URL breve per questa pagina:
bit.ly/BONCMSpre


[Una gran parte del mio sito è inutile se tenete escluse le immagini!]
e‑mail:
William Thayer

[Link to a series of help pages]
Aiuto
[Collegamento al livello immediatamente superiore]
A monte
[Link to my homepage]
Home
[Uno spazio vuoto]

Questa pagina riproduce una parte di

Memorie storiche di Cannaiola

di
Pietro Bonilli

dattiloscritto
dal manoscritto originale

Il testo è nel pubblico dominio.

Questa pagina è stata attentamente riletta
e la credo senza errori.
Ciò nonostante, se vi trovate un errore,
vi prego di farmelo sapere!

seguente:

[ALT dell'immagine: (collegamento alla parte seguente)]
Parte I Capo I

Preambolo

pag. 1 Tutti i paesi, anche di quei che:

Non un muro ed una fossa serra

voglio dire che non sono città, ma umili terricciuole, hanno un istoria, che se non sarà d'interesse comune, avrà però un importanza locale per le memorie che raccoglie e opportunamente tramanda ai posteri. Difatti la Chiesa Parrocchiale, che è il tutto di un paese di campagna, le Cappelle e le Confraternite che vi sono erette, un qualche avvenimento, rarissimo è vero, ma che pure qualche volta s'incontra nel volgere de' secoli, la condizione morale e civile del popolo, son tutte cose che meritano essere notate, registrate e dichiarate.

Anche Cannaiola ha dunque la sua Istoria; ma come è facile supporre, ben poco interessante; si aggira su fatti molto ordinari. Nemmeno ha avuto la sorte di dare i natali a qualche Grande. Non è un Montalto culla di Sisto V, non un Possagno patria di Canova; sventuratamente non è un Ars che abbia avuto il suo Vianney, e quel ch'è peggio, il Parroco che al presente la regge, e che scrive queste memorie, è ben lungi da quel perfettissimo modello dei Curati. La sua importanza è adunque ristretta ai suoi abitatori ed ai Parrochi che verranno ad amministrarla. Per questi è di sommo vantaggio, che prima, o subito la loro venuta in un Paese, abbiano notizie precise del popolo che dovranno governare, e del luogo che forse raccoglierà le loro ceneri: un tal riflesso mi ha mosso a rivistare fra le carte, libri, registri più o meno ammuffiti, orridi e disordinati dell'Archivio. Vero è però che stante l'abbruciamento cui fu soggetto al principio di questo Secolo, se togli l'Inventario del Parroco Renzi ch'è molto preciso e dettagliato, non sono nè completi, nè di molto interesse le notizie che vi ho scoperte: tuttavia quelle che ho rilevato dai confronti dagli esami, dagli studi fattivi sopra non mancano d'importanza locale.

pag. 2 Dato adunque un ordine alle ricerche fatte; sistemati e riuniti i documenti; interrogati sovente i più vecchi e saggi parrocchiani ho potuto avere alle mani delle memorie colle quali scrivere un abbozzo dell'Istoria di Cannaiola. Non ha alcun merito certamente l'opera mia, nè lo pretendo. L'unico fine che mi son proposto nel dettare queste pagine è stato, di lasciare al Paese una testimonianza della mia affezione, e di fornire ai Parrochi che mi succederanno, una guida sicura per conoscere la vigna che dovranno coltivare.

E così per un sol lavoro avrò ottenuto anche l'altro intento di compilare l'inventario della Parrocchia prescritto ai Parrochi nel prender possesso delle loro Cure. Nel Concilio Provinciale Romano, tenutosi nel Pontificato di Benedetto XIII e promulgato nel dì 25 Ottobre 1725 fu ordinato, che tutti i Parrochi facessero l'inventario delle Parrocchie che amministravano, e siccome v'intervenne anche il Vescovo di Spoleto e ne sanzionò i Decreti, così quel Concilio è testo di Legge anche per noi. Con molta ampiezza vien in esso tracciato l'ordine di compilare il predetto inventario; se non seguirò quel metodo non consentito dall'indole del mio lavoro, non mancherò però di rispondere a quanto di essenziale prescrive.

Dividerò l'umile opera per maggior ordine in due parti. La Prima abbraccierà quel periodo ben lungo di tempo in cui incominciano le notizie di Cannaiola che ho potuto rinvenire, fino a tutto l'anno 1863. La Seconda conterrà le cose degne di memoria avvenute dal mio ingresso in Parrocchia al principio dell'anno 1864, fino alla chiusura della mia carriera sacerdotale in questo Paese, che avverrà nel giorno . . . da Dio stabilito! ⁠a

Per tal modo si presenta ben naturale anche il compito del Parroco che mi succederà. Egli non avrà a far altro che proseguire il libro, registrando le cose degne di memoria che avverranno nel suo ministero; e così avrassi la serie non interrotta di fatti, che non sarà lettera morta, ma stimolo e conforto ad opere sempre maggiori per la gloria di Dio e la salvezza delle anime di questa Parrocchia.

pag. 3 Quando i miei RR. Successori nel silenzio della loro stanza si compiaceranno gettare un occhiata in queste pagine, si ricordino di me che li ho preceduti nelle sollecitudini del terribile ministero parrocchiale, preghino per l'anima mia, che io pure loro ne farò ricambio quando sarò giunto presso il trono di Gesù, Maria e Giuseppe, mia speranza, mio amore, mio tutto.

Pietro Bonilli Parroco.


Nota di Thayer:

a Il che avvenne nel 1898, quando fu trasferito a Spoleto, ove fu canonico della cattedrale fino alla sua morte.


[HTML 4.01 valido.]

Pagina aggiornata: 5 Lug 25

Accessibilità