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Comune dell'Umbria centrale: 42°52,5N, 12°44,9E, 424 m s.l.m. Abitanti nel 2003: 7.800. |
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Trevi è un antico comune in provincia di Perugia, nell'Umbria centro-orientale, situato sul pendio inferiore del Monte Serano, che domina l'ampia pianura del fiume Clitunno. Si trova a 10 km a sud-sud-est di Foligno e a 20 km a nord di Spoleto.
Come potete vedere, la maggior parte di Trevi sorge su un terreno in forte pendenza e offre un'immagine suggestiva sulla pianura umbra: solo il centro storico è pressoché pianeggiante. Pure di passaggio, il visitatore noterà i due volti nettamente contrastanti di Trevi: labirinto di stretti vicoli, densamente abitato e introspettivo, di aspetto decisamente medievale, racchiuso da due cerchi di mura risalenti al Medioevo; e nello stesso tempo gode di alcuni dei panorami più belli dell'Umbria, estendendosi per oltre 50 km verso ovest.
A Trevi troviamo una dozzina di chiese medievali: le più importanti sono il Duomo (S. Emiliano), edificio romanico il cui interno è stato notevolmente rimaneggiato nel Settecento; il santuario della Madonna delle Lacrime, noto per un affresco del Perugino; l'ex chiesa di S. Francesco, ora adibita a museo; e S. Martino, con dipinti del Mezzastris.
Oltre alla città vera e propria, le zone rurali del comune sono particolarmente ricche di chiese romaniche: alcune di quelle in pianura, erette sulla romana Via Flaminia quando questa strada era in uso, rimangono come segni del percorso della strada.
Anche il Rinascimento è piacevolmente rappresentato in città: l'apice delle fortune di Trevi fu nel Quattrocento, quando la sua importanza commerciale era da fare di questa piccola città dell'entroterra "il porto secco". Nel 1470, ad esempio, insieme a Foligno, Trevi divenne la quarta città in Italia ad avere una macchina da stampa, gestita dalla prima azienda tipografica a noi nota. La ricchezza di questo periodo è ancora visibile in numerose dimore rinascimentali.
Mettete insieme tutto questo, aggiungete la comoda piccola stazione ferroviaria (sia sulla linea ferroviaria principale da Roma ad Ancona sia su quella da Firenze e Perugia), e l'eccezionale numero di buoni ristoranti in città — non sono di quelli che tralasciano queste cose — e Trevi si rivela ottima base per visitare l'Umbria centrale, innanzittutto per chi si affida ai trasporti pubblici.
Nell'antichità, Trebiae viene menzionata da Plinio (N. H. III.XIV.114) come città degli antichi Umbri, il che è confermato dal ritrovamento di un'iscrizione in lingua umbra, imparentata con il latino: iscrizioni di questo tipo sono rarissime. La storia del primo periodo romano è sostanzialmente sconosciuta e, sebbene si sospettasse naturalmente che le abitazioni più antiche fossero poste sulla collina, solo verso la fine del Novecento un attento esame del circuito interno delle mura della città alta rivelò che erano di origine romana, risalenti al I secolo a.C. La prima fase dello sviluppo di Trevi oltre la collina ebbe luogo sotto l'Impero, quando Adriano restaurò la strada principale che attraversava il territorio, la Via Flaminia, stimolando così la crescita di un sobborgo nella pianura nel luogo oggi chiamato Pietrarossa, dove scavi sporadici condotti nel corso dei secoli hanno portato alla luce numerosi resti: tra cui delle terme romane che sembrano essere state ancora più o meno in uso al tempo di San Francesco, che si sa abbia visitato la zona e consigliato alla gente di farvi il bagno.
Nell'antichità si dice che Trevi avesse giurisdizione su gran parte della valle sottostante, fino ai Monti Martani che costituiscono la spina dorsale centrale dell'Umbria. Sede vescovile fino all'XI secolo, Trevi fu gastaldato longobardo, poi, all'inizio del Duecento, si liberò da domini esterni diventando libero comune. Generalmente si alleò con Perugia per difendersi dalla vicina Spoleto e combatté diverse guerre con altri comuni limitrofi, con esiti alterni, tra cui l'invasione di Spoleto nel Trecento e un breve ed infelice governo dei Trinci, maestri di Foligno. Oggi tra l'altro il ripristino dell'autogoverno dopo l'incursione spoletina viene commemorato ogni anno ad ottobre, nell'ambito della Sagra del Sedano Nero: una delle più belle sagre umbre, da non perdere se vi trovate in zona. Ad ogni modo, nel 1438 Trevi passò sotto il dominio temporale della Chiesa come parte della legazione di Perugia, e da allora in poi la sua storia si confonde prima con quella dello Stato della Chiesa, poi (1860) con quella del Regno unito d'Italia.
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Come già potete immaginare, sto pian piano costruendo un sito dettagliato su Trevi. Eccone le prime pagine:
Le chiese di Trevi — sia in città che nelle campagne circostanti — sono di singolare interesse. Per qualche ragione, molte cappelle romaniche sono sopravvissute in questa zona dell'Umbria. Ne ho viste alcune: affreschi, iscrizioni romane . . . e anche molto belle.
[ 5/11/04:
18 chiese, di cui 10 almeno in parte online qui:
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Non tutta la nostra devozione e pietà si riversa nelle chiese; in Italia, gran parte di essa si può osservare in piccoli santuari in città, paesi o in aperta campagna. Trevi ha la sua buona dose di queste edicole, e una piccola collezione si trova sul sito, alcune delle quali hanno una storia da raccontare — per le altre, onestamente, la storia non è una ch'io conosca. [ 25/3/16: 4 pagine, 14 foto ] |
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Ma prima del Medioevo cristiano, Trevi era città romana. Parecchie iscrizioni romane sono state rinvenute nel territorio del comune, ed è con una di queste che inauguro il mio sottosito romano: scoprirete perché! [ 29/11/98: 1 pagina, 1 foto ] |
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Una serie di articoli di Tommaso Valenti sulla storia, il folklore e i monumenti di Trevi apparve a puntate sul quindicinale della città, La Torre di Trevi, nei 1898‑1899: la serie fu ristampata nel 1922 in forma leggermente riveduta come libro, che ho trascritto sul sito. Porta il titolo Curiosità storiche trevane.
[ 27/3/16:
160 pagine stampate
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Al novecentesco artista e studioso Mariano Guardabassi dobbiamo un Indice-Guida dei Monumenti . . . dell'Umbria, nota e dettagliatissima guida storico-artistica dell'Umbria, che sto trascrivendo sul sito. La sua sezione su Trevi è ovviamente interessante.
[ 29/4/17:
13 pagine stampate
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In attesa di una serie più completa di pagine formali, coloro tra voi che stanno pianificando viaggi, in particolare, potrebbero trovare utili anche le seguenti pagine del mio diario:
Museo S. Francesco; un ristorante; Bovara. |
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S. Donato di Matigge. |
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La Sagra del Sedano Nero. Il Teatro Clitunno. Bovara. |
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S. Pietro a Pettine; mura romane; un ristorante. |
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Chiese; olio d'oliva; un ristorante. |
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La Pro Loco; la Piazza Garibaldi e l'espansione urbana; il Palazzo Comunale; il Perugino nella chiesa della Madonna delle Lagrime; uno spettacolo teatrale; un ristorante. |
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Museo di S. Francesco; il Duomo. |
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"Trevi de Planu", cioè la parte del comune in pianura: la cittadina di Cannaiola; la stazione ferroviaria. |
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Alcune chiese. |
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Ritrovamento di un'iscrizione romana in S. Francesco; un ristorante. |
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Un ristorante. |
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Matigge, Manciano, Ponze; alcune chiese. |
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Voci minori: |
Come la maggior parte dei comuni italiani, Trevi comprende nel suo territorio alcuni centri minori e frazioni, di poche centinaia di abitanti. Di seguito ne riporto un elenco completo. Io ne ho visitati quattro:
Bovara parla di bovi dell'antica Roma e di una splendida abbazia benedettina del Millecento; e dell'ulivo più antico d'Italia (che non è ancora apparso sul mio sito). Vi viene anche descritto una delle sue più belle edicole. [ 2 pagine, 9 foto ] |
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Cannaiola, nelle zone umide bonificate ai piedi della collina, è il più recente dei centri di Trevi, risalendo a soltanto settecento od ottocento anni fa. Ricco territorio agricolo e moderna espansione, richiede però protezione dalle inondazioni del fiume Maroggia e dei suoi torrenti fratelli. [ 2 pagine, 8 foto ] |
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Manciano e Ponze sono posti tranquilli e isolati, idonei a picnic e residenze estive, ma le loro vecchie chiese se la passano male; S. Stefano in particolare è un gioiello e meriterebbe molto di più di quello che ha vissuto negli ultimi anni: qualcuno di voi leggendo queste righe potrebbe farsi avanti e ripararla? [ 4 pagine, 8 foto ] |
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Nella pianura a nord, la torre di guardia medievale di Matigge si vede da chilometri, e la sua industria leggera ne fa il motore economico di Trevi; ma salendo sulla collina c'è tutto un altro mondo, con belle chiese antiche immerse tra roseti e uliveti. [ 7 pagine, 18 foto ] |
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Per completare l'elenco, con qualche link: Borgo Trevi • Coste • Lapigge (meno correttamente, La Pigge o ancora Pigge): 1 — 2 • Parrano • Picciche • S. Lorenzo • S. Maria in Valle |
La prima opera completa sulla storia del paese è Historia universale dello Stato temporale ed eclesiasticoº di Trevi, 1233pp, di Durastante Natalucci, 1745: per ulteriori informazioni, vedi la mia breve biografia su di lui; prima o poi, potrei anche pubblicare sul sito alcuni estratti dell'opera.
Si è già parlato del libro di Tommaso Valenti, Curiosità storiche trevane, che si basa molto, anche se non esclusivamente, sul Natalucci.
Un'opera importante per la pianura sottostante è Cannaiola, Memorie storiche raccolte negli anni 1873‑74 di P. (ora Beato) Pietro Bonilli.
La miglior opera moderna completa su Trevi, superando tutte quelle precedenti, è una serie di 3 volumi, con titoli individuali diversi, di Carlo Zenobi, Trevi, 1987‑1995.
La Pro Trevi ha promosso con successo la pubblicazione continua di nuovi libri su vari aspetti della storia, della flora e della fauna di Trevi e della campagna circostante.
Parte del testo in questa pagina è adattato dal
sito web della Pro Trevi, per gentile concessione.
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Immagini con bordi conducono ad informazioni: più spesso il bordo più ampie le informazioni. (Dettagli qui.) | ||||||
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Pagina aggiornata: 17 Mag 25