Avevo 22 anni ed ero tornato ad Umbertide
appena ieri sera.
Ero impegnato in aviazione,
come fotografo ricognitore,
e avevo ottenuto una breve licenza . . .
Quanto è stata breve la contentezza dei miei!
Appena una notte nel mio letto,
passata a far coraggio
al babbo e alla mamma Neodemia,
non più orgogliosi del figlio aviatore.
Avevano una gran paura
ed erano sicuri che vicino a loro
sarei stato al riparo da tutto il male
che temevano.
Povera mamma!
Stamattina, correndo per le scale,
in cerca di salvezza,
la bomba le ha fatto l'ultimo dispetto:
mentre la sostenevo,
lo spostamento d'aria ci ha divisi
impedendo l'ultimo abbraccio.