Il borgo non mi voleva bene
e mi ha giudicato sempre per contrasto:
la Gina era bella, solare, allegra, sorridente
io, invece, ero rustica, "scapeciata", brontolona.
Lei sapeva parlare con tutti,
io sembravo sempre "imbruttomalita".
Più mi dicevano che ero "trista" più io mi chiudevo
nella mia solitudine scontrosa.
Credete forse che mi piaceva essere così?
No! Ma non è possibile spiegare . . .
Io non usavo le creme e le ciprie;
non ossigenavo i capelli;
non avevo la bellezza di mia nipote o quella della Bengasina,
né la loro eleganza o il loro garbo
né gli studi né le amicize:
io ero sola.
Le bombe hanno seppellito tutto San Giovanni
e adesso tutti, tutti, siamo diventati uguali.
Voi che mi avete giudicato tanto severamente,
avete mai pensato che la vita
può essere più terribile della guerra
e può colpirti con "bombe" che fanno male solo a te?