URL breve per questa pagina:
bit.ly/VALCST19


[ALT dell'immagine: Una gran parte del mio sito è inutile se tenete escluse le immagini!]
e‑mail:
William Thayer

[Image ALT: Click here for a help page in English.]
English

[Link to a series of help pages]
Aiuto
[Collegamento al livello immediatamente superiore]
A monte
[Link to my homepage]
Home
precedente:

[ALT dell'immagine: (collegamento alla parte precedente)]
Armi
ed armati

Questa pagina riproduce una parte di

Curiosità storiche trevane

di
Tommaso Valenti

pubblicato da F. Campitelli, editore,
Foligno, 1922

Il testo è nel pubblico dominio.

Questa pagina è stata attentamente riletta
e la credo senza errori.
Ciò nonostante, se vi trovate un errore, vi prego di farmelo sapere!

seguente:

[ALT dell'immagine: (collegamento alla parte seguente)]
Trevi
e la Lega Santa

 p149  Un letterato a Trevi

[ da La Torre di Trevi, Anno II N. 17 del 3 Settembre 1899 ]

Il giorno 11 ottobre 1592 presentavasi al Consiglio dei XVIII ed ai Priori di Trevi il Magnifico Sig. Traiano​a Boccalini nominato Podestà della nostra Città dal Cardinale Montalto. Ed ai Reggenti del nostro Comune così scriveva il Governatore di Perugia ed Umbria:

" Magnifici come fratelli. — Sarà essibitor di questa Messer Troiano Boccalini Podestà deputato dall'Ill.mo Sig. Cardinale Montalto di codesta vostra terra come vedrete per le lettere patenti spedite in persona di esso. In conformità delle quali dovrete ammetterlo nel possesso del suo officio senz'altro, prestandogli ogni debita obbedienza, aiuto e favore necessario in ogni occasione. — Di Perugia li 8 d'ottobre 1592. Come fratello: Il Governatore" — Fuori: "Alli Magnifici come Fratelli li Priori di Trevi".

 p150  E i Priori e il Consiglio, senz'altro, deliberarono all'unanimità di riconoscere per Podestà del Comune di Trevi il Magnifico Troiano Boccalini. Pochi giorni dopo, cioè il 30 dello stesso mese, un breve di Papa Clemente VIII convalidava la nomina del Boccalini a Pretore della nostra Città, per sei mesi.

Il Breve è indirizzato al "Dilecto Filio Troiano Boccalino civi Romano Iuris utriusque doctori, Terrae nostrae Trevii pretori".

Non era ancora spirato il semestre dalla nomina, che il Consiglio di sua spontanea volontà, confermava in carica per altri sei mesi il Pretore Boccalini, con queste parole:

Stante le bone qualitadi, doctrina et bon governo del Sig. Troiano Boccalini nostro Podestà et massime havendo favorevolmente scritto alli Signori Superiori per utile di questo pubblico, sì nella cosa della "Parata" di Montefalco, come in altre occorentie, se gli dia la referma per un altro semestre, dopo finito il presente, et bisognando li si facciano lettere di raccomandazione presso li Signori Superiori".

Così la "Riformanza" del 7 febbraio 1593. La "cosa della Parata di Montefalco" era una vertenza tra i due comuni per una "parata" o serra che quello di Montefalco aveva fatto  p151 sul Clitunno o Timia, con danno del territorio trevano.

Queste interessanti notizie e questi documenti ho trovati nel solito Archivio "delle 3 Chiavi". E ne ho voluto dar notizia perchè i Trevani sappiano essere stata la nostra Città onorata della presenza di questo illustre scrittore, politico e satirico ad un tempo, intorno al quale tante dispute si accesero, lui vivo, ed anche dopo morto; mentre le sue opere tanti odii e tante simpatie d'ogni parte suscitarono.

I compilatori del Catalogo dell'Archivio "delle 3 Chiavi" così illustrarono questi documenti:

"Si ha motivo di sospettare che quei celebrati scritti che dierono a Traiano Boccalino il secondo posto fra i nostri scrittori politici, dopo Nicolò Machiavelli, venissero a lui, almeno in parte, dal nostro elastico clima ispirati. Lo che ci tornarebbe a sommo onore, essendo che quei suoi eruditissimi scritti ai soli Spagnuoli e non ad altri poteron dispiacere".

Ma non solamente alla Città nostra queste notizie devono interessare. Per quanto io sappia dei biografi del Boccalini ha fatto menzione della sua permanenza a Trevi, dove a parere dei compilatori del Catalogo suddetto, signori Clemente Bartolini, Tiberio Natalucci  p152 ed avv. Carlo Guzzoni Degli Ancarani, nacquero uno o due figli del medesimo Troiano. Confesso però che i libri battesimali a me consultati non mi hanno somministrato alcuna prova certa di questo fatto.

In ogni modo è indiscutibile la presenza del Boccalini a Trevi nel 1592 e 1593, cioè nei primi anni della sua carriera, essendosi esso laureato in Roma tra il 1585 e il 1590. Oltre di che, l'esser chiamato nel Breve Pontificio col titolo di "civis romanus" potrebbe provare essere egli e la sua famiglia oriundo di Roma come vuole il Carrer; quantunque lo stesso Boccalini chiami Loreto sua patria, ed il Tiraboschi lo creda originario di Capri.

E di più, sempre a proposito di quanto su di lui scrisse il Carrer, l'amplissima testimonianza di stima rilasciatagli dal Comune di Trevi all'atto della riconferma, sta a provare non esser vero che il Boccalini nei suoi governi abbia fatto "infelicissima riuscita". Per lo meno questo non gli accadde finchè rimase a Trevi.

Per completare queste notizie aggiungo qui ciò che del Boccalini scrivono il D'Ancona e il Bacci nel "Manuale della letteratura Italiana":

"Troiano Boccalini — Nacque in Loreto nel 1556. Studiò a Padova (1583), poi a Roma  p153 egge e belle lettere; e a Roma fermò dimora e tenne insegnamento. Appartenne a varie accademie: protetto da Clemente VIII ebbe governo di varii possedimenti della Chiesa, a Benevento, ad Argenta (1608) a Matelica (1609), a Sassoferrato (1611).

Tornato a Roma fu giudice del Tribunale del Governatore. Cominciato a conoscere come nemico del Governo Spagnuolo, ebbe da questo l'offerto dell'ufficio di consigliere aulico storiografo della corona, e la rifiutò. Riparò dalle persecuzioni a Venezia nel 1612 e vi morì, pare, di veleno il 16 novembre 1613; fu sepolto in S. Giorgio Maggiore. Lasciò figli che si occuparono degli scritti di lui; fu in amicizia col Sarpi e col Galilei.

Opere principali del Boccalini sono: "Ragguagli di ParnasoLa pietra del paragone politicoCommentarii sopra Cornelio Tacito ecc.

Satirico e politico ad un tempo, scrisse elegantemente e con arguzia, quantunque il suo risentisse dei vizi del secolo" (Vol. III, pag. 538).

Questo scrittore, non molto popolare, a dir la verità, merita di essere conosciuto in modo particolare, da noi Umbri, giacchè l'opera sua "trasse il concetto iniziale e, quasi a dire, il  p154 motivo dai poemetti giocosi del Perugino Cesare Caporali, vissuto molti anni in Roma a quei tempi e probabilmente suo amico". Così giustamente scrive di Traiano Boccalini, l'illustre prof. Mestica.


Nota di Thayer:

a In questo capitolo, il nome verrà scritto TraianoTroiano, ossia nelle fonti ossia dall'autore. Oggi la forma Traiano è quella preferita.


[ALT dell'immagine: HTML 4.01 valido.]

Pagina aggiornata: 29 mar 16