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Furca

Articolo senza firma alle pp370‑371 di

William Smith, D.C.L., LL.D.:
A Dictionary of Greek and Roman Antiquities, John Murray, Londra, 1875.

FURCA, che significa propriamente forca, era anche il nome di uno strumento di punizione. Era un pezzo di legno a forma di A, che era collocato sopra le spalle del criminale, le cui mani erano legate ad esso. Gli schiavi erano frequentemente puniti in questa maniera ed erano obbligati a portare la furca in qualunque luogo essi andassero (Donat. ad Ter. Andr., III, 5, 12; Plut. Coriol., 24; Plaut. Cas., II, 6, 37); il nome di furcifer era applicato a un uomo come termine di rimprovero (Cic., In Vatin., 6). La furca era usata nell'antichità come pena capitale presso i Romani; il criminale era legato ad essa, ed era flagellato a morte (Liv. I, 26; Svet. Ner., 49).. Il patibulum era anch'esso uno strumento di punizione, assomigliante alla furca; esso sembra essere stato modellato sulla lettera Π (Plaut. Mil., II, 4, 7, Mostell., I, 1, 53). Sia la furca che il patibulum erano impiegati come le croci, alle quali criminali erano inchiodati (in furca suspendere, Dig. 48. tit. 13 s.6; tit.19 s.28 § 15; tit.19 s.38). Vedi Lipsius, de Cruce.


Si veda l'articolo dello Smith's Crux.


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Pagina aggiornata: 10 apr 07

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