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Opere antiche d'epoca incerta. Grotte manufatte attualmente in numero di tredici sul pendio del colle su cui si erge la Città nelle linee Ovest e Nord; una di queste ha comunicazione con il punto più elevato del colle istesso sul quale v'è ragione da credere esistesse l'Arce.
Opere romane.
Mure urbiche. Questa sorprendente costruzione a piccoli parallelipipedi di pietre calcaree accuratamente connesse occ la parte inferiore della Città sulla linea Sud e più ampiamente ed in miglior conservazione su quella Ovest ove rimane pure traccia di una torre rettangolare. Su questi resti dell'antica cinta miransi tre porte di Città. Quella di centro, la più conservata ed insieme la meno grandiosa, è di contro alla esterna Chiesa di S. Ventura; essa presenta un solo ingresso munito lateralmente di pilastri a sostegno della trabeazione su cui posa un timpano a larga base; questi ornamenti sono a grandi massi dei quali i medesimi misurano centimetri 70 per centimetri 45. La porta vòlta a Nord-Ovest era la più sontuosa; essa presentava tre passaggi, i laterali piccoli e simili, il centrale grandioso; questo conserva ancora le tracce della scanalatura sulla quale scorreva la cateratta; l'ingresso D: presenta l'avviamento dell'arco con modinature e su questo mirasi un pilastro e parte della trabeazione d'ordine toscano; lo spazio che occupava la porta era di metri 16 circa e servivano di limite due torri a base poligona delle quali rimane gran parte; esse presentano alternativamente un lato murato ed altro con finestra finita da sesto semicircolare con cunei rincassati. In corrispondenza dell'ingresso a D: interiormente prosiegue un muro simile a quello di cinta. Sembra a noi che questa porta e quella che siamo per descrivere, distinguendosi dalle comuni porte di città, assumano un carattere di monumenti commemorativi. La terza porta sull'estremo lato Sud presenta pur essa tre distinti ingressi che le subite vicende lasciarono senza ornamento; superiormente, in tempi di molto posteriori, furono allocate su mensole tre marmoree statue ivi presso rinvenute, una raffigurante una matrona e le altre due con paludamento consolare; opere di bello stile. Fra questa porta e la prima menzionata dilungasi l'antica via Romana, a S: della quale, dirigendosi verso Perugia, incontransi due resti di monumenti sepolcrali e fra questi gli avanzi dell'Anfiteatro; proseguendo ancora dall'istesso lato di contro alla villa Tani Menicacci v'è un grandioso rudere semicircolare che ha l'aspetto della cavea di un Teatro.
Nell'interno della Città. In via Giulia — Resto di altra porta. Nella via dei Capuccini — Avanzo d'una porta che immetteva all'Arce con fenditura nell'arco che serviva al passaggio della cateratta. A capo della via S. Lorenzo, nella casa al civico no 36, a D: — Lapide con iscrizione romana. Veggasi la Chiesa di S. Maria Maggiore, la Chiesa di S. Lorenzo ed il Palazzo Municipale.
Interno. A S: sulla parete d'ingresso, Scultura in pietra — Tabernacolo; opera del XVI secolo. Parete S: IIo Altare, Tela ad olio — Il Beato Andrea Caccioli innanzi a moltissimi spettatori resuscita un morto; bella opera del Cav. Sermei. Poco lungi vedesi un pulpito sul cui davanzale fu coinnestata una Tavola ad olio di sesto circolare rappresentante in mezza figura — Cristo risorto; opera del Pinturicchio che probabilmente ornò la cimasa del gran quadro che siamo per descrivere. Crocera S: nell'Altare di mezzo, Tavola a tempra — Crocifisso di forme gigantesche ai cui piedi nel S: lato mirasi S. Francesco in atto devoto; opera in parte mutilata, che apponsi alla scuola di Giotto. Nella fronte S: dell'abside, sportello di un sacrario, Scultura in legno — Cristo risorto sgorgante sangue su di un calice ed attorniato da quattro Serafini; opera del XVI secolo. Altare maggiore, Scultura in marmo — La mensa posa sopra un'urna rettangolare circondata da un portichetto a sostegno di piccoli archi, le colonne spirali sono ornate di capitelli intagliati; opera del XIV secolo. Abside. PER un saggio da noi praticato possiamo asserire che fu un tempo coperto di affreschi di scuola umbra. Crocera D:, nell'Altare, Tavola ad olio — Siede su ricco trono la Vergine con Gesù alla sua D: rivolto in basso verso il Battista; fanno ad essi corona due Angioli e quattro Serafini, in basso a S: S. Andrea e S. Lodovico, a D: S. Francesco e S. Lorenzo nella cui dalmatica figurano, a racamo, la resurrezione di Cristo ed il martirio del Santo. A piè del trono siede il piccolo Battista in atto di scrivere; ha presso di sè il calamaio ed innanzi un panchetto con alcuni arnesi Domenici e due carte ove, in una leggesi l'indirizzo di una lettera al Pinturicchio, e nell'altra la lettera direttagli da Gentile Baglioni datata dalla Magione il 24 aprile 1508; può annoverarsi questo lavoro tra le migliori tavole condotte dal Pinturicchio! Non si sa se più esista la predella di questo quadro. Lato D: parete d'ingresso, Scultura in pietra — Tabernacolo simile a quello notato sul lato S: dell'istessa epoca.
Interno. Nell'Altare, Tela ad olio — L'Annunciazione; copia del frate Angelico da Fiesole; nel fianco S: del trono leggesi, Dalla admirabile imagine della Annuntiata di Firenze Alessandro Bronzino Allori, cittadino fiorentino faceva A.S.N.M.D.LXXXLIII.º
Interno. Parete S: Nicchia recante in Affresco — Maria seduta in trono con Gesù, a S: il Battista ed a D: S. Antonio; opera del XVI secolo di scuola perugina. Nell'Altare altro Affresco entro nicchia — S. Antonio in seggio, a S: S. Lorenzo, a D: S. Sebastiano; opera poco felice del XVI secolo.
Interno. Parete S: Tela ad olio — Stendardo; da un lato, S. Barbera in gloria cui si raccomandano parecchi devoti; v'è scritto l'anno M.D.LXXVII. Nell'altro è rappresentata la decollazione della Santa. Opera di qualche merito. Io Altare, Scultura in legno — La Madonna di Loreto; lavoro condotto sullo scorcio del XVI secolo. Altare maggiore, Tela ad olio — In alto Maria in gloria con Gesù, in basso a S: S. Barbera ed a D: S. Caterina; opera del XVI secolo. Nell'abside, Sculture in legno, a S: — La statua della Vergine sedente con Gesù in grembo. A D: — La statua del Redentore; opere del XIV secolo.
Esterno. Sulla parete a D: dell'ingresso, Affresco — S. Bernardino in mezza figura; opera del XV secolo. Le imposte dell'ingresso S: conservano quasi in totalità gli eleganti e semplicissimi intagli de' quali solevano ornari le porte nel XV secolo.
Interno. Parete dell'Altare, questa fu completamente decorata di un'alta fascia di Affreschi, tre dei quali a D: subirono non solo cattivi rintocchi, ma l'ultima figura fu del tutto trasformata. Noi prendiamo ad accennarne i temi da S: a D: — S. Girolamo. — Maria in seggio con Gesù benedicente; sul gradino del seggio a fine di scritta fè Anno Domini M.D.III. — S. Bernardino. — S. Francesco. — S. Anna in seggio. — S. Carlo Borromeo; tali opere possono apporsi ad uno dei migliori scuolari del Pinturicchio. L'epoca delle innovazioni e dei cattivi restauri leggesi a piè del seggio di S. Anna con la data Anno Domini M.D.C.XXX.
Esterno. Coll'ammodernamento della Chiesa si perdè quasi ogni traccia di antico, e quanto rimane non basta per giudicare della passata sua importanza; ai lati dell'ingresso veggonsi due iscrizioni romane su marmo curvilineo, ed in alto a D: alcuni frammenti male accozzati di una scritta che un tempo rivelava l'epoca della primitiva costruzione ed il suo architetto. L'ingresso è decorato di bella scultura architettonica eseguita su vari marmi indigeni; opera apponibile ai primordi del XVII secolo.
Interno. Presenta tre navi che subirono nel XVII secolo un completo ammodernamento. Nave S: Io Altare, resto di Affresco — In alto due Angioli con corona in mano, al disotto, Maria in seggio con Gesù, a S: S. Marco, a D: S. Giacomo; opera mediocre del XVII secolo. Nel secondo pilastro, Scultura in legno — Pulpito ricco di bassorilievi e statue recante, nello stallo di centro, il martirio di S. Lorenzo; opera grandiosa dei primordi del XVII secolo. Altare a capo di nave, Scultura in legno — La cornice del paleotto; opera bene intagliata da artista vissuto nel XVI secolo. Altare maggiore, Scultura in legno — Tribuna simile a quella di S. Pietro in Roma; opera del XVII secolo condotta maestrevolmente. Abside, intagli e p265 tarsie in legno — Coro diviso in due ordine i, quello superiore composto da venticinque seggi con bracciuoli e pilastrini sui quali posano le mensole a sostegno della trabeazione, il fregio reca una lunga scritta a fine della quale v'era il millesimo di cui rimane ADM. . . Gli specchi di quest'ordine sono decorati da prospettive e mezze figure di Santi; noi enumeremo quest'ultimo genere di tarsie. Da S: a D: — 1. S. Caterina. — 2. S. Felice. — 3. S. Giovanni. — 4. S. Pietro. — 5. La Vergine. 6. Il Redentore. — 7. S. Lorenzo. — 8. S. Paolo. — 9. S. Stefano. — 10. S. Ercolano. — 11. S. Lucia. L'ordine inferiore si compone di venti seggi e nel quindicesimo (a D:) in una cartella leggesi MDXXXIIII. Nave D: Altare a capo di nave, Scultura in legno — Cornice del paleotto; bella opera del XVI secolo. In alto, Tela ad olio — La glorificazione delle anime del Purgatorio per l'intercessione dei Santi; sul lato D: ad un terzo d i altezza entro un piccolo cartello leggesi, Franciscus de Castello Flander faciebat Romae An. 1599. La mano di detto artista sembraci quella del pittore che colorò il giudizio universale nella Chiesa abbaziale di Farfa!
Prima Cappella; dedicata al SS. Sacramento. Sulle pareti laterali sei Tele ad olio — I fatti più rilevanti della vita di S. Lorenzo; opere che ricordano la maniera degli Zuccheri. Nell'Altare, Scultura in marmo — Grandioso tabernacolo a base quadrata con quattro torri ai lati e nel centro una cupola; opera del XVII secolo, ricca di statue e di colonne variopinte. Sulle aperture laterali furono adattate due Tavole ad olio, in quella a S: — L'annunciazione di Maria con Dio benedicente in gloria, a D: — Maria fra le nubi con Gesù circondati da Angioli e Serafini, in basso, a S: S. Felice, a D: S. Lorenzo; opere del XVI secolo che sentono della maniera del rainaldi. IIa Cappella dedicata alla Vergine incoronata. Nella Sacrestia. Scultura in legno — La Vergine stante con Gesù in braccio; bella opera dei primordi del XVI secolo. Scultura in argento dorato alzato a cesello e decorata di smalti a colori opachi. — Croce capitolare; dal lato del Crocifisso, in alto Dio benedicente, a S: la Vergine, a D: S. Giovanni ed in basso S. Matteo (mezze figure ad alto rilievo). Rovescio, in alto S. Giovanni, a S: S. Marco, a D: S. Luca, in basso S. Matteo (mezze figure); nel centro Cristo risorto (per umbre terzi della persona). Gli ornati figurano a colori su lastra liscia e tale è pure una piccola croce dietro il Cristo; la palla reca nella fascia un fino ornato e due medaglioni con in bassorilievo S. Lorenzo e S. Stefano; questa opera apponibile a Paolo di Giovanni perugino sembraci un poco inferiore all'altra della quale terremo parola, ove appose il suo nome l'artefice, ed a ciò pure contribuisce la poca conservazione. Sulla parete D: piccola Tela ad olio — Maria con Gesù dormiente ed a D: il Battista; opera del XVI secolo di scuola bolognese (?). Tornando sulla nave D: nel quarto pilastro, Scultura in marmo e tarsie in pietra dura — Innanzi mirasi il fonte battesimale con ornamenti a colori in pietra dura; opera del XVII secolo; questo fu coinnestato con la bella arca dell'olio Santo che sorge posteriormente; da due piedistalli vagamente ornati s'innalzano due candeliere a rilievo che sostengono la trabeazione, dietro in corrispondenza delle candeliere veggonsi due pilastri, sì gli uni che gli altri ricchi d'intagli; il centro fra linee architettoniche è decorato superiormente da p266 vari Serafini in mezzo ai quali mirasi l'emblema dello Spirito Santo, in basso ai lati della porticciuola due Angioli stanti con le braccia incrociate sul petto ed in corrispondenza dei pilastri mirasi una scritta. Questa fina opera scultoria sembraci possa ritenersi di Rocco da Vicenza. Parete d'ingresso, due Affreschi. — 1o S. Bernardino stante; opera del XV secolo. — 2o a S: S. Caterina, che viene inanellata da Gesù seduto in grembo della Vergine. Le figure delle Sante sono a metà di persona e l'opera spetta al XV secolo. Sacrestia maggiore. Parete S: intagli e tarsie in legno — Armario con sovraporto recante stalli divisi da bei pilastrini ornati a bassorilievi; gli stalli rappresentano prospettive meno i due di centro, in cui miransi le mezze figure di S. Lorenzo e di S. Stefano; contando da S: nel quinto pilastrino leggesi MDXXIIII. Il fregio del cornicione è occupato da una scritta a fine della quale leggesi 1526. Parete di centro e destra, Sculture in legno e tarsie — Sedili con postergali, recanti negli stalli tre stemmi e parecchi utensili liturgici; a fine dei sedili sulla parete D: nel fregio del cornicione leggesi MDXXV. Parete d'ingresso lato S: Scultura in pietra; — Lavamani; opera di buono stile del XVI secolo. In alto Tela ad olio — La nascita di Maria; questo piccolo quadro ricorda la maniera del Bassano. Sculture e tarsie in legno — Grandioso seggio che posa su due alti gradini, i tre spazi sono distinti da pilastrini Spoleto i quali posa un elegante cornicione, negli specchi dei postergali veggonsi in tarsia le mezze figure di Noè, Mosè e Zaccaria. Questo seggio, quelli del Coro e l'armario credonsi eseguiti su disegni del Pinturicchio. Nella prima camera capitolare, Tavola a tempra (?) — S. Antonio in seggio in atto di benedire sostenendo a S: il pastorale ed un libro, in basso due porcelli ed un gallo; sotto in una fascia leggesi MDXVIII. Opera apponibile al Rainaldi. Scultura in rame con medaglioni d'argento alzato a cesello — Croce capitolare; dal lato del Crocifisso, in alto Dio padre, a S: la Vergine, a D: S. Giovanni ed in basso la Maddalena. Rovescio, in alto S. Lorenzo e nelle altre estremità tre Santi Vescovi d'ordine monastico; opera mal conservata del XV secolo. Scultura in rame dorato — Reliquiario; lavoro del XV secolo.
Interno. Parete S: Io Altare, Affresco — Maria in mezza figura con Gesù in braccio; bella riproduzione di antico dipinto bisantino eseguita probabilmente nel XV secolo.
Interno. Altare S: Tela ad olio — La nascita di S. Giovanni; sul lato D: leggesi Anno Domini M.D.LXXV. In questo quadro v'è pur ricordata la committente in una scritta che occupa il centro inferiore. Altare maggiore, Tela ad olio — S. Maria Maddalena trasportata in cielo dagli Angioli; opera sullo scorcio del XVI secolo.
Esterno. Sul finire del XVI secolo fu riedificata la fronte servendosi in parte dei materiali antichi come lo attesta l'ingresso nel quale è coinnestato un fregio bisantino negli stipiti e nell'architrave all'elegante architettura di quell'epoca Le imposte recano intagli sui quali figurano otto specchi istoriati.
Interno. Ad una sola nave completamente ammodernata toltone l'abside. Lato S: Parete d'ingresso, Scultura in pietra — Fonte battesimale; opera condotta nel 1510 da Maestro Antonio di Gasperino di Valle di Lugnano, per 300 florini. Parete S: IIo Altare, Tavola a tempra — Maria per due terzi di figura con Gesù benedicente; bella opera dei primordi del XVI secolo, forse di scuola perugina. IIIo Altare, Scultura in marmo — Una residenza con ciborio; opera modellata dal Mosca fiorentino nel 1562 ed eseguita da Gian Domenico da Carrara. Fa seguito all'Altare una Cappella rettangolare completamente coperta di Affreschi — La vòlta presente quattro vele divise da fasce ornate; in ciascuna di esse mirasi una Sibilla e sono la Tiburtina, l'Eritrea, la Europe e la Samia. Parete S: — L'annunciazione di Maria; figura il fatto in una corte munita di due grandiosi portici, le figure principali occupano il centro e sulla D: in alto v'è Dio benedicente fra gloria di Serafini e di Angioli; a S: nel 1o pilastro leggesi MCCCCCI. Appresso dall'istesso lato entro cornice figura il ritratto del pittore e sotto leggesi Bernardinus Pictoricius perusinus. Parete centrale — L'Epifania; grandiosa composizione in cui figura in centro ed a D: il Presepe, ed a S: la venuta dei Re e del loro seguito. Parete D: — La Disputa; innanzi a severe linee di paese mirasi un grandioso tempio cui son presso varie figure, sull'avancorpo del quadro stanno due gruppi di filosofanti nel cui mezzo v'è Cristo fanciullo che spiega le sue dottrine, a D: giungono Giuseppe e Maria; la quarta figura dietro il Santo tiene una carta in mano ove è scritto Pintorichio. Queste pitture sono considerate tra i capolavori di questo Maestro! A fine di parete, Scultura in pietra — Pulpito; il grandioso mensolone cui fu sovraposta unº brutta opera moderna; fu condotto dal lombardo Simone da Campione; lodata da Maestro Mosca da Firenze per scudi 135. Fronte S: dell'abside, nell'Altare, Affresco — Maria seduta in trono che sostiene la salma del Redentore, a S: S. Giovanni, a D: la Maddalena. Dal trono pendono due cartelle, ove a S: leggesi Petrus de Chastro Plebis, ed a D: pinsit A.D.M.DXXI. Altare maggiore, Scultura in pietra — Tribuna; sugl'angoli del quadrato che le serve di pianta elevasi da due gradini dei piedistalli a sostegno di quattro ornate colonne corinzie, partono da queste degli archi semicircolari sui quali riposa il cornicione, di quì s'innalza il tamburo decorato da piccole finestre semicircolari e compie la bella architettura una cupola interamente decorata con profusione di bassorilievi nel cui centro mirasi la Vergine in mezza figura con il Divino infante. Debbesi questa preziosa opera scultoria a maestro Rocco da Vicenza comprese le otto bellissime teste che sporgono dai triangoli mistilinei degli archi. nel fregio della tribuna è ricordato l'anno MCCCCCXV. Nel 1516 compiuto questo lavoro, Melchiorre di Giovanni Veronese capo maestro della p268 facciata di Orvieto, e maestro Giampietro detto Ciona di Valle di Lugnano, eletti arbitri per determinare il prezzo dell'opera, la stimarono 670 fiorini.
Pavimento della tribuna — Rabesche a vernice vitrea su terra cotta; in un riquadro dietro all'Altare leggesi 1556 F. D. Opera che ritiensi del Frate di Deruta. (Dobbiamo avvertire che il piano presente è superiore all'antico). Abside. Le pareti ascondono sotto ripetuti strati di bianco degli Affreschi che sentono tutta la maniera di Giotto; fin quì non fu discoperta altra istoria che — L'orazione di Cristo all'orto di Getsemani. Altro resto di Affresco può vedersi sul lato D: del Coro entro un rincasso, esso rappresenta — La Vergine con Gesù ed a S: S. Antonio; opera del XV secolo di scuola umbra. Intagli e tarsie in legno — Seggi del Coro (in gran parte manomessi); questi lavori presentano due date, la prima a S: nel postergale del sesto stallo, M.D.XII, l'altra nel sesto stallo D: M.D.XX, che probabilmente accennano all'incominciamento ed al compimento dell'opera. Fronte D: dell'abside, nell'Altare, Affresco — La Vergine con Gesù in trono, nel cui gradino leggesi A.D.M.D.XXI, dietro XXV aprilis. Stanno a lato del trono, a S: S. Biagio ed a D: S. Caterina; opera del Perugino che sotto il dì 13 marzo 1521 promise condurre a compimento insieme all'altra da esso firmata per 25 ducati di oro nel termine di due mesi. Cappella del presbiterio. Parete S: Tela ad olio — La comunione di S. Lucia; in una scritta a S: leggesi Camillus Baguzotus camers faciebat. Nell'attiguo Oratorio di S. Giuseppe. Sull'Altare Tela ad olio — L'intombamento di Cristo; opera eseguita sullo scorcio del XVI secolo. Parete D: della gran nave. Nell'ultimo Altare due Tavolette a tempra (papa di una predella) 1a a S: — La natività di Cristo, 2a a D: — La Circoncisione; opere del XV secolo di scuola umbra. Scultura in marmo ad uso di acquasantario — Cippo sepolcrale romano di fina esecuzione e recante una iscrizione. Parete d'ingresso, lato D: Scultura in pietra — Altra metà del Fonte battesimale vandalicamente segato al tempo dell'ammodernamento della Chiesa. Scultura su lastra di rame alzata a cesello — Sportello; è questo circoscritto da una elegante fascia ornata da bellissime rabesche e fissata agli angoli da quattro chiodi rotondi, nel centro figura ad alto rilievo il battesimo di Cristo; opera assai pregevole probabilmente condotta sullo scorcio del XV secolo.
Sacrestia. Sopra la porta d'ingresso, Scultura in legno — Specchi di uno stallo; opera dello scorcio del XVI secolo. Tarsie in legno — Due banconi, dei quali quello a D: sul pilastro S: reca una scritta a fine della quale si legge Anno Domini M.D. Polion. f. Questa opera di Maestro Pollione di Gaspare folignate fu stimata nel 5 luglio 1503 da Maestro Bernardino legnaiuolo di Perugia, e Maestro Domenico da Ore. Altre sculture e tarsie in legno — Seggi e postergali recanti le date M.D.III e M.D.V.
Tavole ad olio in numero di undici — Dieci Apostoli e il Redentore; opere sul finire del XV secolo, già ornamenti di un organo. Tavole a tempra (i due lati di un trittico). — Nel S: in alto in mezza figura l'Angiolo annunciatore ed in basso S. Giovanni e S. Isaia. — Nel D: in alto la Vergine ed in basso il Battista e S. Niccolò; opere di scuola umbra del XIV secolo. Sopra la porta d conduce al lavamani, Tela ad olio — Il putto che sostiene la cartella, copia dalla Madonna di Foligno dell'Urbinate; p269 questo dipinto surroga nella bellissima cornice il posto di altro che andò disperso, gl'intagli che la ornano spettano al XV secolo. Superiormente ad essa fu collocato altro intaglio in noce rappresentante — Due figure di donne a piè d'una palma; bella opera del XVI secolo. Camera del lavamani, Scultura in pietra — Lavamani; opera che può ritenersi eseguita da un allievo di Maestro Rocco da Vicenza. Cappella della Sacrestia. Nell'Altare in alto, Affresco — La Vergine in mezza figura con Gesù benedicente; opera apponibile allo Spagna. In basso, Tavola a tempra— L'Epifania, parte della predella già notata nell'ultimo Altare a D: presso l'ingresso della Chiesa. Scultura in pietra — Candeliera a sostegno della croce capitolare, ricercata e fina opera di Maestro Rocco. Orificerie. Lavoro in rame con ornamenti di vetro colorato e bianco — Ostensorio; opera del XIII secolo. Scultura a cesello su lamina argentea con ornamenti a smalto — Croce capitolare: Nel diritto mirasi in alto ad intiere figure a S: la Vergine incoronata ed a D: Gesù in atto di abbracciarla, nella testata S: Maria, in mezza figura, in quella a D: S. Giovanni ed in basso parimente in mezza figura il Battista; nel centro (fusione in argento finita a bulino), Gesù crocifisso e dietro il suo capo a smalto sulla croce, l'albero della vita su cui posa il pellicano ed ai lati due belli Angioli. Le traverse della croce recano ornati che in parte ancora figurano sopra un fondo azzurro di smalto. Nel rovescio, in alto Dio padre in mezza figura, a S: S. Lorenzo (?), nel centro Maria in mezza figura con Gesù a D: S. Veronica (?), in basso S. Felice. Nel nodo a forma di rombo leggesi, Tempore egregii decretorum doctoris domini Francisci Mili de Spello prioris dictae Ecclesiae Paulus Vannis de Perusio me fecit sub anno Domini M.CCC.LXXXXVIII. Al disotto della scritta figurava a smalto la Maddalena ad intiera figura della quale rimane ora il grafito. In questo capo d'arte di orificeria è pure ammirabile l'alto rilievo delle figure che in parte sono isolate del tutto dal fondo. Nella torre della campana crediamo notare la campana minore in cui leggesi l'anno M.CCIX.
Esterno. Sulla parete a S: dell'ingresso, in alto, Affresco — La Madonna della Misericordia; opera di scuola fulginate del XV secolo (guasta la metà superiore). Le imposte della porta d'ingresso conservano l'antico ornamento. Sopra l'ingresso, Affresco — Il capo di S. Giovanni; opera della stessa mano che dipinse la Vergine.
Interno. Di fronte all'ingresso, Altare con bella e semplice architettura ad [ALT dell'immagine: missing ALT]zz di una nicchia. Sulla esterna decorazione ed appunto nei due triangoli mistilinei presso l'arco veggonsi in Affresco entro piccoli tondi, a S: — L'Angiolo annunciatore ed a D: la Vergine. L'affresco della nicchia presente in alto — Dio padre benedicente seduto su nubi ed ai lati due Angioli. Nel fregio del cornicione gira una scritta a fine della quale leggesi MDXXII. Sulla parete inferiore, nel centro la Vergine con Gesù in trono, a S: S. Felice, a D: S. Antonio, dietro alcune linee di paese; p270 opera di scuola perugina. Parete D: altro grande Altare con decorazione e nicchia, l'una e l'altra ricoperte di affreschi. Pilastro esterno S: — In alto, entro nicchia, la figura di un vecchio ed in basso la Vergine annunciata dall'Angiolo, al disotto mirasi una cartella con scritta recante la data 1562. Nel centro, sui triangoli esterni dell'archivolto, a S: — La Carità, a D: — La Fede. La nicchia è occupata da una sola rappresentanza — Il Calvario; in centro, i tre Crocifissi, e presso il Redentore due Angioli in atto di raccogliere il sangue nei calici, in basso, innanzi ad un gruppo di cavalieri, la Vergine svenuta che viene assistita dalle Marie, a S: S. Giovanni e due altre figure, a D: due vecchi. Pilastro D: — In alto, dentro nicchia, la figura di un vecchio, in basso — La Madonna della Misericordia, al disotto, altra cartella in cui rimane leggibile, Michelangelus Carducius . . . . . pictor . . . . .
Interno. Altare maggiore Tela ad olio — La Vergine in gloria con Gesù; in basso a S: S. Felice, a D: S. Giuseppe; opera di scuola romana del XVI secolo. Altare D: Tela ad olio — Maria annunciata dell'Angiolo; in basso quasi nel centro v'è una scritta che termina coll'anno 1561.
Esterno. Fronte di bellissima costruzione in pietra calcare; essa è divisa da una fascia orizzontale sostenuta da archetti in due parti, l'inferiore presenta in centro l'ingresso in forma archiacuta ornata da una larga fascia a rincassi e da due colonnette sormontate da un cordone divise da fino intaglio, la superiore è decorata nel centro da un finestrone orbicolare ricco di colonnini e mancante della rosa di centro, è terminata la fronte da un cornicione parte in pietra, parte in laterizio, la seconda è adottata per supplire alla mancanza dell'antico finimento.
Interno. Altare maggiore, Tela ad olio — L'annunciazione di Maria; in basso leggesi, Opus Fantini mevanatis A.D.M.DLXXXX.
Convento. Coro monastico. Nell'Altare S: Tavola a tempra — Il Crocifisso con ai lati due Angioli che raccolgono il sangue sgorgante dalle sue ferite, in basso a S: la Vergine e S. Francesco, a D: S. Giovanni e S. Crispolto; opera attribuita a Niccolò Alunno. Altare maggiore, Tela ad olio — In alto, Maria con Gesù tra gloria di Angioli, in basso, nel centro, genuflessa, S. Caterina, a S: Francesco d'Asisi ed a D: S. Francesco da Paola; in basso leggesi Marc. Antonius Grecchius señes fecit anno jubileii 1604.º Nell'oratorio corrispondente all'altare maggiore della Chiesa, sulla parete D: Affresco — La Vergine stante che accoglie sotto il suo manto i devoti che ad essa si raccomandano, dietro alcune linee di paese; in basso, a principio di una scritta, leggesi A.D.M.CCCCC.XX. Opera che ricorda la scuola del Pinturicchio.
Interno. Cappella S: Nell'Altare, entro nicchia, Affresco — Figura nel cielo una croce luminosa cui son presso due Serafini, e due Angioli con torchietto in mano, nel centro inferiore figura una torre cui son presso vari armati ed innanzi due giovanetti, sulla estrema S: la Vergine seduta e sulla estrema D: il Redentore; opera della scuola dello Spagna. Il tema di questa rappresentanza è identico a quello raffigurato nella chiesa di S. Ventura. Sacrestia. Nell'armario, Sculture in rame a cesello su lamine dorate — 1a Croce recante nel diritto, in alto lo Spirito Santo, a S: la Vergine, nel centro il Crocifisso, a D: S. Giovanni ed in basso S. Antonio. Nel rovescio, sulle estremità, gli Evangelisti e nel centro, a due terzi di figura, Cristo risorto; sotto questo leggesi una scritta che incomincia A.D.M.CCCLXXVI. — 2a Croce recante nel diritto, in alto S. Pietro, a S: Maria, nel centro il Crocifisso, a D: S. Maria Maddalena, ed in basso la Veronica. Nel rovescio, sulle estremità, gli emblemi degli Evangelisti e nel centro ad intiera figura Cristo seduto in atto di benedire; opera che riteniamo anteriore alla precedente.
In una camera dell'economato — Tavola a tempra dipinta da ambi i lati, nel diritto — La Madonna della Misericordia attorniata da sei Serafini e due antichi, che ricopre del suo manto una folla di devoti. Nel rovescio — In alto una croce entro nimbo sostenuto da due Angioli con torchietto in mano, nel centro inferiore una torre, ed in basso due piccole figure che accennano al miracolo, a S: la Vergine ed a D: Gesù; bella opera di scuola fulginate del XV secolo, in parte malconcia.
Interno. Ia corte. Nel quinto ambiente a S: sulla parete di fronte all'ingresso, Affresco — Maria in gloria con Gesù ed ai lati quattro Serafini; in basso nel centro S. Giacomo, a S: S. Caterina ed a D: S. Maria Maddalena; opera condotta sul finire del XVI secolo da artista umbro.
Esterno. La parte più antica che fa angolo sul lato Sud-Ovest è probabile sia quella ricorda in una piccola lapide sulla fronte Sud la quale reca l'anno M.[ALT dell'immagine: missing ALT].LXX. A S: della lapide v'è una Scultura a tutto rilievo rappresentante — Un leone che atterra un cinghiale; nella grossezza del piano su cui posano incomincia la scritta Prode. fecit. hoc. opus . . . . . Nel XVII secolo subì un completo ammodernamento, solo fu rispettata la bella fonte elegantemente architettata sotto il pontificato di Giulio IIIo che mirasi sulla estrema S: della fronte.
Interno. Salone d'ingresso, Sculture in pietra — Quattro porte ed il cammino; opere della seconda metà del XV secolo. Sala della Biblioteca. Scultura in marmo — Busto del Professore Vitale Rosi distinto pedagogo; opera dell'Ottaviani di Foligno. Nell'archivio notarile sulla parete di fronte p272 all'ingresso, Affresco — La Madonna di Loreto nel centro, a S: S. Felice ed a D: S. Francesco; nel basamento che sostiene la Vergine mirasi in mezza figura il Beato Andrea da Spello; si legge in basso, Anno Domini M.D.CXXXVI. Opera di scuola umbra. Gabinetto del Sindaco. Tavole a tempra formanti un dittico — In alto in mezze figure l'Annunciazione, in basso a S: la Crocifissione ed a D: l'incoronazione di Maria; opere che ricordano la scuola di Giotto.
In questa residenza veggonsi locati a muro 48 resti d'iscrizioni romane, varie di esse complete nella lezione. — Un torso marmoreo di statua paludata; lavoro di buona epoca. — Un'urna con medaglione in centro e vari putti ed animali; opera della decadenza. — Una fronte di urna con bassorilievi di animali e lateralmente due vessilli; opera pur questa della decadenza.
Esterno. Sulla parete S: Affresco — S. Anna e Maria con Gesù in seggio, ai lati quattro Angeli, in basso il Battista, opera di scuola umbra del XV secolo.
Interno. Parete S: 1o Affresco — S. Sebastiano; in basso v'è il nome del committente e l'anno M.D.II. Opera che ricorda la scuola del Pinturicchio. 2o Affresco — S. Anna in seggio che sostiene sulle ginocchia la Vergine e questa ha in grembo Gesù; in basso leggesi M.CCCCC.V. Opera apponibile ad uno scuolare del Laurenzi. Altare maggiore — Scultura in stucco — Il Crocifisso, opera del XIV secolo. — Esso figura in centro ad una Tela a tempra in cui sono effigiati — Due Angioli presso il Redentore ed in basso a S: la Vergine ed a D: S. Anna, dietro effigieva un bel paesaggio in gran parte guasto dai ritocchi; opera di scuola fulginate. Parete D: Nella nicchia dell'Altare, Affresco — Nel vòlto, Dio benedicente entro nimbo di Serafini ed ai lati due Angioli genuflessi, nella parete curvilinea in centro, S. Anna e Maria in trono con Gesù, dietro essi un padiglione sorretto da due Angioli, a piè del trono quattro Angioli ed una cartella con la data del 154, ai lati del seggio, a S: S. Antonio Abate ed a D: S. Rocco; opera di poco merito per l'esecuzione! Proseguendo a D: verso l'ingresso. 1o Affresco — S. Lazzaro; opera d i un allievo del Pinturicchio. 2o Affresco — S. Anna lavoro di scuola perugina in parte coperto di bianco.
Esterno. Sul lato Sud corrispondente all'abside della Chiesa attuale — Fronte di antica Chiesa con bella finestra circolare riccamente ornata e recante una scritta; opera del XIII secolo.
Interno. Altare maggiore, Tela ad olio — In alto la Triade con ai lati la Vergine e S. Giovanni e due schiere di Angioli; in basso molti Santi e Sante rivolte p273 al cielo; opera attribuita a Giacinto Boccanera di Perugia. Sacrestia. Tela ad olio — Maria in gloria con Gesù, in basso S. Francesco e S. Onofrio; opera creduta di Durante dal Borgo.
Esterno. Fronte di bella costruzione in pietra calcare bianca; presenta tre ingressi, i laterali privi di ornamento e quello di centro parcamente modinato, in corrispondenza dei laterali veggonsi in alto due finestre binate e Spoleto quello di centro un finestrone sferico che un tempo fu ornato con qualche ricercatezza di intagli come lo attesta la rosa di croce occorre conservasi nell'interno della Chiesa. Sul centro della fronte elevasi un campanile composto da due aperture a guisa di finestre binate, l'una sovraposta all'altra. Questa oppure può ritenersi del XIII secolo.
Interno. Presenta tre navi delle quei la S: è sorretta da pilastri e la D: da colonne munite di rozzi capitelli. Nave S: Affreschi votivi. 1o pilastro — S. Claudio stante; nel lato opposto, altra figura del Santo con sotto il nome del committente e l'anno 1482. 2o pilastro — S. Claudio, ed a lato S. Michele. 3o pilastro a lato del presbiterio — S. Claudio (frammento). Nave di centro. Parete superiore S: negli spazi dei sei archi ogivali che sostengono il tetto, resti di Affreschi. Nel 2o spazio — A D: S. Rufino Nel 3o spazio — A S: Maria stante con Gesù in braccio, a D: S. Michele. Nel quarto spazio — A S: il Crocifisso, a D: S. Andrea. Nel sesto spazio — A D: S. Lorenzo. Nell'ultimo — A D: S. Maria Maddalena; belle opere della scuola di Giotto. Nella parete superiore all'abside, Affresco — Superiormente Cristo seduto entro nimbo sorretto da quattro Angioli, in basso la Vergine in seggio con Gesù, a S: il Battista e S. Giacomo Apostolo, a D: S. Claudio e S. Matteo; in basso verso D: leggesi Anno Domini M.CCCLXXXXIII. Ai lati dell'arco dell'abside entro due tondi figurano — L'Angiolo e Maria annunciata. Nell'abside vi sono tracce di un dipinto che sembra rappresentasse, Cristo crocifisso con a S: le Marie. Sul pavimento giacciono alcuni frammenti di cornici romane ed una iscrizione.
Esterno. Innanzi alla fronte della Chiesa e del convento mirasi un elegante portico rettangolare sostenuto da cinque colonne adorne di bei capitelli ionici e finito a D: da un pilastro; opera dei primordi del XVI secolo. Affreschi esistenti sotto il portico. 1o a S: — S. Giobbe in atto supplichevole; opera della scuola del Pinturicchio. 2o — Un Beato minorita con ampolla in mano; in basso leggesi Beatus frate Giacomo de la Marca 1407. — Un minorita creduto il Beato Giacomo della Marca. 3o — S. Francesco che riceve le stigmate; ambedue opere di scuola perugina. quarto — Sulla parete dell'ultimo portico — L'Epifania; a S: in alto due Angioli genuflessi sulle nubi in atto di cantare, in basso alcuni pastori e viandanti che s'aggirano per terreno montuoso; innanzi a questi veggonsi i Re e sei p274 persone di loro seguito. In centro del quadro figura la capanna e S. Giuseppe stante che riguarda Gesù disteso sul lembo del manto della Vergine genuflessa, a D: in atto di preghiera, presso alla Vergine veggonsi due pastori allora giunti e poco lungi sporgono dalla mangiatoia le teste dei due giumenti; l'indietro presenta fra i colli la veduta di una città, e termina a D: con quella della marina. Sotto questa rappresentanza vedesi un ornato monocromo che finge esser sostenuto da due basamenti a lato dell'Altare, pur essi ornati. Sembraci rinvenire in quest'opera la maniera di Fiorenza di Lorenzo, sia per il bel modo di comporre come per la modellatura e colorito.
Interno della Chiesa. Sulle pareti laterali al presbiterio, Sculture in legno messe a colori e ad oro — Due reliquiari; opera dello scorcio del XVI secolo. Altare maggiore, Scultura in legno — Ciborio recante in piccole figure ad olio, la Vergine, la Pietà, e S. Giovanni; lavoro veneto del XVI secolo. Sulla parete entro apposito rincasso, altra Scultura in legno — Gesù crocifisso; bella opera del XVI secolo. Verso il Coro sul lato opposto della parete ora accennata, Affresco — Lo sposalizio di Maria; innanzi ad un piccolo tempio riccamente ornato, il sacerdote impalma le destre di Giuseppe e di Maria, presso il primo un giovinetto spezza col ginocchio la verga che non fiorì, a questi fan seguito altre sette figure di uomini vari d'età e di costumi; a lato dalla Vergine (D:) un gruppo di sei giovanette tutte bellezza e verecondia, sull'indietro figura quella parte montuosa che da questa località mirasi ad Est verso Foligno. Questa incantevoli opera che probabilmente ispirò il Perugino per il suo sposalizio di Maria, ora a Caen, e dal quale molto ritrasse l'Urbinate trattando l'istesso soggetto, crediamo ci venga dalla mani di Fiorenzo Laurenzi.
Convento. Chiostro. A capo del Io portico verso Nord, Affresco — Maria in trono con Gesù, a S: S. Sebastiano, a D: S. Rocco; opera d'un mediocre scuolare del Pinturicchio. Presso questo dipinto nella prima camera a D: Sulla parete di fronte all'ingresso, Affresco — Maria in seggio con Gesù in grembo, a S: S. Girolamo, a D: S. Sebastiano, dietro varie e belle linee di paese; opera di scuola perugina.
Interno. Parete S: pitture votive. 1o Affresco — S. Anna e Maria con Gesù in seggio, sulla D: S. Gioacchino; reca la data MDXXIII. 2o Affresco — Maria con Gesù in seggio ed ai lati quattro piccoli devoti; opera del XVI secolo. 3o, quarto, quinto e sesto Affresco — La Vergine in seggio con Gesù; il secondo di questi dipinti reca la data M.D.XX, gli altri appartengono al XV secolo. 7o Affresco — Maria in trono con Gesù; opera dei primordi del XV secolo. 8o Affresco — S. Michele Arcangiolo; opera del XV secolo.
Termina la Chiesa con due grandi nicchie della quali rimangono parte della esterna decorazione e quella a S: del visitatore con gli affreschi primitivi, mentre quella a D: fu completamente rinnuovata. — La decorazione esterna presenta belli ornati frammisti a figure. Nella nicchia S: p275 il vòlto è occupato — Nel centro da Cristo seduto a D: sulle nubi in atto d'incoronare la Vergine genuflessa innanzi ad essa, dal basso delle nubi sporgono due graziosissimi Angioletti, il nimbo è ornato di Serafini e lateralmente a questo miransi due Angioli. È diviso questo dipinto dagli inferiori a mezzo di un cornicione nel cui fregio gira una scritta. Due sono gli affreschi che ornano la sottostante parete, Ia istoria a S: — La visita a S. Elisabetta; figura l'interno di una loggia ove s'incontrano le due Sante e mentre Maria stringe fra ambe le mani la destra di S. Elisabetta questa colla sinistra l'abbraccia, le altre due donne che l'accompagnano sono atteggiate a meraviglia. La composizione e le due figure di centro non lasciano desiderare di meglio nè di più affettuoso. IIa istoria a D: — Maria visitata dall'Angiolo; vi si legge M.D.XX. Ci sembra potere apporre questi bei dipinti al Rainaldi di Calvi.
Interno. Parete S: Io Altare Tela ad olio — La Vergine in trono accarezzata da Gesù, a S: S. Lorenzo e S. Felice, a D: S. Francesco e S. Ercolano; opera del XVI secolo. Santuario dietro l'Altare maggiore. Fu questo costruito nel resto di una cella mortuaria d'un grandioso monumento sepolcrale romano e di qui il vocabolo mausoleo. Nel centro mirasi in Affresco — Maria con Gesù e due Angioli; opera del XV secolo mal restaurata.
Esterno. Ha forma di croce greca nel cui centro elevasi una cupola. L'ingresso di elegante architettura reca nella base del pilastro S: la data, 1539.
Interno. Parete S: Io Altare Affresco entro nicchia — In alto la Vergine incoronata da Dio padre ed ai lati due Angioli, in basso Maria in seggio con S. Anna alla sua D: e dietro due Angioli che sostengono un arazzo, a S: S. Giuseppe a D: S. Michele; a fine del dipinto leggesi, Ego Belardinus de Mezzastris feci 1533. Nel pilastro del presbiterio, Affresco — S. Rocco; opera recante la data M.D.XXVII. Nel 2o pilastro della cupola, Affresco — S. Rocco; opera apponibile agli Zuccheri. Altare maggiore, Scultura in pietra — Gran fronte con quattro bellissimi pilastri ricchi d'intagli e basi corrispondenti, al disopra posa la trabeazione oltre alla quale ora non vedesi altro ornamento. Nel centro figura una conchiglia cui sottostà una antica edicola recante in Affresco — Maria in atto di nutrire Gesù; opera dello scorcio del XV secolo.
Nel marzo del 1871 franando parte delle urbiche mura sopra questa piccola chiesa fu per l'urto quasi completamente demolita, però nell'abside p276 a forma di nicchia rimane gran parte dell'Affresco che veniamo aº descrivere — Il dipinto è circoscritto da unº larga fascia in cui figura un ornato monocromo. Nel centro della curva siede Maria su nubi con Gesù benedicente a D: sul lato S: mirasi S. Michele coi piedi sopra al lucifero e sostenente una bilancia con due figurine, su quello a D: S. Antonio Abate e sull'indietro tre piccole figure; opera che ricorda molto la maniera dello Spagna.
Interno. Le pareti sono coperte intieramente di pitture votive il cui pregio maggiore è quello di avvicinarsi all'epoca di Giotto sebbene gli artisti sieno umbri e più spesso fulginati; noi non diremo che di quelle più rimarchevoli. Parete di contro all'attuale ingresso. — In alto entro nimbo sostenuto da Angioli Cristo seduto sulle nubi, con la Vergine, in basso il transito di Maria cui assistono gli Apostoli. Sulla parete D: sopra l'antico ingresso — Il Crocifisso ed ai lati Maria e Giovanni. — A D: resti di due belle figurine di Santi. In questa Chiesa conservasi una grande olla cineraria romana quasi intatta.
Interno. Parete S: Nel presbiterio, Affresco — L'apparizione di una croce luminosa nel cielo rappacifica le nemiche fazioni di Spello; opera attribuita ad uno scuolare degli Zuccheri. Altare maggiore, Affresco — Maria con Gesù in grembo, lateralmente due Angioli; opera apponibile al XIII secolo.
Sulla parete S: dell'edicola — La Pietà e più dentro S. Giuseppe stante. Nel centro — Maria in trono con Gesù benedicente e dietro un arazzo sostenuto da due Angioli. Sulla parete D: — S. Francesco; il resto deperito. Opera della scuola del Perugino.
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