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Opere romane. Nella residenza Municipale — Cippo con iscrizione. Resti di marmoreo alto rilievo.
Interno. Salone dell'udienza. La parete di contro all'ingresso presenta alcuni resti di Affreschi, dei quali le figure meglio conservate sono — A S: la Giustizia, a D: l'Abbondanza; opere attribuite alla scuola degli Zuccheri. Parete D: Affresco — Gesù in croce, a S: Maria ed a D: S. Giovanni Evangelista; al disotto leggonsi due righe di scritta e l'anno 1473.
Interno. Parete S: Io Altare Tela ad olio — Sacra famiglia; copia dal Poussin. Altare maggiore Tela ad olio — Nell'avancorpo figura una gradinata che immette ad un'atrio, su questa gradinata veggonsi genuflessi a S: S. Fedele ed a D: S. Lazzaro, sotto il portico mirasi l'Annunciazione di Maria; in una cartella quasi in centro del quadro leggesi . . . . . . . Thomas Cortonensis Victor Cirellus pictores hoc opus faciebant. Sebbene questa pittura sembra datare dallo scorcio del XVI secolo pure presenta ben poco di commendevole! Parete D: Io Altare. Paleotto raccamato a colori in filo di lino — Nel centro l'annunciazione di Maria ed il rimanente decorato ad ornati; opera del XVII secolo.
Il P. Ridolfo da Fossignano ed il P. Antonio Righini sono concordi nel riferire l'esistenza di questa Chiesa fino dal 1308; non rimanendo traccia di costruzione di quell'epoca giova credere che sullo scorcio del XIV allo XV secolo venisse ricostruita come l'abside ancora ce lo attesta.
Esterno. L'ingresso è decorato da imposte messe ad intaglio a simiglianza di quelle scolpite sulla porta del Collegio del Cambio in Perugia; l'artefice lasciò memoria dell'opera sua a piè delle imposte superiori con la seguente scritta, Antonius Bencivenis de Mercatello Masse hoc opus fecit MCCCCCXVIIII.
Interno. La Chiesa in tempi a noi prossimi, subì restauri ed in quel tempo imbrattarono di colore anche le belle sculture in pietra grigia che ornano gli Altari. Essa presenta una sola nave terminata da abside semidecagono, le cui vele partono da mensole recanti fini intagli in pietra. Parete S: Io Altare, Scultura in pietra — Ornamento architettonico — Gli stemmi dei Fortebracci e la data MCCCCLXXV. Nel rincasso rettangolare, Affresco — S. Antonio daº Padova compreso da un nimbo, in cui figurano molti Serafini, ai lati superiori del nimbo, due Angioli in adorazione, ed in basso ai lati del Santo a S: S. Giovanni Battista ed a D: p130 altro Santo; opera sulla maniera di Lorenzo di Fiorenzo. Sull'istesso altare figura una scultura in legno rappresentante una cornice; opera assai pregevole del XVII secolo. Parete D: Io Altare, Tavola a tempra finita superiormente a sesto semicircolare. — In Alto Dio benedicente sostenuto da nubi ed in basso la Madonna della Concezione; sulla D: leggesi A.D.Mo.Vo.LI ed in altro cartello v'è il nome del committente e quello degli artisti espresso nel modo seguente, Vincentius Valerius Mossis pingebant. Quest'opera può solo interessare l'istoria dell'arte! Tra il IIo ed il IIIo Altare, Scultura in legno — Resti di antico bancone, lavoro di bello stile ma poco ricercato; v'è il nome del committente e l'anno M.CCCCCV. IIo Altare, Tela a tempra (Gonfalone) le figure staccano su fondo messo ad oro — In alto Cristo per metà di figura sporgente delle nubi con dardi in ambe le mani, ai lati due Angioli genuflessi, in centro Maria stante in atto di accogliere sotto il suo manto il numeroso stuolo dei devoti. Lateralmente alla Vergine disposti in tre ranghi i Santi protettori del paese, quei di S: sono, S. Biagio, S. Giovanni Battista, S. Francesco e S. Sebastiano; quelli di D: S. Gregorio, S. Nicolò di Bari, S. Antonio da Padova e S. Bernardino da Siena, a piè della Vergine quarantotto devoti d'ambi i sessi. Vien compiuto il dipinto nella parte inferiore da una veduta del Castello di Montone ed ai lati entro dischi radianti miransi a S: Maria ed a D: S. Antonio. Sotto i piedi di Maria in un cartello leggesi A.D.MCCCCLXXXII Op. H. Conventus. Può considerare questo dipinto tra i capolavori di Benedetto Bonfili!
Interno. Parete D: Io Altare, Tela ad olio — La Vergine con Gesù in trono, al disopra due Angioli e lateralmente a S: S. Domenico ed a D: S. Francesco; opera di Vincenzo Chialli. IIo Altare, Tela ad olio — Un miracolo di S. Albertino; bella opera dell'istesso artista.
Interno. Altare maggiore, Tela ad olio — L'ultima cena del Redentore; a S: leggesi 1611 Dionisius Calvart. p. Parete D: Scultura in pietra — Fronte dell'unico altare; sullo scorcio del XV secolo. Conservasi in questa Chiesa una bella scultura in metallo finita a cesello ed ornata di nielli rappresentante un calice; vi si legge la data del 1549.
Interno. Sopra la porta d'ingresso al coro, Tela ad olio — Maria e Gesù appariscono a S. Caterina, mentre d'altro lato un Angiolo discende recandole la palma del martirio e la corona; opera della scuola del Damiani.
Nell'andito del dormitorio appesa ad una parete, Tela ad olio — S. Maria Maddalena in mezza figura; dipinto di scuola francese.
[e qui c'è aiuto nell'uso della mappa, se ve n'avete bisogno; compresi i propri simboli ed altre informazioni.] |
Si vuole eretta sulle tombe di vari martiri tifernati, tra essi annoverando S. Crescentino o Crescenziano cavaliere romano cui questa chiesa fu dedicata. Sventuratamente i ripetuti restauri ci tolsero ogni traccia dell'antico santuario. Una torre coinnestata alla fronte della Chiesa per la costruzione, ricorda il VI secolo.
Interno. Forma basilicale priva d'ogni sorta d'ornamenti probabilmente racchiusi negli informi piloni che ora sostengono le sei arcate delle navi.
Il presbiterio fu manomesso e solo il piano dell'abside può accennare quanto quello elevavasi dal pavimento della Chiesa. — Fonte battesimale, scultura in marmo recante lo stemma dei Vitelli e l'anno M.D.XXI. Sulle pareti della Chiesa veggonsi tracce di Affreschi del XV secolo. Cripta. In corrispondenza ai piloni di centro delle navi della Chiesa aderenti alle pareti laterali apronsi due ingressi pei quali si discende al sotterraneo a mezzo di una cordonata; a metà circa della S: rampa, scultura in pietra — S. Crescentino a cavallo in atto di uccidere un drago; opera che ricorda il IX secolo. L'interno della cripta fu completamente ammodernato dal vescovo Giulio Vitelli sul principiare del XVI secolo.
Immagini con bordi conducono ad informazioni: più spesso il bordo più ampie le informazioni. (Dettagli qui.) | ||||||
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Pagina aggiornata: 1 mar 08