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Opera umbra-etrusca. Resti della primitiva cinta della città.
Opere romane. Mura — Avvanzi della cinta ricostruita dai romani; v'è un punto con tratto di opera reticolata che crediamo accenni ad un edifizio addossatovi. Chiesa della Madonna della Neve, anteriormente — Tempio dedicato a Marte o come altri vogliono a Vertunno; il suo basamento è a travertino, le pareti della cella e le colonne che da quella sporgono sono a laterizio sul quale rimangono impronte di antico stucco. La bellezza di questa costruzione ci fa opinare che sorgesse nei primordi dell'impero. Sono compresi principalmente dal monastero del Monte e dalle case Bartoli, Marinucci ed Angeli Neri i — Resti dell'Anfiteatro. Sulla D: dell'antica via Flaminia — Avanzi di vasta piscina frammezzo ai quali scorrono acque minerali; era questo il bagno sacro. In casa Bartoli ed in casa Aleandri — Mosaici. Nella residenza del Municipio — Iscrizioni e resti di sculture illustrate dal Coleti. Sullo stipite della porta maggiore della chiesa di S. Michele — Avanzi di bella cornice. In casa Angeli — grandioso fregio che tien luogo d'un architrave di porta.
Interno. Scultura in terra cotta a vernice vitrea componente un grandioso altare ad alto rilievo — In centro l'annunciazione e nella predella cinque istorie — Ia La nascita di Maria. — IIa La presentazione al tempio. — IIIa Lo sposalizio. — IVa Dio benedicente l'Angiolo annunziatore. — Va Il sogno di S. Giuseppe: Bella opera sul finire del XVI secolo. I due altari vicino all'ingresso, sono opere del XVI secolo.
Interno. Sacrestia, Tela ad olio — S. Filippo e S. Carlo Borromeo; opera di Andrea Camassei di Bevagna. Veggonsi dei resti di antiche sculture.
Interno. A D: penultima cappella, Tela ad olio — Crocifisso, due angeli e S. Francesco; attribuita al Doni. Ultima cappella architettata forse dall'Alessi. Il vòlto reca bassi rilievi in terra cotta; nell'Altare (d'ugual natura) mirasi Maria con Gesù, imitazione dello stile bizantino. Abside a S: Tela ad olio — Maria con Gesù in atto d'incoronare una fanciulla della famiglia Ciccoli; opera attribuita al Doni. Sacrestia, resto di Tavola a tempra — Dio benedicente; secolo XIV. In un'antica cappella — Resti di Affreschi: Il giudizio finale e la flagellazione: secolo XIV. Entro questa chiesa riposano le ossa di Giovanni Torti.
Esterno. La porta maggiore presenta una buona architettura e sembra datare dal XIV secolo; nel sesto superiore semicircolare, Affresco — Maria in seggio con Bambino, Angeli e Santi; scuola Senese.
Interno. A S: Sepolcro del Beato Giacomo Bianconi morto nel 1301. Cappella D: — Crocifisso in legno del XIII secolo, di buon intaglio. A S: scultura in legno — Madonna e Bambino; secolo XIII.
Interno. Altare maggiore: Tela ad olio — S. Lucia, scuola di Pietro Berrettini.
Interno. Altare maggiore: Tela ad olio — Il martirio di S. Margherita. Sopra la porta della sacrestia, Tela ad olio — La Concezione; opere attribuite al Camassei di Bevagna.
Esterno. Di questa interessante chiesa del XII secolo, il più prezioso avanzo è la porta sul cui lato D: leggonsi i nomi degli architetti che la costruirono — Rodulfus et Binellus fecerunt hec opera. Fu completamente ammodernata nel XVIII secolo.
Interno. Presenta tre navi sorrette da sedici colonne, delle quali una non coperta di stucco, mostra esser di granito. È munita questa chiesa d'una cripta recante due Affreschi del XIV secolo. In sacrestia, Tela ad olio — La cena di Cristo; opera del 1500, di scuola veneta.
Interno. Altare maggiore: paleotto in bronzo con ornati e figure, opera del secolo XVII.
Esterno. Bella facciata in travertino e pietra rossa, con porta ornata e al disopra tre finestroni corrispondenti alle tre navate. A D: della facciata in una lapide del 1195 è ricordato Maestro Binello come architetto.
Interno. Interessa molto per il suo carattere basilicale. Nelle navi laterali miransi tre monumenti del XIV secolo e due Affreschi di scuola Umbra. Questa chiesa è munita di una cripta.
Nelle sale del Municipio esiste una bella raccolta di lapidi romane, e di avanzi di sculture. Qui si conserva la statua di S. Vincenzo vescovo di Bevagna in proporzioni maggiori del vero, lavoro a cesello in argento: nel postergale v'è — Il Martirio del S. Vescovo, probabilmente lavoro di Adolfo Guap Fiammingo; opera del XVII secolo.
Immagini con bordi conducono ad informazioni: più spesso il bordo più ampie le informazioni. (Dettagli qui.) | ||||||
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Pagina aggiornata: 26 feb 08