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Torri in Sabina

Questa pagina riproduce una parte dell'
Indice-Guida dei Monumenti . . . dell'Umbria

di
Mariano Guardabassi

pubblicato da G. Boncompagni e C.,
Perugia, 1872

Il testo è nel pubblico dominio.
Le eventuali foto a colori sono © William P. Thayer.

Questa pagina è stata attentamente riletta
e la credo senza errori.
Ciò nonostante, se vi trovate un errore,
vi prego di farmelo sapere!

seguente:

[ALT dell'immagine: (link alla parte seguente)]
presso Trevi

 p342  Trevi

Opera romana.a Tempio presso il Clitunno già dedicato al Salvatore. Quasi a metà di via tra Spoleto e Trevi a piè del colle di Pissignano sulla sponda D: del Clitunno a circa metri 14 sopra il livello del torrente, aderente a petroso calcareo clivo elevasi un tempietto peristilo di proporzioni e forme eleganti. Posa il piccolo tempio sopra alto e severo basamento munito di porta nel centro per la quale si ha adito ad un augusto sotterraneo che ha forma di una T a braccia prolungate. Il vestibolo presenta sulla fronte due pilastri laterali e quattro colonne a sostegno del cornicione e del timpano; si accede al vestibolo per due avancorpi che fiancheggiano il pronao, cui siegue la cella che compie il grazioso edificio; nella parte postica di essa mirasi altro timpano simile a quello della fronte.

Non sappiamo se all'epoca di Plinio esistesse questo Sacello, indubitatamente però fu riedificato nell'ultimo periodo degli Antonini con parte dei materiali serviti a fabbriche anteriori, frammisti ai nuovi. Sulla metà del V secolo la pietà di alcuni cristiani dedicava il tempietto al Salvatore restaurandone la parte superiore, già deperita. Sono di quest'epoca i caratteri che ornano il fregio della trabeazione, le sculture dei due timpani ed il prolungamento della cella sul lato Est, la cui parete fu da essi munita d'una nicchia a guisa di abside. Il simbolo che trionfa nei timpani  p343 e nella interna scultura che orna la fronte principale della cella, è quello del Labaro costantiniano, che internamente conserva gran parte del suo monograma.

Questo piccolo monumento seguendo il dotto parere del Commendatore De‑Rossi eminentemente interessa l'archeologia pagana e cristiana in rapporto alla storia ed all'arte. Scrissero su di esso a nostra cognizione il Palladio, l'Olstenio, il Fabretti, il Venuti, il Cadolini, il Rutili, il Dandolo, il Pila, il Sanzi e di recente l'istesso Commendatore De‑Rossi. Sono presso a pubblicarsi gli studi istorico-artistici del Guardabassi.

Veggasi la Chiesa di S. Emiliano, quella di S. Maria delle Lacrime e la Residenza Municipale.

Cappella dell'ex-convento di S. Croce

Interno. La parete dell'Altare, offre in Affresco tre distinte rappresentanze in un sol quadro. La prima in centro che costituisce il soggetto principale — Il Crocifisso con ai lati quattro piccoli Angioli, a piè della croce, a S: Marta e Veronica sorreggenti Maria svenuta, a D: S. Giovanni e la Maddalena. La seconda a S: — La Vergine in trono con Gesù, La terza a D: — L'annunziazione di Maria; opere della scuola di Giotto mal ridotte per cattivi restauri.

Casa degli Ospedali riuniti
spettante alla Congregazione di Carità

Interno. Nella camera del Parroco — Antica cornice cui manca la tavola di centro, al disopra finita da un pinnacolo recante nel centro in mezza figura Cristo risorto, compreso da un festone di lauro e sorretto da due Angioli genuflessi; opera a tempra su fondo d'oro del XV secolo di scuola fulginate. In luogo della tavola di mezzo, Tela ad olio — Il Presepe; lavoro alemanno del XVI secolo.


[ALT dell'immagine: Una piccola croce di Malta]
	Chiesa di S. Emiliano

Esterno. Sulla parete Est a contatto con la fronte attuale, resto di una Cappella decorata di tre absidi; opera del XI secolo. Ingresso principale. Ha forma rettangolare ed è finito da timpano con in centro ad alto rilievo la statua di S. Emiliano ed ai lati due leoni che lo accarezzano. Sullo stipite D: di questa marmorea decorazione rimane un frammento di lapide romana che fu copiata dal Minervio innanzi che deperisse.


[image ALT: [ALT dell'immagine: missing ALT] a Trevi (PG).]

Foto © William P. Thayer 2004.

Interno. Sulla nave D: Scultura in pietra appennina — Grandiosa mostra di tre altari compresi in un solo architettonico scomparto; dalle mense laterali elevansi due eleganti basamenti a sostegno di due nicchie che innanzi presentano quattro svelte colonne sulle quali posano i timpani; nella nicchia S: figura il gruppo a tutto rilievo di Maria stante con Gesù in braccio, ed in quella D: la statua di S. Giuseppe. L'altare di centro offre una mensa più ricca di fini intagli, sopra a questa elevansi due  p344 pilastri le cui cornici fondamentali corrispondono alle colonne dei laterali altari, così avviene della trabeazione che in luogo del fregio reca una iscrizione; da bene inteso ornamento vien coronata la parte centrale recante a basso rilievo per metà di figura Dio benedicente. Questa maravigliosa opera fu condotta da Maestro Rocco da Vicenza che sotto il dì 19 agosto 1521 si obbligava condurla in quindici mesi per 630 florini. Fonte battesimale; lavoro in pietra dei primordi del XVI secolo, le cui sagome mostrano il buon gusto dell'epoca, superiormente posa la statua di S. Giovanni, opera ben modellata. Parete d'ingresso. Lato D: nell'Altare; Tela ad olio — la Madonna della cintura. Nella grossezza del rincasso del muro in piccoli quadretti, vari fatti della vita di Cristo. Per gli ornamenti di stucco e la tela dell'altare si obbligarono Orazio Alfani e suo figlio Domenico i quali nell'ottobre del 1580 vennero ad una conciliazione con Muzio Petroni che le aveva loro allogate lasciando in mani di lui l'abbozzo. Noi riteniamo che il dipinto fosse condotto a termine da Felice Damiani. (Nella parte superiore questo quadro fu ridipinto da pessimo artefice!).

Chiesa e convento di S. Francesco

Esterno. Bella e solida costruzione del XIV secolo. La parte più ornata ed in miglior conservazione osservasi sul lato D: della nave, prescelto dall'architetto a tener luogo di fronte. Ingresso maggiore; è questo decorato d'eleganti modinature e termina in alto a sesto archiacuto; gli ornamenti ed il modo degli intagli hanno alcun che di simile con quelli dell'ingresso della Chiesa di S. Niccolò di Spoleto. Nella lunetta che occupa lo spazio superiore mirasi in Affresco — Maria con Gesù, a S: S. Francesco ed a D: S. Chiara; opera del XV secolo. Abside (volto ad Est); presenta in pianta tre lati d'un esagono e ciascuna faccia è divisa da pilastri; in quella di centro apresi un'elegante finestrone binato, il quale conserva ancora nei frastagli dell'arco (leggermente acuminato) i resti d'una invetriata a colori. Torre delle campane; elevasi a D: dell'abside ornata di due ordini di logge, che un tempo furono decorate di frastagli simili a quelli del finestrone dell'abside.

Interno. Crediamo utile d'avvertire innanzi tutto che la parte inferiore al piano della Chiesa era praticabile in tutta la sua estensione, non sappiamo se per uso di Chiesa o di semplice cripta. Superiormente la Chiesa è formata di una sola nave e coperta da una bella e ricca travatura. Per alcuni saggi da noi fatti sulle pareti, crediamo poter asserire che la Chiesa nel XV secolo fu quasi completamente ornata di pitture, ora in parte ricoperte di bianco ed in parte manomesse per dar luogo ad enormi mostre di altari eseguite a stucco nel XVII secolo. Parete S: Io Altare: In una nicchia, Affresco — Nella vòlta, Cristo al Calvario incontrato dalle Marie, nella parete sottostante, in centro Maria in trono con Gesù, a S: S. Michele e S. Francesco ed a D: S. Pietro e S. Antonio; sotto il trono leggesi 1571. IIo Altare: Tela ad olio — Il Crocifisso; copia da quello di Guido nella Chiesa di S. Lorenzo in Lucina in Roma. Cappella sepolcrale a S: del presbiterio. A D: dell'Altare Scultura in marmo — Semplice ed  p345 elegante monumento sepolcrale recante in centro due semibusti entro nicchie, l'uno di Ottavia Valenti morta nel 1576 e l'altro di suo figlio. Sulla parete di centro dietro l'Altare, sculture in marmo — Sarcofago a Iacobo de' Valenti di Trevi e suoi eredi; la figura del defunto scolpita a basso rilievo e messa a colori esiste ora sulla parete D: della Cappella; sulla cornice evvi una scritta e la data Anno Domini. M.CCCLVII. Opera di bella esecuzione. Cappella a D: del presbiterio. — Parte degli Affreschi che la decoravano furono messi allo scoperto nel 1869.

Convento. Chiostro. Costruito nel XVI secolo e decorato di 20 lunette dipinte in Affresco con le istorie di S. Francesco, delle quali la prima a S: (ultima della vita del Santo) reca a D: il ritratto del pittore e la scritta, Aeques. Bernardinus. Gagliardus de Typherno. Pingebat An. Dñi. M.DCXIV. La migliore di queste opere è l'ingresso di S. Francesco in Trevi. Sono attribuibili al Gagliardi i dodici tondi che ornano il corridoio, con mezze figure di Santi.


[image ALT: [ALT dell'immagine: missing ALT] a Trevi (PG).]

Nel chiostro, lunetta rappresentante la visione di Frate Leo: il trono nel Paradiso dove sedeva l'angelo Lucifero, ormai riservato a S. Francesco.

Foto © William P. Thayer 2004.

Residenza Municipale

Pinacoteca. (Avvertiamo non esser compiuto l'allogamento degli oggetti).​b

1. Gran Tavola ad olio con l'incoronazione di Maria. Predella, primo quadretto a S: — S. Martino divide il suo mantello con il povero; il quadro di centro, manca; quello a D: rappresenta — S. Francesco che riceve le stigmate. — Il quadro principale mostra in alto un baldacchino sorretto da due Angioli; coperti da quel gaio ornamento stanno sei graziosi Serafini disposti in linea semicircolare, posano in centro a questi su nubi a S: Maria genuflessa ed a D: Gesù seduto in atto d'incoronarla; questo gruppo è sostenuto al disotto da altri sei Serafini. Da ambo i lati miransi dodici Angioli parte genuflessi e parte in piedi, dieci accompagnano con istrumenti il loro canto e due alle estremità sostengono dei gigli; anche queste figure sono sorrette da nubi. Nella parte inferiore, l'indietro raffigura la valle dell'Umbria veduta dai colli orientali con a D: la prospettiva della basilica di S. Francesco d'Asisi. Innanzi entro un'elissi composto da diciotto figure di Santi mirasi S. Francesco ispirato a devota preghiera cui gli altri sembrano far coro. Fu condotta questa incantevole opera da Giovanni Spagna l'anno 1522 come da obbligazione rinvenuta dal Prof. A. Rossi nell'archivio di Spoleto.

2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. — Tavolette votive delle quali otto colorate a tempra e due su carta all'acquarello. La migliore, figura un gentiluomo aggredito da due persone che lo gettano in un fiume, su due altre leggonsi le date 1522MDXL.


[ALT dell'immagine: missing ALT]. [ALT dell'immagine: missing ALT] a Trevi (PG).]

Foto © William P. Thayer 2004.
Ringrazio il Museo S. Francesco per il loro gentilissimo permesso.

12. Tela a tempra — S. Caterina; opera dello Spagna.

13. Tela a tempra — S. Cecilia; parimenti opera dello Spagna.

14. Tavola a tempra — Maria in mezza figura con Gesù; opera non compiuta d'un imitatore del Pinturicchio.

15. Tela ad olio — L'assunzione di Maria; in alto la Vergine trasportata da due Angioli fra altri che le fanno corona, in basso gli Apostoli che attorniano la sua tomba, più innanzi a S: S. Antonio Abate, a D: S. Francesco; opera d'un imitatore del Guercino.

16. Tavola ad olio — L'intombamento di Cristo; opera attribuita a Fra Sebastiano dal Piombo.

17. Tavola a tempra — La Madonna delle Grazie;  p346 opera del XVI secolo.

18. Tavola a tempra (trittico) — Negli sportelli; l'annunciazione di Maria; il Presepe, l'adorazione dei Magi; la Crocifissione; l'incontro di Gesù con S. Giovanni, ed internamente S. Agnese e S. Ubaldo; la Disputa coi Dottori, ed internamente S. Girolamo ed il Battista; l'ultima cena del Redentore; l'Orazione all'orto. Parete centrale; la cattura di Cristo; Cristo innanzi a Pilato e la Flagellazione; la Coronazione di spine; l'incontro di Cristo con le Marie; le Marie a piè della croce; la Deposizione; la Resurrezione; Cristo al Limbo; la Trasfigurazione; l'incoronazione di Maria. Sotto si leggono i nomi dei committenti; opera ad imitazione della scuola di Giotto che crediamo condotta sul finire del XIV secolo.

19. Tavola a tempra — Crocifisso su croce sagomata ed ai suoi piedi S. Francesco, negli sporti laterali, a S: Maria ed a D: S. Giovanni, al disopra della croce due piccoli Angioletti; opera del XV secolo.

20. Tavola a tempra un tempo divisa in cinque compartimenti, ora in quattro. L'Annunciazione; il Presepe; l'Epifania; la Circoncisione; la Fuga in Egitto; la Disputa; la cattura di Cristo; l'Incoronazione di spine; la Flagellazione; la Resurrezione; Cristo da ortolano appare alla Maddalena; Tommaso tocca il costato di Cristo. È pure un'imitatore di Giotto che dipinse sul volgere del XIV secolo; questo artista come l'altro che oprò il trittico notato al no. 18, riteniamo fossero umbri!

Sculture.

1. In pietra appennina — Piccola statua di S. Francesco; opera del XVI secolo.

2. 3. 4. — Nella istessa pietra, due capitelli ed una candeliera, che forse componevano la fronte di un lavamani; opere del XVI secolo.

5. Testa al vero di Giano.

6. 7. Marmo — Due piccole teste dell'istesso soggetto.

8. In pietra appennina (piccola dimensione) — Testa barbata di vecchio; questi quattro lavori sono d'epoca romana.

9. Nella istessa pietra — Testa di leone; opera del XII (?) secolo.

In una sala del Municipio conservansi otto iscrizioni romane ed una del XVI secolo.

Presso Trevi:
si veda la seconda pagina.


Note di Thayer:

a Il tempietto S. Salvatore, è vero, è il gran monumento romano della zona, e fra i più importanti dell'Umbria; ma con il trasferimento della frazione di Pissignano dal comune di Trevi a quello di Campello sul Clitunno, non si trova più nel territorio trevano. Invece, il Guardabassi non accenna le mura di Trevi come essendo romane, eppur lo sono, o almeno grandi tratti della cinta interna; ne dobbiamo l'individuazione agli storici umbri della nostra epoca Carlo Zenobi, Luigi Sensi, e Carlo Pietrangeli: in Rete, si veda la pagina di ProTrevi sulle mura, e per più ampi dettagli, Trevi Antica dal Neolitico al 1214 dello Zenobi (Maria Raffaella Trabalza Editore, Foligno 1995), pp63‑75.

b Nel 2008, il Museo, le sue collezioni ampliate, è ormai collocato nell'ex‑chiesa S. Francesco.


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Pagina aggiornata: 29 apr 17