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Cap. II
(2a Parte)

Questa pagina riproduce una parte di
Aquila

pubblicato nella Serie "Italia artistica"
Bergamo, 1929

Il testo è nel pubblico dominio.

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seguente:

[ALT dell'immagine: (collegamento alla parte seguente)]
Cap. II
(4a Parte)

p43 (II, seguito)

L'edilizia civile ha poche ma ragguardevoli testimonianze. La più antica e importante è la Fontana delle novantanove cannelle, costruzione singolare e cospicua fra le molte coeve che si eressero in Italia, per forma, grandiosità, vago risalto pittoresco. Una lunga iscrizione dà, tra l'altro, il nome dell'architetto, Tancredi da Pentima, e la data 1272. È stata, però, riportata anche al secolo XV nel suo aspetto attuale, con ragioni fondate. Ora si presenta a tre lati, in origine ne aveva due, parte di un vasto quadrato: aggiunto è il lato nord che fu costruito nel 1582 circa. S'anima nel risalto dicromico del rivestimento a scacchiera in pietre bianche e rosse — i colori cittadini — e nella varietà e nel carattere de' mascheroni, benchè rinnovati e in parte logori, che versano acqua nella duplice sottostante vasca.


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Fontana delle novantanove cannelle

(Fot. Alinari)

Nel 1276 fu cominciata la cinta a difesa della città, cui si diè opera considerevole anche nel 1315. Ma così come ora si presenta non offre particolare rilievo. È costituita da un'alta cortina a piombo rafforzata da piccole frequenti torri a pianta quadrata. Interessante è soprattutto il tratto che corre davanti alla stazione ferroviaria, impostato su grossi blocchi in opus quadratum romano.

Dentro la città si può rilevare la robusta ed alta torre detta del Palazzo, opera verosimilmente del secolo XIV, a quattro corpi sovrapposti divisi da cornici, trasformata al sommo, adibita ad orologio pubblico.


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Torre di Piazza Palazzo
e statua di Sallustio (C. Zocchi)

(Fot. Alinari)

Grandiosa doveva sorgere la dimora dei Gaglioffi a Via di Sassa; considerevole quella ora dei de Nardis, indicata da una serie di arcate (in Via Arcivescovado) a sesto acuto, in ritmica successione.


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Casa Nardis

(Fot. Alinari)

Mirabile è ancora l'edificio dell'istituto di S. Maria degli Angeli in Via Fortebraccio. Le forme del Rinascimento si intrecciano in questo alle gotiche, per cui appar manifesto che esso dovè sorgere non prima della metà del secolo XV, e subire lavori anche nel XVI. Vi si osservano stupendi saggi di finestre ogivali di copiosa ornamentazione.


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Archi medioevali già in via S. Chiara, ora demoliti

(Fot. Carli)


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