URL breve per questa pagina:
bit.ly/UmbertideGUAIGU
e‑mail:
William Thayer |
English |
Aiuto |
A monte |
Home |
|||
|
Interno. Altare maggiore Tela ad olio — L'ultima cena di Cristo con gli Apostoli; opera condotta sul finire del XV secolo. Parete D: Nell'Altare, Scultura in legno — Statua al vero di S. Bernardino; bella opera del XVI secolo che ricorda la maniera del Vecchietta di Siena; il piedistallo rinnuovato forse ci tolse il nome dell'artefice.
Interno. Altare maggiore, Tavola ad olio; in origine era ornata d'una cornice architettonica della quale rimangono due pilastri elegantissimi in cui furon dipinte delle candeliere lumeggiate ad oro, ambedue recanti in una cartella Lucas Signorellus de Cortona pictor pingebat. Nel XVII secolo fu tolta questa cornice sostituendovi una grandiosa mostra d'altare; fortunatamente però con i pilastrini furono serbate pure le istorie della predella non ricordate dal Rosini nè dai signori Crowe e Cavalcaselle che le supposero in Allenburg (vol. III p30). Eccone una breve descrizione. Io spazio a S: — Un'episodio della disfatta di Massenzio; occupa la D: del Tevere l'accampamento di Costantino e presso la via fra i suoi capi di legioni e le insegne di Roma, l'Imperatore rimane spettatore del p355 guado della sua cavalleria che insiegue il fuggente nemico. IIo spazio centrale, recante tre distinte rappresentanze. Nella prima a S: — Il discoprimento delle croci in presenza dell'Imperatrice Elena e del Vescovo Maccario. Nella seconda — La miracolosa ricognizione del Santo legno per virtù del quale torna a vita un giovinetto, gli spettatori al fatto assistono genuflessi. Nella terza — S. Elena inginocchiata innanzi ad una grossa trave che attraversa un fiume e dietro essa il seguito delle sue dame ed un cavallo bardato (non sappiamo a qual fatto di S. Elena alluda questa rappresentanza). IIIo pilastro a D: — L'ingresso solenne della Santa reliquia in Gerusalemme; a S: vedesi la porta della Città con innanzi persone genuflesse recanti torchietti in mano, da D: a S: processionalmente si avanza il corteo, e reca la croce quel giovinetto che resuscitò per il tocco della croce di Cristo; vien quindi il Vescovo Maccario seguito da Cavalieri. Questi quadretti sono tutto ciò che può vedersi di più finito ed aggraziato nei bozzetti del Signorelli! Quadro principale. — Innanzi Cristo deposto dalla croce; l'indietro del quadro presenta severe linee di paese nelle quali seguendo il suo costume il pittore, in piccole figure, ci ricorda i fatti che precederono e seguirono la Deposizione; così sul lato S: veggonsi i condannati appesi al supplizio, ed a D: la salma del Redentore condotta alla tomba.
Dopo i capolavori di Orvieto si può annoverare questa opera tra le migliori del Signorelli e v'è ragione di supporre che sia andato smarrito il compimento della tavola di mezzo consistente in una superiore lunetta rappresentante la Pietà; ciò, pare a noi, si possa dedurre dalla forma quasi quadrata del dipinto centrale e più dall'ultimo dei documenti che cortesemente ci trascrisse l'erudito Canonico M. Melgradi, nel quale entro l'anno 1517 è notata la spesa di soldi 35 e danari 6 per oro e colla per la Pietà.
Interno. Nell'abside sulla parete, Tela ad olio — In alto la Vergine con Gesù fra quattro Angioli, in basso S. Andrea, S. Ubaldo, S. Francesco e S. Sebastiano; inferiormente a S: leggesi Nicolaus Circignanus de Pomarancio. Pingebat. Ed a D: il nome del committente e la data A.D.MDLXXVII.
Chiostro — Sulla parete interna Est, infisse nel muro, veggonsi tre iscrizioni lapidarie due delle quali sono romane.
Oggetti d'arte. Una preziosa raccolta di stoviglie in ceramica rivestite di vernici vitree con figure mitologiche, fatti dell'antica e nuova scrittura, figure di Santi, ritratti di eroi e di dame, rappresentanze di cacce, di targhe, emblemi musicali ed ornamenti non di rado accompagnati p556 da scritte allusive e da motti arguti. Sebbene appartengano alla nostra provincia Gubbio e Deruta, che nel XVI secolo fornirono le più eleganti stoviglie, sovente da sorprendenti iridi accompagnate, non trovammo tra noi una raccolta che più meritasse di questa, dovuta alle ricerche dell'intelligente signor Domenico Mavarelli che riuscì farne una collezione più rara che numerosa, ora da suo figlio Mauro religiosamente conservata ed accresciuta. Noi toccheremo delle cose più salienti incominciando dai dipinti più interessanti per le rappresentanze, enumerandole a seconda del merito che credemmo scorgervi.
Piatti. Una scena del Diluvio. 2. — L'incoronazione d'un vincitore; il quadro è composto con intelligenza e buono stile; nel bordo gira un'ornato che ricorda le migliori opere degli Zuccheri. — 3. Mosè fa scaturire le acque. — 4. Vulcano alla fucina; opera che reca la data 1559, creduta del Fontana (?) — 5. Ateone cangiato in cervo. — 6. Donne al bagno. — 7. Apollo. — 8. La strage degli Innocenti; opera tolta da uno dei dipinti di Raffaello.
Due distinti maestri figurano parecchie volte firmati nella collezione, noi per brevità citeremo un'opera di ciascheduno. Il primo in un piatto a riverbero recante — Nel diritto la lotta di Ercole con Anteo; nel rovescio (a riverbero, rubino ed oro) in alto il sole radiante e sotto Maestro Giorgio da Ugubio fece. 1520. Il secondo in altro piatto a riverbero, rappresenta — Nel diritto un guerriero che fugge dalla Crapula e dall'Amore, mentre scende la Gloria ad incoronarlo; nel rovescio (a riverbero bianco a giallo) un motto allusivo con la data 1536 e le lettere F. X. R. Firma di Maestro Zante da Rovigo. Molto resta a dire di questa collezione ma non crediamo dispensarci dal richiamare l'attenzione dei visitatori su d'una mescitoia da vino (volgarmente vasella) di forma ben altro che elegante il cui davanzale è occupato da un fantastico ornato condotto con tal gusto e finezza di arte da non cedere alle pergamene dei nostri migliori alluminatori; per gli artisti è questa la gemma più preziosa della bella raccolta!
Opere in pittura. 1. Tavola ad olio, (piccola dimenzione) — Busto di giovinetto. 2. Tavola ad olio (piccola dimenzione) — Busto di matrona; queste due tavolette appartennero al quadro dell'Assunta ora al Vaticano e forse sono ivi effigiati la pia committente e suo figlio; opere ritenute del Pinturicchio. 3. Tavola ad olio — La Vergine in mezza figura che sostiene Gesù seduto sopra un cuscino in atto di benedire, a D: veggonsi due Angioletti librati sulle ali, de' quali uno suona le nacchere e l'altro la ghironda; opera sulla maniera di Martino Schoen. 4. Tavola ad olio — Maria in mezza figura con Gesù; opera che ricorda lo stile di Francesco da Castello. 5. Tavola ad olio — Ritratto del Duca Cosimo de Medici (?) Lavoro sulla maniera del Doceno. 6.º Tavola ad olio — Gesù giacente sul terreno cui è presso la Vergine in adorazione; questa sola figura è commendevole e sembra della scuola del Barocci. 7. Tavola a tempra — Su campo messo ad oro figura Maria adagiata sopra un cuscino in atto di nutrire Gesù; opera del XV secolo di scuola senese. 8. Tela ad olio (piccola dimenzione) — Le tre Grazie; opera attribuibile al Doceno. 9. e 10. Tele ad olio — Due battaglie del Borgognone. 11. Tela ad olio — La Carità romana; opera proveniente dallo studio del Prof. Landi (non condotta a termine). p357 12. Tela ad olio — L'esecuzione della legge di Ligurgo sui figli nati storpi; bella composizione attribuibile al Cav. Benvenuti di Firenze.
Sotto questa umile e moderna Chiesuola stà una cripta che crediamo dati dal XI secolo. Essa è costruita a piccoli parallelepipediº di pietra calcare; in antico vi si aveva adito per due ingressi simili aperti sulla parete Nord-Ovest. Discesi sei gradini si è al piano del sotterraneo che forma due anditi terminati da piccole absidi; gli anditi hanno comunicazione tra loro e solo sono divisi da un pilone donde si diramano quattro archi a croce, su questi e sulle pareti posano le vòlte costruite di pietre messe a cerchi concentrici; sugli archi girano simetricamente le fasce dei pilastri. Un tempo questa cripta fu fregiata di affreschi e dai resti che abbiamo sul pilone di centro, può giudicarsi che furono condotti nel XIV secolo da artista aretino.
Dai documenti comunicatici dall'egregio Canonico Melgradi risulta che due furono gli architetti chiamati ad erigere questo tempio, Bino Sozi di Perugia ed il Cav. Lupparelli di Cortona; la fabbrica fu incominciata nel 1559 ed ebbe compimento l'anno 1655.
Esterno. Ha forma poligona risultante d'otto facce divise da pilastri che s'elevano dal basamento; la costruzione è a laterizio e le decorazioni sono in pietra, così pure quelle dei due ingressi. Sopra l'ottagono finito da bella trabeazione, s'innalza la cupola; le proporzioni della fabbrica sono eleganti e svelte senza mancare di solidità.
Interno. Di forma circolare decorata da sedici grandi colonne che sostengono la trabeazione dalla quale s'innalza la cupola. Prendendo ad esaminare da S: IIo Altare Tela ad olio — Maria assunta in cielo; v'è documento che il dì 10 marzo 1703 furono pagati scudi 10 a Giuseppe Laudati di Perugia per compimento di questa opera. Altare maggiore Affresco trasportato con il muro nel MDLXVIII da Maestro Annibale da Castello (muratore) per scudi 23. Rappresenta — Maria con Gesù in braccio; opera del XV secolo.
Nelle nicchie laterali all'Altare maggiore Sculture in legno — Le statue di S. Andrea e S. Erasmo; opere di Domenico Voirin lorenese, compiute il 13 aprile 1707. Proseguendo a D: Io Altare Tela ad olio — S. Isidoro; bella opera di Giovanni Antonio Scaramuccia commessagli dalla Confraternita di detto Santo. Sacrestia, Scultura in pietra — L'arca dell'olio Santo; nei lati sonovi due scritte, quella a S: reca Maestro Battista di Cristofon Sensi scarpellino de Chortona fè qest'º opera; quella a D: A dì XVIII di octobre MCCCCC.XXXX. (Opera che solamente può interessare l'istoria dell'arte).
Esterno. La sua bella costruzione a laterizio ricorda i primordi del XVI secolo. L'ingresso scolpito in pietra grigia ha fece eleganti e semplici; il fregio dell'architrave e le antefisse che ornano la superiore semicircolare cornice sono ornate di bassorilievi. Nella lunetta circoscritta dalla cornice scrittore mirasi in Affresco — Maria in mezza figura con Gesù seduto a S: ed ai lati due Angioli in adorazione; opera sulla maniera del Pinturicchio.
Interno. Parete S:. Io Altare Scultura in pietra — Mostra esterna all'Altare di bella architettura e recante la data del 1541. Sopra la mensa, Tela ad olio — Maria seduta con Gesù in grembo, il quale porge la palma dl martirio a S. Lorenzo locato a S: cui è presso un devoto, a D: la Maddalena; opera della scuola del Barocci probabilmente del Pellegrini di Perugia. Altare maggiore; a piè del quadro attuale, ove altra volta figurò la oltre dell'Assunta ora nel Pinacoteca Vaticana, v'è un resto di gradino che a quella appartenne con ornati sulla maniera del Pinturicchio.
Immagini con bordi conducono ad informazioni: più spesso il bordo più ampie le informazioni. (Dettagli qui.) | ||||||
A
MONTE: |
Guardabassi: Monumenti dell'Umbria |
|||||
Umbertide |
Umbria |
Italia |
Pagina principale |
|||
Una pagina o un'immagine su questo sito è libera di diritti soltanto se la sua URL reca un solo *asterisco. Se l'URL reca due **asterischi — insieme o separati da altri caratteri — il copyright appartiene a qualcun altro, e viene utilizzata qui con permesso o in applicazione del "fair use" del diritto americano. Se non reca nessun asterisco rimane © Bill Thayer. Vedere la mia pagina sul copyright per tutti i dettagli e per prendere contatto con me. |
Pagina aggiornata: 27 mar 08