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Questa pagina riproduce una parte dell'
Indice-Guida dei Monumenti . . . dell'Umbria

di
Mariano Guardabassi

pubblicato da G. Boncompagni e C.,
Perugia, 1872

Il testo è nel pubblico dominio.
Le eventuali foto a colori sono © William P. Thayer.

Questa pagina è stata attentamente riletta
e la credo senza errori.
Ciò nonostante, se vi trovate un errore,
vi prego di farmelo sapere!

seguente:

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Ficulle

 p70  Ferentillo

Opere romane. Sulla via che conduce al paese di fronte alla chiesa di S. Maria — Fondamenti di antico edificio. Nell'orto del Parroco di S. Maria — Grandi pietre con modinature architettoniche della buona epoca dell'impero.

Casa Fioretti

Merita essere ricordato il bell'Affresco decorativo di scuola perugina che orna il verone della scala esterna.


[ALT dell'immagine: Una piccola croce di Malta]
	Chiesa del Gonfalone

Interno. Altare maggiore Tela a tempra — Maria stante riceve sotto il suo manto sedici devoti d'ambo i sessi, dietro un paese che ricorda la maniera del Pinturicchio; opera forse di un suo scolare.


[ALT dell'immagine: Una piccola croce di Malta]
	Chiesa di S. Maria


[ALT dell'immagine: missing ALT]. la facciata della chiesa di S. Maria a Ferentillo (TR).]

Foto © William P. Thayer 2000.

Esterno. La primitiva sua costruzione sembra datare dal XIII secolo; però alla fine del XV fu con gusto proprio di quell'epoca completamente restaurata. Dei tre ingressi quello medio presenta belle modinature architettoniche; posa su di esso un'arco semicircolare entro il quale v'è un Affresco — Maria con il Pargolo lattante e due Angioli in adorazione; pregevole opera di scuola perugina: inferiormente ed appunto nell'architrave v'è un'iscrizione che data dal 1493.


[ALT dell'immagine: missing ALT]. la facciata della chiesa di S. Maria a Ferentillo (TR).]

Foto © William P. Thayer 2000.

Interno. A tre navi e sulle laterali in corrispondenza delle arcate che comunicano con quella di centro veggonsi dieci grandi nicchie. Questa elegante costruzione è condotta a nuda pietra concia. Parete S: da questo lato tutti i cinque altari sostengono dei brutti quadri ad olio che cuoprono i resti degli antichi affreschi, noi verifichiamo questo fatto nel quinto altare ed ivi rinvenimmo — L'ascensione di Cristo al cielo ed in basso la veduta di Ferentillo; opera di scuola perugina. Così può avvenire degli altri! Accanto a capo di nave, Scultura in terra cotta — S. Sebastiano; lavoro di rara esecuzione d'artista vissuto nel XVI secolo. Nave D: Cappella in testa alla nave — Altare riccamente decorato; nel timpano Tela ad olio — S. Giovanni; opera di scuola lombarda del XVI secolo.

Nave D: Ia nicchia, Affresco (deturpato da cattivo restauro) — In alto resta parte della figura di Maria con Gesù in braccio, ed in basso S. Antonio Abate, nell'indietro v'è raffigurato il castello di S. Mamiliano; dai pochi resti esenti da rintocchi può giudicarsi esser questa opera di Giovanni Spagna, gli altri affreschi che siamo per descrivere opiniamo sieno del Manni e de' suoi scuolari. IIa nicchia — Nell'introdosso due pilastri con candeliere finamente condotte delle quali quella del pilastro S: reca la data 1550. Nella parete di centro — In alto la Vergine seduta sulle nubi consegna la sua cintura a S. Paolo, ed in basso Cristo che persuade  p71 Tommaso della sua redenzione. (Contrafatto dai restauri!) IIIa nicchia, nell'introdosso i pilastri recano due candelieri di minor pregio che le sopra accennate e nell'archivolto gira un tralcio di uva; sulla candeliera S: leggesi M.D.XXXX.3. Sulla parete di centro — La parte superiore fu ridipinta nel XIX secolo e l'inferiore reca cinque meravigliose figure stanti, cioè, S. Lucia, S. Agata, S. Caterina d'Ungheria, S. Barbara e S. Apollonia.

Chiesa di S. Stefano


[ALT dell'immagine: missing ALT]. la facciata della chiesa di S. Stefano a Ferentillo (TR).]

Foto © William P. Thayer 2000.

Esterno. Per metà questa Chiesa e costruita sulle rovine di un'altra. Fronte; opera del XVI secolo con porta di buona architettura ed un elegante finestrone circolare.

Interno. Fonte battesimale, con la data del 1557. Abside, Tela ad olio — Martirio di S. Stefano, vi si legge Joseph Rossi inv. et pin. a. d. 1759. (Lo citiamo solo come opera firmata!) Altare a capo della nave D: Affresco — L'Epifania; opera d'un imitatore della scuola perugina; in una candeliera reca la data 1559. La Chiesa inferiore tien luogo di cimiterio e solo si ha idea sul suo primo officio, dalla forma e da alcuni Affreschi rimasti sulle pareti del lato D: È questo il maraviglioso luogo in cui i corpi degli estinti addivengono imputrescibili conservando le loro forme!

Presso Ferentillo

Abbazia di S. Pietro della Valle


[ALT dell'immagine: missing ALT]. dell'abbazia di S. Pietro in Valle presso Ferentillo (TR).]

Foto © William P. Thayer 2000.

A sei chilometri dal castello di Ferentillo salendo la sponda S: del Nera verso Est v'è l'Abbazia che dicesi fondata da Faroaldo IIo duca di Spoleto. Sul piazzale innanzi all'ingresso — Frammenti di colonne, resti di pietre con modinature architettoniche ed un cippo con iscrizione; opere romane che accennano alla preesistenza di un monumento. Sopra la porta d'ingresso del secondo chiostro in una lunetta, Affresco — Cristo seduto sulla tomba ed ai lati due Santi. IIo chiostro nel lato Sud — resto di doppio portico che sembra datare dal XIII secolo; in questa corte veggonsi sparsi avanzi di colonne di granito e di marmo ed un capitello di bell'ordine corintio. La porta d'ingresso alla Chiesa reca nei marmorei suoi stipiti ad alto rilievo — S. Paolo e S. Pietro; opera anteriore all'XI secolo.

Interno. Ha forma di croce latina e presenta una sola nave. Parete interna dell'esterno ingresso (qui pure veggonsi raccolti resti di marmoree opere romane). Affreschi votivi, a S: dell'ingresso Io — Maria con Gesù in seggio ed a S: S. Sebastiano; opera di scuola perugina con data del 1526.  p72 IIo — S. Martino; lavoro dell'istessa mano. A D: dell'ingresso Io — Madonna e Bambino in seggio attorniati da sei Angioli; reca la data MDXIII.

Parete S: della nave. — Tre ordini di Affreschi con le istorie dell'antico testamento ornarono questo lato, per le pitture sovrappostevi sembra che il terzo deperisse nel XV secolo. Ancora la maggior parte di queste istorie son coperte di bianco, solo diciasette ne furono discoperte abilmente dal pittore Catena di Spoleto. Hanno un carattere assolutamente bisantino e sono in tutto simili alle migliori opere in mosaico, noi le riteniamo del XII secolo; ogni dipinto reca la spiegazione della rappresentanza in carattere romano. Se male non ci apponiamo sembraci che questi dipinti emanino dalla scuola degli alluminatori umbri fondata dai monaci che vennero d'Oriente, quale in progresso di tempo perfezionò la sua maniera senza perdere il suo tipico carattere, anche dopo la venuta di Giotto in Asisi. Gli affreschi sovrapposti al terz'ordine non meritano d'essere passati in rassegna. Presbiterio; nelle imposte degli archi delle crocere ed in quelle dell'abside — Resti di sculture ornamentali romane dell'epoca della decadenza. Altare maggiore: È questo costituito da due marmorei sarcofagi della istessa epoca delle citate sculture, l'uno all'altro sovrapposto a sostegno della mensa. Presso il primo gradino a D: nel pavimento — Frammenti di lapide romana. Le crocere sono formate da due cappelle ed in quella S: miransi vari Affreschi di scuola umbra. Abside. Nei pilastri laterali in Affresco — Sei figure di Santi ed una con la data del 1425. Vòlta, Affresco — In centro a gran dimensione, Dio benedicente in piedi ed ai lati sei Angioli due dei quali spargono incenso co' loro turiboli, compiono il dipinto sei figure di Apostoli; opera che imita la maniera antica ma che riteniamo appartenga al XV secolo. Nella parete semicircolare inferiore mirasi — S. Benedetto in centro ad otto figure di Santi del suo ordine. Cappella D: e lato D: della crocera — Sarcofago marmoreo di stile greco-romano, crediamo rappresenti un mito Bacchico; dicesi che ivi riposano le ceneri di Faroaldo II, fondatore e Abate del monastero. Sulla parete di fronte — Altra urna di marmo con in centro Amore e Psiche; lavoro di scalpello romano di buona epoca. Parete D: della nave, Affreschi in tre ordini come di fronte — Le istorie del nuovo testamento; lavoro simile al già descritto e parimenti ricoperto di bianco dal quale furono sbarazzate sole sedici rappresentanze. A fine di nave presso la fronte della Chiesa i dipinti non sono più a tre ordini ma è solo occupata la parete da due grandi quadri; di questi citeremo — L'ascensione al Calvario come l'opera più grandiosa. Il prim'ordine inferiore subì gli stessi danni già avvertiti nella parete di contro e presenta pure delle pitture sovrapposte di ben poco merito. Da questo lato incontrasi altra urna marmorea recante a basso rilievo — La caccia dei cinghiali; opera assai deperita.

Castello di S. Mamiliano

Chiesa Parrocchiale

Interno. Nell'Altare maggiore entro grande cornice architettata ed ornata d'intagli, due Tavole ad olio; nella superiore (a forma semicircolare) — Dio benedicente circondato da Angioli; nell'inferiore — Maria in trono con Gesù ed ai lati due Angioletti, a S: del trono, S. Pietro e S. Brizio, a D: S. Giovanni Apostolo e S. Mamiliano: in centro al gradino del trono a piè d'una scritta leggesi Jacobus Siculus faciebat. Nello spazio del fregio del cornicione; v'è la data del M.D.XXXVIII. Può classarsi tra le migliori opere di questo maestro! Predella — Reca tre istorie delle quali non possiamo dire i soggetti perchè coperti da infissi.

Castello di Monte Rivoso

Per la via che mena al castello alla D: del viandante, veggonsi due Affreschi di scuola umbra dipinti sulla scogliera all'altezza di metri venti e recanti in centro una scritta, il Io rappresenta — S. Cristoforo, il IIo — Maria in atto di nutrire Gesù; la scritta reca la data MCCCLXXII.

Chiesa di S. Antonio

Interno. In centro all'abside entro cornice architettata mirasi in Tavola ad olio nella parte superiore — Dio padre benedicente ed ai lati tre Angioli. In quella di centro — L'orazione di Cristo all'orto. Sulla predella, lateralmente in mezze figure a S: — S. Agostino e S. Bernardo; a D: S. Antonio Abate e S. Antonio daº Padova, più presso al centro S. Lucia e S. Caterina; in mezzo alla predella leggesi 1560 Fran. Nardinus Sct: Angeli in Vado pingebat. In sacrestia conservansi — Una croce parrocchiale in lamina d'argento con la sua palla di sostegno; lavoro alzato a cesello con bassi rilievi, opera del XV secolo. — Altra croce simile alla precedente e dell'istessa epoca in metallo dorato.


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Pagina aggiornata: 4 mar 08

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