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Il Foro Romano — Storia e Monumenti

da Christian Hülsen

pubblicato da Ermanno Loescher & Co
Editori di S. M. la Regina d'Italia
1905

Il testo, le piante e le immagini in bianco e nero sono nel pubblico dominio.
Le foto a colori sono © William P. Thayer.

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 p193  XXXVII. Fornix Fabianus

Là dove comincia la salita della Velia, sopra la Via Sacra, sorgeva un arco onorario costruito dal console Q. Fabio Massimo Allobrogico nel 121 av. Cr., e che dal nipote omonimo di  p194 lui venne restaurato, forse nell'età cesariana. Le iscrizioni dedicatorie e parecchi frammenti dell'arco furono rinvenuti nel 1546 presso il tempio di Faustina, ma che già avevano servito come materiale nella costruzione di mura medievali. Secondo le epigrafi, l'arco era stato decorato con le statue di Q. Fabio Massimo Allobrogico, di L. Emilio Paullo, vincitore di Perseo di Macedonia, e di L. Cornelio Scipione Africano minore; e non saranno mancate senza dubbio nemmeno le statue del fondatore dell'arco e di Scipione Africano maggiore; ma se queste statue fossero poste sull'attico, come si soleva negli archi onorari dell'età imperiale, non si può dire con certezza. Altri avanzi del fornix Fabianus, specialmente blocchi componenti la vôlta, dai quali si può calcolare la luce dell'arco a m. 3,80, furono rinvenuti nel 1882, ma anche essi innestati in fabbriche del medio evo. Dove sorgesse il monumento non è certo, perchè anche negli scavi recenti nulla si rinviene delle sue fondamenta; secondo le notizie date dagli scrittori antichi dobbiamo supporre che non fosse collocato dove ore sono ammonticchiati i frammenti (presso XXVII sulla pianta), ma piuttosto verso la Regia e il tempio di Vesta. L'arco formava l'ingresso del Foro dalla parte della Sacra Via: e infatti l'oratore Crasso, per burlarsi del vanitoso Memmio, diceva "credersi egli tanto alto da dover abbassare il capo quando, scendendo sul Foro, passava sotto l'arco Fabiano". L'arco era probabilmente ancora in piedi nel quinto o sesto secolo d. Cr.: quando sia stato distrutto, ignoriamo.

Vedi: Cicero pro Plancio 17, in Verrem act. I, 7, 19, de oratore II, 167, con gli scolii; Seneca dial. II, 1, 2; Schol. Pers. IV, 49; Hist. Aug. vita Salonin. 1; CIL. VI, 1303. 1304 (= Dessau 43).

Jordan I, 2, 209; Lanciani 217 sg.; Huelsen, R. M. 1902, 94.


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Pagina aggiornata: 18 mar 00