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Una voce del Dizionario di Erudizione Storico-Ecclesiastica di Gaetano Moroni.

Il testo italiano è ora di pubblico dominio. La mia traduzione inglese e le mie note ed eventuali foto a colori sono © William P. Thayer.

An article from Gaetano Moroni's Dizionario di Erudizione Storico-Ecclesiastica.

The Italian text is now in the public domain. My English translation and notes and any color photos are © William P. Thayer.

Vol. LXI
 p20 
Samogitia​a

Samogizia (Samogitien).​b Sede vescovile con residenza in Wornia o Mindick, nella Russia: prima lo era in Rossiena o Rossieny capoluogo di distretto, presso la sinistra sponda del Dubisa, che sotto i re di Polonia era la capitale della Samogizia e la sede di una dietina. Aveva la cattedrale e due altre chiese. La Samogizia è un antico paese d'Europa, limitato al nord dalla Curlandia, e dal Baltico all'ovest, da quest'ultimo e dalla Prussia al sud, ed all'est dalla Lituania propriamente detta. Formò esso una provincia dell'antico regno di Polonia, ed era annesso alla Lituania (V.); ed oggi trovasi in gran parte fuso nel governo russo di Vilna. I russi ed i polacchi chiamano questo paese Imond.​c I cavalieri porta-spade l'hanno posseduto dal 1404 al 1411. È un paese in gran parte coperto di boschi, ed abitato dai ciudi, o tchoudes come scrivono i francesi. Questo paese fu il 1o che di tutte le provincie polacche unite alla Russia, alzò nel 1831 lo stendardo dell'insurrezione; e gl'insorgenti lituani in aprile s'impadronirono di Rossiena, dopo aver disfatto un corpo di truppe russe. La città di Wornia è nella Samogizia nel governo di Kowno, distretto di Telsce: tra le città che ora sorgono celeremente in Russia, noverasi pure la città di Kowno, che dal 1843 viene costruita in nuovo sito e giusta un piano sanzionato dall'imperatore Nicolò I. La cattedrale è sotto l'invocazione de' ss. Pietro e Paolo Apostoli, edifizio amplo e decentemente ornato, e 1000 passi distante è l'episcopio di legno. Il capitolo è composto di 6 dignità, la 1a essendo l'arcidiacono, di 3 canonici e delle prebende del teologo e penitenziere, di 9 preti, e de' chierici pel divino servizio. La cura delle anime non si esercita nella cattedrale, ma nella chiesa di s. Alessandro martire, ov'è l'unico fonte battesimale. Non vi sono altre chiese, bensì confraternite, seminario con alunni, e ospedale.  p21 La sede vescovile fu eretta nel 1410 o 1413 suffraganea della metropoli di Gnesna, dopo che il re Jagellone o Vladislao IId riunì alla Polonia la Samogizia. Pio VI colla bolla Maximis undique pressi, nel 1798 avendo riordinate le diocesi passate nel dominio della Russia, sottrasse il vescovo di Samogizia da Gnesna, e lo sottopose al nuovo metropolitano di Mohilow. Al vescovo di Samogizia venne dato un suffraganeo col diritto di succedergli, ed eziandio un coadiutore. La sua provvigione ammontò a 5,000 rubli di argento, da ritrarsi dai beni ecclesiastici. Fino agli ultimi tempi e prima di detta epoca, la mensa vescovile avea conservato nella sua integrità tutti i suoi beni, che producevano l'annua rendita di 16,000 zecchini ossiano 50,000 rubli. Il clero secolare avea in capitali 111,330 rubli, che annualmente davano di rendita 37,820 rubli: i servi addetti a' suoi villaggi erano 5380. Il clero regolare possedeva fondi valutati 72,754 rubli, che ne rendevano annualmente 10,328, con 952 servi addetti ai villaggi. Nella diocesi ultimamente vi erano 14 conventi, due monasteri abitati da 34 religiose, una case delle sorelle della carità, il seminario con 40 alunni, 40 scuole: i preti secolari nel 1834 erano 432; vi erano i benedettini, i religiosi del 3o ordine, i carmelitani dell'antica osservanza, i francescani, gli scolopi; nella totalità erano 186 religiosi. Nel detto anno le parrocchie in tutto il vescovato sommavano a 105, le chiese succursali a 59, e le cappelle a 92. Nella convenzione tra i regnanti Papa Pio IX, e Nicolò I imperatore delle Russie, de' 3 agosto 1847, fu riconosciuto che la diocesi di Samogizia o Telsce suffraganea di Mohilow, abbraccia i governi di Curlandia e quello di Kowno, entro que' limiti in cui oggi si trovano. Nell'ultima proposizione concistoriale è detto: "Dioecesis Samogitiensis erat hactenus circumscripta ad septentrionem Curonia, ad meridiem fluvium Niemen, et regno Borussiae, ad occasum mari Baltico, ad orientem fluvio Niewiaza. Enumerabat idcirco 110 paroecias, 7 monasteria virorum, quorum 6 cum adnexa cura animarum, et 2 monialium, atque ita in universum quingentum millia catholicorum. Verum juxta litteras apostolicas diei 3 julii 1848, Universalis Ecclesiae, comprehendet universam regionem, quae praesentibus limitibus gubernii Kownensis, et Curlandiae continetur; qua de causa praeter duos suffraganeatus actu existentes tertius constituendus erit, qui in Curlandia resideat, ad prescriptum in citatis litteris apostolicis". Ecco i vescovi riportati dalle annuali Notizie di Roma. 1736 Giosafat Karp. 1740 Antonio Tyszkievicz di Vilna, traslato da Mennit in partibus. 1762 Giovanni Lopacinski di Vilna. 1778 Stefano de' principi Giedroyc di Vilna, traslato da Livonia: nel 1782 suffraganeo de' decanati di Mednik, Antonio Malinowski domenicano di Grodno, vescovo di Cinna in partibus: nel 1786 altro suffraganeo Taddeo Giuseppe Bukaty di Vilna, vescovo di Tespia in partibus: nel 1791 coadiutore con futura successione Giuseppe Arnolfo dei principi Giedroyc di Vilna, vescovo d'Ortosia in partibus. Un tempo i detti due suffraganei governarono la diocesi, vacante del vescovo, e nel 1804 in vece del Bukaty fu fatto suffraganeo e vescovo in partibus d'Adramito, Simone de' principi Giedroyc di Wielczka diocesi di Samogizia, che col Malinowski continuarono a reggere la diocesi. Nel 1819 però divenne vescovo effettivo il suddetto vescovo d'Ortosia. Nel concistoro de' 28 settembre 1849 Papa Pio IX fece vescovo l'odierno mgr Mattia Wolonczewski di Nantray diocesi di Samogizia, per morte del predecessore, già per 20 anni professore e rettore del seminario di Wornia. Ogni nuovo vescovo è tassato in fiorini 33, ascendendo le rendite della mensa a circa 6000 scudi romani, senza aggravio di pensioni, iique proveniunt ex bonis immobilibus, aliisque juribus.

Samogitia (Samogitien).​b A bishop's seat with its residence in Varniai or Medininkai, in Russia: formerly it was in Raseiniai, the capital of the district, on the left bank of the Dubysa, which under the kings of Poland was the capital of Samogitia and the seat of a dietine. It had its cathedral and two other churches. Samogitia is an ancient country of Europe, bounded on the north by Courland, and on the west by the Baltic, on the south by the Baltic and Prussia, and on the east by Lithuania proper. It formed a province of the ancient kingdom of Poland, and was annexed to Lithuania (q.v.); today it is largely merged into the Russian governorate of Vilna. The Russians and Poles call this country Imond.​c The Knights of the Sword possessed it from 1404 to 1411. It is a country for the most part covered with woods, and inhabited by the Chud — or Tchoudes as the French write it. Of all the Polish provinces united to Russia, this country was the first to raise the banner of insurrection in 1831; and the Lithuanian insurgents took possession of Raseiniai in April, after having defeated a body of Russian troops. The city of Varniai is in Samogitia, in the governorate of Kaunas, district of Telšiai: among the cities now springing up rapidly in Russia, one can also include the city of Kaunas, which since 1843 has been built on a new site according to a plan sanctioned by the emperor Nicholas I. The cathedral is under the invocation of the Apostles Sts. Peter and Paul; it is a large and suitably adorned building, at 1000 paces from the wooden bishop's palace. The chapter comprises 6 officers — the first of whom is the archdeacon, with 3 canons and the prebendaries: the theologian and the penitentiary — 9 priests, and the clerics for the divine service. The care of souls is not exercised in the cathedral, but in the church of St. Alexander Martyr, where the only baptismal font is to be found. There are no other churches, although there are confraternities, a seminary with students, and a hospital. The episcopal see was erected in 1410 or 1413 as a suffragan of the metropolis of Gniezno, after King Jogaila (Władysław II)​d joined Samogitia to Poland. Pius VI, by the bull Maximis undique pressi, in 1798, having reorganized the dioceses that had passed into the dominion of Russia, removed the bishop of Samogitia from Gniezno and subjected him to the new metropolitan of Mahilioŭ. The bishop of Samogitia was given a suffragan with the right to succeed him, and also a coadjutor. His benefice amounted to 5,000 silver rubles, to be drawn on ecclesiastical property. Up until recently and before that, the episcopal living had kept the totality of its property, which produced an annual income of 16,000 zecchini or 50,000 rubles. The secular clergy had a capital of 111,330 rubles, which annually yielded 37,820 rubles; the serfs attached to their villages numbered 5380. The regular clergy possessed estates valued at 72,754 rubles, which annually yielded 10,328 rubles, with 952 serfs attached to the villages. In the diocese there were lately 14 convents, two monasteries inhabited by 34 nuns, a house of the Sisters of Charity, the seminary with 40 pupils, and 40 schools: the secular priests in 1834 numbered 432; there were Benedictines, religious of the Third Order, Carmelites of the Ancient Observance, Franciscans, Piarists; in total there were 186 religious. In that year the bishopric as a whole had 105 parishes, 59 subsidiary churches, and 92 chapels. In the agreement of August 3, 1847 concluded between the reigning Pope Pius IX and Nicholas I, Emperor of the Russias, it was recognized that the diocese of Samogitia or Telšiai, suffragan of Mahilioŭ, includes the governments of Courland and that of Kaunas, within their present-day boundaries. In the latest consistorial proposition it is stated that: "The diocese of Samogitia has been till now bounded to the north by Curonia, to the south by the Nemunas River and the kingdom of Prussia, to the west by the Baltic Sea, and to the east by the Niewiaza River. It counted about 110 parishes, 7 monasteries of men, of which 6 had the care of souls, and 2 monasteries of nuns, and thus overall five hundred thousand Catholics. But now by the apostolic letter of July 3, 1848 of the Universal Church, it includes the entire region contained within the present limits of the governorate of Kaunas and Courland; and for this reason in addition to the two existing suffragans a third is to be established, who shall reside in Courland, as prescribed in the aforesaid apostolic letter". Here follow the bishops as reported by the annual Notizie di Roma. 1736 Jozafat Karp. 1740 Antoni Tyszkiewicz of Vilna, translated from Mennith in partibus. 1762 Jan Łopaciński of Vilna. 1778 Jan Stefan of the princes Giedroyć of Vilna, transferred from Livonia: in 1782 suffragan of the deaneries of Mednik, Antonin Malinowski, O. P., of Grodno, bishop of Cinna in partibus: in 1786 another suffragan Tadeusz Józef Bukaty of Vilna, bishop of Thespiae in partibus: in 1791 coadjutor with right of succession Józef Arnulf of the princes Giedroyć of Vilna, bishop of Orthosias [in Caria]º in partibus. For a time the said two suffragans governed the diocese, when the see was vacant, and in 1804 in place of Bukaty, Szymon of the princes Giedroyć of Wielczka in the diocese of Samogitia was made suffragan and bishop in partibus of Adramyttium, who with Malinowski continued to govern the diocese. In 1819, however, the aforementioned bishop of Orthosias became the effective bishop. In the consistory of September 28, 1849, Pope Pius IX made the current Motiejus Valančius of Nasrėnai, diocese of Samogitia, bishop upon the death of his predecessor: he had been a professor and the rector of the seminary of Varniai for 20 years. Each new bishop is taxed 33 florins, with income from church revenues amounting to approximately 6,000 Roman scudi, not counting pensions, which come from real estate and other rights.

(my translation)


Note di Thayer/Thayer's Notes:

a Al titolo, e laddove s' impone nella mia traduzione inglese, ai nomi propri lituani, bielorussi, polacchi e russi, è stata data la loro attuale ortografia nazionale o traslitterazione inglese. Oggi la Samogizia (in lituano Žemaitija) è una regione prettamente storica. Fa parte della Lituania indipendente.

a This title and, where appropriate, the Lithuanian, Belarusian, Polish, and Russian proper nouns in my translation have been given their current native spellings or English transliterations. Today Samogitia (in Lithuanian, Žemaitija) is a purely historical region. It is part of independent Lithuania.

b Come sempre nel dizionario del Moroni, le forme di questo tipo date fra parentesi all' inizio delle sue voci non vanno intese come il nome latino completo del luogo, ma piuttosto come le radici da cui l'aggettivo può essere declinato, o viceversa per quale viene spesso abbreviato nei sigilli e nei documenti ufficiali. Quindi qui, Samogitien(sis) è il singolare nominativo maschile e femminile, da cui l'accusativo Samogitiensem, il neutro Samogitiense, il dativo plurale Samogitiensibus, ecc.

b As thruout Moroni's dictionary, forms of this type given in parentheses at the beginning of his articles should not be taken as the full Latin name of the place, but are to be understood rather as the stems from which the adjective can be declined, or to which conversely the adjective is often abbreviated in official seals and documents. So here, Samogitien(sis) is the masculine and feminine nominative singular, whence accusative Samogitiensem, neuter Samogitiense, dative plural Samogitiensibus, etc.

c Non sono stato in grado di confermarlo e sospetto fortemente un errore nella lettura di una nota manoscritta. Il nome polacco da molto tempo è Żmudź, che si trova anche in fonti russe più antiche.

c I've been unable to confirm this, and strongly suspect a mistake in reading a handwritten note. The Polish name has long been Żmudź, which is also found in older Russian sources.

d Un errore che secondo me sarebbe dovuto alla somiglianza in molte scritture delle forme corsive IIV scritte velocemente. Jogaila era Ladislao II.

d A mistake, accounted for, I think, by the similarity of quickly written cursive II and V in many scripts. Jogaila was Władysław II.


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Page updated: 26 Sep 24

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