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Il Sarcofago di Stilicone


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La migliore vista complessiva di questo curioso monumento.

Per dire la verità, nessuno può realmente dire che cos'è.

Nella parte frontale della navata di Sant'Ambrogio, sul lato sinistro detto del Vangelo, protetta da una inferriata che io ho cercato di non fotografare, c'è una cassa di pietra massiccia, sufficientemente larga per contenere i resti di parecchie persone, e creata con almeno due sarcofagi romani che, per quanto ne so, precedono il generale romano di circa due secoli (in fase di verifica, sono contento di trovare che le guide concordano, si stabilisce che uno di essi è un'opera paleocristiana del terzo secolo a.C. a cui una guida attribuisce una stella; peccato che non si possa realmente vedere).

Essendo posto all'incirca nella posizione adatta per un pulpito, esso venne perciò utilizzato sormontato da un pulpito del Medioevo, avente ulteriori sculture antiche con aggiunte medievali; l'intera struttura fu supportata da colonne con alcuni bei capitelli del tardo periodo classico. Se vi sembra un'accozzaglia di cose varie, avete ragione: la volta di Sant'Ambrogio cadde nel 1196 e quest'opera è stata creata cinque anni dopo utilizzando i migliori frammenti recuperabili.

Stilicone (morto il 22 agosto del 408 d.C.) può essere o non essere mai stato sepolto qui, ma questo ingarbugliato palinsesto di scultura, metà pagano e metà cristiano, di incerta provenienza, difficile da decifrare, di caratteristiche nobili e in definitiva con qualcosa di sinistro all'apparenza, lo rispecchia abbastanza bene.

Qui dunque ci sono alcune immagini tipicamente caotiche del cosiddetto Sarcofago di Stilicone:

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A causa della storia del ventesimo secolo, le svastiche balzano all'occhio con sgradevole effetto: ma il motivo, spesso utilizzato per simboleggiare il sole, e anche più spesso puramente decorativo, è comune nel mondo Greco-Romano e nell'antico Oriente [qui si può vedere un altro esempio del periodo romano, come effetto secondario di un orlo di greche in un mosaico della Mauritania.]

La scena centrale sulla faccia inferiore del sarcofago indica quasi certamente l'insegnamento di Gesù ai suoi discepoli: la scena si rifà alla comune e primitiva iconografia pagana del filosofo saggio — ma questo non può esserlo: l'uomo, giovane e senza barba, sta insegnando ai suoi anziani. La sua sedia può essere considerata una rappresentazione di una cattedra vescovile.

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[L'immagine accanto è sensibile.]
Vorrei riconoscere Daniele in questa meravigliosa versione medievale di un atlantide, e non solo a causa della presenza dei leoni: molto probabilmente sbaglio, ma
qui [Link to a page in English] è indicato il perché.

Il capitello è una notevole opera del tardo periodo classico.

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[L'immagine accanto è sensibile.]
Sopra i due fregi di leoni e di fogliame, l'Ultima Cena.
Si noti l'austera composizione delle figure in successione, caratteristica della scultura lombarda, sebbene abbia già iniziato ad addolcirsi.
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Infine, questa coppia di immagini, quella a destra è un dettaglio dell'altra, può essere certamente intitolata: "Oh! in cambio di un buon teleobiettivo . . ." (Ora ne ho uno). L'aquila di bronzo, indicando che questo è un pulpito, è un'altra notevole opera del tardo periodo classico.


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Pagina aggiornata: 25 mar 03

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