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Esterno. Nel lato D: rimangono ancora tracce dell'antico portico che immetteva alla Chiesa ora sotterranea; può ritenersi quella costruzione del XIV secolo, il rimanente fu ammodernato nel XV.
La porta d'ingresso simile alle molte architettate in quell'epoca ha alcun che di speciale; al di là degli stipiti sul punto che stacca l'arco sporgono su due mensole due grandi e bei leoni.
Interno. Fu questo nel XVII secolo rinnovato, però gli rimase il carattere basilicale. Parete S: IIo Altare, nel timpano Tela ad olio. — S. Francesco di Paola; opera di scuola bolognese. IIIo Altare, scultura in legno — Un sarcofago; pregevole opera del XVII secolo. IVo Altare, nel timpano Tela ad olio — Maria con Gesù ed a lato un S. Sacerdote; opera del XVI secolo. Altare maggiore, grandiosa macchina in legno intagliato e dorato, nel centro in Tela ad olio — L'Assunzione di Maria; opera del XVI secolo che ricorda la maniera della scuola di Raffaello. Parete D: Io Altare, Tela ad olio — Maria con Gesù in gloria, nella parte inferiore S. Francesco, S. Elena e S. Stefano; opera di scuola bolognese del XVII secolo. Altare presso l'ingresso, Tela ad olio di sesto semicircolare compresa da cornice rettangolare — Nei triangoli mistilinei della cornice figura l'Annunciazione e nel centro cinque Santi; opera sul finire del XVI secolo.
Convento. Vi si accede per un antico e bel chiostro a doppio ordine di logge; in quello inferiore nell'angolo Sud-Est a S: del riguardante v'è una bella nicchia con mostra scolpita in pietra e decorata di ornamenti in Affresco. — Nel parete principale figura Maria in seggio col Divin Figlio, a S: S. Giovanni ed a D: S. Stefano; opere di scuola umbra del XIV secolo. Di fronte a quella nicchia v'è l'ingresso alla Chiesa sotterranea, ora ridotta ad uso di cimiterio, era esso decorato di pitture del XV secolo, ma parte di esse sono ancora coperte di bianco; alcune ricordano la maniera di Jacopo da Leonessa artista meno che mediocre!
Conservansi in questo locale delle armi antiche tra le quali vari Petrinal (?) usati dalla cavalleria italiana sul finire del XVI secolo, le loro casse, come quelle di una Balestra, sono intarsiate di madreperla; p126 però l'oggetto più rimarchevole è un cannone in ferro a sistema tubulare e retrocarica, questo cannone è composto di sedici pezzi coinnestati fra loro ed è lungo metri 2,32, il proiettile che partiva non poteva superare centimetri quattro di diametro. Quest'arma è completa e riposa ancora nel suo affusto. Noi la crediamo di qualche interesse per la storia dell'arte della guerra!
Esterno. L'ingresso scolpito con belle linee architettoniche reca la data del M.D.LXXXVII.
Interno. Nave unica con quattro nicchioni per lato. Parete S: Io nicchione, Affresco — In alto nel centro della vòlta entro un nimbo ornato da Serafini, siede la Vergine su nubi col Divin Figlio, veggonsi attorno quattro Angioli; nella parete inferiore, in centro S. Girolamo a S: S. Francesco ed a D: S. Antonio, essi figurano innanzi ad un vago paese; opera della scuola dello Spagna. IIo nicchione, Affresco — Nel vòlto la Pietà e gli emblemi della passione; nella parte inferiore entro cinque spazi bene architettati veggonsi le figure di S. Stefano, S. Valentino, S. Bernardino, S. Antonio e S. Sebastiano; il dipinto reca la data del 1492, può ritenersi di Giovanni da Norcia. IIIo nicchione, Affresco — Nel vòlto Dio padre benedicente fra due Angioli in adorazione; in basso Maria con Gesù in braccio, a S: S. Giacomo e S. Maccario a D: S. Filippo e S. Bordonio; nel centro della nicchia leggesi, Anno Salutis 1505 . . . Ricorda questo dipinto la maniera dei Nelli di Gubbio. IVo nicchione, Affresco — Nel centro superiore, Maria seduta sulle nubi con Gesù ambi compresi da nimbo di Serafini, in alto due Angioli scendono ad incoronare la Vergine ed altri quattro veggonsi attorno al nimbo; nello spazio inferiore a S: S. Sebastiano e S. Caterina, a D: S. Apollonia ed il Battista; opera di Giovanni Spagna.
Abside. Fronte esterna, Affreschi — Modinature architettoniche nei cui spazi ricorrono degli ornati; opera degli allieve dello Spagna. Fascione interne; nel semicircolo entro sette tondi frammisti ad ornati, nel centro lo Spirito Santo, a S: S. Agostino, S. Gregorio e S. Giovanni, a D: S. Ambrogio, S. Girolamo e S. Matteo; nelle pareti figurano due pilastri e su quello di D: leggesi a grandi caratteri romani Iohe. Hispano fec. . . È questa la sola pittura a noi cognita che porta il nome di Giovanni spagnolo per inveterata abitudine detto Spagna. L'interno dell'abside è semicircolare, la parte inferiore raffigura un'alto basamento, il centro è diviso in tre quadri non simmetrici e distinti da un numero corrispondente di pilastri sopra i quali posa un largo cornicione ornato da cui sviluppa la curva della semicupola. Nel vòlto rappresentò il pittore l'incoronazione della Vergine; è questo tra i capolavori dello Spagna. Parete inferiore, lato S: p127 Io spazio — S. Pietro e S. Paolo. IIo spazio (centro) — S. Michele Arcangiolo. IIIo spazio, alto D: — Apparizione di S. Michele sul monte Gargano. Anche questi dipinti furono eseguiti dallo Spagna e l'ultimo segnatamente tiene moltissimo della maniera del Sanzio. Parete D: della Chiesa, presso la tribuna, Affresco votivo — Maria in mezza figura con Gesù in braccio; altra accurata opera dello Spagna. Il resto della parete per l'umidità infiltrata nella muraglia non conserva che insignificanti tracce di pitture. In questa chiesa conservasi una croce parrocchiale alzata a cesello su lastra d'argento con varie e belle figure; opera del XV secolo.
Immagini con bordi conducono ad informazioni: più spesso il bordo più ampie le informazioni. (Dettagli qui.) | ||||||
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Pagina aggiornata: 28 feb 08