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[ da La Torre di Trevi, Anno II N. 21 del 29 Ottobre 1899 ]
È noto — e fu un grande avvenimento — che il Papa Giulio II nel 1510 strinse coi Veneziani e con la Spagna una Lega, detta "Santa", contro il Re di Francia Luigi XII. A questa si unirono più tardi l'Inghilterra e l'Imperatore Carlo V.
A similitudine di questa, anche il Papa Paolo IV strinse un'altra Lega col Re di Francia e il Duca di Ferrara, per cacciare gli Spagnoli dalle provincie che possedevano in Italia. Ma la Repubblica Veneta, reputando temeraria tale impresa, non entrò nella Lega, che fu, come la precedente chiamata "Santa".
Enrico II Re di Francia spedì in soccorso del Papa il Duca di Guisa. Parte attivissima in tutte queste faccende ebbe il Cardinale Carlo Carafa, nepote del Papa.
Premessi questi rapidissimi cenni storici, ecco p156 i documenti che ci dànno notizia della parte presa da Trevi, sia pure indirettamente, nei fatti di quei tempi.
In un codice cartaceo del nostro Archivio "delle 3 Chiavi" segnato col N. 282, trovasi copia di questi documenti:
"Don Carlo Cardinale Caraffa,
Per la presente nostra di espresso ordine di N. S. si deputa M. Horatio Muti commissario a condurre tanti guastatori quanti ha in commissione a servizio dell'esercito della S.ta Lega con podestà di poter sostituire in suo luogo uno o più commissarj, da nominarsi da lui, comandando espressamente a tutte l'infrascritte comunità che passando l'infrascritti commissarj con quel numero de guastatori che haveranno con essi loro in una o più volte che li occorrirà, non manchino esse comunità d'accettarli per una notte si arriveranno la sera e provvederli di alloggiamento et spesa conveniente. Et si arrivaranno la matina li provvedano della spesa d'un pasto solamente. E commandando anche a tutte le comunità, terre, luoghi, castelli, Signori, Baroni, mediate o immediate sobiecti alla Sede Ap.ca, che secondo la descrittione che li serà data da esso M. Horatio et da suoi sostituti non restino di darli guastatori li quali p157 saranno pagati giustamente dì per dì delle loro fatighe. Avvertendo di non mancare sotto pena di rebellione et della disgratia di Sua Beatitudine.
Bene velete.º Dat. in Roma alli 4 de agosto 1557 — Il Cardinal Carafa".
Spoleti — Bevagna — Cereto
Trevi — Norcia — Montefalco
Foligni — Cascia
Nocera — Visse
*
* *
Io Horatio Muti Commissario come di sopra costituisco mess. Lorenzo delli Albici a comandare et condurre dalle infrascitteº terre guastatori. Et a dette terre impongo per ordine di N. S. il No de guastatori come di sotto. Che così rechiede la necessità de S.ta Chiesa et chi desobbedirà se intenda incorrere nella patente soprascripta. Et perchè la Camera de N. S. è molto exausta nè può provvedere a molte minuzie, nè è però ragionevole che esso M. Lorenzo vadi senza pagamento et spenda del suo in servitio così necessario comando exorto et prego tutte l'infrascritte terre che li facciano le spese per se, servitore et cavallo et p158 li dian guide se ne harà de bisogno et per suo viatico li diano uno scudo per ciascuna terra dove comandarà guastatori. Et a lui do et concedo autorità di poter moderare questo numero secondo che li parerà, benchè da noi sia espresso qui de sotto et è tale:
Spoleti | Guast. | 300 | — | Norcia | Guast. | 200 |
Trevi | " | 75 | — | Cascia | " | 100 |
Foligni | " | 100 | — | Vise | " | 70 |
Nocera | " | 50 | — | Montefalco | " | 50 |
Bevagna | " | 30 | — | Cereto | " | 30 |
Et in fede delle sopradicte cose restando l'originale delle lettere patenti dell'Ill.mo e Rev.mo Carlo Caraffa appresso de me, per servirmene nei luoghi dove me accaderà di andare, ho voluto farne fare il presente ristretto et de mia mano sottoscrivere questa sostitutione. Et in fede del vero l'ho scritta questo dì 5 d'agosto 1557.
Horatio Muti Commissario com. di S. S. Manu pp."
I "guastatori" di cui si parla in questa Ordinanza erano soldati incaricati di spianare le strade, aprire i passaggi, scavare le trincee ed altri simili lavori. Da Trevi dovevano fornirsi almeno 75 di questi soldati. E ciò in sei giorni di tempo.
p159 Due giorni dopo il Duca di Guisa inviava il "Conte di Gaiazzo" per mettere assieme due compagnie di fanteria, sempre in servizio della "Santa Lega".
Ed ecco il documento relativo:
"Francesco di Lorena, Duca di Guisa Gran Ciamberlano di Francia Luogotenente di S. S. e M.tà Christianissima et Capitan Generale della S.ta Lega.
Dovendo il Sigr. Conte di Gaiazzo per ordine nostro mettere insieme due compagnie de fanteria come membro di questo nostro esercito della S.ta Lega per servitio di N. S. et della S.ta Chiesa, comandiamo ai Priori de Trevi che per unire dette sue compagnie le habbino a ricevere amorevolmente dentro la terra e darli il bisogno del vivere, facendosi pagare l'honesto prezzo et corrente per l'ordinario, sotto pena della disgrazia di S. S. e del nostro maggiore arbitrio. In fede de che ecc. — Dat. in Macerata li 6 agosto 1557.
Il Duca di Guisa.
Locus — sigilli.
Marsilia sec."
(Arch. 3 Ch. N. 282)
Prima di queste leve d'uomini, erano state ordinate requisizioni di muli ed altre bestie da soma, inviando a commissario Giovanni Martelli p160 in data 15 aprile dello stesso anno. E pochi giorni avanti, per ordine del Governatore di Perugia, Trevi aveva dovuto mandare in Ancona altri sei guastatori e sei buoi.
Nel gennaio dell'anno stesso il Duca di Paliano D. Carlo Carafa, ordinava si mandassero a Roma 80 guastatori, sotto le solite minaccie di pene.
E alle contribuzioni di uomini e di bestie si unirono quelle di denaro. Trevi nel 1562 dovè sborsare 899 Scudi per le spese della Santa Chiesa, impegnata in lotte continue e colossali.
Non dico già che la parte avuta da Trevi in quelli avvenimenti offra una importanza storica tale da interessare tutti gli studiosi. Ma ho voluto pubblicare queste memorie per dimostrare una volta di più, se ce ne fosse bisogno, come dalla storia locale e dai più modesti dettagli di essa si possa risalire al gran quadro della storia nazionale.
Immagini con bordi conducono ad informazioni: più spesso il bordo più ampie le informazioni. (Dettagli qui.) | ||||||
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Pagina aggiornata: 29 mar 16