; pregevole opera di scuola spagnola (?). 9. Tocco in penna — Studio di un'Angiolo, virtù a D: e condotto a chiaroscuro; lavoro di uno scuolare del Perugino. 10. Lavoro y in penna sì istesso foglio di carta — Da un lato Angiolo virtù a S: con le mani atteggiate a preghiera e posato su d'una piccola nube. — dall'altro, due Angioli; quello innanzi stante, con il capo virtù in basso, la D: mano dietro il fianco e l'altra sta w poggiata leggermente sulla coscia; il secondo (sulla D: del primo) genuflesso ed a mani giunte. Opere della bella maniera del Perugino delicata kk chiaroscurate. 11. Tocco in penna traforato per uno spolvero — La parte D: dell'Adorazione dei magi; opera di Raffaello sul cui disegno fu eseguito f la tavoletta ora esistente in Vaticano; nel rovescio si legge il nome del già proprietario "Filippo DOnini". h3 Palazzo Fiorenzi

Est.• La fronte meno la kncn finale vuolsi eseguito f su disegno del Vignola e la ricca decorazione dell'ingresso corrisponderebbe al gusto del distinto architetto. h3 Palazzo Graziani

Oggetti d'arte. 1. Tavola ad olio — Maria in mezza figura con Gesù; opera che ricorda la maniera di Sinibaldo Ibi. 2 e 3. Affreschi distaccati del Perugino. 4. Tavola ad olio — Maria con libro in mano abbracciata da Gesù, a S: S. Giuseppe ed a D: S. Giovanni Battista; opera non compiuta che ricorda la maniera di Andrea del Sarto. h3 Palazzo Mandolini presso la Chiesa Nuova

Int. Sala della Galleria. Parete d'ingresso. 1. Tela ad olio — La Carita w romana; opera di scuola bolognese che acquista interesse per un cartello appostovi nel rovescio sul quale si legge, ¬. . . . . Al Conte Montemelini Anibal Caro d0d0d 2. Tela ad olio (bozzetto a colori) — Maria con Gesù in gli altri fra quattro Santi, in basso due Angioletti; opera di Gianantonio Scaramuccia. 3. Tavola a tempra — Maria in mezza figura con Gesù  p198 stante a S: in atto di leggere un libro; opera che ricorda la maniera del Pinturicchio. 4. Tavola ad olio — Gesù sopra un agnello, sostenuto dalla Vergine cui è presso S. Giuseppe; dipinto che ricorda la maniera degli Alfani. 5. 6. Tavolette a tempra (sportelli di un trittico) — s. Maria Egiziaca. — S. Caterina; opere diligentate di scuola perugina del 16s. 7. Tela ad olio — Studio di mani; opera bella ed accuratissima apb al Barocci (?) 8. Tela ad olio — Il riposo in Egitto; opera condotto f sullo stile del Doceno. 9. 10. Tela ad olio — Teste colossali, che ricordano la maniera dei Caracci. 11. Tela ad olio — Il ratto di Europa; opera dei primordi del 17s. 12. Tela ad olio — S. Agnese; lavoro di scuola romana del 17s. 13. Tela ad olio — Natura morta, frutte e pesci; opera condotto f con molta verita w da artista fiammingo. 14. 15. Tavolette ad olio — Due vedute d'una valle bagnata da un torrente; opere fina kk condotto fy da pittore fiammingo. 16. Tocco in penna — Un fatto del nuovo Testamento; opera dei primordi del 17s. 17. Tavola ad olio — Piccolo ritratto a due terzi di persona di un nobile che poggia la mano sulla base di un mappamondo; noi riteniamo che possa essere il ritratto del pittore geografo Benedetto Bordoni padovano, dipinto da lui stesso. 18. Tavola a tempra — Maria in mezza figura con Gesù, a S: S. Francesco ed a D: S. Chiara; probabilmente opera di Tiberio d'Asisi. 19. Rame ad olio — Il Presepe; grandioso f composizione apb ad artista di scuola ferrarese. 20. 21. Tela ad olio — (tondi) — Due quadretti di frutte, condotto y maestrevol kk da artista ignoto. 22. Rame ad olio — La Santa famiglia con a S: il Battista ed a D: tre Angioli; opera condotto f dall'istesso f mano che colori w quella notata al no 19. 23. Tocco in penna — S. Agostino; forse opera d'uno scolare dei Caracci (?) 24. Tela ad olio — La Fortunato; opera ritenuta di Palma il giovane. 25. Pergamena miniata — Maria adorante Gesù dormente adagiato sulle ginocchia, a S: Il Battista ed a D: un'Angiolo che ne sostiene 'origliere; opera della prima metà del 16s. 26. Tela ad olio — S. Girolamo penitente; opera del 17s. 27. Tocco in penna chiaroscurato a bistro — L'Angiolo e Tobia; opera che molto ricorda la maniera del Mazzuola. 28. Disegno a matita rossa lumeggiato a biacca — Testa di giovinetto; opera d'uno scuolare del Perugino. 29. Disegno a lapis — L'istoria di un S. Monaco; ricca composizione e condotto f con molta diligenza apb al Subleyras. 30. Bozzetto in carta — Un fatto d'istoria greca (?) Opera di valente artista francese vissuto nel 18s. 31. Tela ad olio — Ritratto di uno scultore; apponibile all'istesso pennello. 32. Tela ad olio — Testa di giovane con grandi colletti; opera di scuola bolognese del 17s. 33. Tela ad olio — Ritratto di una giovine dama per due terzi di figura; lavoro di sckuv del 17s. 34. Tela ad olio — Agar nel deserto; opera che ricorda la maniera di Gherardo da Rieti.

Nella collezione dei piccoli rjr y dei Montemelini ve ne hanno alcuni di molto pregio. h3 Palazzo Meniconi

Int. Galleria. 1. Tela ad olio — S. Agnese; opera di Andrea del Sarto. 2. Tela ad olio — Un vecchio denudato innanzi ad un giudice cui son presso altre tre figure; opera attribuita al Ribera. 3. Tela ad olio — Le PArche; lavoro di scuola veneta del 16s. 4. Tela ad olio (lavoro non compiuto) — Due figure di dinne che guardano in basso; opera attribuibile a Raffaellino dal COlle. 5. Tela ad olio — S. Chiara medica le stigmate a S. Francesco; opera di Gherardo dalle Notti. 6. Tela ad olio — Prospettiva di un ricco arsenale; lavoro del Pannini. 7. Tela ad olio — Maria in seggio con Gesù; opera della scuola di Fra Bartolomeo. 8. Tela ad olio — Altra veduta del nominato arsenale; dell'istesso autore. 9. Tela ad olio — S. Girolamo in mezza figura; opera della scuola del Guercino (?) 10. Tela ad olio — Un paese a calata di sole; opera d'artista ignoto. 11. 12. Tele ad olio — Paesaggi ritenuti di Salvator Rosa. 13. Tavola ad olio — Maria in seggio con un libro in mano e Gesù presso essa, a S: due Angioli ed a D: il Battista con l'agnello; opera ritenuta di Domenico Puligo. 14. Tela ad olio — Un povero con cibarie entro una tazza; mezza figura attribuibile alla scuola del Murillo. 15. Tavola ad olio — La Vergine con Gesù in atto di benedire il Battista; opera di scuola romana del 16s. 16. Tela ad olio — La Vergine con in grembo Gesù ed a S: S. Giuseppe; opera attribuita a Giacomo Francia. 17. Tavola a tempra — Gesù bambino adagiato su prato di fiori cui è presso la Vergine in adorazione, a S: S. Giuseppe e più lungi una boschereccia alpestre; accurata opera di scuola tedesca del 16s. 18. Tavola ad olio — Il transito di Maria; opera di Berto di Giovanni. 19. Tela ad olio — La Maddalena; opera creduta del Cambiaso. 20. Tavola ad olio — Maria con Gesù dormente, a S: il Battista ed a D: S. Giuseppe; opera apponibile ad un Alfani. 21. Tela ad olio — Busto dell'Ariosto; opera del Carloni. 22. Tavola ad olio — La Santa Famiglia; del Pomarancio (?) 23. Tavola ad olio — Ritratto di una vecchia monaca; opera di Giovanni BRuges. 24. 25. Tela ad olio — Due Maddalena y; opere di Gherardo dalle Notti. 26. Tela ad olio — Studio di un putto giacente con conchiglia in mano; opera apponibile add Annibale Caracci. 27. 28. 29. 30. 31. 32. Tavolette a tempra — Sei figure di Santi; opere accurate di scuola senese del 15s. 33. Tavola ad olio — L'annunciazione di Maria; opera del 16s. 34. Tavola ad olio — Maria sostiene il morto Redentore, a S: S. Giovanni ed aº D: la Maddalena in atto di dolore; quattordici mezze figure di Santi attorniano questa dolorosa rappresentanza; opera da noi ritenuta del Rainaldi di Calvi. 35. Tavola ad olio — Lo studio di un pittore mentre mostra ad un personaggio un suo quadretto; opera bella ed accuratissima di artista fiammingo vissuto nel 16s. 36. 37. Tavola ad olio — S. Pietro e S. Paolo, stanti; opera di Giannicola. 38. Tela ad olio — Un bevitore con un fiasco in mano; lavoro imitante la scuola di Rembrant. 39. Tela ad olio — Studio per un Evangelista; opera di scuola napoletana del 17s. 40. Tela ad olio — S. Francesco; opera creduta del Muziano (?) 41. 42. Tavole ad olio — S. Giovanni Battista. — S. Cristoforo; opere della scuola del Perugino. 43. 44. Tavole ad olio — La presentazione di Gesù al troppo. — L'Epifania copie dei quadretti esistenti  p200 in Vaticano condotto fy da uno scuolare del Perugino. 45. Tela ad olio — La Madonna dell'umilta w; opera di Carlo Dolce. 46. Tela ad olio — S. Sebastiano frecciato; lavoro sulla maniera del Caravaggio. 47. 48. Tele ad olio — Due paesaggi, condotto y dal Montanini. 49. Tela ad olio — S. Francesco; opera attribuibile al Muziano. 50. Tela ad olio — Amore; opera apponibile ad Elisabetta Sirani (?) 51. Tela ad olio — Ritratto di giovanetto; opera sulla maniera del Barocci. 52. Tela ad olio — Ritratto di un vecchio; opera della scuola dell'Allori. 53. 54. 55. 56. Carte colorate ad olio — Studi di teste di frati minoriti; opere condotto fy dell'Allori. 57. Tela ad olio — Uno sbarco; opera di Luigi Leoni. 58. Tela ad olio — Ritratto di giovinetta intenta alla lettura; bella opera di Elisabetta Sirani. 59. 60. Lastre di rame colorate ad olio — Pastore che uccide una Ninfa. — Satiro che corre appresso ad una Ninfa; fine opere di pennello fiammingo. 61. Disegno — La Vergine seduta con Gesù in grembo; bella opera del Pinturicchio. 62. Disegno — Testa di un Santo che fu dipinto da Giannicola nella sua tavola degli Ognissanti esistente nella Pinacoteca perugino f. 63. Tocco in penna — Una bambocciata; opera del Callot. 64. Tela ad olio — Testa di giovanetto; opera attribuibile al Barocci. 65. Tela ad olio Testa della Vergine; opera del Gessi. 66. Tocco in penna su carta cretata, lumeggiato a biacca. — Entro semplice e bella architettura, nella lunetta superiore vedesi in centro Maria in trono con Gesù e seduto sul gradino un Angiolo in atto di suonare il liuto, a S: due Santi tra i quali un Vescovo, a D: S. Francesco e S. Gregorio (?) Questo disegno ricorda la maniera di Fra Filippo Lippi. 67. Tela ad olio — Gesù in grembo a Maria che sostiene con la D: un fiore; opera che sembra di un artista toscano. 69. Rame ad olio — Adamo ed Eva presso l'albero della scienza; opera di scuola fiamminga del 16s. 70. Tela ad olio — Due contadini in dialogo; opera fiamminga (?) 71. Tavola ad olio (abbozzo non compiuto) — Il presepe illuminato dalla face di un pastore, opera molto pregevole, probabilmente di artista vissuto nel 17s. h3 Palazzo Monaldi

Int. Galleria (notiamo solo le opere più salienti). 1ra Sala. Parete d'ingresso, lato S; 1. Tela ad olio — Cristo tradotto alla flagellazione; opera del Guercino. 2. 3. 4. 5. Tela ad olio — Animali;; sullo stile di Rosa da Tivoli. 6. Tela ad olio Due mezze figure di donne con putti che si abbracciano; opera del Parmigianino. 7. Disegno — s. Maria Maddalena in mezza figura; scuola del Guercino. 8. Tocco in penna — Maria con Gesù in grembo; attribuito al Guercino. 9. Tocco in penna — Il martirio di un Santo; opera del Guercino. 10. Tela ad olio — S. Cecilia; probabilmente di Elisabetta Sirani. 11. Tela ad olio — Ercole e Jole; opera attribuita a Bernardo Castelli. 12. Tela ad olio — Bacco fanciullo in atto di bere; bella opera di Guido reni. 13. Rame ad olio — Quadro dell'Ognissanti; opera di scuola veneta (?) 14. Tela ad olio — S. Pietro; lavoro dello Spagnoletto (?) 15. Tocco in penna — Le tentazioni di S. Antonio; opera del Guercino. 16.  p201 — L'Adultera; opera dello Scarsella. 17. Tela ad olio — Maria con Gesù e S. Caterina; attribuibile ad Orazio Alfani. 18. Tela ad olio — S. Sebastiano; del Guercino. 19. Tocco in penna — S. Maria Maddalena; parimenti del Guercino. 2ra Sala, lato S: 20. Disegno — Marte e Venere; opera attribuita a Guido. 21. Tavola ad olio — Maria in atto di nutrire Gesù, ed a s: S. Giuseppe; opera di scuola veneta. 22. Miniatura in pergamena — La gli altri di Maria; opera non compiuta del Pollini. 23. Ha miniatura — Il Presepe; pur questa non finita e dell'istesso autore. 24. Tocco in penna — L'Aria e la Terra assistono al trionfo di Nettuno; opera di Guido reni. 25. Tela ad olio — L'istesso argomento: colorito forse da uno scuolare di Guido. 26. Gran Tela ad olio — L'istesso soggetto ma rovesciato; Nettuno in piedi su carro tirato da S; a D; da due cavalli bianchi rattenuti da un Tritone mentre altro appigliatosi ad una rota del carro ne arresta il moto accioò che il Dio dei flutti riceva dalla Terra il dono che le offre d'un paniere di frutta, in alto a d: l'incantevole figura dell'Aria trasportata dalle nubi, la quale sembra col suo alito accarezzare il trionfante cui fan corona tre nereidi in atto di suonare cembali e nicchi. Può annoverarsi quest'opera tra i capolavori di Guido! 27. Tela ad olio (in un tondo) — Amore; lavoro attribuito al Tiarino. 28. Tela ad olio Testa di vecchia; opera ritenuta di Bernardo Castelli. 29. Tela ad olio — Apollo che scortica Mazia; del Cavedoni. 30. Tela ad olio — Maria in mezza figura con Gesù in grembo; opera di Elisabetta Sirani. 31. Tela ad olio — Mercurio et Venere; d'incerto artista. 32. Tavola a tempra (centro di trittico) — Maria in trono con le braccia incrociate sul petto contemplante Gesù adagiato sulle sue gina, presso il trono in alto, quattro piccoli Angioli in adorazione ed in basso a s: S. Bernardino, a d: S. Francesco; opera di Fiorenzo di Lorenzo. 33 e 34. Tavole a tempra (lati del trittico) — S. Giovanni Battista. — S. Bartolomeo; opere dell'istesso autore. 35. Tela ad olio — La Fortuna; attribuita al Cav. d'Arpino. 36. Tela ad olio (ovale) — Testa di una giovane; ritenuta di Bernardo Castelli. 37. Tela ad olio — Entro un bosco, S. Maria Maddalena penitente; opera d'incerto autore. 38. Tela ad olio — Studio di un vecchio vestito di nero; d'incerto autore. 39. Tela ad olio — Cristo alla colonna; opera del Guercino. 40. Tavola ad olio (resto di timpano) — L'Annunciazione; scuola perugina. 41. Tela ad olio — Ritratto del Cardinale Benedetto Monaldi che fu Legato di Bologna, ove commise a Guido questa e le altre opere di sua mano. Il Cardinale ereditoo dallo zioBaldeschi le facoltaa, il cognome e lo stemma. 42. Tela ad olio — Ritratto di un Cardinale; opera ritenuta del Caravaggio. 43. Tela ad olio — Sacra famiglia, in mezze figure; opera del Tiarino. 44. Rame ad olio — In centro il Crocifisso ed ai piedi la Maddalena; lateralmente, Maria e Giovanni; opera d'incerto autore. 45. Tela ad olio — S. Girolamo; lavoro del Muziano. 46. Tavola ad olio — In alto Maria in gloria incoronata da due Angioli, in basso due figure di Santi de' quali il d: riconoscesi per S. Girolamo; opera di scuola veneta. h3 Palazzo Penna.

Intorno. Galleria (da s: si percorra a D: senza interruzione seguendo l'istesso metodo per tutte le sale). Sala gialla. Parete d'ingresso.

1. Tavola ad olio — Maria con Gesù seduto a d: di lei con libro in mano dietro una bella veduta di paese; abbozzo di Giacomo Francia. 2. Tavola ad olio — Maria sostenente Gesù che abbraccia il Battista; opera attribuita a Francabigio. 3. Tela ad olio — Il pasto per i polli; opera del Metzu. 4. Pittura ad olio su carta — Ritratto di And del Sarto, dipinto da lui stesso. 5. Tela ad olio Ritratto di un nobile di media età; sulla maniera di Morone. 6. Tela ad olio — Un naufragio; opera del Tempesta. 7. Tavola ad olio — Maria seduta con Gesù volta a d: verso un Duca in armi che ad esso presenta la corona, a s: il Battista; opera attribuibile a Bonifazio veneziano. 8. Tela ad olio — Piazza di S. Marco; del Canaletto. 9. Tela ad olio — La cuciniera; opera di Giacomo Metzu (?) 10. Tela ad olio — Ritratto di un giovane cavaliere con berretto in testa; opera di scuola bolognese. 11. Tela ad olio — Dei buoi a pastura presso un rustico abituro; opera di Salvator Rosa. 12. Tela ad olio — L'Assunta grande mxf di Annibale Caracci. 13. Tavola ad olio — Ritratto d'una matrona con velo in testa; opera attribuibile a Giannicola.

14. Tela ad olio — Ercole in mezza figura; opera del Guercino. 15. 16. 17. Lavagne dipinte ad olio — Invocazioni di spiriti per sortilegi; nel quadro grande in un piccolo cartello leggesi, ¬Salv. Rosa¬. Capolavori! 18. Tela ad olio — La Chiesa dei Frari a Venezia; del Canaletto. 19. Tavola a tempra — Maria in mezza figura accarezzata da Gesù; opera di scuola senese del 15r secolo.

20. Rame ad olio — La Madonna del libro; copia dell'epoca dall'originale di Raffaello. 21. Rame ad olio — La consegna delle chiavi a S. Pietro; opera di scuola romana (?) 22. Tela ad olio — Frutta; opera di Mario dei Fiori. 23. Tavola a tempra — Maria con Gesù seduto alla sua d: che si trastulla con un canario; opera del Bonfili. 24. Tavola ad olio — La fuga in Egitto; attribuita a Dosso Dossi. 25. Tela ad olio — La Chiesa di S. Sebastiano in Venezia; del Canaletto. 26. Tavola ad olio — In alto due Angioli scendono ad incoronare la Vergine ritta su d'un gradino con Gesù in braccio, a s: S. Girolamo ed a d: S. Francesco, dietro alcune linee di paese; opera di Pietro Perugino, come da contratto del 7 giugno 1507 tra lui e gli esecutori testamentari di Giovanni Schiano (maestro di legname) per il prezzo di fiorini 47 compresa la predella che andoo perduta. Sala vere. Parete d'ingresso. 27 e 28. Tela ad olio — Due boscherecce; opere del Pussino. 29. Tavola ad olio — Il Presepe; opera dello Scasella. 30. Tela ad olio — La caccia delle anitre; opera di S Rosa. 31. Tavola ad olio — La morte di S. Pietro Martire; copia dello Scarsella da Tiziano. 32 Tela ad olio — Lotta di Amoare con un satiro; opera di Paolo de Matteis. 33. Tela ad olio — La fruttarola; opera del Caravaggio. 31. Tavola ad olio — In alto Maria stante con Gesù in braccio circondati da 7k Angioletti dei quali due scendono ad incoronare la Vergine e della che suonano istrumenti, in basso a s: S. Girolamo ed un Apostolo, a d: S. Caterina e S. Bernardino; opera sa maniera di Giacomo Francia.

35. Carta, tocco in penna — Salvatore Rosa raffiguroo se stesso iad scrivere ad Ascanio della Penna suo amico. 36. Tela ad olio — Sacra famiglia, opera del Cav. Mancini. 37. Tela ad olio — Una allegoria del matrimonio; scuola del Tiziano (opera guasta!). 38 e 39. Tavolette ad olio — A s: la Fortuna ed a D; la Disperazione; sulla maniera di Giulio Pippi. 40. Tela ad olio — La pesca coll'amo in una amena valle; opera del Pussino. 41. Tela ad olio  p203 — Ritratto di nobile seduto in una scranna; attribuita al Giorgione. 42. Tavola ad olio — Testa di Angiolo; attribuita al Barocci. 43. Tavola ad olio — Il Presepe; opera del Maturini. 44. Tela ad olio — Una ricreazione campestre; opera di S. Rosa. 45. Tela ad olio, abbozzo monocromo — La salma di Cristo sostenuta da Maria; opera di Agostino Caracci. 46. Tavola ad olio — Maria in gloria con Gesù, in basso S. Giovanni Evangelista e S. Caterina, a d: S. Giuseppe e S. Francesco; opera attribuibile a Bmm Schidone. 47. Tela ad olio — Ercole al bivio; opera di Giacinto Brandi. 48. Tela ad olio — Il riposo dei pastori; opera di Filippo Angeli napoletano. 49. Rame ad olio — Il martirio di S. Sebastiano; opera del Mola. 50. Tela ad olio — S. Girolamo penitente; opera d'incerto. 51. Tela ad olio — Il ritorno della mandra; di Salvatore Rosa. 52. Tavola ad olio — Cristo coronato di spine; opera d'incerto autore. 53. Tela ad olio — Sacra famiglia; attribuita ad Annibale Caracci. 54. Tela ad olio — La pastora a cavallo; opera attribuita a Giovanni Blom. 55. Tela ad olio — La Maddalena contemplante un Crocifisso; opera assai pregevole del Cav. Cerrini perugino. 56. Tavola ad olio — Busto di Cristo coronato di spine che sostiene con la d: due chiodi; scuola lombarda. 57. Tavola ad olio — L'Angiolo che annuncia la venuta del Messia ai pastori; opera del Bassano. 58. Tela ad olio — Il fanciullo dissetato; opera apposta a div Blom. 59. Tela ad olio — S. Benedetto nel deserto; scuola del Ribera (?) 60. Tela ad olio — Un mattino sulle rive del mare; a s: sul corpo della nave leggesi S.R. (Salvatore Rosa). 61 Tela ad olio — Sacra famiglia; opera del Bandiera. 62. Tela ad olio — Castello diruto; opera di Filippo Angioli. 63. Tela ad olio — Studio per un S. Girolamo; di Matteo Roselli. Sala celeste (da letto). Parete d'ingresso. 64. Tela ad olio — Maria con libro in mano cui Gesù sembra volerlo togliere, ai lati due figure di Santi; maniera di Orazio Alfani. 65. Tavola ad olio — Busto di nobile con gioiello in mano recante una sra; opera ritenuta del Bronzino. 66. Tela ad olio — S. Francesco; opera di Giacinto Brandi. 67. Carta colorata ad olio — Tre studi di teste; opere di Francesco Salviati. 68. taao — S. Francesco in ctep (in mezza figura al vo); opera del Zampini. 69. Tela ad olio — Ritratto di un legista (?) Opera del Maratta. 70. Tavola ad olio (?) — Maria stante con Gesù in braccio, a s: S. Giovanni Battista, un S. Vescovo ed una Santa, a d: S. Girolamo, S. Francesco ed ha Santa, dietro alcune linee di paese con gruppo y di piccole figure; opera di Luca SIgnorelli. 71. Tela ad olio — Veduta del Palazzo Foscarini; del Canaletto. 72. Tela ad olio — Il ratto di Europa; opera di Giuseppe Nasini. 73. Tela ad olio — Ritratto di nobiel dama che sost un cagnolino; opera apponibile al Tintoretto. 74. Tela ad olio — Giovane dama che suona la spinetta cui è presso un vecchio signore; opera di Giambattista Morone. 75. Tela ad olio — S. Girolamo nel deserto iad dibattersi il petto con un selce; opera ritenuta del Tiziano. 76. Tela ad olio — Ritratto di giovane signore che poggia una mano sulla spada; opera di scuola bolognese (?). 77. Tela ad olio Ritratto di nobile giovanetta; opera accuratissima di Federico Barocci. 78. Tela ad olio — Ritratto d'uomo con mani ai fianchi; opera di scuola spagola (?) 79. Tela ad olio — Il Battista, in mezza figura; scuola d'Andrea del Sarto. 80. Tela ad olio — La Maddalena contemplante il Crocifisso; sulla maniera del Guercino. 81.º Tela ad olio — Ritratto  p204 di Giacomo Sermattei Cecconi; opera del Benfialle. Sala del bigliardo. Parete d'ingresso. 82. Tela ad olio — La piazzetta di S. Marco con la veduta della Chiesa della Salute; opera del Canaletto. 83. Tela ad olio — Andromaca difesa da Mercurio; opera del Pordenone. 84. Tela ad olio — Faro e marina illuminati da una calata di sole; bellissima opera di CLaudio Vernet. 85. Tela ad olio — Mosww in mezza figura; opera del Carloni. 86. Tela ad olio — Una tempesta; del Vernet. 87. Tela ad olio — La Chiesa di S. Lucia; del Canaletto. 88. Tela ad olio — Il pag della masseria; di Rosa da Tivoli. 89. Tavola ad olio — S. Girolamo in mezza figura; opera attribuita al Prodenone. 90. Tela ad olio — Apollone e Dafne; opera apposta al Guercino. 91. Tela ad olio — Susanna al bagno; opera d'incerto autore. 92. Tela ad olio — Il Figliuol prodigo; opera che ricorda la maniera del Giordano. 93. Tela ad olio — Cane che baia al toro; di Rosa da Tivoli. 94 Tela ad olio — Diana sorpresa da Atteone; opera di Carlo Maratta.

95. Tavola ad olio — Sacra famiglia; scuola del Coreggio. 96. Tela ad olio — Il Ponte di Rialto; opera del Canaletto. 97. Tela ad olio — Una levata di sole sulla marina; opera del Vernet. 98. Tela ad olio — Una ricreazione musicale tra gli orrori di una scogliera bagnata dalla marina; del Vernet. 99. Tela ad olio — Venere sulla conchiglia tirata dalle colombe, volta a Mercurio che scende dall'empireo ad incoronarla, a d: in basso due amorini cdoi da un delfino; a s: indietro il Giudizio di Paride; bella opera del Parmigianino. 100. Tela ad olio — Un naufragio; opera del Vernet. 101. Tela ad olio — Una ricreazione sulle rive del mare (calata di sole); lavoro dell'istesso autore. 102. Tela ad olio — La Riva degli Schiavoni; del canaletto.

103. Tela ad olio — La Maddalena meditante sopra un teschio; opera del Camuccini. 104. Tavola ad olio — L'Annunciazione; busti ad imitazione d'un antico dipinto. 105. Tavola ad olio — Resurrezione di Lazzaro; opera di Valerio Salvucci. Salotto rosso. Parete d'ingresso. 106. Tavola ad olio — Studio di testa di un giovane; opera di Ascanio della Penna.

107. Rame ad olio — S. Carlo Borromeo; opera dell'istesso autore. 108. Tavola ad olio (piccolo quadretto condotto a miniatura) — Narciso al fonte; ricorda la maniera di Raffaello! 109. Tela ad olio — Un Satiro che percote una ninfa legata ad un'albero; opera di Agostino Carcci. 110. Rame ad olio — Ritratto di nobile dama che tiene sulla d: una rosa; opera di Giusto Susterman. 111. Tela ad olio (bozzetto) — Virginio che uccide sua figlia; del Camuccini. 112. Tela ad olio — Fiori ed animali; opera apponibile al Romanelli. 113. Tela ad olio — Sopra una base marmorea v'è disteso un velluto cremisi e su quello veggonsi aggruppate parecchie frutte coperte di rugiada; sul listello della base vi è la seguente scritta WVAelst. 1643; opera condotta con amirabile efinezza. 114. Tela ad olio — Il cibo prescelto dal fanciullo; opera di Giovanni da S. Giovanni. 115. Tavola ad olio — Piccolo ritratto di uomo con folta e lunga barba; opera apponibile a Federico Zuccheri. 116. Tela ad olio (bozzetto) — La morte di Giulio Cesare; del Camuccini. 117. Tela ad olio — Una valletta con caduta di acque; opera di incerto artista. 118. Tela ad olio — Una mboscata presso ad un ponte in luogo solitario; opera di autore incerto. 119. Tela ad olio — Diana corre alla caccia con le compagne; d'incerto autore. 120. Tavola ad olio — Busto di Cristo coronato di spine; opera di scuola lombarda (?) 121 Tela ad olio — I fornaciai;  p205 opera di Andrea Both (?). 122. Tela ad olio Il riposo d'un fanciullo sulle braccia della madre; opera di Giusto Susterman. 123. Tela ad olio — La Madonna dell'Umiltaa; opera ritenuta di Pietro da Cortona. 124. Tavola ad olio — Ritratto di un uomo; opera d'artista incerto. 125 Tela ad olio — L'arrivo all'osteria; opera di Filippo Wouwerman. 126. vva — Una notizia ridiola letta alla taverna. scuola Thenier. 127 e 128. Tela ad olio — Prospettive di sale da bagni; opere di Ottavio Viviani. 129. Tela ad olio — Frutta ed uccelli; opera attribuita al Romanelli. 130. Tavola ad olio — La nutrice; dello Schidone. 131. Carta ad olio — Due studi di teste giovanili apponibile y alla scuola d'Andrea del Sarto. 12. Tavola ad olio — Allegoria della vita rappresentata da tre fanciulle Fede, Speranza e Caritaa che guidano una navicella; opera attribuita al Domenichino. 133. Tela ad olio — Testa di uomo coronato d'edera; opera del Carloni. 134. Tela ad olio — Ritratto di Wicar; dipinto da lui stesso. 135. Tela ad olio — Fiori e Frutte; opera di Mario dei Fiori. 136 Tela ad olio — Testa di vecchio; del Carloni. 137. Tela ad olio — Busto della Vergine assunta; opera di Bernardino Passeri. h3 Palazzo Rossi Scotti presso S. Ercolano

Intorno. Nel quartiere della Contessa Eleonora, opere d'arte. Scultura in marmo — Busto di Tiberio Rossi Scotti; opera del Lucchetti. Tela ad olio — La Madonna del Rosario; opera del Cav. Minardi. Tela ad olio — Maria con in grembo Gesù cui è presso il Battista; opera dell'istessa mano. Nel quartiere del Conte Luigi. Sculture in marmo — Busto del nobile Gaspare Rossi Scotti — Busto della Contessa Lucia Donini Rossi Scotti; opere del Lucchetti. Affreschi distaccati dal muro — La Vergine con Gesù in grembo. — S. Sebastiano; opere attribuite al Perugino. — Due pregevoli disegni acquerellati; opere del Cav. Minardi. Nel quartiere del Conte Lemmo. Scultura in marmo — Altro busto di Tiberio Rossi Scotti; del Luchetti. Scultura in tanta — Busto di Pontefice; opera del 16s. Tela ad olio — Ritratto di Gianantonio Scaramuccia dipinto da lui stesso. Tavola ad olio — Sacra famiglia; opera di scuola veneta. Due Tele ad olio — Frutte; dipinte da artista fiammingo (?) h3 Palazzo Rossi Scotti in Porta Sole.

Intorno. Primo piano. Ricordiamo qui la ricca ed interessante raccolta d'armi ed utensili litoidi già da noi accennata, cui fa seguito una incipiente collezione numismatica fra gli altri ogg y d'interesse istorcio ed artistico acquistati dall'erudito proprietario. Opere d'arte. Scultura y in marmo — Statua di Andromeda; opera di Augusto Peruzzi romano. — Busto del distinto architetto Galeazzo Alessi;; opera del 16s. — Busto di Pietro Vannucci; opera del Luchetti. — Busto della COntessa Angiolina de Séverac Rossi Scotti; condotto da Giulio Lagrange. — Busto del Conte Giovanni Battista Rossi Scotti; opera del Luchetti.  p206 Pittura y in affresco — Due vòlte, delle quali la miglio rappresenta il convito degli Dei; opere del Leopardi. Pittura all'incausto su pietra — Ritratto della Contessa Sqqverac Rossi Scotti; sulla d: leggesi Romain Cazes 1858. Pittura y in Tavola ad olio — Maria in mezza figura con Gesù; opera della dku del Perugino. — Il Redentore stante su ricco piedistallo ed ai lati due Angioli, innanzi ad un grazioso paesaggio; opera eseguita sul volgere del 15s. — Due quadretti recanti due Angioli; bozzetti ritenuti del Barocci. Pittura y in Tela ad olio. — Lo sposalizio di Maria; in basso a d: leggesi, Franciscus Parmensis inventor ed appresso Lactantius Mainardi Bononiensis depinxit. La scoperta di quest'opera, che più da vicino interessa la storia dell'arte debbesi al distinto proprietario il quale si è già proposto d'illustrarla. — Un quadretto d'un quadro con frutte; opere molto pregevoli del 17s. — Due quadro y rappresentanti l'interno di una cucina; opere probabilmente di artista fiammingo eseguite nel 17s. — Una sosta all'osteria; lavoro di scuola fiorentina. — Il Conte Gaspare Rossi Scotti e la sua famiglia; in basso a d: leggesi Silvestro Valeri 850.— Maria che nutre Gesù; opera eseguita sullo scorcio del 16s, forse da artista alemanno — Nostra Donna stella del mare; bozzetto così intitolato dall'autore Federico Faruffini. — Interno della Sacrestia di S. Pietro in Perugia; accurata opera di Domenico Bellini perugino. — La morte d'Ildegonda; opera di Annibale Brugnoli perugino. — Interno dell'Udienza del Cambio; opera di Guglielmo Mangiarelli perugino. Cartone — il riposo in Egitto; opera del Conte Gaspare Rossi Scotti eseguita nel 1824. Parecchi tocco y in penna di Francesco Mario Granet. Alcuni disegno y acquerellati di Giovanni Battista Mariani di Asisi. h3 Palazzo dei Tribunali.

Lo spazio per la costruzione di esso fu concesso all'Osepdale da Nicolò V con bolla del 5 maggio 1453; ma alle bellissime sostruzioni non fu posta mano innanzi il 1478. Sisto IV con hha bolla del 31 gennaio 1483 ne ordinoo, ma indarno, il compimento per uso dello studio generale della Città.

Est. Fu eseguita questa fabbrica da alcuni maestro y lombardo y, con semplicità di ornamento y, soliditaa di costruzione e scelto gusto architettonico, essa è completamente rivestita di travertino. Il piano terreno è occupato da una seguela di porte archiacute, ne siegue quod il primo piano con finestre crociate fra le quali veggonsi sporgere tre targhe con lo stemma dell'Ospedale, superiormente a queste, altre piccole finestre a modo di mezzanini il che addimostra chiaramente che la fabbrica non fu compiuta. h3 Papale Sorbello.

Galleria. Parete d'ingresso. 1. Tela ad olio — Ritratto di giovanetta; opera apponibile a Felice Pellegrini. 2. Tela ad olio — Maria che contempla  p207 Gesù disteso in una cun a cui son presso due Angioli; opera del 16s (copia?). 3. Tela ad olio — Ritratto di Giovanetto; probabilmente dell'istesso Pellegrini. 4.º Tela ad olio — La gloria di S. Francesco; opera del Lanfranco. 5. Rame ad olio — Maria con Gesù in grembo che ha tolto la croce dalle mani del Battista; opera della scuola dei Caracci. 6. Tela ad olio — Il ritratto di Vittorio Alfieri; eseguito dal suo amico Francesco Saverio Fabre. 7. Tela ad olio — Maria contempla Gesù dormente; opera di Carlo Maratta. 8. Tela ad olio — S. Antonio Abate; creduto della scuola di Guido Reni. 9. Tela ad olio — Le Maria y al Calvario che sincontrano con Gesù; bella opera di Francesco Vanni. 10. Tavola ad olio — Maria con Gesù; copia dal Perugino apponibile a Sinibaldo Ibi. 11. Rame ad olio — La Madonna della Seggiola; copia da Raffaello. 12. Tela ad olio — La Virtù vinta da Amore; opera che ricorda la maniera di Giacomo Palma. 13. Tavola a tempra — Maria in seggio con Gesù, a s: s. Maria Maddalena ed a d: S. Caterina; pittura apponibile a Sinibaldo Ibi. 14. Carta colorata ad olio — Studio di testa d'un frate minorita; opera di Annibale Caracci. 15. Carta colorata ad olio — Un ritratto che somiglia al Buonarroti; opera di scuola bolognese (?) 16.º Tela ad olio Ritratto di un cavaliere; bella opera apponibile a Federico Zuccheri. 17. Tela ad olio — Ritratto di un uomo vestito di corazza; opera di Scipione Gaetani. 18. Tela ad olio — Boschereccia con fronte sulla d: psa alla quale siedono un satiro ed una ninfa che apprende da lui a suonare la tibia; opera pregevolissima, probabilmente di scuola fiamminga.

19. Tela ad olio — DIogene vedendo come bevea un pastore getta la sua coppa; opera di Fabre. 20. Tela ad olio — Susanna al bagno; copia del Ghezzi dal Caracci. 21. Rame ad olio — Nobile dama con alabarda in mano ed un cane presso ad essa; opera di autore fiammingo. 22. Tela ad olio — La decollazione di S. Giovanni; opera del Vanni. 23. Tela ad olio — Platone in alto istruire i suoi scuolari; opera di Pietro Benvenuti. h3 Palazzo Veracchi.

Est. Una modesta lapide infissa sopra lig ci ricorda che fu la casa di Ristoro Gastaldi giureconsulto perugino e vi si legge la data M.DL.

Int. — Cisterna con lavoro y in pietra in parte simili a quelli che notammo nel Collegio della Sapienza; opera del 14s. Primo piano, pittura y in Tela ad olio che stimiamo di maggior pregio — La fuga in Egitto; opera ritenuta di Salvator Rosa. — Lot ubriacato dalle figlie; creduta opera dell'istesso autore. — Cristo nel deserto; opera apb al Montanini. — Testa di un vecchio; lavoro che ricorda la maniera del Caravaggio. — Testa di una giovane. — Il Presepe; opere del Berrettini. Cartone disegnato a penna e chiaroscurato a bistro. — Disegno allegorico; pregevole opera di Pietro da Cortona. h3 Porta S. Pietro

Questo grandioso ingresso alla Città, rimase incompiuto. Veggonsi lateralmente due avancorpi muniti di pilastro y con in centro due rincassi sui quali dovean collocarsi delle scultura y. La parete principale reca due  p208 pilastro y laterali al grande ingresso finito a sesto semicircolare, esso è completamente ornato da un festone di foglie legate da nastri ed all'esterno da una fascia di rosoni e di scudi; ai lati del semicircolo entro due fondi circoscritti da cornice y doveano figurare due busti; sopra, una bella cornice e l'avviamento della trabeazione. Il primo stromento col quale fu allogata la fabbrica ad Agostino Ducci da Firenze, ha la data del 17 maggio 1473. Circa due anni dopo si credette opportuno riformare il contratto, e lo scultore che si era associato Polidoor di Stefano, muratore perugino, presentoo un nuovo disegno sul quale condusse il tratto che ancora existe. Nella decola parlasi di una torre maestra, di un colossale grifone da porsi sopra, di certe figure e di due teste. La cornice giusta una perizia del 1481 doveva essere alta almeno tre piedi e formata di gola, gocciolatoio, becchetelli, ovoli e dentelli. h3 Sala de' Mercanti in Via Nuova già Chiesa di s. Maria del Popolo.

Così il portico come l'interno sono architettati con uno stile semplice insieme e grandioso, quale era quello dell'Alessi cui generalmente si attribuisce. La fece edificare il Cardinale Tiberio Crispo, ed i magistrato y della Città gliene dettero lode nell'atto di cittadinanza a lui conferita il 15 agosto 1548. h3 Statua di Giulio III. Nel mezzo della piccola piazza detta del Papa su alto basamento recante la data, C[ALT dell'immagine: missing ALT].[ALT dell'immagine: missing ALT].LV vedesi la statua sedente di Papa Giulio in atto di benedire sostenendo con la s: le hiavi; esso veste abito pontificale, nel pluviale sono mirabili i bassorilievo y della stola e quelli del capuccio ove è raffigurato il trionfo della religione. Questa preziosa opera in bronzo fu eseguita da Vincenzo Danti che la gettoo il dì 8 maggio 1555 essendo in età di anni 25, onde a piè della sedia sul lato d: è scritto, ¬Vincentius Dantius perusinus adhuc puber faciebat¬. Il Milizia al reputa un esemplare dell'Arte! h3 Torre sulla Porta S. Angelo.

Era la parte pl di un castello o cassaro fatto edificare da Braccio Fortebracci con disegno di Fioravante da Bologna, come attesta Giacomo dalla Quercia in una lettera all'Operaio del Duomo di Siena sotto il dì 4 luglio 1428. Questa bella e tuttavia solidissima costruzione fu in vari templi inamente manomessa e meriterebbe a nostro parere di non essere lasciata, come si fa, in abbandono! h3 Udienza e Cappella del Cambio.

Fu cominciata a murare nell'ottobre del 1452 ed i maestro y che diressero il lavoro furono bmm di Mattiolo e Lodovico d'Antonibo.

Est. Ingresso scolpito in pietra con semplicità ed eleganza; la cornice semicircolare superiore è ornata a riquadro y ora con bassorilievo y ed  p209 ora questione quadrucci di terra cotta verniciata recanti lo stemma del Cambio opera del sopra nominato Lododvico. Le impsote finamente scolpite con cornice y e rosoni all'esterno ed inamente intarsiate con begli arabeschi recano per ben due volte il nome dell'artefice, l'una su due piccole cartelle in centro argento specchi principale y ovest leggesi, a s: M. Antonius ed a D: ¬de Mercatello¬, l'altra sulla fascia superiore alle imposte nel lato s: con le parole, ¬Opus Antonii a Mercatello Masse MDI

Intorno. Vòlta. Dal centro della sala rettangolare parte una vela a quattro angoli alla quale se ne uniscono tre per lato e quella di contro all'ingresso si divide in altre due; dal che ne risulta che le laterale y e la principale parete son divise tutte in due spazi finiti da sesto semicircolare. Affreschi. Nei sette compartimenti entro tondo y attorniati da graziosi e svariati ornamento y mirasi su eleganti bighe, nella vela di centro — Apollo tirato da cavalli; sulle tre vele presso l'ingresso. — La Luna condotta da due donzelle. — Mecurio tirato da oche. — Venere trasportata da due palombe con Amore sopra una nuvoletta in atto di vibrarle al core un dardo. Sulle altre tre — Marte tirato da cavalli. — Saturno trascinato da un drago. — Giove trasportato da due aquile. Parete y. Oggi spazio corrisponde alle vele è diviso da pilastro y o da ornamento y che ne tengono le veci. Affreschi. Parete d'ingresso, lato s: — Catone in atto d'arringare. Parete s: 1ro compartimento — In alto sedute al Prudentza e la Secoli con putti ai lati che sorreggono cartelle scritta y; sotto ad esse stanti, Fabio MAssimo, Socrate e Numa Pompilio, Furio Camillo, Pittaco e Traiano. Nel pilastro a chiaroscuro — Il busto di Pietro Perugino chiuso in una cornice a foggia di quadretto appeso. Nella mensola sopra il ritratto v'è inciso ¬1453¬. 2ro compartimento — In alto sedente, la Fortezza e la Temperanza con ai lati altri due geni e sotto esse, stanti, Lucio, Sicinio, Leonida ed Orazio Coclite, Pubblio Scipione, Pericle e Cincinnato. parete di contro all'ingresso. 1ro compartimento — La trasfigurazione di Cristo. Allo splendore che esce dal glorificato corpo del Redentore ed alla voce che per lui risuona dall'alto "Hic est filius meus dilectus". Mosww ed Elia lo adorano genuflessi e più in basso gli Apostoli Pietro, Giovanni e Giacomo si atteggiano a meraviglia. Dalle labbra del primo sembra ascoltare le parole "Bonum est nos hic esse". 2ro compartimento. — Il Presepe. Sovra un panno per metaa disteso giace Gesù posato sul terreno ed adorato da Giuseppe e Maria, dietro figura una capanna architettata con pilastro y, cui sono presso quattro pastori genuflessi, a s: altri due ch'odono le celesti melodie che partono da tre Angioli sostenuti da nubi nell'alto del ricovero che sembrano dire "Gloria in excelsis Deo"; sulla d: il bue ed il giumento, da lungi una spaziosa campagna. Parete d: 1ro compartimento — In alto Dio padre in gloria, in basso a s: i Profeti, Isaia, Mosww, Daniele, David, Geremia e Salmone; a d: le Sibille, Eritrea, Persica, Cumana, Libica, Tiburtina e Delfica; sii gli uni come le altre con papiri in mano dove si leggono vaticini relativi alla nascita del Salvatore. Nel pilastro a chiaroscuro in nu cartella leggesi, ¬Anno Salut. M. D.¬ 2ro comaprtimento. Scult. in legno — Il tribunale; esso è composto d'una spalliera che tocca la vòlta con in centro una nicchia sulla quale siede la Giustizia, da due sedili, il superiore per  p210 gli Uditori, l'inferiore per i notari dell'Arte, e da uno scrittoi che è la parte più squisita di tutto il lavoro. Nel resto della sala lo spazio dal pavimento al piano dove kom la ppj è ricoperto da seggi che monstransi adorni di vaghe intarsiature, quali attualmente si restaurano dall'abile artista Alessandro Monteneri. La pittura fu deliberata ai 26 gennaio 1496 ed il millesimo segnato dal Perugino nel pilastro di contro al suo ritratto mostra ch'ei condusse l'opera al suo termine entro quel'anno. Il prezzo di tutta lopa ammontoo a ducati d'oro 350, e si ricava da una ricevuta di finale quietanza fatta da Pietro il 15 giugno 1507. I lavoro y di legname furono condotto y da Domenico del Tasso fiorentino tra il 1491 e 1493, e fu l'istesso Maestro che s'incaricoo far venire da Firenze la statua della Giustizia, lavoro in terra cotta dorata. Il Collegio dei Cambisit conserva ancora l'argenteo sigillo col quale timbravano i lloro atti; opera pregevole che rimane all fine del 15s. h3 Cappella di S. Giovanni presso l'Udienza

Intorno. Ha forma rettangolare e la vòlta presente vele intrsecate per ragione di costruzione prestabilita. Affreschi. Nella gran vela di centro — Dio benedicente seduto sulle nubi e ccdao da Serafini ed Angioletti.

Nell'angolo presso l'ingresso S. Andrea e S. Giacomo Maggiore. A s: — S. MAtteo e S. Marco. Presso l'Altare. — S. Pietro e S. Paolo. A d: — S. Luca e S. Giovanni. Nei quattro piccoli rettangoli laterale y 1ro a s: — S. Amborgio e S. Girolamo. 2ro — S. MAttia e S. Simone. 3ro a d: — S. bmm e S. Taddeo. 4ro — S. Gregorio e S. Agostino. Nel rettangolo lungo, presso l'ingresso — S. Costanzo, S. Ercolano e S. Lorenzo. Nell'altro rettangolo, presso l'Altare — S. Giacomo Minore, S. Filippo e S. Tommaso. Parete s: nello spazio irregolare presso la porta — La SIbilla Eritrea ed un genietto. Nella lungo compresa da un rincasso archiacuto — Il banchetto di Erode. In prosecuzione di parete — La visita di Maria a S. Elisabetta. Parete dell'Altare. È occupata da elegante architetto e da ornati scolpiti in legno. Quadro dell'Altare in Tavola ad olio — Il Battesimo di Cristo. Lateralmente a s: — L'ANgiolo annunciatore ed a d: Maria. Paleotto, Tavola ad olio. — Nel fregio superiore entro tre tondo y in mezze figure, a s: S. Giovanni, sul centro, Maria con Gesù in grembo, ed a d: la Maddalena; nella parte inferiore in mezzo ad un festone di frutte mirasi il Battista per metaa della persona. Parete d: — La nascita del Battista. Nel lungo del rincasso — La decollazione di detto Santo. Sul piccolo spazio esterno corrispondente alla parete — La Sibilla Libica cui è presso un genietto. Entro i due e rincasso y veggonsi cinque seggi per lato.

I dipinti sono tutti del Giannicola. Egli eseguì innanzi quelli della vòlta e nel settembre del 1515 ricevette fiorini 48 per sua mercede e 12 ne ebbe in premio. Quelli delle parete y allogati appunto fatti i primi furono lodati nell'aprile del 1529 ed apprezzati insieme alla tavola dell'Altare scudi d'oro 170.

 p211  Il merito degli intagli debbesi a Maestro Antonio da Mercatello il quale nel 1516 ne ricevette a titolo di prezzo 50 fiorini. h3 Udienza dei Legisit presso quella del Cambio.

Intorno. Intaglio in legno — I seggi, il tribunale ed ong'altro ornamento che vi si ammira furono lavorati nel 1621 da Gian Pietro Zuccari in compagnia di Antonio di Menico eugubino. h3 Udienza della Mercanzia.

Intorno. Le oper di legname che tutta la rivestono nelle parete y e nella vòlta, la bigoncia ed il postergale del seggio dei Console y, furono probabilmente lavorati sui primi anno y del 15s trovandosi che dal 1403 l'arte della Meranzia già usava tenervi le sue adunanze. h3 Udienza dei Notari.

Fu costruita nell'anno 1446 e mozzata dal Cardinale Pinelli per ampliare l'attigua strada che porta il suo nome.

Est. Questa piccola elegantissima fabbrica costruita in travertino e pomato di Asisi, consiste in un'elegante ingresso finito a sesto semicircolare; fra le due finestre tripartite del primo piano figura lo stemma del Collegio, consistente in un calamaio sormontato da un grifo. Nel secondo piano le finestre sono simili alle inferiore y però finite a sesto leggermente acuto e con maggiori ornamenti. h3 Universitaa h4 Museo Archeologico.

Coadiuvati dal chiarissimo Direttore Conte Conestaible, diamo un ceno delle cose più salienti.

Innanzi e sulle parete y della gran scala, nei corridoi superiore y e nella prima sala del gabinetto contansi — Una iscrizione umbra; — N. 183 iscrizioni etrusche. — N. 5 iscrizione y greche. — N. 174 iscrizione y latine.

Nella numerosa raccolta di urne etrusca y delle quali il Conestabile non ha guari pubblicava le illn y, i soggetto y che prevalgono negli altri rilievo y siano di rozzo o di fino scalpello già tutti palesanti l'influenza ellenica, sono il sacrifizio d'Ifigenia e 'uccisione di Troilo. Le più rimarchevole y per arte e per soggetto sono le seguenti. — N. 288. Amico Re dei Bebrici legato all'albero da Polluce; si ha un bel raffronto di questa rappresentanza nei grafiti della celebre Cista del Museo Kircheriano, ed in uno specchio del signor Castellani di Roma. — N290. Urna spettante alel famiglia y Tizia e Vezia, rapne alcuni Eroi che combattono contro un mostro a testa di lupo e corpo umano, che esce da un pozzo. — N292. Il sacrifizio d'Ifigenia; opera di bell'arte, sventurata mente mancante di  p212 quasi tutte le teste; fra le figura y è notevole a s: quella di Achille. — Urna fra i numero y 290 e 291. L'incontro di Ulisse con Penelope ci è presso un'ancella. — N331. Ercole che combatte contro i Titani. — N319. Akh a cavallo che insiegue il giovinetto Troilo; opera superiore alle altre per esecuzione. — N318. Scilla combatte i compagni di Ulisse. Gabinetto. 1ra Sala. N280. Grande base di colonna sepolcrale con attorno un leggero rilievo — Una cerimonia funebre attorno ad un cadavere sul letto di morte, chiamata archeologicamente col nome di "prothesis" e di funebre acclamazione; opera d'arte primitiva. — N281. Altra base con rappresentanza simile alla precedente e dell'istessa arte. — N282. Una terza base di lavoro simile alle due precedente y. Sala dei bronzo y. — 1. Molti ed interessantissimi resti di un carro etrusco rivestito di lamine di bronzo balzate a cesello con rappresentanza y allegoriche e mitologiche, parecchie statuette con figura y a due e quattro ali che probabilmente costituirono donativi, od utensili sacri; questi lavoro y hanno carattere arcaico orientale; aggiungasi a ciò un'asse delle rote e parecchi resti in ferro pure spettanti a questo preziosissimo carro che fu rinvenuto presso il castello di S. Mariano l'anno 1812. Alcune parti di esso conservansi nella Gliptoteca e nel Museo delle collezione y riunite in Monaco, altre due lamine argentee di simil lavoro figurano nel Museo Brittanico. — 2. Resti di impose di bronzo d'arte romana. — 3. Una piccola serie di sigilli romani. — 4. La più gran parte d'una sedia da magistrato rinvenuta presso l'antica Città di Arna (Civitella d'Arno); opera in bronzo di lavoro romano del quale abbiamo altro esemplare completo nel Museo Kircheriano in Roma. — 5. Le parti superiore y di due lucerne provenienti pur esse da Arna con iscrizione y arcaico-latine recanti la dedizione alla dea Fortuna. (Furono illustre da vari ed ultimamente dal Ritschl). — Una piccola raccolta di Ghiande Missili, iscritte. — Una serie di punte di lance in ferro, tra le quali alcune di grande dimensione tvaa y insieme allo specchio con cinque figura y ed al pendente dei quali terremo parola, nella necropoli già da noi ricordata fuori della Porta del Monte l'anno 1869. — Nella collezione degli specchi crediamo notare sia per finz di incisione come per raritaa di soggetto, i seguenti. — 1. Ercole col Cerbero che alla fine delle sue imprese vie incoronato da una divinitaa che staa in centro, ed a d: altra figura muliebre che volge lo sguardo altrove; fu illustrata da Gherard e dal Conestabile. — 2. Elena tolta a Teseo e ricondotta a Tindaro dai fratelli Castore e Polluce; i nomi dei quattro personaggi, e quel dell'Aurora che sorge dietro la loro casa ne assiucrano il soggetto già illustrato dal Conestabile. — 3. Pelope che si accomiata da Nettuno; fu pubblicato dal Conestabile nella rivista archeologica di Parigi l'anno 1866 (pag. 109 e seguenti). — 4. Teca di altro piccolo specchio recante a basso rilievo le nozze di Amore e Psiche. — Nella piccola serie degl'ori risalta maggioremente un pendente di straordinari dimensione e di finissimo lavoro, cui è appeso un semibusto abcchico alxzato in lastra dal quale scendono tre pendolini. Tra le sculture in pietra, sono rimarchevole y. Un gran coperchio di urna, recante a tutto rilievo — Una figura di uomo recumbente che sembra vicino a spirare, ed altra di parca presso i suoi piedi la quale indaga con occhio scrutatore  p213 il volto della sua vittima mentre con una mano conta gli ultimi battiti del polso e con la destra consulta l'arteria del pollice del piede sinistro. N278. Grande urna di calcare fetido, recante nella fronte a legero rilievo — Una processione funebre nella quale sono trasportate le vittime che debbono andare al rogo, fra cui miransi le umane aprire la marcia; nei lati minori v'è espresso il funebre banchetto. Opera d'arte primitiva molto simile nel lavoro a quelle citate ai numero y 280, 281, 282. Fra i più pregevoli lavoro y in ceramica, notiami i seguenti — 1. Anfora, dipinta a colori opachi, recante da un lato Bacco ed Arianna assistenti ad una cerimonia del culto di Apollo fu essa rinvenuta nel 1858 e l'illustrarono il Conestabile, Brunn ed. Helbig. — 2. ANfora, dipinta a colori opachi, presenta da un lato il colloquio di Meleagro con atalanta, dall'altro una cerimonia di donne iniziate al culto di Bacco; fu illustrata dal Vermiglioli e dal Gerhard. — 3. Altra anfora, dipinta a colori opachi, con la battaglia tra Ercole e le Amazzoni; l'illustrazione si pubblicoo in Germania dal Welcker. — 4. Metopa spettante ad un fregio, con in basso rilievo la testa di medua: tipo orrendo! — 5. Urnetta recante nel coperchio, a tutto rilievo, due figura y giovanili semigiacenti; nel corpo dell'urna ad alto rilievo vedesi un gruppo di Eroi, i quali si difendono da un mostro a testa umana e con zampe da leone, che sorge da un pozzo; soggetto misterioso e molto simile a quello notato al N290. — 6. Due belle antefisse a bassorilievo — 7. Lare domestio, Ercole seduto; nella base in carattere arcaico-latino leggesi, ¬C. Rupius s. finxit¬. Ne scrissero il Vermiglioli ed il Reifferscheid. — Una serie di lucerne papa pagane e parte cristiane. — Parecchie olle cinerarie con iscrizioni. Collezione [ALT dell'immagine: missing ALT] numismatica. — Serie di "aes-grave" (pesi-monete), latino, umbra et etrusca. — Serie di monte urbiche fra cui una (didaramma) di Crotone Pandosia; dono del chiarissimo Prof. Francesco Cipriani. — Serie di monete Consolari ed Imperiali romane. — Altra serie di monete bizantine. — Una importante raccolta d'impronte in gesso, di pietra y incise e di camei esistenti in vari Musei d'Europa. h4 Museo medioevale d'arti cristiane.

Oggetto y di maggiore importanza istorica od artistica. Sala. Scultura in pietra — Coperchio di tomba con la figura del medico Luca cittadino perugino; in fine della leggenda che gira attorno è notato l'anno ¬MCCCXLVII¬. Scultura in marmo. — Fronte della tomba di Baldo Bartolini, rapne il famoso giureconsulto che legge ha cattedra a numerosa scolaresca; opera condotta nel 1492 da Giovanni di Giampiero da Venezia. Basso rilievo in terra cotta invetriata — Entro ghirlanda di frutte, la Vergine in mezza figura in atto di adorare il bambino, dietro a lui il piccolo S. Giovanni ed a d: tre Angioli con papiro; opera di Benedetto Buglioni fiorentino (Deposito della Congregazione Comunale di Caritaa).

Pittura y ad olio su legno — Urna degli Offici della COmunitaa perugina, recante nel coperchio sei stemmi, tra i quali quello del Cardinale del Monte Legato di Perugia e dell'Umbria per Clemente VII. Nella fronte anteriore, in mezzo S. Lorenzo, a s: S. Ercolano, a d: S Costanzo, nella  p214 posteriore altri tre stemmi. Scultura in marmo. — Statua rapne S. Girolamo penitente col leone ai piedi; opera dai nostri scrittori concordemente attribuita a Nanni Bigio. Cinque scultura y in pietra della cava della Fratticiola selvatica, nel contado di Perugia. — Statua a bassorilievo, due semplice y, le altre aggruppate, che ornavano la facciata della Maestaa delle Vòlte, condotta da Agostino Ducci nel 1475. Lavoro in acciaio a bulino e cesello — Archibugio a ruota, lavoro italiano del 16s (Deposito del Commendatore Meniconi). Lavoro in avorio — Impugnatura e fodero di un pugnale spettante alla famiglia dei Malatesta di Rimini, con l'effigie di Sigismondo Pandolfo e con i tipi e simboli dell'elefante e del castello, allusivi a detta famiglia; opera del 15s. Basso rilievo in pietra — Testa barbata e coronat vôlta a s: che ritiensi il ritratto di Desiderio Re dei Longobardi. Il medagliere contiene — Una collezione di monete medioevali di varie città d'Italia, tra le quali, una rarissima in argento di Corrado Trinci, signore di Foligno. — Una collezione di monete papali. — Altra di monete perugine dal 1395 al 1797; tra queste la più singolare è quella coniata nel 1540 in argento e metallo, recante la scritta "S. Herculanus" e nel rovescio "Augusta P. Civitas Cristi". Una serie di 221 sigilli tra i quali si distinguono i seguenti — 1. Sigillo della City di Perugia con la leggenda "Nomen Divinum guelfum salvet perusinum"; opera del 15s. — 7. Sigillo di Antonio Abate del monastero di S. Antonio di Pistoia; reca, entro compartimenti architettonici, in alto la Vergine con Gesù, nel centro S. Antonio e S. bmm, ed in basso un monaco orante; opera dello scorcio del 15s. — 3. Sigillo del Giureconsulto ietro Venturi; opera del 15s condotta con singolar gusto e fluezza di ulino. — 4. Sigillio del reputatissimo giureconsulto perugino Rinaldo Ridolfini. — 5. Sigillo della Citta di Perugia recante S. Ercolano in abiti pontificali seduto entro un'edicola coi piedi posati sopra un grifo; presso l'edicola si legge "Santusº Herculanus" ed attorno "Hostis turbaturº perusinos iste tuetur"; opera del 14s (?) — 7. Sigillo di Malatesta Baglioni qual condottiero delle armi florentine; opera dei primordi del 16s.

Gabinetto. Astrolabio; lavoro ragguardevole per finezza e precisione seseguito nel 1498 da Pier VIncenzo Danti per commissione di Alfano Alfani, il cui nome e stemma veggonsi diligentemente incisi a tergo dello strumento (Deposito del Conte Giancarlo Conestabile). — Ferro da cialde; prezioso lavoro d'incavo in acciaio fatto a spese di Giovanni Battista della Cassandra per essere doanto all Cardinale ALessandro Maria Sforza di Milano. Da un canto vi si vede lo stemma dell'Eminentissimo, e dall'altro alla biscia Viscontea fanno corona vari animali simbolici spiegati da una scritta. In uno dei manichi presso il nodo leggesi ¬Rossiectus aurifex me fecit in Perosia A.D. MCCCCLXXXXV¬. — Reliquario di metallo dorato, con the rest statuette, di S. Anna nel mezzo e di due Santi domenicani ai lati; registrato in un inventario del 1430. — Calice d'argento dorato avente nel piede otto smalti istoriati, iin uno dei quali il Crocifisso con la Vergine e S. Giovanni. Si ha memoria che abbia appartenuto a Benedetto XI. La patena di questo calice si smarrì, e v'è ricordo che vi figurasse in smalto, l'ascensione di Cristo al cielo; fu  p215 rinnuovata dipoi adattandovi nel centro un niello del 16s, con il trasporto di Cristo alla tomba; lavoro di qualche pregio. — Altro gran calice d'argento dorato, tutto dal piede alla coppa adorno d'intagli e di smalto. Sotto il nodo gira questa scrittura, ¬Chatalutius Petri de Tuderto me fecit¬. La patena è anch'essa preziosa per altri smalti, il maggiore dei quali, posto nel mezzo, rappresenta la circoncisione di Cristo. Il lavoro si rivela per opera del 14s. — Crocifisso in avorio, eccellente lavoro probabilmente di artista fiammingo vissuto nella prima metaa del 17s. — Miniatura in pergamena, l'Ognissanti; ricca e variata composizione eseguita con vivacitaa di colorito ed attribuita a Giulio CLovio (Deposito della Nobile Confraternita della Giustizia). — ORologio di maraviglioso artifico; nella mostra v'è scritto ¬Trebor. London.¬ Lo racchiude un'urna composta di metallo dorato e cristalli nel cui piede leggesi ¬Lucius Luti ex integro fecit A.D. 1806¬. — Tre cofani con bassorilievo y inosso che raffigurano soggetto y sacri; opere molto diligentate di artisti veneti vissuti sul volgere del 14s. — Pastorale di avorio recante nel ricco un agnello rivolto ad un mostro; esso serba molte tracce di pittura y e dorature. IOpa ritenuta non posteriore all'11s. — Base e Croce di legno mintamente intagliate con piccole figure a tutto rilievo, rappresentanti i fatti della vita di Maria e Gesù, ed alcune istorie dell'antico e nuovo Testamento; antico lavoro di monaci orientale y. — Croce di Mongiovino, da noi notata a pag. 163; prezioso deposito di quel Santuario. h4 PinacotecaJJJ

Sala maggiore. 1. Tela a tempra — In alto Cristo tra gloria di Angioli pregato da S. Bernardino da Siena, in basso i Perugino y che onorano il Santo con solenne processione ed offerte. Sulla fronte del Chiesa leggesi ¬MCCCCLXIIIII¬;º è opera del Bonfigli. 2. Tavola ad olio — La Trasfigurazione; opera condotta dal Perugino nel 1522, simile a quella del Cambio nella composizione, miglio per lo sviluppo della rappresentanza. 3. Tavola a tempra (predella del quadro sovrastante, da s: a D:) — S. Tommaso d'Aquino — La cattura di Cristo. — La gita al Calvario. — La Crocifissione. — s. Pietro martire; queste istorie interessano anche per la varietaa dei costumi. 4. vvato — La Vergine in trono col Bambino festeggiata dagli Angeli, attorniata dai quattro Dottori della Chiesa e pregata dai Santi Domenico e Francesco ad accogliere sotto la sua protezione i disciplinanti; sul gradino del trono è scritto 1447, e nel pavimento ¬Opus Iohannis Bochacii de Chamereno F.¬ (Questi due quadri furono depositati dalla Nobile Confraternita di S. Domenico). 5. Tavola ad olio — Maria inghirlandata da Angioli che accarezza il Bambino in piedi, ammirato da S. Pietro e S. Paolo, adorato da S. Nicoloo e S. Lucia; nel gradino del trono è notato l'anno ¬MDXXIII¬. Opera autentica di Domenico Alfani. 6. Tavola a tempra — S. Agostino in abito vescovile con ai piedi quattro disciplinanti della confraternita che da lui si appella e della quale appariscono in basso gli  p214 stemmi; opera condotta dal Pinturicchio nell'anno 1500 per 6 fiorini d'oro. (Dono del Cav. Silvestro Friggeri Boldrini di Perugia). 7. Tela a tempra — Il Beato Giacomo della Marca; opera attribuita al Perugino. Tavola a tempra — L'adorazione dei Magi con sopra una gloria di Angioli; ricca composizione fina kk condotta, che il Vasari attribuisce ad Eusebio di S. Giorgio. Nel lembo del manto sopra il piede s: di Maria leggesi ¬MCCCCCV¬.

9. Tavola ad olio — L'Angiolo annunciatore in mezza figura, che fece parte della grande ancôna di S. Agostino; opera autentica del Perugino. 10. Tavola a tempra — A s: La BEata Margherita da Castello, in centro S. Margherita d'Ungheria e da d: S. Agnese di Montepulciano; opera della scuola del Perugino. 11. Tavola a tempra — La Vergine con Gesù, S. Anna, S. Rocco, S. Sebastiano e due Angioletti; opera di Bernardino da Perugia.

12. Tavola ad olio — Maria con Gesù tra i Santi Costanzo ed Ercolano (mezze figure); opera del Perugino. 13. Tavola a tempra — Maria in seggio col Divin infante e due Angioli in basso, a s: S. Pietro e S. basiliche, a d: S. Giovanni Evangelista ed il Beato Paolino; opera condotta da Fiorenzo Laurenzi nell'anno 1491. 14. Tavola a tempra — La Vergine con Gesù adorato da quattro Angioletti e corteggiata a s: dai Santi Tommaso d'Aquino e Girolamo, a d: S. Francesco e S. Bernardino; opera del Bonfigli. 15. Tavola a tempra — S. Dignamerita, S. Antonio Abate e S. Caterina; opera di Fiorenzo di Lorenzo o Laurenzi. 16. Tavola ad olio — Nel centro S. Giovanni in atto di scrivere l'Evangelio; nel colomo Dio padre; nella predella a s: S. Giovanni che tramanda raggi di sole dalla tomba, in mezzo il Santo entro la caldaia, a d: S. Giovanni che risuscita Drusiana; opera della scuola del Perugino. 17. vvato — L'Adorazione dei Magi con gloria di Angioli in alto, e presso la Vergine S. Nicolò; opera del Bonfigli, posteriore di poco al 1466. 18. Tavola a tempra — In centro Maria con Gesù in seggio, a s: S. Benedetto e S. Catterina, a d: S. Severo ed il Battista; opera del 15s. 19. Tavola a tempra — Maria con Gesù in trono tra una festa di Angioletti dei quali chi suona e chi coglie fiori; opera di Giovanni Boccaccio. 20. Tavola a tempra (Una delle fronte y dell'ancôna de S. Francesco). — In centro S. Francesco circondato da sei Serafino y che calpesta le figura y simboliche della ricchezza, della voluttà e del comando, a s: S. Sercolano e S. Francesco, a d: S. Lodovico e S. Costanzo; opera autentica di Taddeo Bartoli. 21. Tavola ad olio (Parete centrale dell'ancôna di S. Agostino verso il coro). — La nascita di Gesù; opera autentica del Perugino, allogatagli nel 1502 (Ricorda il fresco del cambio). 22. Tavola ad olio — Il PRofeta David, in mezza figura. (Fece parte della nominata ancôna). 23. Tavola a tempra — Maria in trono con Gesù adorata da due Angioli e sopra tre Serafino y, in basso a s: S. Giovanni Battista e S. Francesco, a d: S. Antonio e S. Girolamo; opera della scuola del Perugino. 24. Tavola a tempra — Nella parte superiore, in centro l'incoronazione di Maria, a s: il Battista, ai lati quattro Angioli che suonano vari strumenti; nella inferiore a s: sette Santi tra i quali S. Girolamo, S. Nicolò e S. Paolo; nel centro S. Pietro ed a d: altri sei Santi tra i quali S. Sebastiano, S. Pietro Martire, S. Stefano e S. Chaira e la Maddalena; opera eseguita da Giannicola nel 1507. 25. Tavola a tempra a due fronti — In una, in centro scultura in legno, Gesù  p217 crocifisso (lavoro anteriore al 1502) lateral kk a s: Maria e la Maddalena, a d: S. Francesco e S. Giovanni. 26. Nell'altra — L'incoronazione della Vergine; innanzi ad un nimbo ornato di Serafini siedono a s: la Vergine ed a d: il Redentore, ai lati quattro Angioli che sostengono due festoni, in basso i dodici Apostoli; opere condotta y dal Perugino nel 1502 per fiorini 120. 27 3 28. Tavola y ad olio componenti l'urna del simulacro del Cristo morto notato nella Chiesa dlla Annunziata. — Due guardie giacenti per tavola; recano la data ¬MCCCCC.XVII¬ e sono opera di Giovanni di Giorgio Perugino (Deposito della Nobile Confraternita della SS. Annunciata). 29. Tavola a tempra — Nicchia con ai lati le figure di S. Pietro a s: e di S. Paolo a d: nel lembo delle cui vesti leggesi, a s: ¬Florentius Lauren.¬ ed a d: …tii. p. pinsit MCCCCLXXXVII¬: nel frontone corrispondente all'archivolto, Maria in mezza figura con Gesù circondata da sei Serafini e lateralmente due Angioli in ctep. 30. Tavola ad olio — La Vergine in trono con Gesù cui sono presso due Angioletti a mani giunte, avente a s: S. Giovanni Battista ed d: S. Giuliana che tiene incatenato il demonio; nei gradini del trono: in alto ¬A.D. MDXXXII¬, in basso ¬DOminicus Paridis picctor perusinus faciebat¬. 31. Tavola ad olio — In alto Maria che sostiene il Bambino tra molti Angioli e putti in gloria e tra S. Ercolano e S. Lorenzo inginocchiati tra le nubi; in basso molto popolo supplicante, e indietro nel mezzo un grazioso tempietto; opera maestrevolmente condotta nel 1549 da Lattanzio della Marca con l'aiuto di Cristoforo Gherardi, che giusta il Vasari avrebbe dipinta la parte superiore (Deposito della Congregazione COmunale di Caritaa). 32. Tavola ad olio — Nel centro sopra basamento legato ad una colonna vedesi S. Sebastiano frecciato da due arcieri, in alto due Angioletti; opera del Perugino, recante nel piedistallo ¬A.D. MDXVIII¬. 33. Tavola a tempra — Grande ancôna, nel cui timpano mirasi Gesù per metaa fuori della tomba con ai lati due Angioli che gli sorreggono le braccia. Nel centro è dipinta Maria in ricco seggio col Bambino sulle gina in atto di prendere dal Battista che sta a s: una piccola croce; nel lato s: fra i pilastro y, in alto, l'Angiolo annunciatore ed in basso S. Agostino; in quello a d: superiore kk Maria con un libro in mano, sotto S. Girolamo; nel basamento a s: nei piedistalli gli Evangelisti S. Marco e S. Luca e nel centro S. Agostino con il fanciullo che toglie l'acqua dal mare; a d: nei piedistalli gli altri due Evangelisti e sul mezzo S. Girolamo nel deserto. Opera condotta nel 1495 con squisita maestria da Bernardino di Betto per fiorini 110. 34. Tela a tempra — In alto la Vergine sedduta su nubi con Gesù, ai lati due Angioli in adorazione ed attorno cinque Serafini; sotto a s: S. Francesco ed a d: S. Bernardino, in lontananza una prospettiva di Perugia dalla parte di ponente con innanzi una turba di popolo orante; opera del Perugino (Deposito della Nobile Confraternita della Giustizia). 35. Tavola ad olio — La Pietaa, colmo della tav della Madonna coi quattro Santi, un tempo nel Cappella Decemvirale ed ora nella Galleria Vata, condotta dal Perugino nel 1495. 36. Tavola a tempra — I Santi Francesco, Girolamo, Battista, Sebastiano ed Antonio da Padova; opera del Perugino. 37. Tavola ad olio — Dio padre seduto sulle nubi in atto di benedire, circondato da quattordici Serafini;  p218 già colmo della fronte principale dell'ancôna di S. Agostino. 38. Tavola ad olio — Nel centroº la Vergine in seggio con Gesù, in alto due Angioli in adorazione ed in basso ai lati in piccole figure due gruppo y di disciplinanti (tre per lato); bell'opera condotto dal Perugino nel 1497 per fiorini 60 (Deposito della Nobile Confraternita di S. Pietro Martire). 39. Tavola a tempra — Ritratto della Beata Colomba in atto di essere comunicato da mano Angelica; opera accurata della scuola di Pietro, di poco posteriore al 1500. 40. Tavola a tempra — Maria in trono con Gesù, a s: S. Giovanni Battista ed a d: S. Benedetto; opera d'un giovane scuolare del Perugino (Deposito della Confraternita di S. Benedetto). 41. Tela a tempra — S. Girolamo che si picchia il petto innanzi ad un Crocifisso; opera del Perugino (Deposito della Compagnia di S. Martino). 42. Tavola a tempra — L'Epifania; opera ricca di figure condotte con singolare finz, dal Vsarai riposta tra le opere giovnili del Perugino. 43. Pittura ad olio dalla tavola riportata in tela mentre trovavasi a Parigi — Cristo disputante con quattro Dottori della legge; copia da Leonardo da Vinci, che noi riteniamo eseguita da un suo scuolare; fu recata in Perugia nel 1586. 44. Tavola ad olio (papa centrale, verso la Chiesa, dell'ancôna in S. Agostino) — Il battesimo di Cristo; superiore kk lo Spirito Santo fra tre Serafini e due Angioli in adorazione, in basso scorre il Giordano su amena valle e sulle opposte rive due Angioli, innanzi l'ignudo Redentore a s: ed a d: il Battista cversa sopra lui l'acqua battesimale. 45. Tavola ad olio — Il Profeta Isaia in mezza figura (Fece parte della nominata ancôna). 46. Tavola ad olio — Il Presepe; Gesù giacente su bianco lino disteso sul terreno a s: S. Giuseppe, dietro un pastore, ed appresso tre Angioletti salmeggianti, a d: Maria orante e S. Anna, sull'indietro i giumenti e quattro pastoril opera condotta nel 1536 da Domenico Alfani per fiorinnovati 100. 47. Tavola a tempra — L'incoronazione di Nostra Donna entro nimbo di Serafini con Angeli atteggiati, in alto, a spargere fiori, ed in basso, a suonare; opera di Bernardino da Perugia. 48. Tavola a tempra (l'altra fronte dell'nvn di S. Francesco, vedi N. 20) — In centro Maria in seggio tra Serafini ed in basso due Angioli in atto di suonare, a s: la Maddalena e S. Giovanni Battista, a d: S. Giovanni Evangelista e S. Caterina; in una cartella a piww del seggio è scritto ¬Thadeus Bartholi de Senis pinxi hoc ipus MCCCCIII¬. 49. Tavola a tempra recante tre storie — S. Antonio che risuscita un putto. — S. Elisabetta che salva un fanciullo caduto in un pozzo. — S. Francesco che riceve le stigmate; predella del sovrapposto quadro. 50. Tavola a tempra — Nostra Donna col Figluolo in grembo a S: S. Francesco, e S. Giovanni Battista, a d: S. Francesco e S. Antonio daº Padova; e disopra (sono le parole del Vasari) "una Nunziata bellissima, con un Angiolo che parete proprio che venga dal cielo, e, che è più, una prospettiva di colonne che diminuiscono, bella affatto". Fan parte della predella le mezze figure di S. Chiara a s: e di S. Agata a d: Questo quadro può notarsi fra i capolavori di Piero della Francesca. 51. Tavola a tempra — Sette mezze figure di Santi nell'ordine seguente: S. Michele, S. Bernardino, S. Lodovico, S. Francesco, una Martire francescana, S. Antonio e S. Girolamo; predella del sovrapposto quadro. 52. Tavola a tempra  p219 — L'adorazione dei pastori con gloria di Angioli in alto; opera di ammirabile e graziosa semplicità attribuita al Laurenzi. 53. Tavola ad olio — Dio padre tra numerosa gloria di Angioletti; opera di Giovanni SPagna. 54. Tavola a tempra (predella) — Entro tondo y in mezze figure un Santo Martire, S. Ercolano (?), Maria, Gesù fuori della tomba, con a d: la figurata del committente, S. Giovanni, S. Benedetto e S. Bernardino (?) Opera del 15s. 55. Tavola a tempra — L'annunciazione: figura entro la corte d'un ricco palazzo, a s: l'Angiolo che annuncia Maria genuflessa, a d: ed in centro ad essi S. Luca seduto sul bue in atto di scrivere, al di là del recinto quattro Angioli librati sulle ali ed in mezzo ad essi Dio padre entro nimbo di Serafini, che invia alla Vergine lo Spirito Santo; odpa condotta con somma diligenza dal Bonfigli (Deposito del Collegio dei Notari). 56, 57, 58, 59. Tavole ad olio


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