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Il Foro Romano — Storia e Monumenti

da Christian Hülsen

pubblicato da Ermanno Loescher & Co
Editori di S. M. la Regina d'Italia
1905

Il testo, le piante e le immagini in bianco e nero sono nel pubblico dominio.
Le foto a colori sono © William P. Thayer.

 p212  XLIV. Templum Iovis Statoris

Al di là dell'arco di Tito, a destra della Sacra Via, si vedono gli avanzi di una grande sostruzione, di carattere arcaico con massi di peperino e di opera a sacco, composta quasi esclusivamente di frantumi di basalto. Probabilmente questa sostruzione appartiene al tempio di Giove Statore, il quale secondo la tradizione romana, fu eretto da Romolo  p213 fuori dell'antico recinto della Roma quadrata, non lungi dalla Porta Mugonia. In questo luogo nella guerra dopo il ratto delle Sabine, i Romani furono gravemente attaccati dai Sabini; Romolo promise a Giove un tempio, se il dio volesse ristabilire l'ordine nelle scomposte file dell'esercito romano, e Giove esaudì la sua preghiera. Il tempio, restaurato (o secondo altri costruito) dal console Attilio Regolo (294 a. Cr.), è rappresentato sul rilievo della tomba degli Aterii, a destra dell'arco di Tito, e sempre secondo questo rilievo, il tempio aveva quattro colonne sulla facciata, rivolta verso il Clivo Palatino. Il tempio esisteva ancora nel IV secolo d. Cr.; nel medio evo sopra le sue fondamenta fu eretta la Torre Cartularia, nella quale si conservava l'archivio della Chiesa Romana.​a Questa torre si vede sopra molti disegni ed incisioni dal XVI al XVIII secolo; gli ultimi avanzi rimasero fino al 1828. Nè allora, nè in altri scavi sono venuti alla luce notevoli frammenti architettonici del tempio.

Vedi: Cicero in Catil. I, 11. 33. III, 14; Ovid. trist. III, 1. 31; Livius I, 12, 6. 41, 4. Livius X, 36, 11. 37, 15. XXVII, 37; Dionys. II, 50; Plutarch. Cic. 16; Notit. reg. IV.

Brunn, Ann. dell'Istituto 1849, 37; Lanciani 173. 200.


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Fig. 117. Meta sudans, torre Cartularia ed arco di Tito nel 1575.

Nota di Thayer:

a Lo stesso nome dell'edifizio sosterrebbe il parere del Hülsen, che gli archivi pontifici siano stati custoditi qui; questa opinione però non è universalmente condivisa. Il Lanciani, scrivendo nel 1898, è d'accordo (vedi questo breve passo nel suo Ancient Rome in Light of Recent Discoveries); invece il Topographical Dictionary of Ancient Rome del Platner, rivisto da Thomas Ashby nel 1929, insiste sul contrario (s.v. Aedes Jovis Statoris).


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Pagina aggiornata: 25 gen 05

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