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pag. ii
al Santo Arcangelo Michele
principe dell'angelica milizia
vincitore del superbo Lucifero
difensore della Chiesa Cattolica
e della parrocchiale di Cannaiola
titolare
questo umile scritto sul paese da lui protetto
il parroco Pietro Bonilli
dedica umilmente e consacra
o Arcangelo Benedetto
ascolta i voti del povero parroco
che per se e per i suoi figliani prega e scongiura
discaccia da loro ogni incursione nemica
fa che vivano pii, casti, umili
ne raccoglie lo spirito al finir de giorni
e li conduce a vita beata
a piè dell'Eterno
Le Memorie di Don Pietro Bonilli non sono mai state pubblicate. Il testo che ho messo sul sito è la mia trascrizione di una fotocopia di un dattiloscritto di mano sconosciuta di ciò che credo essere un manoscritto originale di Padre Bonilli, che però non ho visto. Il dattiloscritto mi è pervenuto tramite mio amico Franco Spellani di Pro Trevi, e sembra che gli sia stato fornito dalle buone Suore del Santuario del Beato Pietro Bonilli a Cannaiola.
Per quanto riguarda lo status di copyright dell'opera, c'è una gran divergenza tra la legge del mio paese — che ospita il server su cui l'ho messa in Rete — e la legge italiana.
La legge statunitense protegge solo le opere pubblicate o registrate, indipendentemente dalla loro origine geografica; un'opera non pubblicata diventa di pubblico dominio 70 anni dopo la morte dell'autore, o più precisamente il 1o gennaio dell'anno successivo al settantesimo anniversario della sua morte: cioè, nel caso di Pietro Bonilli, morto il 5 gennaio 1935, e quindi negli Stati Uniti le Memorie storiche salirono nel pubblico dominio il 1o gennaio 2006. (Per maggiori dettagli sulla legge statunitense, si veda qui).
Secondo la legge italiana, l'art. 24 della legge 22 aprile 1941 stabilisce: "Il diritto di pubblicare le opere inedite spetta agli eredi dell'autore o ai legatari delle opere stesse"; in Italia, pertanto, le Memorie storiche restano protette dal diritto d'autore finché non si potranno accertare gli eredi legittimi e ottenere il loro consenso.
Don Bonilli, seguito dal dattilografo che ha trascritto l'opera, ha fornito negli anni parecchie planimetrie di varie fasi di costruzione della chiesa parrocchiale di Cannaiola. Poiché nel dattiloscritto sono piuttosto rozze, e anche per renderle più chiare, anziché scansionarle le ho ridisegnate il più fedelmente possibile. Non vi sono altre illustrazioni.
A fini di citazione e indicizzazione, la paginazione del dattiloscritto è mostrata nel margine destro del testo alle svolte di pagina (come alla fine di questa riga); p57 queste sono anche ancore locali. I pignoli per la precisione totale troveranno ovviamente l'ancora nel suo punto esatto nel codice sorgente. Se e quando avrò accesso al manoscritto originale o anche a una trascrizione diversa, potrei apportarvi altre modifiche.
Oltre alle ancore locali richieste dal testo stesso, ne ho inserite altre per i miei scopi. Se a vostra volta avete un sito Web e desiderate indirizzare un collegamento a un passaggio specifico del testo, fatemelo sapere: sarò felice di inserire anche lì un'ancora locale.
Come quasi sempre, ho riscritto il testo a mano anziché scansionarlo, non solo per ridurre al minimo gli errori prima della correzione di bozze, ma anche come opportunità per me di prendere intima familiarità con l'opera, esercizio che consiglio vivamente: Qui scribit, bis legit. (I tentativi ben intenzionati di farmi scansionare il testo, se avessero avuto successo, mi avrebbero semplicemente trasformato in una specie di macchina: gambetto rifiutato.) In questo caso, inoltre, la scansione sarebbe stata praticamente impossibile.
La mia trascrizione è stata minuziosamente corretta. Nell'indice qui sopra, alle sezioni sono stati assegnati sfondi blu, a indicare che mi piace pensare che il mio testo sia completamente privo di errori (ma seguite leggendo); ma in ogni caso uno sfondo rosso significherebbe che la pagina non era stata corretta. Come altrove sul sito, la barra d'intestazione nella parte superiore della pagina web di ogni capitolo vi rammenterà con lo stesso schema di colori.
Per il momento, però, data la mia scarsa perizia quanto riguarda la lingua italiana dell'Ottocento, la terminologia ecclesiastica, ecc., alcuni punti sono mostrati così nell'attesa di consigli da vari esperti, prima fra tutte dal mio amico Franco.
Il dattiloscritto non è stato corretto ed è ricolmo di errori; ma è anche chiaro che il testo originale sottostante deve essere considerato una bozza che l'autore non è riuscito a completare: l'indicazione più chiara è infatti data proprio nel titolo, . . . Memorie storiche raccolte negli anni 1873-74 . . . — eppure le pagine 154-163 trattano degli eventi degli anni 1875-1877. Anche un certo numero di dettagli, almeno nel dattiloscritto, sono lasciati in bianco: misure di dipinti e statue, date, dettagli finanziari, ecc.
Alcuni degli errori nel dattiloscritto sono del tipo più ovvio, palesemente dovuti al trascrittore: li ho corretti, contrassegnandoli con una sottolineatura tratteggiata così: come altrove sul mio sito, fate scorrere il cursore sulle parole sottolineate per leggere cosa si trova effettivamente nel dattiloscritto. Infine, alcune ortografie e giri di parole che mi sono sembrati strani vengono contrassegnati con <!‑‑ sic nel codice sorgente, solo per confermare che li ho controllati.
Ora, nel caso di testi originali similmente disordinati, di solito apporto queste correzioni tacitamente, mentre solo un'ispezione del codice sorgente mostrerà la molteplicità di errori: sarebbe davvero inutile, odioso e pedante sottolinearli tutti in triste dettaglio, tanto più che abbiamo davanti a noi una bozza che quasi certamente non sarebbe mai stata pubblicata dal suo autore così com'è ora. Qui, tuttavia, mi sono costretto a rendere tutte queste mie "correzioni" visibili fin da subito, poiché la mia conoscenza dell'italiano dell'Ottocento non è abbastanza sicura: alcune di esse potrebbero essere sbagliate, ed è meglio lasciare che sia il lettore a giudicare da sé. I vostri commenti saranno graditissimi; e sarei molto felice di ridurre queste notifiche di errore al minimo indispensabile.
Per qualsiasi errore trascurato, scrivetemi una riga, senz'altro: e se avete il manoscritto originale o una buona copia di esso, o anche una copia migliore del dattiloscritto, apprezzerei molto sentirvi.
Il dattiloscritto non è illustrato, eccettuate le planimetrie della chiesa parrocchiale. L'icona che uso per indicare questa sezione del mio sito è la chiesa parrocchiale di Don Bonilli, versione in miniatura in tonalità seppia di una foto che ne ho scattata nel 2004.
Immagini con bordi conducono ad informazioni: più spesso il bordo più ampie le informazioni. (Dettagli qui.) | ||||||
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Pagina aggiornata: 5 Lug 25