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L'Ara Pacis Augustae


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L'entrata all'interno dell'altare

L'Ara Pacis è uno dei più importanti monumenti di Roma e non si dovrebbe mancarne la visita.

Che cos'è?

L'Ara Pacis, o Altare della Pace, è un'ara sacrificale romana racchiusa in un recinto di marmo pario stupendamente scolpito in altorilievi con scene allegoriche e cerimoniali ed ornato con motivi vegetali. Per mille anni non si era vista traccia di essa, ma oggi l'abbiamo di nuovo nella sua interezza.

Secondo le parole proprie di Augusto, all'inizio della sezione delle Res Gestae in cui egli si gloria di aver restaurato la pace nel dominio romano (II.12):

Quando ritornai dalla Spagna e dalla Gallia, durante il consolato di Tiberio Nerone e Publio Quintilio, dopo i buoni esiti delle operazioni in quelle province, il Senato decretò in onore del mio ritorno la consacrazione di un altare alla Pace Augusta in Campo Marzio e ordinò che su quell'altare magistrati sacerdoti e Vergini Vestali facessero annuali sacrifici.

Testo latino e greco delle Res Gestae
con una traduzione in inglese

Questo avveniva nel 13 a.C. La permanenza triennale di Augusto in Gallia era stata dedicata all'organizzare personalmente la provincia: doveva essere la sua ultima residenza provinciale. Il suo ritorno segnò l'essenziale completamento del suo grande consolidamento dell'autorità romana su tutto l'Impero.

L'Ara Pacis fu consacrata nel 9 a.C. Conosciamo anche la data esatta conservataci nei Fasti di Ovidio, Libro I, 709‑722: il 30 Gennaio.

Testo del Libro I dei Fasti (Gennaio)

Dov'è?

In antichità, l'Ara Pacis si trovava sulla Via Flaminia (ora il Corso), all'angolo SO della Via in Lucina, sotto quello che è ora il Palazzo Fiano, nel cui cortile si può trovare una grande collezione di iscrizioni Romane e rilievi marmorei correlati al ritrovamento. Frammenti dell'Ara furono trovati nel Cinquecento, di più nel corso dei lavori effettuati per la moderna edificazione del 1859, ancora di più nei primi scavi effettivi del 1909. Infine, grazie ad una tecnica di congelamento del terreno imbibito d'acqua presente in zona, il governo di Mussolini, con un forte interesse nella gloria ereditata dell'antica Roma, condusse una sistematica e completa campagna di scavi nel 1937‑1938, da renderci ora certi sul suo completo ritrovamento.

Così è scritto nel [New Topographical Dictionary of Rome del Richardson]: (con aggiunte dalla Blue Guide e l'apparentemente esaustiva guida del Touring Club Italiano di Roma): mi lascia incuriosito sul perché l'area fosse infiltrata d'acqua nel posto originario. I Romani erano estremamente abili nella scelta dei siti dove collocare le costruzioni al fine di evitare i problemi relativi al terreno — un'idea precisa della loro attenzione può essere dedotta dalla lettura di Vitruvio (Libri I e VI soprattutto) — e devono sicuramente aver operato con la più grande cura con questo massimo monumento. La falda d'acqua si è sollevata così tanto in Roma nel corso degli ultimi duemila anni?? Si può speculare sul fatto che molti dei resti dell'antica Roma si trovino sotto alcuni metri di terreno alluvionale nel letto del Tevere da qui ad Ostia: sarebbe la causa del livello attuale più alto dell'acqua?

Malauguratamente, un punto di vista meno romantico e molto più complesso sembra più probabile: che cambiamenti climatici nei secoli e forse anche recenti interventi nella regimentazione del fiume abbiano alterato il decorso naturale del Tevere.

Ma ci sono in effetti segni che anche nell'antichità non tutto fosse a posto con la falda acquifera. Il Richardson conclude il suo articolo in questo modo: "Al tempo di Adriano il livello del terreno in questa zona del Campo Marzio, nel tentativo di renderlo più adatto all'attività edificatoria, fu innalzato fino al livello dell'estremità più alta del fregio inferiore del recinto dell'altare. Da allora l'altare si trovò in una sorta di pozzo con i margini protetti da una cimasa e da un parapetto a vista."

C'è un'altra risposta possibile alla questione. L'altare della Pace fu eretto sul Campus Martius, il Campo della Guerra e sul più ampio corso di Roma: la stessa collocazione una intensa e simbolica testimonianza della gratitudine e del sollievo ampiamente sentiti che la Pace avesse soppiantato la Guerra. In definitiva qualsiasi altra cosa pensassero gli altri Romani o si possa pensare adesso, la pace civile che egli riuscì ad instaurare — a prezzo di molti anni di massacri — durò all'incirca cent'anni.

L'Ara Pacis fu da ultimo ricollocata non molti anni fa in una costruzione appositamente edificata vicino al Tevere, opportunamente vicina al Mausoleo di Augusto.

Oh sì, ma se noi ne abbiamo ogni parte, perché ne mancano dei pezzi? Questo almeno è più facile ed è ancora un terzo modo di rispondere alla questione: i frammenti trovati nel Rinascimento, e nei secoli seguenti fino al nostro, sono stati raccolti in musei e collezioni private per tutta Europa. Specificamente:

Questa dispersione non è poi una cosa così negativa, perché aumenta le possibilità di sopravvivenza del nostro patrimonio di antichità: ricordate la Biblioteca di Alessandria? o anche, il Museo di Kabul nella recente guerra in Afghanistan?

In ogni caso, alcune delle sculture ora in situ furono in effetti recuperate dagli Uffizi e dal Museo Nazionale in Roma, e quanto non fu recuperato fu copiato: ma di questo il visitatore non riceve alcuna indicazione.


[Vista ravvicinata di un rilievo marmoreo: testa di bambino.]

La Scultura

La scultura ad alto rilievo è di prim'ordine: non solo soggetti mitologici, anche, ma veri ritratti Romani [Link to a page in English] riferiti all'intera famiglia imperiale seppure comprensibilmente idealizzata.

Un dettaglio tecnico

L'Ara Pacis era un altare operativo. I sacrifici comportavano l'uccisione di grandi animali e il sangue e altri fluidi dovevano essere lavati dall'interno del luogo sacro. Ecco il motivo della presenza di una coppia di [fori di drenaggio].


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